I territori vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono diventati patrimonio Unesco.

Dopo un iter durato ben 11 anni e la consegna della definitiva domanda a gennaio 2013, le aree candidate anche le colline di Nizza Monferrato, nel Sud Astigiano, cuore della produzione della Barbera d’Asti docg, il vino rosso piemontese più esportato nel mondo.

Dalla città prende il nome la Docg Nizza, una super Barbera prodotta in 18 Comuni. Un piccolo angolo di territorio, grande per tradizioni, storia e cultura del vino oltre che per innovazione e miglioramento delle conoscenze enologiche e vitivinicole. Una zona vocata per la coltivazione della Barbera che solo in questo luogo dà voce alle sue più ampie sfaccettature e può mostrare pienamente le sue qualità.

“Essere inseriti nell’elenco dell’Unesco - commenta Filippo Mobrici, nuovo presidente del Consorzio Tutela Barbera Vini d’Asti e del Monferrato - vuol, dire riconoscere l’eccezionale valore mondiale del territorio piemontese, della sua storia, della sua identità, della gente che vive qui. E’ un premio ai contadini, agli uomini e alle donne, che hanno tutelato nei decenni paesaggio e ambiente. E’ un grande motivo d’orgoglio. Adesso solo una parola: responsabilità”.

Il nuovo sito Unesco tocca i territori di Nizza Monferrato, Vinchio, Vaglio Serra, Mombercelli, Agliano e Castelnuovo Calcea.


La produzione della Barbera d’Asti Docg in numeri (Anno 2013):
· 3.956 ettari
· 169 comuni
· 226.800 ettolitri
· 21 milioni di bottiglie
· 50% l’export (Germania, USA, Gran Bretagna, Danimarca, Canada, Svizzera)
 
 
La produzione del Nizza in numeri:
· 78 ettari
· 18 Comuni 
· 3.650 ettolitri
· 190 mila bottiglie
· 45% export (Germania, Svizzera, Usa, Cina, Olanda, Danimarca)
· 2000 primo anno di produzione
· 19 novembre 2002 nasce l’associazione Produttori del Nizza


Fonte: CS Consorzio Barbera d'Asti
 
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24/06/2014
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