Enoteca Italiana quest'anno offre i suoi suggerimenti per arricchire le feste natalizie con vini e cibi gondendo a pieno delle gioie enogatronomiche italiane. Dal miglior vino spumante al vino rosso più adatto. Un bel viaggio alla scoperta delle ricchezze italiane.

Le festività natalizie offrono molte belle occasioni da valorizzare con un buon vino. Incontri con la famiglia, ritrovi tra amici, pranzi e cene in compagnia tutti questi già preziosi momenti si possono connotare scegliendo il vino adatto.
Enoteca Italiana, l’Ente nazionale vini più antico al mondo, quest'anno ha redatto una lista di consigli per i vini da abbinare alle occasioni che ci apprestiamo a vivere: dal vini giffati a quelli con un ottimo rapporto qualità prezzo. Per Coldiretti gli italiani spenderanno 197 euro per cibi e vini durante le feste (+2,1%) ed il made in Italy vince su tutto perché dimostra il forte rapporto con il territorio.

Vini e Regioni per le feste by Enoteca Italiana
Ecco un piccolo prontuario di consigli by Enoteca Italiana con un'attenzione speciale alle traduzioni enogastronomiche regionali.


Brindisi

Un brindisi alle bolline italiane. Un incontro o una cena con amici con gli ottimi spumanti italiani ed a prezzi ragionevoli.
Per lo Spumante “metodo classico” c'è l’imbarazzo della scelta tra quelli prodotti in tutte le regioni: Franciacorta o Trento Doc, ottimi come aperitivo o a tutto pasto. Non sono da meno gli spumanti dell' Oltrepò Pavese a base di Pinot Nero. Se pensiamo al “metodo martinotti” subito emerge l'ottimo e versatile Prosecco, l’unico spumante italiano ad entrare nella top ten dei più venduti in Italia.

Tortellini? Bianco fermo o Lambrusco

Al nord il profumo dei tortellini in brodo può essere accompagnato da un vino bianco fermo, morbido oppure da una Bonarda o un buon Lambrusco emiliano (è uno dei vini italiani più venduti al mondo). Quest’ultimo spesso bistrattato, oggi è invece molto rivalutato e anche le grandi guide iniziano ad assegnare punteggi d’eccellenza ad alcune etichette di questo vino, semplice ed immediato da riscoprire.

Primi con il sugo di carne? Rossi feschi

Con primi caratterizzati da sughi con carne o cacciagione ci si può sbizzarrire: dal Nebbiolo o Barbera piemontese, al Chianti o igt Toscani, dai siciliani Nero d’Avola e Cerasuolo Vittoria, ai pugliesi Primitivo di Manduria e Negroamaro, fino al Montepulciano d’Abruzzo (ce ne sono di ottimi al giusto prezzo): l’importante è che siano vini freschi, giovani e di gradazione media.

Il pesce dal sud al nord: andata e ritorno
Se invece, come spesso accade al sud, il menù prevede pesce, allora niente di meglio che iniziare con un Vermentino (Lunigiana, Sardegna o Toscana anche se molto diversi fra loro), oppure con un Fiano di Avellino, una Falanghina campana, un Roero Arneis piemontese, un Verdicchio di Jesi oppure un vino veneto come il Soave Superiore.
Nelle tavole laziali non manca mai il capitone molto ricco e saporito si abbina bene ad un rosso giovane, dal gusto secco, sapido, con profumo floreale.
Se sulle nostre tavole ci sono dei crostacei è bene abbinarli con un Traminer aromatico dell’Alto Adige: un vino pieno di sostanza, opulento, ampio al palato ed è contraddistinto da un retrogusto aromatico.
Il pesce a carne bianca, invece si sposa con i grandi bianchi del Friuli Venezia Giulia: Friulano del Collio, Ribolla Gialla.
Ma il viaggio con il pesce può proseguire in Sicilia con un Grillo, un Catarratto o l’Inzolia oppure in Campania  con una Falanghina, un Fiano di Avellino o il celebre Greco di Tufo.

La carne: Bollito caggiagione o...?
Una tappa speciale per la carne si fa in Toscana dove per Natale si possono trovare arrosto di faraona, anatra, fegatelli e cacciagione in ottima compagna di un buon Chianti Classico Docg, un Morellino di Scansano o Bolgheri.

Se invece vi trovate a mangiare cacciagione in umido (cinghiale, capriolo, lepre ecc.) bisogna abbinare vini più strutturati e dai tannini possenti con grado alcolico capaci di ripulire il nostro palato.
Allora possiamo scegliere vini invecchiati come Barolo, Brunello di Montalcino, di grande corpo come l’Amarone della Valpolicella, oppure un Vino Nobile di Montepulciano avendo cura di scegliere fra quelli più robusti.

Se in tavola troviamo un tradizionale bollito ci si possono abbinare rossi vivaci che valorizzano la piacevolezza del piatto: per esempio un Barbera vivace o un Lambrusco.

Scendendo in Calabria troviamo il pesce e esattamente lo stocco di Cittanova (spugnato con l’acqua dello Zomaro) con la “ghiotta” (sughetto di olio, cipolla, pomodori, olive, capperi e uvetta). Si tratta del più noto stoccafisso di antica memoria, molto usato anche in Sicilia. Tra un boccone e l’altro non può mancare un buon Cirò rosato così potete gustare un prodotto unico della terra calabra che, non dimentichiamo, in antichità era chiamata Enotria.

Vini Rosati che passione
I grandi vini Rosati sono caratterizzati dalla versatilità: Spumante, Frizzante o Tranquillo se ne trovano per tutti i gusti e per tutte le tasche.


E al Dessert?
Pandoro veneto o panettone milanese consiglio Asti spumante o il più delicato e aromatico Moscato d’Asti. Altra chicca il Moscadello di Montalcino che rappresentava la produzione di punta del famoso paese della provincia di Siena.
Altri dolci della trazione natalizia senese Panforte e Ricciarelli in compagnia di un ottimo Vin Santo toscano. Per sperimentare nuovi abbinamenti due idee interessanti sono il Marsala siciliano o la Vernaccia liquorosa sarda.
Le torte con la crema chiamano il Moscato di Pantelleria e di Noto, la Malvasia delle Lipari o lo Sciacchetrà delle Cinque Terre.
Torte al Cacao abbinateci il veneto Recioto della Valpolicella oppure il Picolit friulano.


Enoteca Italiana offre anche importanti raccomandazioni per i non esperti:

"- la prima: se non vi orientate nella selva di etichette che per fortuna la nostra penisola offre, chiedete un consiglio alla vostra enoteca di fiducia. Spenderete qualcosa in più rispetto al supermercato ma avrete una guida sicura per scegliere la bottiglia giusta. Poi sarà ancora più divertente scegliere da soli il vino negli scaffali della grande distribuzione e, dopo averli selezionati, chiedete informazioni al sommelier di turno.

- la seconda: se avete in casa qualche bella bottiglia non lasciatela invecchiare troppo, non c’è bisogno della grande occasione per degustare del buon vino. Anzi, anche una grande bottiglia se non perfettamente conservata può rovinarsi, perché andrebbe tenuta in orizzontale, non esposta alla luce e a sbalzi di temperatura. Nel dubbio, quaindi, conservate qualche anno solo i vini riserva e di grande struttura, mai i bianchi o gli spumanti.

- la terza e non in ordine d’importanza è quella di acquistare, regalare e degustare sempre il vino che ci piace perché, a prescindere dai consigli dall’esperto di turno, dell’amico o dei giornali, ricordiamoci che “mangiamo e beviamo quello che siamo” ma soprattutto ognuno di noi ha il suo personale gusto.
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Buone feste a tutti!


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24/12/2013
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