Cambio della guardia ma solo per il marcketing. la qualità rimane. Anzi si eleva.

per chi  ancora non lo consce il Durello è vino da uva rustica che sa farsi però gentile e foss'anche un po' ruffiana  ma senza mai perdere la sua rotta decisa e robusta, come la buccia dei suoi acini. Che seppure le conferiscano distintivi aspri al punto da sembrare plebei, son invece autori di una nobiltà antica che viene dall'aver saputo rimanere in disparte per millenni e limitarsi a far da uva da taglio con l'aristocratica eleganza di chi sa essere indispensabile per il successo altrui ma non ne ostenta il merito. Una presenza, quella della duriciana degli statuti del 1264 e che si coltiva a cavallo fra il veronese e il vicentino, della quale il vignaiolo, enologo e imprenditore Gianni Tessari,non poteva non subirne il fascino. Anzi, meglio, scoprirne all'interno di ogni singolo grano alcuni tratti di se stesso. Un uomo 4.0, lo definirebbe oggi qualche giovincello di wine-wrtier bloggherista, con tutto i rispetto che meritano costoro, che sa ancora stupirsi con il disincanto di un vignaiolo del secolo passato

Un uomo dal sapere lungo come la persistenza delle effervescenze dei lieviti, quando chi come lui le tratta e le trasforma nell'essenzialità di infinitesimali granuli perlati; educato e modesto, ma non per questo da confondersi fra i timidi popolani; attento e sagace al punto da lodare un altro Durello metodo classico portato in tavola, su richiesta provocatoria di un intervistatore, da un cameriere di un Hosteria di Montechìa che dal Durello prende il nome. Meno di trenta in tutto, i produttori di Durello allo stato, e Gianni Tessari, che a partire dalla metà degli anni ottanta ha firmato alcuni tra i più grandi Soave, producendo anche vini della Valpolicella, ora è tra questi. Con un marchio che, se all'inizio della sua ulteriore nuova storia punto zero con la durella si chiamava Marcato, oggi, si identifica semplicemente con il suo nome e cognome scritto in corsivo su fondo bianco  e con il tratto di una chiesetta stilizzata. 

Marchio per il nuovo durello di Gianni Tessariche sarà ufficialmente celebrato mercoledì 21 giugno con l'addio al vecchio marchio Marcato che ben si è prestato per lanciare nell'olimpo del Durelo il vignaiolo ed enologo Gianni tessari che tanti premi e riconoscimenti come i tre bcchieri del Ganbero Rosso ha saputo riscuotere con i suoi Soave. E c'è da scommeterci che  anche con il Durello saprà farci altrattento.

Addio al vecchio marchio
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20/06/2017
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