Il Progetto IMViTo Innovazioni per il miglioramento della competitività e sostenibilità della filiera vitivinicola toscana è nato nel 2010 cerca di dare risposte concrete per  si articola in tre ambiti:
1 la sostenibilità dei sistemi di coltivazione e trasformazione;
2 la valutazione delle potenzialità dei vitigni autoctoni iscritti nell’elenco regionale;
3 la tracciabilità nel settore vitivinicolo.

Avviato su un bando pubblico della Regione Toscana, il progetto conivolge le principali istituzioni di ricerca toscane che operano nel settore vitivinico: l’Unità di ricerca per la viticoltura del CRA, l’Università di Fiorente tramite il Dipartimento di gestione dei sistemi agrari, alimentari e forestali e il Dipartimento di scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente, oltre all’Università di Pisa con il suo Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro ambientali, e infine la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Gli sponsor sono: Consorzio Vino chianti Classico, consorzio Vino Nobile di Montepulciano, amministrazioni provinciali ed aziende agricole.

Ecco di maggiori dettagli dei tre ambiti del Progetto IMViTo

1 Sostenibilità dei sistemi di coltivazione e trasformazione

Sono state avviate alcune ricerche a diversi livelli della filiera per trovare come conservare gli ambienti e ridurre gli imput al sistema dal punto di vista energetico e fitoiatrico; sono stati studiati gli ambienti pedoclimatici ideali per l’impianto e sui riflessi relativi agli aspetti vegetoproduttivi delle piante.
Gli aspetti relativi al rapporto tra pianta, ambiente e sostenibilità sono stati sviluppati presso l’azienda Barone Ricasoli e Castello di Fonterutoli. Inoltre sono stati ricercati innovativi metodi di studio del bilancio del carbonio e dell’efficienza della fotosintesi delle piante, attraverso misure degli scambi gassosi su pianta intera, nel comprensorio di Bolgheri.

-rapporto tra pianta e ambiente e sua sostenibilità (il suolo, le tecniche di gestione del vigneto, l’applicazione di nuove tecnologie integrate),
-metodi di gestione della filiera vitivinicola (biodinamico, biologico, microrganismi utili),
-trasformazione sostenibile con conseguente bilancio energetico e ambientale nell’ambito di diversi sistemi di gestione vitivinicola
-bilancio economico e del marketing dei prodotti da viticoltura sostenibile.

2 Le potenzialità dei vitigni autoctoni
 I partner hanno un'esperienza diretta che ha già fatto recuperare vitigni com il Pugnitello e la Foglia tonda. Le varietà sono oggetto di approfondimenti per studiare le loro risposte a diversi ambienti di coltivazione, alle tecniche di vinificazione e alla definizione di profili analitici e sensoriali di riferimento.
Si sta conducento un'attenta indagine di mercato per conoscere il gradimento da parte dei consumatori verso i vini da varietà autoctone.

3 Tracciabilità delle produzioni
Sia i consumatori che i viticoltori si sentono particolaremente toccati dalla questione.
Varie sono le vienche si stanno valutando: ricerca del DNA varietale del vino e quelle riferibili ai profili fenolici e aromatici. Spazio finale anche allo sviluppo della tracciabilità di tipo documentale collegata alla viticoltura di precisione per consentire al produttore e al consumatori di identificare in ogni passaggio la storia del vino, dalla vite alla bottiglia.



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03/04/2013
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