Sulle tracce storiche del vino

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Il vino ha origini antichissime tanto da affondare nella leggenda sicuramente la storia del vino muove i primi passi in oriente, in India. Da qui nel terzo millennio a.C., si è diffusa in Asia e in seguito nel bacino del Mediterraneo, in Mesopotamia dove si svilupparono la coltura della vite e la pratica della vinificazione

 

Successivamente furono gli Egiziani  furono dei maestri nella produzione del vini e fu da loro che la tecnica della vinificazione si diffuse a Ebrei, Arabi e i Greci.

Fu dalla Sicilia che il vino approdò in Europa. Si diffuse presso Sabini egli Etruschi che furono abili coltivatori e vinificatori. L'impero romano allargò ulteriormente cultura e coltura del vino.

I vini prodotti nel bacino del Mediterraneo erano bianchi, rossi, secchi, abboccati, leggeri e pesanti di una vasta gamma di gradazioni alcoliche. La qualità del vino dipendeva dall' esposizione del vigneto, dalle caratteristiche delle piante e dai metodi di coltivazione. Inoltre la vinificazione prevedeva, in breve, la raccolta e la pigiatura dei grappoli in larghi bacini, la torchiatura dei raspi e la fermentazione del mosto in recipienti lasciati aperti fino al completo esaurimento del processo.

 

I Romani erano addirittura a conoscenza delle proprietà battericida  del vino e lo offrivano ai legionari come cura. Inoltre molti scrittori latini elargivano giudizi e decantavano le virtù dei vini. Grazie a loro è possibile ricostruire una precisa mappa della tecniche vitivinicole che si svilupparono in quel periodo: i Romani che conservarono per primi il vino in barili in legno e bottiglie di vetro sviluppando il concetto di "annata" e "invecchiamento". Il declino dell'Impero Romano segnò l'inizio di un periodo buio per il vino solo durante il medioevo la Chiesa influì fortemente sullo sviluppo della vitivinicoltura tanto che alcuni ordini ecclesiastici, come i Benedettini e i Cistercensi, l'eccellere nella produzione di qualità divenne un elemento distintivo delle abbazie. É in questi secoli prende forza la centralità della Francia nella produzione di grandi vini.

Snodo fondamentale nella storia del vino fu il diciassettesimo secolo periodo in cui si affinò l'arte dei bottai, e grazie a vetro e tappi di sughero migliorò la conservazione e al trasporto del vino.

Nei secoli più recenti questo ruolo egemonico francese ha cominciato a conoscere antagonisti con uno sviluppo straordinario delle tecniche vitivinicole.

Nel diciottesimo secolo il vino divenne oggetto di ricerca scientifica ed illustri studiosi si impegnarono per realizzare di vini. È stato il XIX secolo la la massima euforia vitivinicola. L'economia nazionale di molti paesi si basava sulla produzione di vino.

La rivoluzione industriale ha influito notevolmente nella produzione di vino ad esempio grazie alle tecniche di refrigerazione.

In Italia, dal Medioevo a oggi è cambiato il modo coltivare e vinificare dalla cultura del contadino sempre più aziende hanno cominciato a lavorare sulla qualità, sulla bassa resa per ettaro e sull'applicazione di criteri scientifici in fase di vinificazione. Stanno sorgendo una gran quantità di vini eccellenti.

Il potenziale dell'Italia vitivinicola è immenso e le aziende l'hanno capito, il suo futuro è un radioso orizzonte da disegnare.

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25/11/2011
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