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Di Vigna in Vignetta: la mostra delle Donne del vino Piemonte

Di Vigna in Vignetta: la mostra delle Donne del vino Piemonte

Il Castello di Costigliole d’Asti ospita la mostra "Di Vigna in Vignetta" allestita delle Donne del Vino del Piemonte per festeggiare il venticinquesimo anno dell'associazione. La mostra delle Donne del vino Piemonte All'inaugurazione hanno presenziato il sindaco di Costigliole Giovanni Borriero, e dell’assessore Filippo Romagnolo. Grande soddisfazione per la delegata piemontese delle Donne del Vino Francesca Poggio per l’importante traguardo raggiunto dal sodalizio, a un anno di distanza dal quarto di secolo dell’associazione nazionale. Francesca Poggio ha ricordato i tanti eventi che fino al 29 giugno accompagneranno la manifestazione che trova nella mostra il proprio fil rouge: banchi d’assaggio, viaggi sensoriali tra le loro etichette, confessioni laiche tra diverse generazioni di produttrici ed eventi che porteranno a Costigliole i migliori food blogger d’Italia. Le tavole che compongono la mostra “Di vigna in vignetta” appartenevano Buonassisi ed oggi di proprietà delle Donne del Vino del Piemonte. “Buonassisi è il vero protagonista - ha dichiarato Il giornalista Cesare Pillone - ed il raccoglitore indimenticabile di questa collezione che rappresenta un considerevole patrimonio di arte umoristica, nato tutto dall’amicizia e dall’incontro conviviale tra buonumore, buon gusto e buona tavola: cordialità e affettuosità erano, insieme alla capacità di entrare in perfetta sintonia con le persone e con gli ambienti, le principali caratteristiche di Vincenzo Buonassisi, dotato di una carica di simpatia non comune”. Sono cento i quadri di artisti illustri appartenente alla collezione privata di Vincenzo Buonassisi, giornalista, pioniere dell’enogastronomia televisiva, uomo di cultura e di spettacolo, di cui quest’anno ricorre il decennale dalla scomparsa. 25 anni di Donne del vino Piemonte Maria Cristina Ascheri, vice presidente nazionale delle Donne del Vino, ha ripercorso questi 25 anni delle piemontesi a partire dalla fondazione a La Morra nel gennaio del 1989. Anni densi di impegno e di personalità importanti che si sono succedute alla guida della delegazione subalpina. Sono 108 socie che attualmente compongono il sodalizio che ha fatto molto il questi anni: dal sostegno al costigliolese padre missionario Giovanni Onore per il progetto Otonga in Equador, il legame con Area per le famiglie con problemi di disabilità, l’appoggio all’associazione Pegaso per gli atleti disabili, il sostenimento a una cooperativa agricola di 25 donne in Zambia (Progetto Rainbow dell’Associazione Papa Giovanni XXIII). L'associazione ha sempre partecipato a manifestazioni di spicco come il festival del cinema di Venezia, quello di Cannes, di Berlino, il Torino Film Festival, sempre per parlare con attenzione e serietà di vino e di cibo diffondendone la cultura e la reale conoscenza. La mostra “Di vigna in vignetta” si potrà visitare tutti i fine settimana fino al 29 giugno al Castello di Costigliole d’Asti: il sabato dalle 15 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 20. Ingresso libero. Il 17 e 18 maggio la mostra sarà abbinata all’evento 100% Costigliole, banco d’assaggio delle etichette dei produttori del territorio costigliolese, organizzata dal Comune.

Vinitaly 2015: le degustazioni per creare cultura e relazioni

Vinitaly 2015: le degustazioni per creare cultura e relazioni

Come sempre a Vinitaly, le degustazioni sono un momento importante per cantine e operatori, perché creano cultura e relazioni. Ci sono le degustazioni agli stand ed i grandi tasting nelle sale di degustazione di Vinitaly. Sul sito www.vinitaly.com ci sono tutti gli aggiornamenti.   A Vinitaly 2015 (22-25 marzo), operatori e buyer da tutto il mondo nutrono forte interesse per tasting organizzati nelle sale di degustazione di Vinitaly. Sono eventi unici e svolgono una funzione importante nel contatto tra professionisti del settore e produttori. Si inizia, il primo giorno del Salone, con la degustazione in modalità walk around dei vini della Guida Tre Bicchieri, con i migliori vini selezionati dal Gambero Rosso. Un altro tasting walk around chiuderà Vinitaly il 25 marzo, con 'Le perle d'italia', un viaggio spumeggiante tra le bollicine italiane a cura dell’Associazione Italiana Sommelier, che festeggia con questo evento i suoi 50 anni. Certamente la degustazione più esclusiva di quest’anno è il seminar executive con la verticale di Cheval Blanc e Petit Cheval proposta da Vinitaly International Academy. Sempre della VIA altri due executive seminar: il primo è 'Come si modifica un vino a contatto con l'ossigeno: Arneis, Barbaresco e Barolo e il sistema Coravin'; il secondo 'The Good, the Bad and the Ugly of Artisanal Wines' con vini esteri e italiani, che per la prima volta definirà cosa sono e farà il punto sulle effettive qualità organolettiche dei vini artigianali. In collaborazione con la VIA anche due master class del Wine & Spirit Education Trust. Curiosa ma destinata a creare una cultura del vino aperta a tutti, anche a ciechi e ipovedenti, il tasting ‘Il vino si ascolta: degustazione senza l'aiuto della vista (bendati) proposta da Onav. Tutte rosa, invece, le degustazioni di Fisar ‘Grandi spumanti italiani metodo classico da vitigni autoctoni’ e ‘Profumo di donna - Viaggio nel senso ancestrale’, proposto dalle Donne del Vino. Tasting ex… press presenta, come ogni anno, un nuovo giro del mondo attraverso grandi vini, con le proposte delle più importanti riviste internazionali di settore. Tra i protagonisti del 2015 l’Abrau Durso, famoso per essere stato lo champagne degli zar, il Nebbiolo nelle sue diverse sfumature, il carattere unico dei vini ungheresi, lo champagne con il fascino dei blanc de blancs, gli Smaragd dell'Austria, i vini dell’Australia, il Riesling Kabinett e anche un dibattito a suon di degustazioni sui tappi con ‘Allumino contro sughero, la sfida dei tappi!’. Infine, tra sacro e profano, viaggio tra i più grandi Vin Santo “di nome e di fatto”. A cura di Ais le degustazioni Barolo e Brunello di Montalcino, viaggio al centro del terroir; dell'Onav i vini rari del Piemonte e i grandi rossi pugliesi, mentre il Ministero degli esteri sloveno cofinanzia il tasting Wines of Slovenia. Della Gazza Golosa ‘#Pop Wine’, la classifica dei primi 50 vini nel rapporto qualità-prezzo (sotto i 15 euro) scelti dalla giuria della pagina settimanale di cultura enogastronomica de La Gazzetta dello Sport. In calendario nel Padiglione Vininternational (pad. i), la presentazione del Pisco del Perù, dei vini spagnoli dell’Andalusia, dello Champagne Jeeper, dell'Armagnac, dei grandi vini rossi e bianchi della Nuova Zelanda, del Malbec argentino, dei vini di Slovenia, Australia e Sud Africa e la degustazione 'Solo Pinot nero e Riesling no limits'. Dedicata ai blogger la seconda edizione Young to Young, organizzata in collaborazione con Marco Gatti e Paolo Massobrio. Protagonisti del tasting i vini di giovani produttori, mentre giovani blogger dovranno postare e twittare le loro impressioni. In palio il titolo di “blogger dell’anno”. Aggiornamenti sul programma delle degustazioni e prenotazioni sul sito di Vinitaly (www.vinitaly.com area visitatori). Fonte: Cs Vinitaly

Donne del vino: Donatella Cinelli Colombini è la più votata

Donne del vino: Donatella Cinelli Colombini è la più votata

In attesa di sapere chi sarà la nuova presidentessa dell’associazione Donne del vino, attualmente presieduta da Elena Martusciello, prima delle elette nel consiglio nazionale risulta Donatella Cinelli Colombini, imprenditrice senese a cui l’anno scorso Italia a Tavola ha attribuito l’Award 2014 per la promozione del territorio attraverso l’enogastronomia. Un risultato importante lei ha commentato Donatella ha condiviso con tutte le socie attraverso una lettera, che pubblichiamo qui di seguito integralmente. “ Grazie di avermi eletta nel Consiglio nazionale delle Donne del vino. Prima delle elette, con più voti di tutte! È un’emozione enorme. Grazie, grazie di cuore. Il vostro consenso rafforza il mio entusiasmo e la mia volontà a lavorare per le donne e per l’associazione.   Oggi la presidente Elena Martusciello ha presentato i risultati delle ultime elezioni all’assemblea delle Donne del vino. Mi rallegra vedere la crescita delle socie che hanno votato: il 47% mentre tre anni fa solo il 34% aveva espresso la sua preferenza. È un segno di interesse che può trasformarsi in partecipazione attiva e questo è bellissimo, indica una nuova voglia di esserci e di lavorare insieme. Questa è la parola chiave:  INSIEME.   Tutte dobbiamo essere protagoniste con azioni realizzate INSIEME, come un evento che si svolga contemporaneamente in tutti i luoghi del vino al femminile d’Italia, come la crescita del numero delle donne nei consigli dei consorzi del vino. Il talento, le competenze, il coraggio delle donne, nell’affrontare sfide e cambiamenti, possono dare al vino italiano un nuovo orizzonte futuro. Scusate se non ho partecipato all’assemblea di Verona, sono a Berlino per presentare il turismo del vino in Italia all’Académie Internatonale du Vin. Se fosse stato un impegno aziendale avrei rinunciato ma questo appuntamento, preso da tempo, valorizza tutte le cantine italiane.     Grazie, grazie di cuore, mi riempie di onore e di orgoglio sentire la vostra fiducia e il vostro affetto. Spero di esserne degna. Donatella” fonte: Italia a Tavola

Donne del vino: Giletti è l'uomo dell'anno 2015

Donne del vino: Giletti è l'uomo dell'anno 2015

Giletti è un giornalista attento ai problemi reali del proprio Paese e del mondo. La Presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, Elena Martusciello, ha portato al presentatore de “L’Arena” il saluto di tutte le Socie, ringaziandolo per la sua presenza e per la sua disponibilità. Massimo Giletti ha condotto vari programmi televisivi fino ad approdare su Rai 1 come conduttore de “L’Arena”, un programma nel quale affronta tutti i temi di grande attualità, che spaziano dalla politica alla cultura, tenendosi sempre al di sopra delle parti e narrando i fatti da cronista corretto e obiettivo. L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino ha premiato Giletti con una targa con l’effige dell’Associazione. Il Maestro Gerardo Sacco, orafo calabrese ha creato appositamente per l’occasione e offerto a Massimo Giletti dei gemelli in oro, brillantini e smeraldi a forma di riccio portafortuna e una bottiglia con un tappo in oro rosa,  le etichette in argento con il logo delle Donne del Vino e il nome del premiato, ornata da un medaglione della maschera di Bacco. L’azienda Bottega ha voluto donare una bottiglia da tre litri di grappa realizzata in vetro di Murano con all’interno un grappolo d’uva, adornata all’esterno con il logo in argento dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino.

 ELETTA LA NUOVA PRESIDENTE NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE LE DONNE DEL VINO

ELETTA LA NUOVA PRESIDENTE NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE LE DONNE DEL VINO

Sarà Donatella Cinelli Colombini della cantina Casato Prime Donne di Montalcino a guidare le Donne del Vino italiane per il prossimo triennio 2016-2019. Eletta nel corso del Consiglio tenutosi il 14 gennaio nella sede milanese dell’Associazione, Donatella ha ringraziato le consigliere per la fiducia accordatale e ha assicurato il massimo impegno nel suo nuovo ruolo. Cinelli Colombini sostituisce Elena Martusciello che ha guidato l’Associazione dal 2010 ad oggi. Nata in una delle maggiori famiglie produttrici di Brunello di Montalcino, Donatella Cinelli Colombini ha guidato fino al 2001 il Movimento Turismo del Vino del quale è stata socia fondatrice e dove ha creato e promosso l’evento Cantine Aperte, che si tiene ogni anno nell’ultima domenica di maggio, e Calici di Stelle, che si svolge nel mese di agosto. Due importanti appuntamenti che riscuotono sempre più successo e che, anno dopo anno, hanno decretato il successo del turismo enogastronomico che oggi riguarda più di cinque milioni di follower. Cinelli Colombini nel 1998 ha fondato la sua azienda, che ha voluto chiamare Casato Prime Donne, dove ha creato un progetto e un premio legati alla valorizzazione del ruolo femminile nel settore enologico. Dal 2001 al 2011 è stata Assessore al Turismo nel comune di Siena dove ha ideato e supportato il programma Trekking Urbano, una forma di turismo sportivo in città a cui viene annualmente dedicata una giornata nazionale in oltre 30 capoluoghi di provincia italiani. Dal 2013 è Presidente del Consorzio del vino Orcia e membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Vino Brunello di Montalcino. Una così vasta esperienza nel settore vitivinicolo non potrà che portare beneficio all’Associazione Le Donne del Vino della quale Donatella è stata vice presidente dal 2013 ad oggi. “Sono molto soddisfatta di essere stata nominata Presidente di questa importante Associazione – dichiara Donatella Cinelli Colombini – e dedicherò tutto il mio impegno nella rivalorizzazione delle delegazioni regionali e della figura femminile nel settore vitivinicolo. Il vino appartiene alla storia della mia famiglia e mia personale , motivo in più per affrontare con entusiasmo ed ottimismo le sfide e le opportunità che questo nuovo incarico mi offriranno”. Alla vice presidenza è stata riconfermata Maria Cristini Ascheri dell’omonima cantina piemontese e sono state elette Nadia Zenato della veronese Cantina Zenato e Daniela Mastroberardino dell’azienda campana Terredora. Il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione risulta così formato: Marilisa Allegrini (Veneto), Valentina Argiolas (Sardegna), Maria Cristina Ascheri (Piemonte), Pia Berlucchi (Lombardia), Antonella Cantarutti (Friuli Venezia-Giulia), Donatella Cinelli Colombini (Toscana), Paola Longo (Lombardia), Michela Marenco (Piemonte), Daniela Mastroberardino (Campania), Marina Ramasso (Piemonte), Sabrina Solopetro (Puglia), Nadia Zenato (Veneto).      

Il Presidente Mattarella inaugura Vinitaly parlando delle donne del vino

Il Presidente Mattarella inaugura Vinitaly parlando delle donne del vino

Nel Vinitaly  2016, che promette di battere  tutti i record di business, le donne diventano protagoniste e sono ricordate nei discorsi inaugurali di Sergio Mattarella e Maurizio Danese Presidente di Veronafiere. Le Donne del vino iniziano a ricoprire ruoli importanti ma sono anche capaci di aggiungere fascino alle bottiglie curando la bellezza, l’ospitalità, i valori etici e la moda. Ecco che la fiera veronese diventa il palcoscenico di tante iniziative con lo stesso fil rouge “donne vino e bellezza”.   Il vino delle donne ha dunque molte facce: quella più tecnica della degustazione al femminile con bottiglie del 1967, primo anno di Vinitaly, quella più glamour dei brindisi che coinvolgono anche la Governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e l’Assessore all’Agricoltura della Puglia Leonardo Di Gioia e quella più seria del libro contro la mafia “Campanella”, di Maria Cristina Sarò, sostenuto dalle Donne del vino della Sicilia. Poi c’è il progetto dei corsi full immersion per dare protagonismo alle donne ed infoltire il numero, ancora esiguo, delle wine manager nei CDA dei consorzi del vino.  A Vinitaly  le Donne del vino interpretano il tema nazionale 2016 della bellezza proponendo i film con i brindisi, la cosmesi con le creme anti età della Co.Der di Cuneo oppure la moda con le borsette BYOB per bottiglie della Winelover di Gonzato Moda o le modelle della Fashion Class di Verona che sfilano con le bottiglie in mano…. Ci sono Donne del vino che interpretano il binomio vino-bellezza con istinto materno, come le pugliesi che propongono di adottare una vite, oppure sono perfette padrone di casa, come le venete e le friulane, che accolgono le delegazioni provenienti da  Germania- Associazione Vinissima, Giappone- Premio Sakura  e  Sud Africa BOB Black Owned Brands. Le Donne del vino sono attivissime e presentano a Vinitaly il primo grande evento diffuso nazionale con cui accoglieranno le wine lover italiane, cioè le nuove consumatrici di grandi vini. E’ battezzato Festa delle donne del vino e avrà luogo ogni anno il sabato precedente l’8 marzo.  A fianco di questo progetto più modaiolo, le Donne del vino del Piemonte si preparano a creare itinerari di trekking nei vigneti e quelle della Toscana a cavalcare la nuova tendenza dei rosati.  Il 50° Vinitaly ha mostrato una particolare attenzione all’enologia in rosa con la degustazione inaugurale, che vede protagoniste 10 donne del vino con bottiglie di cinquant’anni, e la cena finale della fiera nel Palazzo della Gran Guardia, nel cuore di Verona. Ma soprattutto ha visto un riconoscimento ufficiale nel discorso inaugurale del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del Presidente di Veronafiere Maurizio Danese. Un Vinitaly ricchissimo di  appuntamenti dove il tema dell’anno 2016 –Donne, vino e bellezza- viene interpretato alla grande soprattutto in chiave fashion e wellness. Ecco il BYOB, la borsetta per bottiglie che si propone come un nuovo accessorio di abbigliamento per le wine lover che, pur di bere la bottiglia preferita, se la portano con se.  La sigla BYOB significa infatti <> e fa riferimento all’abitudine USA, nata nel 1950, di portare il vino da casa.  Particolarmente diffuso in California, è un vezzo da veri intenditori che vogliono bere vini pregiati senza spendere una fortuna.  E’ insomma la versione moderna dell’italiano “diritto di tappo” che fa riferimento al prezzo da pagare al ristorante per bere la bottiglia portata dal cliente. Persino la cantante Madonna è stata pizzicata a fare byob e il 36% dei lettori del Wine Spectator  ha dichiarato che la metà delle volte va al ristorante col proprio vino. La pratica del Byob ha portato alla produzione di borse e valigette per contenere le bottiglie, anche in modo refrigerato, e persino i calici adatti per berle. La ditta Winelover di Gonzato Moda  (Thiene, Vicenza) ha creato una linea BYOB particolarmente lussuosa,  con design fantasioso e una cura estrema nell’esecuzione che fa perno sull’artigianalità italiana. Eccoci alla cosmesi che usa le componenti più salutari del vino.  Vinoterapia, un nome fashion per i trattamenti al vino sulla pelle che le Donne del vino propongono a Vinitaly con la linea delle creme al vino rosso della Co.Der. La sigla che significa Cosmesi e dermatologica, designa un’impresa nata nel 1990 a Fossano (Cuneo) per unire natura e tecnologia nella creazione di creme capaci di dare giovinezza alla pelle del corpo, delle mani e del volto. Gli effetti benefici del vino sulla pelle sono stati utilizzati la prima volta fra il 1993 e il 95 nella regione de Les Graves vicino a Bordeaux da Mathilde Cathiard e Bertrand Thomas. Gli elementi più salutari sono i polifenoli (favonoidi, quercitina, tannini e resveratrolo) che si trovano soprattutto nella buccia dell’uva rossa. 

Serata con Angéline Templier-Lassalle

Serata con Angéline Templier-Lassalle

Lo champagne declinato al femminile che sarebbe piaciuto a nonno Jules Lassalle

Nipote del fondatore Jules Lassalle, antesignano dei vigneron dello champagne nell'introdurre la fermentazione malolattica per innovare l'antico metodo produttivo, Angéline Templier-Lassalle, dopo essersi lasciata alle spalle gli studi nella  capitale parigina e una carriera professionale di successo ben diversa da donna del vino, tornò nel suo borgo di Chigny-les Roses una quindicina d'anni fa,  per entrare di diritto fra les Dames Lassalle. Olga, nonna e moglie di Jules e Chantal, sua mamma e forse, la sua figlioletta , Grazia, che potrebbe diventare la quarta dame di questa maison che ha abituato tutti i suoi estimatori a delle bollicine declinate tutte al femminile ma con la decisione e il piglio che ha poco a che spartire con il sesso debole. Tutti infatti sono classificati Brut e lo fanno sentire nella loro marcata mineralità, ammorbidita, tuttavia, da una complessa struttura che in ogni caso non diventa leziosa dolcezza. Ci sono poi i Grand cru o Premier cru e anche questi sono pensati con quella robusta ma elgante e femminile corposità che li rende ottimi compagni per ogni piatto di cibo. Come quelli che il Club Parliano di Vino ha pensato di far preparare alla brigata dell'Antica Trattoria Ballotta per un menù ideato apposta, dopo la degustazione di champagne J.Lassalle. Una serata magnetica per i palati raffinati che non solo potranno gustare le fragranze delle bollicine J.Lassalle ma avranno anche il piacere di conoscere personalmente Angéline Templier-Lassalle. Donna tra le più rappresentative del mondo delle bollicine d'oltralpe. Nel dettaglio la degustazione di lunedì 23 maggio inizia a partire dalle ore 18.30, presso l'Antica Trattoria Ballotta, in via Carromatto 2 a Torreglia, mentre alle 20.30 comincerà la cena con “risotto al tartufo nero e champagne” ; faraona di corte disossata; coniglio in porchetta con pieselli di Baone; caponata di verdure e,patate al forno; sfogiatina di fragole e crema chantilly. Ovviamente con l'abbinamento al bicchiere di champagne J.Lassalle Il costo della serata, cena + degustazione, è di € 45. Per chi vorrà intervenire solo alla cena, il costo è di € 40 mentre per coloro che partecipano solo alla degustazione (18.30-20), il costo è di € 10. Prenotazione obbligatoria chiamando il numero 3490961181 (F.Peggiato).

Le donne per le donne. Unite nel fare impresa e nella solidarietà, ma anche nel riconoscimento a chi si è distinta nella professione.

Le donne per le donne. Unite nel fare impresa e nella solidarietà, ma anche nel riconoscimento a chi si è distinta nella professione.

A confrontarsi sull'argomento sono stati invitati relatori di profonda competenza: Luigi Moio, enologo e professore ordinario di enologia presso l'Università Federico II di Napoli, che introdurrà il  tema delle "Basi scientifiche per una enologia sostenibile"; Vincenzo Peretti, veterinario e docente universitario, parlerà di  Biodiversità, imprese e territorio; Marcello De Simone, responsabile sviluppo attività Sud Italia Agroqualità; Ettore Guerrera, del Centro Studi Biodiversità Alimentare (Ce.S.B.Al del L.U.P.T.), che parlerà di multifunzionalità in Agricoltura e  Reti in Impresa e Teresa Boccia,  dell'agenzia Onu (AGGI-Advisory Board on Gender Issues -  Agenzia UN - Habitat-ONU), che affronterà il tema Donne in agricoltura tra tradizione ed innovazione.  Modererà l'incontro Luciano Pignataro,  giornalista de Il Mattino. Interverranno, quali testimonial di "Donne  e Impresa": Vittoria Brancaccio dell'Azienda Agrituristica Le Tore; Lucia Di Mauro, IASA di Cetara e Manuela Piancastelli dell'Azienda vitivinicola Terre del Principe. Il premio Donna del Fare 2016 sarà  assegnato a una figura femminile campana che si è distinta nella  sua attività.  A lei andrà un gioiello ideato dalla designer Donatella  Camporese de "I Pompeiani". Un oggetto lavorato a mano dagli orafi  napoletani con materiali made in Campania. Si prosegue, dalle 20.30,  con un percorso enogastronomico presso il ristorante "Zi Teresa": "Gocce di Vite. DOP, prodotti tipici e tradizioni: un patrimonio da valorizzare e tutelare", sarà un'occasione per conoscere le eccellenze presenti sul territorio regionale e gustarne gli  straordinari prodotti. Alle socie ristoratrici, produttrici e sommelier hanno voluto affiancarsi due grandi nomi della pasticceria  nazionale: Sal De Riso e Salvatore Gabbiano. Il ricavato della cena sarà destinato alla Onlus "Pianoterra", fondata da Flaminia Trapani e Ciro Nesci,  a sostegno del  progetto 1000 giorni,  dedicato  alle donne in  gravidanza che vivono  in contesti di marginalità. Per prenotazioni, si può contattare il 3478111906 Nel corso della serata, l'artista Nadia Basso porterà un suo  contributo con la realizzazione di opere di pittura estemporanea e  Colori di mare sfilerà per gli ospiti delle Donne del Vino.

Le Donne del Vino della Campania unite nel fare impresa e solidarietà

Le Donne del Vino della Campania unite nel fare impresa e solidarietà

Le donne per le donne. Unite nel fare impresa e nella solidarietà, ma anche nel riconoscimento a chi si è distinta nella professione.

A confrontarsi sull'argomento sono stati invitati relatori di profonda competenza: Luigi Moio, enologo e professore ordinario di enologia presso l'Università Federico II di Napoli, che introdurrà il  tema delle "Basi scientifiche per una enologia sostenibile"; Vincenzo Peretti, veterinario e docente universitario, parlerà di  Biodiversità, imprese e territorio; Marcello De Simone, responsabile sviluppo attività Sud Italia Agroqualità; Ettore Guerrera, del Centro Studi Biodiversità Alimentare (Ce.S.B.Al del L.U.P.T.), che parlerà di multifunzionalità in Agricoltura e  Reti in Impresa e Teresa Boccia,  dell'agenzia Onu (AGGI-Advisory Board on Gender Issues -  Agenzia UN - Habitat-ONU), che affronterà il tema Donne in agricoltura tra tradizione ed innovazione.  Modererà l'incontro Luciano Pignataro,  giornalista de Il Mattino. Interverranno, quali testimonial di "Donne  e Impresa": Vittoria Brancaccio dell'Azienda Agrituristica Le Tore; Lucia Di Mauro, IASA di Cetara e Manuela Piancastelli dell'Azienda vitivinicola Terre del Principe. Il premio Donna del Fare 2016 sarà  assegnato a una figura femminile campana che si è distinta nella  sua attività.  A lei andrà un gioiello ideato dalla designer Donatella  Camporese de "I Pompeiani". Un oggetto lavorato a mano dagli orafi  napoletani con materiali made in Campania. Si prosegue, dalle 20.30,  con un percorso enogastronomico presso il ristorante "Zi Teresa": "Gocce di Vite. DOP, prodotti tipici e tradizioni: un patrimonio da valorizzare e tutelare", sarà un'occasione per conoscere le eccellenze presenti sul territorio regionale e gustarne gli  straordinari prodotti. Alle socie ristoratrici, produttrici e sommelier hanno voluto affiancarsi due grandi nomi della pasticceria  nazionale: Sal De Riso e Salvatore Gabbiano. Il ricavato della cena sarà destinato alla Onlus "Pianoterra", fondata da Flaminia Trapani e Ciro Nesci,  a sostegno del  progetto 1000 giorni,  dedicato  alle donne in  gravidanza che vivono  in contesti di marginalità. Per prenotazioni, si può contattare il 3478111906 Nel corso della serata, l'artista Nadia Basso porterà un suo  contributo con la realizzazione di opere di pittura estemporanea e  Colori di mare sfilerà per gli ospiti delle Donne del Vino.

"Donne Oltre" EnoArte sul marmo

Performance live di Elisabetta Rogai a Pietrasanta Galleria Open One

Ascoltare il tempo e la natura per un magico incontro, quello del 16 luglio di Elisabetta Rogai, alla Galleria Open One con il marmo di Carrara dell’azienda Bovecchi, con il Patrocinio del Comune di Pietrasanta e Fidapa, Versilia, BPW Italy sezione Versilia, Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari, una risorsa per lo sviluppo sociale, economico e politico del nostri paese, per un viaggio nelle terre che ci regalano il loro prodotto, alla scoperta di questo incredibile mondo, dove si indovina un lungo lavoro fatto di passione e amore, valori, cultura e tradizione.  Il legame della Versilia con l’arte e il marmo è datato, risale al 1500, quando Michelangelo sceglieva il marmo per le sue opere e lo faceva trasportare a mare dai carri trascinati da buoi, e poi avanti negli anni, fino al 1956 quando Henry Moore iniziò la sua collaborazione con gli scalpellini della zona, e poi le fonderie che hanno lavorato per artisti come Botero, Joan Mirò, Isamu Noguchi, Giacomo Manzù, artisti come Lorenzo Viani: la Versilia ha sempre avuto un fil rouge privilegiato con l’arte, artisti che qui hanno creato e lavorato, dalla natura della Versilia e dal suo mare traggono ispirazione, natura rivolta all’arte, che, a volte è dolce e spudorata nei colori e a volte dura e violenta. Ed Elisabetta Rogai coglie l’attimo, lo vive, trasformandolo in un momento evocativo, ma anche innovazione, pensato, riflesso dai suoi pensieri, dalla sua curiosità, dal suo eclettismo…..nasce una nuova materia dove dipingere con il vino, il Marmo, bianco, che quasi sgomenta da com’è bianco, ma lei lo domina, con grazia e con sapienza, lo fa vivere, lo plasma di colore, gli da un anima. E l’eclettismo della Rogai ci porta per la prima volta ad un inedito abbinamento, marmo e vino, il marmo usato come inedita tela d’artista per dipingere con il vino, un abbinamento insolito ma anche logico, quello di unire, con l’arte, due prodotti del territorio che rappresentano in maniera efficace la nostra terra e tutti le caratteristiche della cultura come tradizioni, storia e la proiezione verso il futuro, stagione dopo stagione; niente, infatti, come il vino e il marmo parlano della nostra terra, fatta da uomini e donne veri, ruvidi e ironici, gente della terra e venuta dalla terra, gente che ti guarda diretta in faccia quando alza gli occhi, e perciò ancora più diretta, che, coinvolgendo le emozioni in un bicchiere di vino suggerisce la ricerca per individuarlo, l’evoluzione delle aspettative e delle esigenze, gesti armonizzati da un rapporto che acquisisce le sfumature più sofisticate per far nascere un capolavoro della natura.  www.openone.it www.elisabettarogai.it

IL POTERE DEL CIBO NEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE: UN PRANZO MULTIETNICO PER FESTEGGIARE LA VINCITRICE DEL PREMIO CASATO PRIME DONNE 2016, CHAIMAA FATIHI

IL POTERE DEL CIBO NEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE: UN PRANZO MULTIETNICO PER FESTEGGIARE LA VINCITRICE DEL PREMIO CASATO PRIME DONNE 2016, CHAIMAA FATIHI

Domenica 18 settembre la premiazione a Montalcino dei vincitori del premio. Agli ospiti sarà servito un menù ispirato alla fusione tra cultura italiana e araba

 La prima integrazione culturale comincia a tavola, ovvero laddove tutte le differenze si appianano e ciò che resta è soltanto la voglia di condividere qualcosa che parla di noi senza pregiudizi. Con questi presupposti domenica 18 settembre a Montalcino, Donatella Cinelli Colombini ha scelto di festeggiare la vincitrice del Premio Casato Prime Donne 2016, Chaimaa Fatihi - giovane musulmana che ha dato un grande esempio di coraggio schierandosi contro il terrorismo - con un pranzo multietnico in cui i profumi e i sapori della cultura italiana ed araba si abbracciano in un ideale gemellaggio di culture. "Spesso quando ci troviamo ad interagire con il prossimo ci lasciamo condizionare se la cultura di provenienza è diversa dalla nostra - sostiene Donatella Cinelli Colombini - questo velo di diffidenza può essere abbattuto, se si instaura un dialogo pacifico e soprattutto si rispettano i valori di ciascuno. In questo processo, il cibo come condivisione culturale assume una importanza primaria ed è il più efficace strumento di avvicinamento tra i popoli. Sedere alla stessa tavola e condividere il cibo è il più forte messaggio di pace e fratellanza che possa esistere". Insieme a Chaimaa saranno premiati anche, per il Premio Io e Montalcino il caporedattore di Repubblica Giuseppe Casciaro, per il Premio Consorzio del Brunello il giornalista di TG2 Eat Parade Bruno Gambacorta e per il Premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a firma femminile la conduttrice Filippa Lagerback. Anche loro, come gli altri ospiti che in tale occasione siederanno alla tavola di Donatella, troveranno ad attenderli piatti della tradizione di entrambe le tradizioni. A partire dal Taiji o Tajine طاجين‎  di manzo con prugne e mandorle tostate, considerato una ricetta regale della cucina marocchina cucinato dallo chef Shady del ristorante Le Grotte Ghiotte di Arezzo, promotore di una cultura multietnica in Toscana anche attraverso la sua scuola di cucina, accompagnato dal Pan Biblico con 11 cereali citati nella Bibbia e il pane arabo nel rispetto della cultura musulmana, preparato dal Panificio Del Ponte di Prato fondato da Pasquale Mauro nel 1993. Dalla Sicilia, anello di congiunzione fra la cultura araba e quella italiana, arrivano la caponata e le polpette di pesce con uvetta e pinoli accompagnati da couscous preparati da Ada Parisi, giornalista e foodblogger in Siciliani creativi in cucina, personaggio di spicco della più raffinata gastronomia online, grazie allo studio, alla selezione maniacale degli ingredienti e alla cura dei più minuti particolari di ogni ricetta che ne hanno fatto un punto di riferimento per chi cerca l’alta cucina di pietanze tradizionali con un pizzico di creatività. Due le sorprese: quella dolce del campione del mondo di pasticceria 2014 Rossano Vinciarelli titolare di Marron Glacè a Piancastagnaio - che si distingue nel panorama italiano dei medagliati a livello internazionale per il carattere riservato che ne ha fatto il “saggio della Pasticceria” e per la creatività delle forme con cui trasforma le sue delizie dolci in capolavori anche visivi- e quella toscana più tradizionale della Chef Roberta Archetti della Fattoria del Colle, bresciana di nascita e senese nel cuore. Naturalmente, saranno tutti di Donatella Cinelli Colombini i vini di accompagnamento, tra i quali spicca l’anteprima del Brunello Prime Donne 2012 che promette futuri successi internazionali. CHI E' CHAIMAA FATIHI Di profonda fede islamica, studentessa di giurisprudenza all’Università di Modena. E’ arrivata in Italia dal Marocco quando aveva cinque anni e si sente italiana. Ha scelto di studiare legge per seguire le orme del padre che si è laureato in giurisprudenza prima di emigrare a Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova, dove gestisce un’agenzia di viaggio mentre la madre lavora in ospedale. Minuta, con il velo in testa, profondamente religiosa e osservante della legge coranica Chaimaa ha dovuto spostarsi a Brescia per frequentare ragioneria e anche adesso all’università c’è chi la guarda con sospetto, specialmente dopo gli attentati. Da piccola ha vissuto lo sradicamento di chi si sente italiana in Marocco e marocchina in Italia. E’ arrivata sulle prime pagine dei grandi quotidiani per aver avuto il coraggio di scrivere una lettera aperta ai terroristi condannando le loro atrocità da araba credente. Un gesto che ha fatto di questa giovane donna gentile e assolutamente fedele alla Legge Coranica un simbolo di pace ma, purtroppo, anche un bersaglio, per gli integralisti contrari al dialogo. Con lei emerge un nuovo possibile ruolo delle donne nel mondo islamico <<una scintilla di cambiamento>> come la definisce Chaimaa grazie all’importanza della spiritualità, dei sentimenti di tolleranza e nostalgia che possono diventare strumenti decisivi nella lotta al terrorismo. Un fenomeno apparentemente in crescita come dimostra la presenza di donne musulmane alle Messe a suffragio di Jacques Hamel parroco barbaramente ucciso a Rouen.  Chaimaa Fatihi ha scritto un libro Non ci avrete mai. Lettera aperta di una musulmana italiana ai terroristi (Rizzoli 181 pagine) COS'E' IL PREMIO CASATO PRIME DONNE Il premio Casato Prime Donne nasce nel 1999 per valorizzare i migliori contributi giornalistici e fotografici riguardanti il territorio e il vino Brunello. Fra i vincitori i più importanti giornalisti e fotografi e le principali testate nazionali e internazionali. Una giuria composta da Donatella Cinelli Colombini (Presidente), Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione, affiancate dal Presidente del Consorzio del Brunello Patrizio Cencioni, ha il compito di scegliere ogni anno un personaggio femminile nei settori della cultura, comunicazione e giornalismo, della politica e sociale, che si sia particolarmente distinto per coraggio ed eticità di comportamenti e che, con il suo impegno, abbia valorizzato la presenza femminile nella società e nel lavoro. Le scelte molto rigorose, coraggiose e anticipatorie della giuria, hanno trasformato il Premio Casato Prime Donne in un palcoscenico importante per l’universo femminile e capace di accendere i riflettori su personaggi, tendenze e problematiche.   PER MAGGIORI INFORMAZIONI Casato Prime Donne, Montalcino - Fattoria del Colle, Trequanda SI  0577 662108 pr@cinellicolombini.it

Premio Casato Prime Donne nel teatro che rinasce

Premio Casato Prime Donne nel teatro che rinasce

Premiazione del Casato Prime Donne al Teatro di Montalcino, pranzo multi etnico e performace artistica "The Dove's Flight" di Roberto Turchi

A Montalcino, 18 settembre, Donatella Cinelli Colombini ha festeggiato i vincitori del Premio Casato Prime Donne 2016 nella sua cantina con l’inaugurazione della nuova tinaia pensata per preservare il naturale, perfetto equilibrio della sua uva di Brunello. Un ambiente produttivo trasformato in spazio artistico dalla performance di Roberto Turchi “The Dove’s Flight” e una festa in campagna con un pranzo multietnico ispirato a Chaimaa Fatihi la pacifista di fede islamica che a soli 23 anni è un esempio di coraggio nell’opporsi al terrorismo. La cerimonia del Premio Casato Prime Donne, domenica 18 settembre, si è svolta nel settecentesco Teatro degli Astrusi che il Comune di Montalcino, sotto la guida del Sindaco Silvio Franceschelli, sta riportando all’antico splendore dopo il cedimento del tetto di tre anni fa. Un lavoro a marce forzate che presto ridarà alla città del Brunello, in completa funzionalità, uno spazio difficilmente sostituibile. La giornata che festeggia la “Prima Donna” inizia con Chaimaa Fatihi giovanissima pacifista araba e prosegue con i migliori contributi alla divulgazione del territorio: Giuseppe Casciaro di “Repubblica”, Bruno Gambacorta del TG2 “EatParade”, Filippa Lagerback con “In bici con Filippa” e il fotografo Andrea Rabissi. Dopo la cerimonia formale e la lettura delle motivazioni da parte della giuria composta da Donatella Cinelli Colombini (Presidente), Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione, affiancate dal Presidente del Consorzio del Brunello Patrizio Cencioni, la festa si è spostata al Casato Prime Donne la prima cantina italiana con un organico interamente femminile che organizza il Premio. PRANZO MULTIETNICO Ad aspettare gli ospiti un pranzo multietnico per portare in tavola i profumi e i sapori della cultura araba e italiana. Tajine طاجين‎ di manzo con prugne e mandorle tostate considerato una ricetta regale della cucina marocchina arriva dallo chef Shady del ristorante e Le Rotte Ghiotte di Arezzo che sta diffondendo una cultura multietnica in Toscana anche attraverso la sua scuola di cucina. Pan Biblico con 11 cereali citati nella Bibbia e il pane arabo nel rispetto della cultura musulmana, arrivano dal Panificio Del Ponte di Prato fondato da Pasquale Mauro nel 1993. Un laboratorio che si è distinto per la proposta di pane multietnico << Prato sta diventando sempre più una città multietnica quindi non si può ignorare il fatto che se cambia la popolazione cambiano anche le abitudini alimentari>>. Dalla Sicilia, anello di congiunzione fra la cultura araba e quella italiana, arrivano la caponata e le polpette di pesce con uvetta e pinoli accompagnati da couscous e preparati da Ada Parisi. Ada è una giornalista responsabile del settore cronaca e interni di una agenzia di stampa nazionale e foodblogger in Siciliani creativi in cucina. E’ un personaggio di spicco della più raffinata gastronomia online, grazie allo studio, alla selezione maniacale degli ingredienti e alla cura dei più minuti particolari di ogni ricetta che ne hanno fatto un punto di riferimento per chi cerca l’alta cucina di pietanze tradizionali con un pizzico di creatività. Vibrazioni dell’Aria è il dolce del campione del mondo di pasticceria 2014 Rossano Vinciarelli titolare di Marron Glacè a Piancastagnaio si distingue nel panorama italiano dei medagliati a livello internazionale per il carattere riservato che ne ha fatto il “saggio della Pasticceria” e per la creatività delle forme con cui trasforma le sue delizie dolci in capolavori anche visivi. La proposta gastronomica toscana più tradizionale arriva dalla Chef Roberta Archetti della Fattoria del Colle bresciana di nascita e senese nel cuore. Tutti di Donatella Cinelli Colombini i vini, in cui spicca il Brunello riserva 2008 che ha ottenuto grandi successi internazionali. THE DOVE’S FLIGHT DI ROBERTO TURCHI NELLA NUOVA TINAIA DEL CASATO PRIME DONNE Evento nell’evento l’inaugurazione della nuova tinaia studiata per salvaguardare il naturale perfetto equilibrio delle uve di Sangiovese della tenuta. Comprende tre uova e otto tini troncoconici a cappello aperto in cemento nudo firmati Nomblot e simili a quelli dei più famosi chateaux di Borgogna, il sistema di follatura meccanizzato è stato realizzato dalla ditta Appiano Romano Officine Meccaniche. <<Il cemento nudo era usato per la vinificazione fino dall’antica Roma e i follatori che sommergono le bucce dell’uva fanno parte della nostra tradizione più antica >> ha detto Donatella Cinelli Colombini inaugurando “The Dove’s Flight” il volo della colomba di Roberto Turchi (con la collaborazione di Giuseppe Sanfilippo, Tommaso di Ronato e MCM Service). Una performance artistica che utilizza la tecnologia per combinare pittura e immagini reali, racconto storico e interpretazione lirica di Montalcino. Roberto Turchi pittore, esperto di vino, oste, interior designer, montalcinese DOCG ha reinterpretato uno spazio industriale con straordinaria sensibilità <<sapevo di metterlo in difficoltà ma solo chi conosce il mondo del Brunello e ha un’autentica vena artistica, poteva riuscirci e lui ci è riuscito >>. L’opera multimediale di Roberto Turchi rimarrà in modo permanente nella tinaia del Casato Prime Donne donando a tutti i visitatori momenti di intensa emozione. Testo di Donatella Cinelli Colombini Presidente Nazionale Associazione “Donne del Vino”

DONNE DEL VINO, DONATI 9.300 EURO PER I GRANDI USTIONATI POVERI

DONNE DEL VINO, DONATI 9.300 EURO PER I GRANDI USTIONATI POVERI

SONO STATI RACCOLTI ALL'ASTA BENEFICA DI VINI RARI. IL 24 NOVEMBRE CENE IN ITALIA PER I PASTORI COLPITI DAL TERREMOTO

L’asta benefica è stata battuta nelle cantine Fratelli Berlucchi a Borgonato di Cortefranca (Brescia), ospiti della past president Pia Donata Berlucchi. All’incanto 30 lotti con 75 bottiglie pregiate: un dono collettivo e generoso di capolavori enologici che ha portato 9.300 euro nelle casse di ALMaUST, la onlus che soccorre i grandi ustionati poveri del mondo. Alla guida di questa organizzazione il professor Vincenzo Rapisarda, direttore della Struttura complessa Chirurgia Plastica e Centro per grandi ustionati dell'Ospedale Niguarda di Milano che ha ricevuto dalle mani della presidente nazionale Donatella Cinelli Colombini il premio Personaggio dell’anno 2016 delle Donne del vino per la sua opera scientifica e umanitaria, e per il suo impegno verso uomini e donne più poveri. Ora un altro appuntamento vedrà impegnate le Donne del vino in favore dei pastori colpiti dal terremoto, piccoli eroi che rimangono coraggiosamente accanto alle loro greggi mentre la terra trema: giovedì 24 novembre si organizzeranno cene in 11 regioni. L’obiettivo è di sostenere i 15 pastori riuniti nel Consorzio per la tutela e la valorizzazione de l’Amatriciano, il pecorino tipico dei monti della Laga sull’Appennino. Affrontano il freddo e la paura nell’inverno del dopo terremoto per conservare una tradizione antica e preziosa al pari di un resto archeologico: i formaggi ottenuti, fino dall’epoca romana, dai pastori della transumanza sulla Via Salaria. Gran parte dei loro piccoli caseifici sono crollati e la lavorazione del latte si è concentrata nelle strutture consortili con grandissimi problemi anche commerciali perché nella zona terremotata il turismo non esiste più. “L’invito – dice la presidente Cinelli Colombini - è di partecipare alle cene contribuendo a raccogliere fondi da mettere immediatamente a disposizione di questi piccoli eroi del terremoto”. In tavola anche le migliori bottiglie delle associate produttrici che renderanno prelibati questi convivi dimostrando che la solidarietà ha sempre un ottimo sapore. Ecco dove si svolgeranno le cene: ABRUZZO: Osteria della Musica, via Quattro venti 71, Cepagatti (Pescara). (anticipata al 23 novembre). Prenotazioni: 085 9749809 BASILICATA: Ristorante D’Avalos, via Fornaci 21, Venosa (Potenza). Prenotazioni: 327 0515605 CAMPANIA: Ristorante Gli Scacchi, via Provinciale per Casertavecchia, 3, Caserta Vecchia. Prenotazioni: 0823 371086 EMILIA ROMAGNA: Ristorante Officina del Gusto, via Largo Molino 3, Cestenaso (Bologna). Prenotazioni: 051 787280 FRIULI VENEZIA GIULIA: Ristorante Al Ponte, via Trieste 122, Gradisca d’Isonzo (Gorizia). Prenotazioni: 0481 961116 PIEMONTE: Ristorante La Fermata, via Bolla 2, frazione Spinetta Marengo (Alessandria). Prenotazioni: 0131 617508 PUGLIA: Relais il Mignano, via Lata 31, Nardò (Lecce). Prenotazioni: 0833 572506 TRENTINO ALTO ADIGE: Ristorante Kuppelrain, via Stazione 16, Castelbello (Bolzano). Prenotazioni: 0473 624103 Ristorante Moja, via delle Zigherane 1, Rovereto (Trento). Prenotazioni: 0464 435820 Locanda 2 Camini, via 26 Maggio 65, Baselga di Piné (Trento). Prenotazioni: 0461 557200 Locanda Alpina, piazza Municipio 23, Brez (Trento). Prenotazioni: 0463 874396 VALLE D’AOSTA: Signori di Avise Table d’Hotes Enoteca, via Avise 16, Avise (Aosta). Prenotazioni: 333 6849160 VENETO: Ristorante ai Pioppi, lungolago G. Garibaldi 17, Peschiera del Garda (Verona). Prenotazioni: 045 7551566 LAZIO: Ristorante il Fungo, piazza Pakistan 1, Roma (serata già fatta in ottobre) Altre info sul blog: ledonnedelvino.it Associazione Nazionale Donne del Vino 02 867577, info@ledonnedelvino.com,   Ufficio stampa: Anna Pesenti 335 6376458 - 334 3997914 Fiammetta Mussio 339 7552481

ECCO LA 1 FESTA DELLE DONNE DEL VINO SABATO 4 MARZO OLTRE 70 EVENTI

ECCO LA 1 FESTA DELLE DONNE DEL VINO SABATO 4 MARZO OLTRE 70 EVENTI

PER LA PRIMA VOLTA A LIVELLO NAZIONALE, L'EVENTO DEDICATO ALLE DONNE CHE CONSUMANO, PRODUCONO, VENDONO E PROMUOVONO I GRANDI VINI ITALIANI. COINVOLTE 12 REGIONI IN ITALIA

Un modo festoso per mostrare il lato femminile del vino italiano - ha spiegato la presidente Donatella Cinelli Colombini - le nuove protagoniste di un settore produttivo tradizionalmente maschile danno inizio alla Festa della Donna 2017, con qualche giorno di anticipo, facendosi conoscere, mettendo in rilievo il proprio talento e diffondendo la cultura del vino e il consumo responsabile".   L'evento in programma nel pomeriggio di sabato 4 marzo (ma c'è già chi inizia al mattino), sviluppa il tema nazionale "Donne vino e motori". È una sfida ai luoghi comuni e a chi ancora crede che le donne siano poco adatte ad attività legate alla meccanica oppure al vino. Insomma un modo elegante ma trasgressivo per mettere in evidenza tante professioniste bravissime riunite nell'associazione nazionale Le Donne del vino che coordina la comunicazione. L'elenco delle iniziative dimostra la creatività femminile. Non per altro le aziende del vino dirette dalle donne sono già come l'intero comparto enologico vorrebbe essere: con una formazione universitaria, indirizzate su vini doc-docg, capaci di esportare una quota maggioritaria del vino, diversificate e attente all'ambiente. PIEMONTE Eventi diffusi in 16 cantine vitivinicole, enoteche e ristoranti. ALESSANDRIA: Alemat – Elisabetta Ambrosione (Ponzano Monferrato), Enoteca Enoteck House – Elisa Baldizzone (Strevi), Marenco Vini – Patrizia, Michela e Doretta Marenco (Strevi), La Scamuzza – Laura Zavattaro (Vignale Monferrato), Tenuta La Tenaglia – Sabine Ehrmann (Serralunga di Crea), Villa Felice – Renata Cellerino (Cassine), Vineria Mezzolitro – Monica Moccagatta e Piercarla Negro (Alessandria). ASTI: Braida – Raffaella Bologna (Rocchetta Tanaro), Carussin – Bruna Ferro (San Marzano Oliveto), Cascina Castlèt – Mariuccia Borio (Costigliole d'Asti), Chiarlo – Laura Botto Chiarlo (Castelnuovo Calcea), Silvia Castagnero (Agliano Terme), Tenuta Tamburnin – Valeria, Claudia ed Elena Gaidano (Castelnuovo Don Bosco). LANGHE: Cantine Ascheri e Osteria Murivecchi – Cristina e Maria Teresa Ascheri (Bra), Bruna Grimaldi – Francesca Poggio de Il Poggio di Gavi (Grinzane Cavour), Ettore Germano – Elena Bonelli (Serralunga d'Alba) LOMBARDIA Evento in collaborazione con il Museo Millemiglia di Brescia: brindisi collettivo alle 15. FRANCIACORTA: Maddalena Bersi Serlini, Bersi Serlini; Pia Donata Berlucchi, Fratelli Berlucchi; Lucia Barzanò, Il Mosnel; Giuliana Cenci, La Boscaiola; Cristina Ziliani, Guido Berlucchi; Daniela Codeluppi, Hostaria Uva Rara. VALCALEPIO: Kettlitz Cristina, Castello Di Grumello; Balestrieri Buelli Vanna, La Rocchetta. OLTREPÒ PAVESE: Giovannella Fugazza, Castello di Luzzano; Ghioni Luisa, La Locanda dei Beccaria. LAGO DI GARDA: Prandini Giovanna, Perla del Garda; Tuliozi Stefanoni Chiara, Ricchi & Stefanoni. MILANO: Paola Longo, Enoteca Longo (Legnano); Bianca Malfassi, Enoteca Eno Club. BRESCIA: Anna Graziosa Massolini, Trattoria Croce Bianca (Vestone). LIGURIA Unico evento a GENOVA: dalle 16 alle 19, Salone Spazio Genova di Corso Italia, brindisi e degustazioni di vini e tipicità liguri con le produttrici: Laura Angelini (La Pietra del Focolare, Ortonovo); Paola Calleri (La Vecchia Cantina, Salea); Chiara Formentini (Altavia, Dolceacqua); Eliana Maffone (Tenuta Maffone, Pieve di Teco); Serena Roncone (Podere Grecale, Sanremo). Le ristoratrici: Paola Bisso (O Vittorio, Recco); Maria Pia Bogazzi (Ristorante Sottosale, Finale Ligure); Lorena Germano (Quintilio, Altare); Cinzia Mattioli (Doc, Borgio Verezzi); Pervinca Tiranini (A Spurcacciun-a, Savona); Mara Vasile (Ristorante Torre, Celle Ligure); la Delegata Cinzia Tosetti. FRIULI VENEZIA GIULIA Una quindicina di auto storiche del Club Ruote del Passato faranno un wine tour nelle cantine intorno a PORDENONE: Alberta Bulfon, Cantina Bulfon (Valeriano); Tenuta di Fernanda Cappello (Sequals) con Silva Delle Case del ristorante Al Belvedere; Agriturismo Ca Muliner (Azzano) con la sommelier Isabella Deotto; Cantina Vigna Belvedere di Elisabetta Cichellero (Pasiano di Pordenone); brindisi finale nella cantina di Piera Martellozzo (San Quirino). A Portogruaro dall'enotecaria Claudia Vincastri (Vini e Liquori Sfriso) mini raduno di moto. UDINE: tour di bici con pedalata assistita in Cantina Venica di Ornella Venica (Cividale), Cantina di Hilde Petrussa (Albana) e Ristorante Sale e Pepe di Teresa Covaceuszach (Stregna). Azienda Agricola Foffani – Elisabetta Foffani (Clauiano); Azienda Agricola Del Poggio - Cristina Cigolotti (Fagagna) e Ristorante al Ponte di Adriana Rizzotti a Gradisca. TRENTINO ALTO ADIGE Evento in 3 ristoranti che presenteranno un menù dedicato alle donne inserendo in abbinamento solo vini delle Associate del Trentino Alto Adige: Locanda 2 Camini di Franca Merz (Baselga di Pinè), Locanda Alpina di Silvana Segna (Brez) e Ristorante Moja di Veronica Grazioli (Rovereto). TOSCANA Eventi diffusi in 8 cantine vitivinicole ed enoteche. SIENA: Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini (Montalcino), FIRENZE: Castello di Querceto di Maria Antonietta Corsi (Greve in Chianti), LUCCA: Enoteca Giulia di Giulia Franchi (evento con Antonella D'Isanto dell'azienda I Balzini di Barberino Val D'Elsa, Firenze). GROSSETO: Fattoria La Maliosa di Antonella Manuli (Manciano), Distilleria Nannoni Grappe di Priscilla Occhipinti (Civitella Paganico). PISA: Marcampo di Claudia Del Duca (Volterra), Tenuta Riccardi Toscanelli di Nadia Negro (Pontedera). LIVORNO: Casone Ugolino - Vincenza Folgheretti (Castagneto Carducci) EMILIA ROMAGNA Due eventi a BOLOGNA Podere Riosto di Cristiana Galletti (Pianoro) e a RAVENNA Villa Rota di Donata Calderoni (Piangipane). ABRUZZO Festa delle Donne del Vino anche in Abruzzo: la delegazione regionale sta organizzando un brindisi al futuro con le donne del vino e le winelover. La location sarà a breve comunicata sul sito sito:festadonnedelvino.it PUGLIA Eventi collettivi e a tema in 6 location. FOGGIA: Marika Maggi, Cantina La Marchesa - Biblioteca comunale di Lucera. BARI: Marianna Cardone, Cantine Cardone, Marina Saponari dell'Associazione Dire Fare Gustare e Alessandra Lofino, giornalista a Villa Carenza, Monopoli; Flora Saponari, Vignaflora, e Betty Mezzina, sommelier allo Showroom Concessionaria Audi Magnifica, Triggiano. BRINDISI: Romina Leopardi, Tenute Rubino, Flora Saponari, Vignaflora, produttrice, e Lucia Leone, sommelier alla Masseria Il Frantoio, Ostuni. LECCE: Giusi Terribile, Cantina Terribile, al ristorante Corte Del Fuoco di Galatina. TARANTO: Sabrina Soloperto, Cantine Soloperto, Manduria. CAMPANIA Eventi diffusi sul territorio con l'hashtag #bevibene. Partecipano le produttrici: Maria  Coppola, Cantina dei Monaci; Anna Famiglietti, Cantine Famiglietti; Ferrara Lucia, Sclavia; Grazia Formisano, Donna Grazia Vini del Vesuvio; Patrizia Malanga; Le Vigne di Raito - Organic Wine & Tour - Amalfi Coast; Loredana Matrone, Cerrellavini; Guida Gilda Martusciello, Salvatore Martusciello Wines; Daniela Mastroberardino, Terredora; Maria Palomba, Cantine Scala 1830; Milena Pepe, Tenuta Cavalier Pepe; Maria Patrizia Portolano, Azienda agricola Mario Portolano; Emanuela Russo, Cantine degli Astroni; Benigna Sorrentino, Sorrentino Vini; Lorenza Verrillo, Antica Masseria Venditti. Partecipano le ristoratrici: Gabriella Ciolfi, Alosclub Restaurant; Franca Di Mauro, Il Cellaio Di Don Gennaro; Lorella Di Porzio, ristorante Umberto; Michelina Fischetti, Oasis Sapori Antichi Vallesaccarda; Annalisa Fusco, Antica Osteria Frangiosa; Rosaria Galdiero, Veritas Restaurant; Maria Maddalena Giuliano, ristorante Gli scacchi; Gena Iodice, ristorante La Marchesella; Rosanna Marziale, Le Colonne Restaurant; Anna Sastri, La Casa di Ninetta. SARDEGNA Cantine aperte, degustazioni e brindisi. CAGLIARI: Valentina Argiolas, Cantina Argiolas (Serdiana); Elisabetta Pala, Cantina Pala (Serdiana); Nicoletta Pala, Audarya (Serdiana); Stefania Montisci, Terra Sassa- Frantoio Oleario Rubiu Z.I. (Santadi); Claudia Pinto, Enoteca Vitis Vinifera. SICILIA Le Donne del Vino della Sicilia danno appuntamento alle winelover a TRAPANI per due brindisi: alle 12 con tema "Donne, vino e motore del fitness" all'Accademia Sport Trapani, in via dell'Acquedotto 11 a Erice Casa Santa e alle 18 "Donne, vino e motore della moda" nella boutique Stefania Mode in via Torre Arsa 27. CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del Vino sono un'associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 700 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Associazione Nazionale Le Donne del Vino 02 867577, info@ledonnedelvino.com

Il Vinitaly 2017 delle Donne del Vino sarà dedicato ai vitigni autoctoni

Il Vinitaly 2017 delle Donne del Vino sarà dedicato ai vitigni autoctoni

“Durante Vinitaly 2017 i vitigni italiani saranno protagonisti di sei iniziative legate dallo stesso tema e principalmente le degustazioni di 25 vini ottenuti da viti autoctone di cui esistono pochissimi ettari di vigneto” spiega la presidente Donatella Cinelli Colombini facendo riferimento anche alle tre degustazioni dedicate a Falanghina, vitigni toscani complementari del Chianti, del Brunello, oltre che alla distribuzione di viti pugliesi e alla carta dei vini della cena evento che concluderà Vinitaly. Due saranno le degustazioni sui vitigni autoctoni rari, entrambe guidate da Ian D’Agata, senior editor Vinous, direttore scientifico Vinitaly International Academy, autore di “Native Wine Grapes of Italy”, unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year. “Si tratta delle più grandi degustazioni di questo genere mai realizzate – spiega la presidente Cinelli Colombini - Avranno una platea straordinaria di Master of Wine, Master Sommelier, buyer, giornalisti da tutto il mondo guidati da uno dei maggiori esperti mondiali di vitigni autoctoni italiani: Ian D’Agata. È un evento memorabile e mai realizzato prima: rappresenta una pietra miliare nella riscoperta dei vitigni italiani meno conosciuti e a rischio di estinzione”. La prima degustazione sarà realizzata per Vinitaly International Academy la settimana prima di Vinitaly (3-7 aprile): 13 vini rari saranno presentati a super esperti provenienti da tutto il mondo fra cui Master of Wine e Master Sommelier. La seconda degustazione è in programma domenica 9 aprile alle 15, in collaborazione con Verona Fiere: verrà sempre guidata da Ian D’Agata. È stato lui a scegliere i 18 vini e una grappa da presentare a 80 giornalisti e esperti internazionali usando un criterio di priorità, rarità e rappresentatività dell’intero territorio nazionale, una scelta che accomuna vitigni con potenziale enologico molto diverso ma con uguale necessità di salvaguardia in una logica di conservazione del germoplasma italiano. Va ricordato che l’azione delle Donne del Vino in favore dei vitigni autoctoni comprende anche la degustazione di Falanghina delle produttrici della Campania e la tavola rotonda con assaggio sui vitigni toscani complementari del Chianti in alternativa ai vitigni internazionali. Ultimo ma non meno importante la degustazione guidata da Kerin O’Keefe (italian editor di Wine Enthusiast e autrice di “Brunello di Montalcino, Understanding and Appreciating One of Italy’s Greatest Wines,”). La degustazione è sul Brunello prodotto da Donne, organizzata da Wine Enthusiast al quale le Donne del Vino danno un supporto esterno.  Infine  mercoledì 12 aprile nel Palazzo della Gran Guardia di Verona alla fine della cena per concludere  Vinitaly in modo gioioso ci sarà il taglio di un’enorme torta alla presenze del presidente  Maurizio Danese, al direttore generale Giovanni Mantovani e al brand manager Gianni Bruno.  La serata vedrà protagoniste quattro delegazioni regionali delle Donne del vino: Campania, Liguria, Sardegna e Toscana. Ciascuna con un artigiano del gusto che effettuerà un piccolo show cooking e molte specialità regionali da gustare insieme ai vini da vitigni autoctoni provenienti dalle cantine delle donne di tutta Italia. Le Donne del Vino sono un’associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi 750 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste.  Info: 02 867577,  info@ledonnedelvino.com Facebook: Associazione Nazionale Le Donne del Vino Twitter: @donnedelvino Google+: Le Donne del Vino Mario Stramazzo

LE DONNE DEL VINO A VINITALY 2017 SALVIAMO I VITIGNI AUTOCTONI E RARI

LE DONNE DEL VINO A VINITALY 2017 SALVIAMO I VITIGNI AUTOCTONI E RARI

SONO SEI LE DEGUSTAZIONI DAL 9 AL 12 APRILE A VERONA: DUE SU 24 VINI QUASI ESTINTI GUIDATE DAL DIRETTORE VINITALY INTERNATIONAL ACADEMY IAN D'AGATA

Alla difesa dei vitigni italiani e particolarmente a quelli più rari e quasi estinti, è dedicato il Vinitaly 2017 delle Donne del Vino con sei iniziative nella quattro giorni veronese. Le Donne del Vino hanno loro alleato Ian D'Agata, senior editor Vinous, direttore scientifico Vinitaly International Academy, autore di "Native Wine Grapes of Italy", unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year. "Una scelta coraggiosa e importante - dice la presidente Donatella Cinelli Colombini - fatta dalle Donne del Vino che non hanno puntato solo sui vitigni poco conosciuti ma proprio su quelli rari e quasi in estinzione. Un'operazione di tutela del patrimonio ampelografico nazionale mai fatta prima. Include 24 vitigni con potenziale enologico molto diverso: alcuni si diffonderanno e altri saranno solo delle "curiosità turistiche" da assaggiare visitando i territori del vino. È comunque importante difenderli tutti per mantenere intatto il nostro germoplasma". Aggiunge la presidente Cinelli Colombini: "Si tratta delle più grandi degustazioni di questo genere mai realizzate: avranno una platea straordinaria di Master of Wine, Master Sommelier, buyer, giornalisti da tutto il mondo guidati da uno dei maggiori esperti mondiali di vitigni autoctoni italiani: Ian D'Agata. È un evento memorabile e mai realizzato prima: rappresenta una pietra miliare nella riscoperta dei vitigni italiani meno conosciuti e a rischio di estinzione. Da un lato incoraggia le Donne del vino a diventare le "madri" dei vitigni "orfani", dall'altro lato ne diffonde la conoscenza fra addetti ai lavori di altissimo livello". LE DUE DEGUSTAZIONI DEGLI AUTOCTONI RARI CON IAN D'AGATA La prima degustazione sarà realizzata per Vinitaly International Academy la settimana prima di Vinitaly (3-7 aprile): 13 vini rari saranno presentati a super esperti provenienti da tutto il mondo fra cui Master of Wine e Master Sommelier. La seconda degustazione è in programma domenica 9 aprile alle 15, in collaborazione con Verona Fiere: verrà sempre guidata da Ian D'Agata. È stato lui a scegliere i 18 vini e una grappa da presentare a 80 giornalisti ed esperti internazionali usando un criterio di priorità, rarità e rappresentatività dell'intero territorio nazionale, una scelta che accomuna vitigni con potenziale enologico molto diverso ma con uguale necessità di salvaguardia in una logica di conservazione del germoplasma italiano. FOCUS: I VITIGNI RARI E LE DONNE DEL VINO CHE LI COLTIVANO Calabria: Magliocco (Vincenza Alessio, Librandi Antonio e Nicodemo, Cirò Marina - Crotone). Campania: Asprinio (Gilda Guida Martusciello, Salvatore Martusciello, Quarto - Napoli); Catalanesca (Benigna Sorrentino, Sorrentino Vini, Boscotrecase - Napoli); Pallagrello nero (Manuela Piancastelli, Terre del Principe, Castel Campagnano Caserta); Barbetta (Lorenza Verrillo Venditti, Antica Masseria Venditti, Castelvenere - Benevento). Emilia Romagna: Albana gentile e Grechetto gentile (Silvia Corazza, Lodi Corazza, Zola Predosa - Bologna). Friuli Venezia Giulia: Piculit-Neri (Alberta Maria Bulfon, Vini di Emilio Bulfon, Valeriano di Pinzano al Tagliamento - Pordenone); Picolit (Hilde Petrussa, Vigna Petrussa, Prepotto - Udine; Cristina, Antonella ed Elisabetta Nonino, Nonino distillerie, Percoto - Udine); Pignolo (Antonella Cantarutti, Cantarutti Alfieri, San Giovanni al Natisone - Udine). Lazio: Olivella (Marina Perinelli, Casale della Ioria, Acuto - Frosinone). Piemonte: Nascetta (Elena Bonelli, Ettore Germano, Serralunga d'Alba – Cuneo); Raffaella Bologna, Braida, Rocchetta Tanaro - Asti); Pelaverga piccolo (Cristina Ascheri, Cantine Ascheri, Bra - Cuneo); Freisa (Valentina Abbona, Cantine dei Marchesi di Barolo, Barolo - Cuneo); Uvalino (Mariuccia Borio, Cascina Castlèt, Costigliole d'Asti). Puglia: Minutolo (Francesca Bruni, Vetrere Agricola, Montemesola - Taranto). Sardegna: Nasco (Valentina Argiolas, Argiolas, Serdiana - Cagliari). Sicilia: Frappato (Gaetana Jacono, Valle dell'Acate, Acate - Ragusa; Silvana Raniolo, Tenuta Bastonaca, Ragusa). Toscana: Procanico (Antonella Manuli, Fattoria La Maliosa, Manciano - Grosseto); Canaiolo bianco e Canaiolo nero (Cristiana Grati, Fattorie di Galiga e Vetrice, Pontassieve - Firenze); Pugnitello (Patrizia Crociani, Olivi- Le Buche, Sarteano - Siena). Trentino Alto Adige: Valderbara (Chiara Simoni, Cantine Monfort, Lavis - Trento). Veneto: Oseleta (Alessandra Boscaini, Masi Agricola, Gargagnago di Sant'Ambrogio di Valpolicella - Verona). FALANGHINA, I VITIGNI TOSCANI, IL BRUNELLO DELLE DONNE L'azione delle Donne del Vino in favore dei vitigni autoctoni comprende anche la degustazione di Falanghina delle produttrici della Campania e la tavola rotonda con assaggio sui vitigni toscani complementari del Chianti in alternativa ai vitigni internazionali. Ultimo ma non meno importante la degustazione guidata da Kerin O'Keefe (italian editor di Wine Enthusiast e autrice di "Brunello di Montalcino, Understanding and Appreciating One of Italy's Greatest Wines,"). La degustazione è sul Brunello prodotto da Donne, organizzata da Wine Enthusiast al quale le Donne del Vino danno un supporto esterno. CENA E BRINDISI DI FINE VINITALY La cena evento di mercoledì 12 aprile nel Palazzo della Gran Guardia di Verona conclude Vinitaly in modo gioioso facendo tagliare un'enorme torta al presidente Maurizio Danese, al direttore generale Giovanni Mantovani e al brand manager Gianni Bruno.  La serata vedrà protagoniste quattro delegazioni regionali delle Donne del vino: Campania, Liguria, Sardegna e Toscana. Ciascuna con un artigiano del gusto che effettuerà un piccolo show cooking e molte specialità regionali da gustare insieme ai vini da vitigni autoctoni provenienti dalle cantine delle donne di tutta Italia. CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del Vino sono un'associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi 750 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste.  Info: 02 867577,  info@ledonnedelvino.com Facebook: Associazione Nazionale Le Donne del Vino Twitter: @donnedelvino Google+: Le Donne del Vino Ufficio stampa: Anna Pesenti annapesenti@hotmail.it 335 6376458 - 334 3997914   Fiammetta Mussio fiammetta.mussio@gmail.com 339 7552481

DONNE DEL VINO I VITIGNI AUTOCTONI RARI SONO UN'OPPORTUNITÀ DI BUSINESS

DONNE DEL VINO I VITIGNI AUTOCTONI RARI SONO UN'OPPORTUNITÀ DI BUSINESS

LO DICONO LE PRODUTTRICI DAL FESTIVAL COLLISIONI DI BAROLO DOVE SONO IMPEGNATE NELLE DEGUSTAZIONI INTERNAZIONALI CURATE DAL GIORNALISTA IAN D'AGATA

Da Collisioni 2017, Barolo, inizia una nuova sfida delle Donne del Vino italiane: «I vitigni autoctoni rari sono un patrimonio eccezionale di oltre 800 varietà – dice la presidente Donatella Cinelli Colombini - interessano gli stranieri in quanto espressione più autentica della territorialità e sono sempre più presenti nelle carte dell'alta ristorazione. Crediamo possano diventare un'opportunità di business per numerose cantine italiane guidate da donne». Da sempre, le donne sono custodi di questo tesoro inestimabile e silenzioso: tutte le cantine italiane guidate da donne hanno almeno una vigna in cui viene coltivata un'uva autoctona, spesso molto rara. Molte varietà ancora non si conoscono bene, altre sono addirittura a rischio di estinzione. Da sempre le Donne del Vino sono consapevoli di questa ricchezza che viene dalla terra e quest'anno al Festival Collisioni di Barolo, nelle Langhe, la hanno raccontata a 30 esperti provenienti da tutto il mondo. Da Singapore, Corea, Stati Uniti, Australia, Dubai, Canada, Russia, sono giornalisti, sommelier, ristoratori e wine educator arrivati in Langa per il Progetto Vino, iniziativa collegata al festival musicale e orchestrata dal giornalista Ian D'Agata, uno dei massimi esperti al mondo di vitigni autoctoni. È autore di "Native Wine Grapes of Italy", unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year. Senior editor Vinous, è anche il direttore scientifico Vinitaly International Academy. «Scelte coraggiose, di investimento a lungo termine, che vogliamo raccontare al mondo – ricorda la presidente - abbiamo cominciato durante l'ultimo Vinitaly con una delle più grandi degustazioni mai fatte davanti a un pubblico di cento esperti internazionali. Ora a Collisioni sempre affiancate da Ian D'Agata: in lui le Donne del vino hanno trovato un grande alleato, capace di incoraggiarle e di comunicare il loro importante lavoro di salvaguardia del patrimonio ampelografico italiano». E le Donne del Vino sembrano aver convinto gli esperti di Collisioni: «Avete scelto la direzione giusta – è opinione unanime - siamo interessati ai vostri vitigni autoctoni e rari, vogliamo conoscere le storie che nascondono, vogliamo berli. Comunicate come dobbiamo berli, con quali cibi si abbinano meglio». Ecco i vitigni autoctoni e le donne del vino che hanno partecipato alla degustazione di Collisioni: PIEMONTE Giulia Alleva Vitigni: Grignolino e Freisa Tenuta Santa Caterina – Grazzano Badoglio (Asti) http://www.tenuta-santa-caterina.it Elena Bonelli Vitigni: Nascetta e Barolo Ettore Germano – Serralunga D'Alba (CN) http://www.ettoregermano.com   Mariuccia Borio Vitigni: Uvalino e Moscato d'Asti Cascina Castlet – Costiglione D'Asti (AT) http://www.cascinacastlet.com Silvia Castagnero Vitigni: Grignolino e Barbera Silvia Castagnero – Agliano Terme (AT) http://www.cascinacastlet.com   Cinzia Travaglini Vitigni: Nebbiolo Giancarlo Travaglini – Gattinara (VC) http://www.travaglinigattinara.it LOMBARDIA Giovanna Prandini Vitigni: Turbiana Perla del Garda - Lonato del Garda (BS) http://www.perladelgarda.it VENETO Noemi Pizzighella Vitigni: Corvina, Rondinella, Corvinone Le Guaite di Noemi – Mezzane di Sotto (VR) http://www.leguaite.it FRIULI VENEZIA GIULIA Annalisa Zorzettig Vitigni: Pignolo e Tocai Friulano Zorzettig – Cividale del Friuli (UD) http://www.zorzettigvini.it EMILIA ROMAGNA Silvia Mandini Vitigni: Ortrugo e Malvasia di Candia aromatica Mossi 1558 – Ziano Piacentino (PC) http://www.mossi1558.com/it/   TOSCANA Donatella Cinelli Colombini Vitigni: Sangiovese e Foglia tonda Donatella Cinelli Colombini – Montalcino (SI) http://www.cinellicolombini.it/it/   Antonella Manuli Vitigni: Procanico La Maliosa – Manciano (GR) http://fattorialamaliosa.it MARCHE Angiolina Velenosi Vitigni: Pecorino e Montepulciano Velenosi – Ascoli Piceno (AP) http://www.velenosivini.com LAZIO Marina Perinelli Vitigni: Olivella e Cesanese d'Affile Casale della Ioria – Acuto (FR) http://www.casaledellaioria.com   CAMPANIA Lucia Ferrara Vitigni: Pallagrella Bianco e Casavecchia Sclavia – Liberi (CE) http://www.sclavia.com Info: www.ledonnedelvino.it   Ufficio stampa Le Donne del Vino: press@ledonnedelvino.it Anna Pesenti  335 6376458 - 334 3997914 Fiammetta Mussio 339 7552481  

DONNE DEL VINO È GUALTIERO MARCHESI IL PERSONAGGIO DELL'ANNO

DONNE DEL VINO È GUALTIERO MARCHESI IL PERSONAGGIO DELL'ANNO

IL MAESTRO SARÀ PREMIATO GIOVEDÌ 16 NOVEMBRE A OZZANO DELL'EMILIA (BOLOGNA) FOCUS E DIFFUSIONE DEL SUO PROGETTO SULLE PRATICHE ANTI SOFFOCAMENTO A TAVOLA

Il cuoco italiano più famoso nel mondo, è stato scelto anche per aver promosso un progetto importante: per primo, nel 2015, ha diffuso la formazione degli addetti alla ristorazione sulle pratiche anti soffocamento che consentono di salvare, soprattutto i bambini, durante i pasti, mediante una corretta preparazione degli alimenti e la tempestiva attuazione della disostruzione. Le Donne del vino hanno scelto di seguire il suo esempio e raccogliere il testimone. Lo premieranno giovedì 16 novembre, nella dimora settecentesca Palazzona di Maggio a Ozzano dell'Emilia (Bologna), ospiti della socia Antonella Perdisa. Dalle 15, cerimonia di premiazione e dimostrazione delle pratiche di anti-soffocamento che verranno poi diffuse nel resto d'Italia dalle Delegazioni regionali delle Donne del vino. Il 27% delle morti infantili per cause accidentali dipendono dall'ostruzione da cibo delle vie respiratori, nel 78% dei casi avviene a tavola e, ogni anno, in Italia, uccide 50 bambini. Le manovre di disostruzione e rianimazione cardio polmonare devono essere tempestive e quindi è particolarmente importante che vengano apprese dalle mamme e dal personale addetto alla somministrazione.  «La formazione di chi lavora nei ristoranti – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente delle Donne del Vino - è di particolare importanza ma è ancora in fase iniziale in Italia dove mancano le lezioni su questo tema sia nelle scuole alberghiere che nei corsi per i futuri genitori, circostanza, quest'ultima, che vede molto avanti la gran parte degli altri Paesi Europei». Nella ristorazione il primo corso con Gualtiero Marchesi, fra gli allievi, a dare il buon esempio, è avvenuto il 18 marzo 2015 e ha riguardato i responsabili di 9 ristoranti. Chef e gastronomo geniale e innovatore, Gualtiero Marchesi è il cuoco italiano più famoso nel mondo. Ha dato un contributo fondamentale alla rinascita e al successo internazionale della cucina italiana. Ha fondato ALMA Scuola Internazionale di Cucina Italiana (Colorno, Parma), L'Italian Culinary Academy a New York, la Fondazione Gualtiero Marchesi per coniugare la cucina con l'arte e, più recentemente, la Casa di Riposo per cuochi. Il progetto sul pasto sicuro portato avanti dalle Donne del vino, sulla scia dell'esempio di Gualtiero Marchesi, parte da quello "SicurezzAtavola" creato da Maria Chiara Zucchi capo redattrice della rivista "La Madia Travelfood" che unisce le esperienze di "Salvamento Academy" nella formazione medica con le tecniche di corretta preparazione del cibo dello chef Dario Picchiotti dell'Antica Trattoria Sacerno. Il progetto "SicurezzAtavola" è stato presentato nel giugno 2015 a Expo insieme al Ministero della Salute, insieme al lancio dei primi video tutorial al mondo sul taglio degli alimenti per bambini. Qui le foto di Gualtiero Marchesi in alta risoluzione  GIOVEDÌ 16 NOVEMBRE - TENUTA PALAZZONA DI MAGGIO – OZZANO DELL'EMILIA PROGRAMMA : Ore 15 Benvenuto agli ospiti e saluto della Presidente Donatella Cinelli Colombini Sensibilizzazione sui casi di soffocamento da ingestione di cibo o piccoli oggetti che sono fra le principali cause di morte dei bambini sotto i tre anni (50 decessi all'anno).  Presentazione delle tecniche corrette di preparazione degli alimenti e degli interventi immediati di disostruzione immediata delle vie respiratorie che evitano la morte e le lesioni. Presentazione Progetto "SicurezzAtavola". Dimostrazione di intervento di salvataggio Ore 16 Premiazione del Maestro Gualtiero Marchesi Ringraziamenti a Maria Chiara Zucchi, ideatrice del Progetto SicurezzAtavola nella ristorazione e a Gino Fabbri, pasticcere campione del mondo. Ringraziamenti alla Delegata Antonietta Mazzeo e alle Donne del Vino dell'Emilia Romagna. Consegna della documentazione alle delegazioni delle Donne del vino che diffonderanno il progetto nelle altre regioni italiane Ore 16,30 Aperitivo con i vini delle Donne del Vino dell'Emilia Romagna Fiammetta Mussio Cell: +39 339 7552481

Donne del vino il Wine marketing di genere e i corsi per entrare nei Consorzi di tutela

Donne del vino il Wine marketing di genere e i corsi per entrare nei Consorzi di tutela

Presentato a wine2wine il percorso formativo 2018. Vincenzo Russo (Iulm): «Uomo e donna cervelli diversi, comunicano in modo diverso: lui per obiettivi, lei creando relazioni»

Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all'ingrosso (dati  Cribis- Crif) eppure nei posti dove viene decisa la politica del vino, come i CDA dei Consorzi di tutela,  scendono sotto il 10%. A wine2wine, la presidente delle Donne del vino Donatella Cinelli Colombini ha presentato un progetto formativo diretto, in prima battuta ma in forma non esclusiva, alle 770 Donne del vino. «Un progetto destinato a lasciare il segno in direzione di un nuovo protagonismo rosa nel vino» ha detto la presidente Cinelli Colombini presentando gli elementi del progetto «la professionalizzazione di uno stile femminile nella comunicazione e nella vendita del vino, l'aumento delle donne nella classe dirigente del vino e infine, ma non meno importante, le opportunità per le giovani desiderose di lavorare in questo comparto che appare fra in più in salute dell'intera economia italiana». I corsi, che verranno realizzati a Nord, Centro e Sud Italia, nascono dalla collaborazione fra DDV e WineMeridian-WinePeople società veronese specializzate in marketing e didattica. Nel settore della comunicazione mirano a sviluppare una sorta di "Wine Marketing di genere" partendo dall'istintiva predisposizione delle donne allo storytelling e a un'informazione meno tecnica di quella maschile, per trasformarla in un tratto professionale in grado di sviluppare messaggi più identitari, distintivi e soprattutto incisivi. La conferma arriva anche da Vincenzo Russo, professore Università Iulm ed esperto di neuromarketing: «Le donne sono più orientate alle relazioni: hanno uno stile emotivo e coinvolgente nella comunicazione e sono orientate alla condivisione di esperienze. Gli uomini considerano la comunicazione come terreno di confronto e di prova su cui misurarsi: affrontano il mondo quale individuo all'interno di un ordine sociale gerarchico. Molti uomini prendono le decisioni senza consultarsi. È importante sempre trovare la complementarietà». Per le future consigliere dei CDA dei Consorzi del vino nascono i primi corsi preparatori mai realizzati in Italia. Una lacuna che pesa nella capacità operativa su gran parte della classe dirigente del vino ma che, in questa fase, ha principalmente uno scopo di empowerment cioè mira a stimolare le donne a candidarsi. Questo appare il principale motivo della loro scarsa presenza nei consigli di amministrazione. Avere donne più motivate e operative nei CDA dei consorzi, vero cervello delle denominazioni, dovrebbe suscitare un trascinamento in alto delle carriere femminili nell'intero comparto enologico.  Inoltre potrebbe dare un contributo positivo nei settori in cui le cantine italiane sono tradizionalmente deboli mentre le donne sono percentualmente più formate: la comunicazione e il marketing.  Per progettare la formazione, le Donne del vino hanno istituito una speciale commissione composta da Tiziana Mori, Francesca Poggio e Donatella Briosi a cui va il merito di questo rivoluzionario progetto. Hanno collaborato anche Massimilla Serego Alighieri, produttrice imprestata al teatro, e l'attrice Lorenza Cristanini Mion che a wine2wine, hanno dato una prima dimostrazione "drammaturgica" della comunicazione commerciale. Completa l'offerta formativa delle DDV il progetto FUTURA, una sorta di catalogo on line di opportunità destinate alle giovani sotti i 30 anni che pensano al comparto enologico per i loro futuro lavorativo. «Stage, lezioni, visite didattiche, borse di studio, scambi in cantine, enoteche, agriturismi, ristoranti, società di comunicazione e marketing, redazioni giornalistiche, cioè in tutte le imprese delle Donne del vino» ha spiegato Antonella Cantarutti consigliera nazionale delle Donne del Vino. Il catalogo sarà on line da aprile e, in un primo momento, conterrà le proposte esistenti puntando ad aumentarle coinvolgendo tutte le aziende delle socie in modo da diventare un calendario di opportunità formative in tutti i periodi dell'anno e in tutte le regioni italiane. L'obiettivo è di strutturare le esperienze nel mondo produttivo e nella "formazione scuola lavoro" per arrivare a internazionalizzarle anche coinvolgendo le università. Questo darà alle giovani Donne del vino un più diretto e consapevole ingresso nel mondo del lavoro. 

Donne del Vino in Parlamento per diventare wine manager

Donne del Vino in Parlamento per diventare wine manager

Il presidente Commissione Agricoltura della Camera Luca Sani tiene a battesimo i corsi sul wine marketing a misura di donna e sui Consorzi di tutela per accrescere la presenza femminile nei CDA

Corsi intensivi di 7 ore incentrati sulla comunicazione commerciale e i Consorzi di tutela; qualcosa di mai fatto prima, che porta un vento nuovo nel mondo del vino e punta «a trasformare l'alto livello di formazione delle donne presenti nel comparto enologico in una carta di sviluppo immediatamente spendibile» ha detto l'onorevole Sani. Due gli obbiettivi principali: aumentare le donne nel CDA dei consorzi di tutela, che attualmente sono meno del 10%, e potenziare il marketing del vino puntando sullo storytelling.  La crescita di una classe dirigente femminile parte dunque dalla formazione e dalla consapevolezza che uomini e donne hanno cervelli diversi, che comunicano in modo diverso: lui per obiettivi, lei creando relazioni, come recentemente sottolineato da Vincenzo Russo dell'Università IULM. Circostanza che può essere trasformata in un punto di forza, «uno stile femminile di vendere il vino che usa meno i contenuti tecnici e più il racconto dei luoghi e delle persone cioè lo storytelling» dice la presidente delle Donne del Vino, Donatella Cinelli Colombini. Oltre ai corsi sulla comunicazione ci sono quelli sui consorzi di tutela, cioè le organizzazioni che gestiscono DOC e DOCG sui territori. Si tratta delle prime master class mai realizzate in Italia per formare chi aspira a fare parte della leadership del vino. Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all'ingrosso (dati Cribis- Crif) eppure nei posti dove viene decisa la politica del vino, come i CDA dei Consorzi di tutela, scendono sotto il 10%. Una circostanza che dipende principalmente dalla scarsa propensione delle donne a candidarsi. I corsi, che stanno per iniziare, hanno anche lo scopo di motivare una maggiore partecipazione. Avere donne nei CDA dei consorzi, vero cervello delle denominazioni, dovrebbe suscitare un trascinamento in alto delle carriere femminili nell'intero comparto enologico. Possono partecipare ai corsi sulla comunicazione produttrici, ristoratrici, sommelier, enologhe, giornaliste, wine blogger, responsabili di marketing e comunicazione di aziende vinicole. I corsi sui consorzi sono invece destinati solo a chi lavora nelle cantine. L'invito a iscriversi va, in prima battuta, alle 770 socie delle Donne del vino e si allarga a tutto l'universo enologico femminile. Classi di 25 persone al massimo per giornate full immersion, dalle 10-18 con una piccola pausa per un light lunch. MASTER CLASS SULLA COMUNICAZIONE DEL VINO I docenti arrivano da WinePeople-WineMeridian una delle migliori agenzie italiane sulla formazione dei manager enologici: Lavinia Furlani, counselor filosofica e coach aziendale, esperta di comunicazione e di percorsi identitari. Andrea Pozzan, esperto di risorse umane e di percorsi di vendita. Gli argomenti dei corsi: • La comunicazione della propria azienda passa dalla creazione della propria identità: come essere riconoscibili? • Il personal branding di una donna del vino: come costruire una immagine efficace • La vendita: come passare dal "fare il venditore all'essere un venditore" • Costruire un percorso di riconoscibilità aziendale per affrontare il mercato in continuo cambiamento • La comunicazione come strumento di vendita Date e luoghi dei corsi di Comunicazione 23 febbraio, Nord Veneto Cantine GIV Verona 11 maggio, Centro Toscana Tenuta Il Corno San Casciano Val di Pesa (Firenze) 26 ottobre, Sud Puglia MASTER CLASS SUI CONSORZI Saranno tenute da Fabio Piccoli, direttore responsabile di Wine Meridian, esperto di marketing del vino e di comunicazione internazionale. Stefano Campatelli, esperto di gestione e direttore di Consorzi di tutela. Ed ecco gli argomenti del corso: • Le normative nazionali e comunitarie per la produzione dei vini italiani • Il funzionamento dei Consorzi dei vini italiani • Le produzioni di vino e i mercati del vino in Italia e nel mondo • La valorizzazione e la protezione dei marchi collettivi dei vini italiani • Come costruire una identità territoriale e come comunicarla Date e luoghi dei corsi sui Consorzi: 27 aprile, Nord Cantine GIV Verona 22 giugno, Centro Toscana Tenuta Il Corno San Casciano Val di Pesa (Firenze) 30 novembre, Sud Puglia COSTO DEI CORSI: Il costo per le non associate è di 200 euro più iva, per le Donne del Vino è di 150 euro più iva. Il costo per la seconda persona della stessa azienda è di 100 euro più iva È inoltre richiesto un contributo di 15 euro per il pranzo. PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: formazione@winepeople-network.com CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del vino sono un'associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi 770 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Altre info sul blog: www.ledonnedelvino.com Associazione Nazionale Le Donne del Vino 02 867577, www.ledonnedelvino.com, info@ledonnedelvino.com

Le Donne del Vino festeggiano i loro 30 anni

Le Donne del Vino festeggiano i loro 30 anni

Partono da Palazzo Vecchio a Firenze le celebrazioni per il 30° anniversario dell'Associazione. Presentata la Festa delle Donne del Vino in programma sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia a tema "Donne vino e cinema"

Un appuntamento che l'assessora alle Relazioni Internazionali, Cooperazione, Turismo e Marketing territoriale Anna Paola Concia ha definito «un anniversario importante per le donne, per le donne del vino e in generale per tutto il vino italiano».  Non a caso Firenze: la città dove Le Donne del Vino sono nate alla fine dell'inverno di 30 anni fa, il 19 marzo 1988. Nata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, l'associazione Donne del Vino ha sempre perseguito lo scopo di promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella società e nel comparto enologico. Oggi conta 770 associate: produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste e esperte. È presente in tutte le regioni italiane e ha anche socie all'estero. L'appuntamento a Palazzo Vecchio, a cui hanno partecipato oltre all'assessora Concia la scrittrice Sveva Casati Modignani e il giornalista Massimo Giletti, apre il calendario degli eventi 2018 e presenta quello più grande: la Festa delle Donne del Vino che avrà il suo clou sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia. Degustazioni al cinema, video racconti, inviti in azienda. Una festa in versione film che accende i riflettori sui personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane. Con il tema "Donne vino e cinema" l'iniziativa anticipa la festa della donna e «mira ad accendere i riflettori sul comparto enologico rivolgendosi in prima battura proprio all'universo femminile» ha detto la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini.  La scommessa è quella di cambiare i luoghi e i modi per raccontare il vino ponendo le donne come protagoniste. Sono in programma degustazioni di bottiglie d'autore nelle sale cinematografiche mettendo "più sapore nel piacere del film" e regalando un momento unico agli spettatori del cinema. Verranno autoprodotti video che raccontano la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio. Una sorta di racconto a più voci, spesso cucito da registi e video maker, dove le protagoniste si mostrano in momenti della loro vita quotidiana. La diffusione on line e durante gli eventi fa conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante. La parte più "tradizionale" del programma riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi e mini lezioni sul vino. Fra gli invitati un posto privilegiato va alle associazioni femminili con cui le Donne del vino puntano a consolidare i rapporti oltre, ovviamente, a diffondere la cultura del buon bere. La Festa delle Donne del Vino costituisce il primo esempio di un comparto produttivo che apre le porte in modo coordinato e diffuso nell'intera nazione per far conoscere il proprio lato femminile. «A poco tempo dalla notizia del World Economic Forum che mette l'Italia all'82° posto nel mondo per il gender gap, le Donne del Vino con il loro dinamismo e i loro progetti danno una ventata di ottimismo all'intero universo femminile italiano» ha detto l'assessora Anna Paola Concia. DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO Secondo i dati Unioncamere del 2015 il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile. Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all'ingrosso (dati Cribis- Crif). Associazione Nazionale Le Donne del Vino 02 867577, info@ledonnedelvino.com

Festa delle Donne del Vino Sabato 3 marzo è social

Festa delle Donne del Vino Sabato 3 marzo è social

Novità 2018 sono moltissimi eventi sul web con diffusione di video e filmati, ma anche cantine aperte e un'alleanza con il Women of Wine Festival di Hong Kong

È questa la principale novità della Festa delle Donne del Vino 2018, seconda edizione, in programma sabato 3 marzo con un tema: "Donne vino e cinema". Un tema che si presta a un'edizione più social e più moderna della festa: «Molti video verranno diffusi per raccontare la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente dell'Associazione nazionale Le Donne del Vino che promuove la festa - Questa è un'autentica novità e un tentativo di usare i moderni strumenti di comunicazione per sovraesporre il ruolo delle donne come produttrici, comunicatrici e consumatrici di vino. Tutte possono partecipare con testimonianze e racconti video anche chi non è Donna del Vino. Il progetto è di creare una nuova tendenza, una sorta di Women of Wine pride». La diffusione online e durante gli eventi farà conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante e in crescita. Sabato 3 marzo è la data di inizio degli appuntamenti che proseguiranno per tutto l'anno e coinvolgeranno tutte le donne del vino e le winelover d'Italia. Video e social, ma anche una parte più "tradizionale" del programma che riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi, mini lezioni sul vino, brindisi diffusi, gli inviti in cantina, gli appuntamenti a cena.  Eventi diffusi in tutta Italia: dal Piemonte alla Sicilia, dall'Emilia Romagna alla Puglia, dalla Campania alla Sardegna fino alla Toscana e all'Abruzzo. Tutti gli eventi sono sul sito ufficiale della manifestazione www.festadonnedelvino.it Hashtag dell'evento: #festadonnedelvino2018 #donnevinocinema #donnedelvino #womenofwine Un'altra novità dell'edizione 2018 è l'alleanza tra la Festa delle Donne del Vino e il Women of Wine Festival (WOW) di Hong Kong.  L'evento italiano diventa quindi un network internazionale. «Con la Master of Wine Debra Meiburg – dice la presidente Cinelli Colombini – abbiamo creato un legame tra la nostra festa e il Women of Wine Festival che si svolgerà il 1° marzo a Hong Kong per celebrare la giornata internazionale delle donne e i maggiori successi femminili nel vino. Durante la prima edizione ha avuto un pubblico di 400 persone ma ha raggiunto, attraverso i media 4 milioni di wine lovers».  Debra Meiburg è uno dei wine expert più noti al mondo: è il primo Master of Wine in Asia ed è 7° fra le donne del vino più influenti del mondo nella classifica del Global Ranking, il suo show televisivo trasmesso nei taxi cinesi ha 70 milioni di utenti al mese ed è consulente per il vino delle linee aeree Cathay Pacific. DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO Secondo gli ultimi dati Unioncamere, il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile. Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all'ingrosso (dati Cribis- Crif). CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del vino sono un'associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi 770 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste.   Associazione Nazionale Le Donne del Vino 02 867577,  info@ledonnedelvino.com

 Donne del Vino a Vinitaly 2018

Donne del Vino a Vinitaly 2018

Dalla magia delle vecchie vigne al wine business al femminile in Asia: ecco il Vinitaly delle Donne del Vino

Sarà una grande degustazione di vini da vigneti storici con oltre 80 anni di età ad aprire domenica 15 aprile il Vinitaly 2018 delle Donne del Vino. Un anno importante in cui l'associazione festeggia i suoi 30 anni di vita.  Tanti i messaggi che si lanceranno dal salone di Verona, dal 15 al 18 aprile: una tavola rotonda sull'importanza delle donne nei consumi di vino in Asia, la presentazione di una nuova guida al femminile, gli incontri con le altre associazioni di donne in agricoltura e infine, la grande cena di fine Vinitaly al Palazzo della Gran Guardia di Verona. Il primo evento domenica 15 aprile alle 15 nella Sala Tulipano (piano – 1) è dedicato ai vini ottenuti da vigneti ottuagenari. «La magia delle vigne vecchie: Le Donne del Vino presentano vini da viti anche di ottant'anni» è una degustazione di straordinario interesse di 10 vini provenienti da sei regioni e guidata da uno dei massimi wine critics del mondo: Ian D'Agata, autore del pluripremiato volume Native Wine Grapes of Italy. I vini, provenienti da vigneti, in gran parte, ottuagenari o addirittura più vecchi, offrono una panoramica ampia della ricchezza e della biodiversità del patrimonio viticolo italiano. «Fin ora, la logica del reimpianto – dice Ian D'Agata - ha privilegiato le maggiori quantità d'uva dei vigneti giovani a scapito della complessità e finezza, al timbro unico e distintivo trasmesso al vino dalle viti molto vecchie».  Una strategia su cui vale la pena riflettere e per questo le Donne del Vino hanno organizzato a Vinitaly una degustazione che diventerà una pietra miliare nella comprensione del potenziale qualitativo del vigneto italiano. Un approccio visionario a cui la presidente delle Donne del Vino, Donatella Cinelli Colombini, ha voluto dare il significato di una riflessione sui vantaggi del restauro del vigneto storico italiano e sulla diffusione delle pratiche capaci di allungare la vita delle piante:  «Un approccio rivoluzionario – ricorda la presidente - rispetto alla pratica dei reimpianti frequenti applicata in modo massiccio negli ultimi 50 anni, pratica che presenta indubbi vantaggi produttivi ma priva i vini del timbro unico che ricevono da viti molto vecchie». Nella realizzazione del programma di Vinitaly 2018, le Donne del Vino sono state affiancate dalla Vetreria Etrusca (www.vetreriaetrusca.it) che da oltre un anno, sostiene le iniziative dell'associazione e ne condivide i valori oltre a fornire eleganti bottiglie personalizzate alle cantine italiane. Ecco chi sono le Donne del Vino e le loro cantine nella degustazione: Annalisa Zorzettig (Cividale del Friuli, Friuli Venezia Giulia), Zorzettig, Malvasia Myò Vigneti di Spessa doc Friuli Colli Orientali 2016 Gilda Martusciello Guida (Quarto, Campania), Salvatore Martusciello, Ottouve Gragnano della Penisola Sorrentina doc 2017 Elisabetta Donati (Mezzacorona, Trentino Alto Adige), Azienda Marco Donati, Teroldego Rotaliano doc Sangue di Drago 2015 Eliana Maffone (Pieve di Teco, Liguria), Tenuta Maffone, Ormeasco di Pornassio Superiore doc 2015 Gaetana Jacono (Acate, Sicilia), Valle Dell'Acate, Cerasuolo di Vittoria docg "Classico" 2014 Silvana Raniolo (Vittoria, Sicilia), Tenuta Bastonaca, Etna Rosso doc 2014 Restituita Somma (Bacoli, Campania), La Sibilla, Vigna Madre doc Campi  Flegrei, Piedirosso 2013 Elena Bonelli (Serralunga d'Alba, Piemonte), Ettore Germano, Barolo docg Lazzarito Riserva 2011 José Rallo (Ragusa, Sicilia), Donnafugata, Ben Ryé Passito di Pantelleria doc 2015 Michela Marenco (Strevi, Piemonte), Marenco Vini, Passrì di Scrapona Strevi doc Moscato Passito 2013 LE DONNE E IL VINO IN ASIA - TAVOLA ROTONDA Le Donne e il vino in Asia è lo spunto da cui parte la tavola rotonda organizzata dalle Donne del Vino lunedì 16 aprile 2018 alle 10 nel Padiglione 10 Piemonte, spazio concesso dalla Regione e dal Consorzio Piemonte Land. Chiamate a parlare tre grandi esperte da Cina, India e Giappone sulle strategie di marketing e di comunicazione più efficaci per chi vuole esportare vino in Asia. Sono Aline Bao (Cina), direttore della divisione gradi vini di COFCO, Madhulika Bhattacharya (India), portavoce de La Cave enoteca di vini di alta gamma a Nuova Deli e Yumi Tanabe (Giappone), responsabile del maggiore concorso enologico giapponese "Sakura" che ha una giuria interamente femminile. Intervengono Giorgio Ferrero, Assessore all'Agricoltura della Regione Piemonte, e Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Piemonte Land. «Oltre la metà del vino, nel mondo, è acquistato dalle donne – spiegano Antonella D'Isanto ed Erika Ribaldi (Manager Asia Pacific Marchesi de' Frescobaldi), entrambe in regia dell'incontro - L'Asia è l'avanguardia di un nuovo protagonismo femminile nel mercato enologico, in molti  Paesi statisticamente il consumo del vino è dominato dal genere femminile: in Giappone l'acquisto allo scaffale è per l'80% nelle mani delle donne; in Cina, Rabobank ha stimato che le donne consumino il 52% delle bottiglie di vino con un prezzo superiore ai 78 RMB, i Master of Wine in Asia sono donne». Per questo i produttori che vogliono vendere nei nuovi mercati asiatici «devono iniziare a "pensare in rosa" sia in termini di tipologie che di comunicazione perché le dinamiche dell'acquisto tra donna e uomo sono differenti e in Asia serve un linguaggio e un marketing che incentivi la voglia e il desiderio impulsivo del consumo femminile».   DONNE DEL VINO - PROGRAMMA DEGLI EVENTI DI VINITALY 2018 DOMENICA 15 APRILE ore 13 Padiglione 6 Spazio Regione Friuli VG incontro con le Donne del Vino ore 14,30  Fra i padiglioni 11 e 12 Repubblica Forum presentazione della Guida D-Wine de La Repubblica ore 15 Sala Tulipano Palaexpo piano meno 1 Degustazione di vini da vigneti storici condotta da Ian D'Agata             LUNEDÌ 16 APRILE ore 10 Padiglione 10 Spazio della Regione Piemonte - Tavola rotonda Le donne e il vino in Asia ore 12  PalaExpo Spazio della Regione Lombardia - Incontro con le Donne del Riso ore 16 Padiglione 1, Spazio della Regione Emilia Romagna – SicurezzaAtavola: presentazione  dei programmi corsi di formazione. Valorizzazione della Metodologia Martinotti. Degustazione e incontro con le Donne dell'olio. MERCOLEDÌ 18 APRILE ore 10,30-12 Padiglione 12, sala convegni della Regione Abruzzo - Assemblea nazionale delle Donne del Vino ore 19,30 Palazzo della Gran Guardia di Verona - Cena di fine Vinitaly a cura delle Donne del Vino e celebrazione del trentennale

Donne in vigneto al centro di Vinea Tirolensis 2018

Donne in vigneto al centro di Vinea Tirolensis 2018

Donne in vigneto il focus della nuova edizione di Vinea Tirolensis per la sesta volta insieme ad Autochtona

Quest’anno Vinea Tirolensis giunge alla sua 19esima edizione, la settima in collaborazione con Fiera Bolzano che insieme ad Autochtona e a Lagrein Experience rappresentano le giornate del vino di Hotel. Un segnale chiaro dunque del successo che questo evento espositivo, a cura dei Vignaioli dell’Alto Adige, continua a riscuotere negli anni. Subito dopo le due giornate dedicate ai vini autoctoni italiani, con oltre 80 aziende proveineiti da tutta la penisola (Autochtona 15 e 16 ottobre), come ogni anno più di 70 viticoltori associati altoatesini si riuniranno mercoledì 18 ottorbe per presentare i propri prodotti, disponibili anche alla degustazione: una selezione di oltre 350 vini diversi a testimoniare la ricca varietà che caratterizza i vigneti e le cantine dell’Alto Adige. Il vignaiolo, il viticoltore, il vigneto. Termini che ricorrono sempre al maschile e dietro cui si nasconde però il lavoro – e i vini – delle tante donne attive nelle aziende dei Vignaioli dell’Alto Adige: mogli, figlie, esperte. “Il tipico vigneto altoatesino è un’azienda a conduzione familiare. E ogni membro della famiglia contribuisce a portarla avanti”, conferma Hannes Baumgartner, presidente dell’associazione. Ecco perché il motto scelto per l’edizione 2018 di Vinea Tirolensis è proprio “Donne in vigneto”. All’interno dell’azienda vitivinicola la donna ricopre ruoli diversissimi – dal lavoro in vigna all’affinamento in cantina fino all’attività di marketing. Qui di seguito l'esempio di sei donne attive in altrettante aziende associate ai Vignaioli dell’Alto Adige.   Enologa per passione La giovane viticoltrice Magdalena Pratzner di Naturno, in Val Venosta, lavora attivamente nell’azienda di famiglia già da diversi anni ed è responsabile delle ultime fasi produttive in cantina. “Il mio lavoro mi affascina sempre come se fosse la prima volta”, racconta l’enologa, la schiena contro una botte in legno d’acacia, “lavoro nella vigna, prendo campioni, decido quando è il momento perfetto per la raccolta e accompagno le fasi di maturazione del vino in cantina. Attraverso le differenti condizioni climatiche e le mutevoli caratteristiche del terreno, nascono nuovi aromi. E vini sempre diversi”. Le parole del vino Completamente diversa la mansione di Judith Bertagnolli del Thurnhof, a Bolzano. Si occupa infatti della comunicazione e della redazione di testi. Portano la sua firma le etichette dei vini, così come i dépliant dell’azienda e tutti gli altri testi che riguardano il Thurnhof. Si vede anche come “traduttrice” dei complicati tecnicismi del produttore, che riformula per il cliente in un linguaggio accessibile. Riesce così trasmettere al lettore le conoscenze specialistiche del marito, descrivendo con parole semplici e comprensibili le attività nella vigna, i processi produttivi in cantina e le note aromatiche dei vini. Varietà tra i filari Anita Mitterer di Marlengo, invece, è coinvolta in quasi tutte le attività dell’azienda. Le donne vi ricoprono un ruolo importante da generazioni: già la madre di Anita aveva rilevato il Pardellerhof dai propri genitori e recentemente è toccato ad Anita subentrare alla guida dell’azienda. Insieme al marito Erwin gestisce la tenuta unendo tutti gli elementi in un’unica grande visione: “Qui al Pardellerhof siamo molto attenti a una coltivazione sostenibile e legata al territorio. Ecco perché tra i nostri filari trovano spazio per crescere e prosperare anche varietà antiche e piante resistenti”. Una varietà vissuta sul campo e che si ritrova anche nei vini: su due ettari di vigneto la famiglia Mitterer coltiva sette diverse tipologie di vino. Dall’Inghilterra con (e per) amore Dal Lieselehof il suo sguardo scivola sulle colline tra vigneti e boschi fino a raggiungere il Lago di Caldaro – in Alto Adige Claire ha trovato una seconda patria. Nata e cresciuta in Inghilterra, è arrivata in Alto Adige per amore: “Mi sono innamorata subito dei meravigliosi paesaggi e della simpatia della gente. Non ho mai avuto nostalgia – in Alto Adige mi sono trovata bene fin dall’inizio”. Claire ha studiato scienze teatrali a Londra e dopo la laurea si è trasferita in Alto Adige. La viticoltura era per lei un terreno assolutamente inesplorato: con grande entusiasmo ha assolto svariati corsi all’Accademia del vino, partecipando anche a percorsi formativi dell’ONAV, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino. Oggi conosce a menadito ogni vitigno, sa discernere tra origine e gusto, tenendo testa a ogni esperto d’enologia. L’anima dell’azienda Con l’immancabile grembiule blu legato in vita, sempre indaffarata tra mille compiti, Christine accoglie con un caloroso sorriso tutti gli ospiti della tenuta vitivinicola Haderburg. “Sono sempre qui in azienda”, racconta, “amo dare il benvenuto agli ospiti facendo degustare loro i nostri vini e spumanti. Ormai conosco personalmente tutti i clienti e sono sempre felice di accogliere volti nuovi qui all’Haderburg”. Il contatto diretto con i clienti è per Christine di primaria importanza: ormai i clienti abituali vengono in azienda senza nemmeno avvisare. Tanto sanno che Christine c’è e si ritaglia volentieri del tempo per due chiacchiere davanti a un calice di spumante. Simbiosi di vino e arte Che il vino non è solo sinonimo di gusto, lo dimostra l’azienda vitivinicola Klaus Lentsch. Qui, dietro l’elegante bancone in marmo, Sylvia accoglie sorridendo gli ospiti dell’enoteca: “Non ci limitiamo a offrire vini eccezionali, vogliamo entusiasmare i nostri ospiti anche con arte e cultura”. Oltre al vino, la tenuta Klaus Lentsch mette in scena molto altro. Più volte all’anno organizza “Teatro in vigna”: il giardino o la cantina si trasformano in palcoscenico e propongono spettacoli teatrali a cui assistere in compagnia di un buon bicchiere di vino. “L’arte e la cultura giocano per noi un ruolo fondamentale: amiamo anche invitare artisti, offrendo loro l’opportunità di esporre qui le proprie opere”, spiega Sylvia.   Sei donne, sei storie Questi sei brevi ritratti mostrano quanto sia importante la presenza delle donne all’interno dell’azienda vitivinicola. Che sia nella vinificazione o nella gestione del vigneto, le viticoltrici sono parte integrante dell’attività. In occasione di Vinea Tirolensis 2018, le donne presenti agli stand della Fiera di Bolzano saranno certamente numerose e felici di raccontare dei loro vini straordinari.

DONNE DEL VINO ASTA DI VINI PREGIATI BENEFICA IN RICORDO DI DONATELLA BRIOSI SABATO 27 OTTOBRE ALLE ORE 11.30 A VISTORTA

DONNE DEL VINO ASTA DI VINI PREGIATI BENEFICA IN RICORDO DI DONATELLA BRIOSI SABATO 27 OTTOBRE ALLE ORE 11.30 A VISTORTA

27 Ottobre ore 11:30 Villa Brandolini D'Adda - Vistorta

L’Associazione Nazionale delle Donne del Vino, delegazione del Friuli Venezia Giulia, per ricordare la loro sommelier Donatella Briosi, scomparsa tragicamente per mano dell’ex marito il 13 giugno scorso, organizza un’asta benefica di vini per raccogliere fondi a sostegno di due associazioni che si occupano della violenza sulle donne: “Voce Donna” che quest’anno celebra il ventennale di assistenza alle donne vittime di violenza. Alla donna che vi si rivolge vengono offerti in forma gratuita servizi necessari nell’immediato e nel percorso riabilitativo di uscita dalla violenza garantendone l’anonimato e la riservatezza nel pieno rispetto della sua volonta’; “In prima persona, Uomini contro la violenza sulle Donne”, associazione fondata nel 2017 da imprenditori pordenonesi e indirizzata direttamente agli uomini violenti.  Sarà a breve aperto il  primo sportello di ascolto per gli uomin maltrattanti a cui seguiranno altri beni specifici progetti  per gli uomini aggressivi.  L’evento si svolgerà sabato 27 ottobre alle ore 11:30 nella prestigiosa Villa Brandolini D’Adda, all’interno della barchessa, ospiti del Conte Brandino Brandolini D’Adda. L’asta, che presenterà circa  30 lotti contenenti etichette provenienti dalle cantine delle produttrici Donne del Vino di tutta Italia, verrà battuta dalla  wine educator e sommelier Alessandra Fedi. I lotti saranno suddivisi per regioni e per tipologia e si partirà con prezzi di base d’asta che andranno da 50 €, sino a una base d’asta per vini più pregiati di 350 €. Alcuni di essi saranno composti da magnum donate dalle Donne del Vino del Friuli Venezia Giulia e da alcuni produttori cari amici di Donatella. Il ricavato andrà ad aggiungersi a quanto già raccolto dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino e verrà poi entro fine anno versato alle due Associazioni nel corso di una breve cerimonia ufficiale. Per chi fosse interessato da lunedì 22 è possibile richiedere in anteprima speciale il catalogo con tutti i lotti che verranno battuti all’asta all’indirizzo email : ciriellicris@yahoo.it o alessandra@vistorta.it. Al termine dell’asta, verrà offerto a tutti gli ospiti presenti un ricco buffet con prodotti tipici locali e vini, preparato per l’occasione dalle ristoratrici dell’Associazione, dall’azienda Vistorta e dai produttori Salumi Dentesano e Latteria di Aviano. L’Associazione Nazionale Donne del Vino, che quest’anno compie il trentennale di attività, opera in ogni regione con una delegazione composta da produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier e comunicatrici del mondo vinicolo. In questi trent’anni di attività le donne si sono distinte nell’ambiente vitivinicolo con sempre più presenza in tutti i diversi ambiti del settore e quindi Donne del Vino Attrici e non Spettatrici. La delegazione del Friuli Venezia Giulia  è tra le regioni più attive,  grazie alle sue socie e alla delegata attualmente in carica Cristiana Cirielli.

RINNOVATO IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLE DONNE DELLA VITE CONFERMATE LE CARICHE

RINNOVATO IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLE DONNE DELLA VITE CONFERMATE LE CARICHE

A tre anni dalla fondazione delle Donne della Vite, l'assemblea riunita a San Casciano di Val di Pesa il 13 ottobre u.s. ha eletto il Consiglio direttivo che guiderà l'Associazione per il prossimo mandato.

Il Consiglio attuale è quindi composto da Elisabetta Angiuli, Alessandra Biondi Bartolini, Costanza Fregoni, Clementina Palese, Laura Passera, Lorena Troccoli e Valeria Fasoli. Quest'ultima è stata confermata alla presidenza e ha nominato nuovamente Clementina Palese come vicepresidente e Laura Passera come tesoriera. L'assemblea è stata un'ottima occasione per verificare il percorso fatto finora, ma anche per fare un'analisi critica e mettere a fuoco le attività su cui concentrarsi nel futuro. ECCO LE PRIME ATTIVITA' - Convegno – Giovedì 15 Novembre ore 14.30. Le Donne della Vite saranno presenti ad Arezzo ad Agri@tour 2018 con un convegno organizzato in collaborazione con Italpollina dal titolo "Innovazione e competenza, le nuove frontiere dell'agricoltura sostenibile" a testimonianza del nostro impegno e della nostra attenzione alla sostenibilità e alla ricerca di tecniche e strumenti sempre più rispettosi dell'ambiente. Programma e modalità di partecipazione tramite il link dell'Associazione Donne della Vite. L'iscrizione e la partecipazione al convegno darà diritto all'ingresso gratuito nominale per il giorno 15 novembre. - Giornata fra cultura e storia a San Gimignano - Sabato 15 dicembre. Proponiamo una giornata fra cultura e storia nella bellissima e suggestiva città di San Gimignano. Una visita guidata nel borgo e nei suoi nei siti storici che si concluderà con una degustazione del vino più rappresentativo della zona: la Vernaccia di San Gimignano. Storia, arte e cultura in un contesto paesaggistico unico e spettacolare. Programma, modalità di partecipazione e costi dell'evento saranno presenti a breve sul nostro sito in una pagina dedicata.

DONNE DEL VINO DA TUTTO IL MONDO CONTRO LA VIOLENZA MATERA 16 NOVEMBRE 2018

DONNE DEL VINO DA TUTTO IL MONDO CONTRO LA VIOLENZA MATERA 16 NOVEMBRE 2018

IL 16 NOVEMBRE SI ASSEGNA IL PREMIO ALLA GIORNALISTA MATILDE D'ERRICO «VIOLENZA SULLE DONNE STOP, BISOGNA PREVENIRE. UNIAMOCI A LIVELLO MONDIALE»

Venerdì 16 novembre le Donne del Vino si danno appuntamento a Matera, la città dei Sassi, patrimonio dell'Umanità Unesco e Città europea, per un evento che segna una pietra miliare nella storia dell'enologia: per la prima volta le donne del vino di tutto il mondo fanno rete con un forum virtuale. Altro tema forte della convention di Matera la violenza sulle donne con il premio a Matilde D'Errico scrittrice, giornalista, autrice e conduttrice televisiva da anni impegnata nel contrasto al femminicidio e la consegna delle somme raccolte dalle Donne del Vino a due associazioni che lavorano per prevenire gli atti violenti. La convention di Matera – organizzata dalla delegata DDV della Basilicata Carolin Martino e dalla consigliera nazionale Sabrina Soloperto con l'aiuto di Eventi d'Autore - conclude i festeggiamenti per i 30 anni dell'associazione italiana, la prima, la più grande e strutturata a livello internazionale, che proprio qui mette le basi di un network con le associazioni simili di Argentina, Australia, Croazia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera e USA. Alla prima convention virtuale di Matera, che serve per conoscersi e raccontarsi, seguirà un vero forum a Milano. L'appuntamento è fissato nel novembre 2019, in occasione di SIMEI, salone delle macchine per l'enologia. «L'obiettivo – spiega la presidente Donatella Cinelli Colombini - è di fare network fra le associazioni mondiali offrendo maggiori opportunità alla compagine femminile dell'enologia.  Un rapporto circolare che ha il fine di diffondere reciprocamente le informazioni sulle attività, favorire stage, scambi di know how e viaggi nelle regioni viticole». Dall'incontro di Matera, l'Associazione lancerà un messaggio importante: stop alla violenza sulle donne. Nel 2018 le Donne del Vino italiane hanno vissuto il dramma del femminicidio con una delle sue socie, la sommelier Donatella Briosi, uccisa dall'ex marito a Udine. Una tragedia che ha unito le Donne del vino in un'opinione largamente condivisa di cui si fa portavoce la presidente «la repressione degli uomini violenti non basta a fermare i delitti c'è bisogno di prevenzione». Da qui la scelta di Matilde D'Errico come «Personaggio dell'anno 2018» per la sua opera in favore delle donne oggetto di violenza fisica e psicologica. La D'Errico ha usato i programmi televisivi, di cui è autrice (Amore Criminale) e conduttrice (Sopravvissute), per rivelare, a un vastissimo pubblico, le dinamiche degli amori deviati che producono sofferenza. Un modo intelligente di fare prevenzione e un'autentica rivoluzione in favore dei diritti delle donne, perfettamente in linea con il sentiment della Donne del vino dopo l'uccisione di Donatella Briosi. Una tragedia che ha segnato l'associazione attivandola in una raccolta fondi che ha fruttato circa 10.000 euro a cui si aggiungono i ricavi dell'asta di vini pregiati a Villa Brandolini D'Adda di Vistorta organizzata dalla Delegazione Friuli Venezia Giulia. Sarà proprio Matilde D'Errico a consegnare il denaro delle Donne del Vino a due associazioni del Friuli Venezia Giulia, regione dove viveva ed è stata uccisa Donatella Briosi.  Si tratta della onlus "Voce Donna" che da vent'anni assiste le donne vittime di violenza, in forma gratuita, offrendo loro servizi nell'immediato e nel percorso riabilitativo con la garanzia del completo anonimato.  L'altra beneficiaria è "In prima persona, Uomini contro la violenza sulle Donne", associazione fondata nel 2017 da imprenditori pordenonesi e indirizzata direttamente agli uomini violenti.  La convention di Matera è anche un momento gioioso per le Donne del Vino che concludono le celebrazioni del loro trentennale con una cena di gala e con un'escursione nel Vulture ospiti delle produttrici donne di vini vulcanici. L'alleanza con Antica Pasticceria Muzzi A Matera nasce un'alleanza tra le Donne del Vino e l'Antica Pasticceria Muzzi che dal 1795 alimenta una vocazione per l'artigianalità nei prodotti lievitati da ricorrenza, nata a Foligno (PG) e oggi riconosciuta a livello internazionale. Nasce così un sodalizio che continuerà per tutto il 2019 e ha l'obiettivo di diffondere e tutelare il patrimonio delle tradizioni legate al vino e all'artigianalità dei dolci da ricorrenza, in un percorso che vede i due protagonisti assieme per valorizzare il ruolo della donna in un settore di eccellenza italiana, come quello agroalimentare. I partner delle Donne del Vino a Matera A Matera le Donne del Vino hanno preziosi partner che le supportano. Oltre all'Antica Pasticceria Muzzi, sono: Eventi d'Autore, Scatolificio Udinese, Amorim Cork Italia, Grafiche Quartana, P&P Promotion, Unicredit e Matera 2019 Open Future. Chi sono le Donne del Vino Le Donne del vino sono un'associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 800 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Blog: www.ledonnedelvino.com

DONNE DEL VINO A WINE2WINE CHE MANAGER DEL VINO SEI

DONNE DEL VINO A WINE2WINE CHE MANAGER DEL VINO SEI

LUNEDÌ 26 NOVEMBRE A VERONA INVITO AI WINE MANAGER PER AUTOVALUTARE L'AGGIORNAMENTO E LA PERFORMACE CON WINEMERIDIAN

Si è appena concluso il Forum internazionale di Matera che ha riunito, on line, le associazioni dell'enologia femminile di tutto il mondo ed è stato consegnato il premio Personaggio dell'Anno alla giornalista Matilde D'Errico. Le Donne del Vino si rimettono in moto rinnovando l'appuntamento annuale a Verona lunedì 26 novembre alle 17, in sala SignorVino, per offrire un'opportunità di autovalutazione e crescita ai manager del vino: un quiz e alcune pièces teatrali per capire se il proprio percorso professionale è fermo, leggermente in ritardo oppure up the date. Una sessione di 45 minuti che parte da episodi veri e li sviluppa in chiave ironica – con testi scritti da Fabio Piccoli e interpretati da Massimilla Serego Alighieri, produttrice imprestata al teatro - per evidenziare cosa succede a chi non si tiene al passo con il cambiamento dei mercati, dei canali distributivi e soprattutto dei consumatori. Un modo sorridente per mettere alla berlina chi pensa che basti la simpatia per vendere il vino oppure che ripetersi garantisca il successo perché "è sempre andata bene così".  «È un appello alla formazione continua come complemento necessario al successo professionale dei nuovi manager del vino» dice la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini.  In un Paese che consuma la metà del vino che produce (22 milioni di ettolitri rispetto a una media produttiva di 45) diventa indispensabile imparare a «presidiare costantemente i mercati internazionali, diventando un partner degli importatori e costruendo insieme a loro la notorietà e il posizionamento del proprio brand anche attraverso la relazione con un numero crescente di influencer» ha detto Fabio Piccoli di WineMeridian. Le Donne del Vino, l'associazione femminile del comparto enologico più grande e strutturata del mondo, diventano le portabandiera di una strategia che punta a far crescere la competitività delle cantine italiane qualificando soprattutto le risorse umane e specificamente le donne. È infatti la componente femminile che spesso appare la più adatta a un nuovo stile di management grazie alla maggiore scolarizzazione e interdisciplinarietà, ma anche a una naturale vocazione a creare rapporti. Da queste considerazioni nasce l'alleanza fra Donne del Vino e Wine Meridian in un programma formativo innovativo e capace di incidere sul tessuto produttivo nazionale. Il vino italiano nasce, nella stragrande maggioranza dei casi, in piccole imprese «la dimensione non è, di sé per sé, una pregiudiziale per accedere ai mercati e a essere competitivi, ma lo diventa, e può essere una vero e proprio limite al suo sviluppo, quando manca cultura imprenditoriale» dice ancora Piccoli, evidenziando come i deficit tecnici siano «ben distribuiti un po' in tutte le tipologie aziendali ma nella piccola dimensione rappresentino un "vincolo" non indifferente». Da qui la decisione condivisa di Donne del Vino e Wine Meridian di sviluppare azioni di formazione continua con risvolti importanti sia sul piano sociale che, finalmente, sulla parità di riconoscimento delle professionalità e delle remunerazioni. Chi sono le Donne del Vino Le Donne del vino sono un'associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 800 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Blog: Tel. 02 867577, info@ledonnedelvino.com, donne@ledonnedelvino.com

DONNE DEL VINO DONATELLA CINELLI COLOMBINI CONFERMATA PRESIDENTE NAZIONALE

DONNE DEL VINO DONATELLA CINELLI COLOMBINI CONFERMATA PRESIDENTE NAZIONALE

IMPRENDITRICE DEL VINO TOSCANA, RESTERÀ IN CARICA PER IL TRIENNIO 2019-2022

È stata rieletta oggi dal nuovo Consiglio direttivo. Imprenditrice del vino della Toscana, è presidente nazionale delle Donne del Vino dal 2016. «L'esperienza di guidare le Donne del Vino – commenta Cinelli Colombini - è stata più faticosa di quanto immaginassi, ma anche più entusiasmante perché ho scoperto un patrimonio di talenti, di voglia di fare e di altruismo che poche associazioni possiedono, specialmente dopo trent'anni di vita. Le Donne del Vino sono oltre 800 meravigliose persone. Negli scorsi tre anni, io ho chiesto loro un impegno e uno sforzo supplementari e i risultati sono stati straordinari. Siamo la più grande organizzazione femminile mondiale del settore enologico, la più organizzata e la più attiva». Nel 2018 per la prima volta le Donne del Vino hanno rinnovato il loro Consiglio direttivo e Collegio dei Probiviri votando on line. Anche le candidature sono state raccolte via internet. Un nuovo metodo di votazione che ha riscontrato il parere positivo del 100% delle associate.   Donatella Cinelli Colombini sarà affiancata dal nuovo Consiglio direttivo. È composto da tre vice presidenti: Antonella Cantarutti (produttrice, Friuli Venezia Giulia); Daniela Mastroberardino (produttrice, Campania) e Paola Longo (enotecaria – Lombardia). Lo completano le consigliere: Pia Donata Berlucchi (produttrice, Lombardia); Sabrina Soloperto (produttrice, Puglia); Gilda Guida Martusciello (produttrice, Campania); Marilisa Allegrini  (produttrice, Veneto); Lorella Di Porzio (ristoratrice, Campania); Cinzia Mattioli (ristoratrice, Liguria); Cristiana Cirielli  (pr e comunicatrice, Friuli Venezia Giulia); Marina Ramasso (ristoratrice, Piemonte). Nel Collegio dei probiviri, Elena Walch (produttrice, Trentino Alto Adige); Francesca Poggio (produttrice, Piemonte) e Michela Guadagno (sommelier, Campania). Nel prossimo futuro le Donne del Vino hanno nuove importanti sfide: «La prima e la più importante – continua la presidente - quella di internazionalizzarsi creando una rete mondiale basata sullo sharing; subito dopo quella di accrescere le opportunità per le socie, puntando sul networking cioè trasformando i rapporti in trasferimento di conoscenze, business, opportunità di stage o di lavoro». Cinelli Colombini pensa soprattutto alle giovani donne under 30 che si affacciano, o vorrebbero, al settore vino. Per loro l'associazione sta predisponendo il progetto Future ovvero un archivio telematico con tutte le opportunità formative in cantine, enoteche, ristoranti, agenzie giornalistiche e di pr, studi di consulenza enologica cioè in ogni segmento della filiera del vino. Un'idea di Alessandra Boscaini, delegata del Veneto. Nel 2019 ci sono già molte iniziative in calendario: a ProWein 2019 (17-19 marzo) ci sarà una degustazione al femminile; sabato 2 marzo è Festa delle Donne del Vino in tutta Italia; a Milano, a novembre 2019, in occasione di SIMEI, salone delle macchine per l'enologia, si terrà un Forum mondiale di Donne del Vino. Chi sono le Donne del Vino Le Donne del Vino sono un'associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 800 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Questi i numeri a gennaio 2019: 815 donne del vino, di cui la metà sono produttrici, 57 ristoratrici, 90 sommelier, 17 enoteche, 9 enologhe, 130 giornaliste, 30 socie onorarie e 72 attività diverse. Tra le sue più recenti azioni vanno ricordate la convention virtuale di Matera con le donne del vino del mondo con l'obiettivo   di fare network fra le associazioni mondiali offrendo maggiori opportunità alla compagine femminile dell'enologia, la salvaguardia dei vitigni autoctoni italiani rari, la divulgazione dell'abbinamento vino rosato-pizza, le attività benefiche (raccolta fondi per le associazioni che si occupano di contrastare la violenza sulle donne, quella per aiutare i grandi ustionati delle zone povere del mondo e per i pastori del pecorino amatriciano che sono rimasti con le loro greggi nonostante il terremoto). Nell'ultimo triennio è stato anche fatto un sondaggio sul profilo delle Donne del Vino che ha rivelato come le cantine, con direzione femminile, siano molto più attente all'ambiente, internazionalizzate, diversificate e orientate sui vini di qualità rispetto alla media nazionale. Ogni anno, il sabato prima della Festa delle Donne, le socie aprono le porte delle loro attività per mostrare ai winelovers il mondo del vino al femminile. Dal 2016 le Donne del Vino sono anche attive uno staff della comunicazione che si occupa dell'ufficio stampa, di social network e di un blog su www.ledonnedelvino.com. Curriculum vitae Donatella Cinelli Colombini Donatella Cinelli Colombini discende da uno dei casati storici del Brunello di Montalcino. È nata a Siena nel 1953, città dove si è laureata in Storia dell'arte con il massimo dei voti. Per prima ha intuito il potenziale turistico dei luoghi del vino e, nel 1993, ha inventato "Cantine aperte", la giornata che in pochi anni ha portato al successo l'enoturismo in Italia. Oggi insegna turismo del vino nei Master post laurea. Nel 1998 ha lasciato l'azienda di famiglia per crearne una sua composta dal Casato Prime Donne a Montalcino dove produce Brunello e dalla Fattoria del Colle a Trequanda con cantina di Chianti e centro agrituristico. Le sue sono le prime cantine in Italia con un organico interamente femminile. Nel 2003 Donatella ha vinto l'Oscar di miglior produttore italiano ed ha pubblicato il Manuale del turismo del vino. Nel 2007 è uscito il suo secondo libro Marketing del turismo del vino seguito nel 2016 dal Marketing delle Cantine aperte. Dal 2001 al 2011 è stata Assessore al turismo del Comune di Siena ed in questo periodo ha ideato il "trekking urbano" nuova forma di turismo sostenibile e salutare. Nel 2012 le è stato assegnato il "Premio Internazionale Vinitaly" e nel 2014 il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana. Dal 2016 è presidente Nazionale delle Donne del Vino.   

FESTA DELLE DONNE DEL VINO DAL 2 AL 9 MARZO 2019 EVENTI IN TUTTA ITALIA

FESTA DELLE DONNE DEL VINO DAL 2 AL 9 MARZO 2019 EVENTI IN TUTTA ITALIA

Eventi individuali e collettivi a tema «Donne vino e design» per la Festa della Donna 2019. Sotto i riflettori la nuova estetica del vino coniugata al femminile,

Cantine d'autore, etichette, accessori da vino, packaging e linguaggi alternativi: questo e altro negli eventi dedicati al tema «Donne vino e design» che si svolgeranno in tutta Italia a partire da sabato 2 marzo per tutta la settimana successiva. Visite in cantina, performance, conferenze, piccole mostre, spettacoli organizzati dall'Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Un modo per celebrare la Festa delle donne che diventa Festa delle Donne del Vino e mette sotto i riflettori l'apporto di creatività, rinnovamento e qualificazione fornito del "gentil sesso" al proprio comparto produttivo.  Un modo orgoglioso ma anche costruttivo per dire che il vino sta cambiando look e questa rivoluzione è rosa. «L'immagine del vino del terzo millennio appare decisamente femminilizzata grazie al nuovo ruolo delle donne nella produzione, nel commercio e soprattutto nei consumi – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale dell'Associazione - Per 8.000 anni il vino è stato un ambito quasi solo maschile, ma ormai non è più così. Oggi le donne guidano un terzo delle cantine italiane e il 24% delle imprese commerciali al dettaglio del vino (dati Cribis- Crif). A livello mondiale sono loro a comprare la maggior parte delle bottiglie, il 40% dei corsisti wine expert Wset sono donne e in Asia, le giovani con gli occhi a mandorla stanno assumendo un ruolo protagonista del mercato. Ecco che la bellezza del vino diventa più importante che nel passato, proprio a seguito del maggior peso del giudizio femminile. Per loro infatti l'immagine conta, anzi conta molto». La bottiglia e gli accessori da vino si trasformano in arredi civettuoli della casa e della tavola e non sono più solo strumenti di un servizio ben fatto. Persino il colore di etichette, packaging, luoghi e accessori del vino viene influenzato dalla femminilizzazione: meno blu, nero e grigio, più rosso e pastelli. Anche il linguaggio che viene utilizzato è spesso fuori dagli schemi, quando non di rottura rispetto alla tradizione, portando ad accendere la discussione sulle nuove forme di comunicazione. La Festa delle Donne del Vino è un evento diffuso che si svolge in tutte le regioni italiane con eventi collettivi e individuali, nelle cantine, nei ristoranti e nelle enoteche delle socie. L'elenco delle iniziative viene pubblicato nel sito www.festadonnedelvino.it e riguarda iniziative molto diverse fra loro. Sono unite dal tema nazionale 2019 «Donne Vino e Design» e hanno una regia e una comunicazione centralizzata. CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del vino sono un'associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 800 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni.

LE DONNE DEL VINO A VINITALY 2019

LE DONNE DEL VINO A VINITALY 2019

VINI RIVOLUZIONARI DELLE GIOVANI DONNE DEL VINO A VINITALY 2019

Per le Donne del Vino, Vinitaly 2019 si apre domenica 7 aprile (ore 15 sala Tulipano, Palaexpo) con i vini rivoluzionari delle giovani produttrici. Una degustazione che coinvolge otto vini creati da altrettante vignaiole under 40. Davanti hanno cento tra giornalisti, master sommelier, buyer e palati esperti provenienti da tutto il mondo. L'assaggio è guidato da Ian D'Agata, Senior Editor Vinous, autore di «Native Wine Grapes of Italy» unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year. «Si tratta di una degustazione rivoluzionaria – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale delle Donne del Vino - e capace di mostrare lo straordinario contributo di valori, creatività e talento apportato dalla nuova generazione dell'enologia italiana. Vini di professioniste sotto i 40 anni di età, nati in zone molto diverse d'Italia, mostrano le scelte coraggiose di giovani donne che, con la loro vicenda personale e le loro scelte enologiche, stanno puntando veramente in alto. Alcuni di questi vini hanno già raggiunto il successo, altri stanno creando delle autentiche tendenze e in certi casi sono delle sorprendenti rivelazioni». Le giovani vignaiole sono: Maria Vittoria Maculan, 34 anni Maculan (Veneto), Valvolpara - Vespaiolo Breganze Doc 2018; Benigna Sorrentino, 34 anni, Sorrentino Vini (Campania), Benita '31 - Vesuvio Bianco Doc 2018; Serena Darini, 25 anni, Cantina Colognola Tenuta Musone (Marche), Incauto - Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc 2018 Biologico; Silvia Mandini, 37 anni, Mossi 1558 (Emilia Romagna), Semi Croma - Rosato Vino Da Tavola 2018; Elisabetta Pala, 34 anni, Mora&Memo (Sardegna), Nau - Cannonau Di Sardegna Doc 2017; Giovanna Caruso, 31 anni, Caruso & Minini (Sicilia), Naturalmente Bio Perricone - Rosso Sicilia Igt 2017; Elena Fucci, 38 anni, Azienda Agricola Elena Fucci (Basilicata), Titolo - Aglianico Del Vulture Doc 2017; Elisabetta Donati, 29 anni, Azienda Agricola Donati Marco (Trentino Alto Adige), Moscato Rosa Vigneti Delle Dolomiti Igp 2018. Le giovani inaugurano la quattro giorni veronese, dal 7 al 10 aprile, con un programma fitto per l'Associazione nazionale. Quest'anno le delegazioni regionali protagoniste sono Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Marche. A loro il compito di sviluppare il tema dell'anno 2019 «Donne vino e design» attraverso conferenze e incontri durante la fiera (in allegato il programma completo degli eventi). Il tema dell'anno è anche il file rouge della festa di fine Vinitaly al Palazzo della Gran Guardia mercoledì 10 aprile organizzata in collaborazione con Veronafiere: 200 inviati per i quali la chef Marina Ramasso allestisce un buffet di ricette e cibi tipici delle 4 regioni protagoniste. Protagonisti i prodotti di economia carceraria della Bottega Solidale Social Wood di Alessandria. La squadra di servizio Donne del Vino, coordinate da Cinzia Mattioli, servirà bottiglie di tutta Italia in uno spettacolare banco d'assaggio con oltre cento etichette. Massimilla di Serego Alighieri e Mariangela Bonfanti presentano la serata e la premiazione dei migliori progetti sul tema "Donne vino e design".  La creatività femminile che rivoluziona il look dell'enologia e l'arricchisce di nuovi significati. Cantine, etichette, packaging, accessori mostrano i tratti di un cambiamento che ha nelle donne consumatrici, produttrici e addette alle vendite, il maggior motore propulsivo.  Nella serata la musica dal vivo invita a ballare per festeggiare la felice conclusione della maggiore fiera del vino italiana. Vinitaly è anche un momento di incontro per le Donne del Vino che usano lo stand dell'associazione (nel corridoio fra i padiglioni 6 e 7) come punto di congiunzione fra le tante iniziative. Da segnalare la presentazione della mappa delle socie dell'Emilia Romagna e l'assemblea annuale, mercoledì 10 aprile alle 14, ospiti dello stand della Regione Piemonte al Padiglione 10. DONNE VINO PRODUZIONE E CONSUMI: LE NOVITÀ 2019 Nell'agricoltura italiana, secondo gli ultimi dati Censis, le donne a capo di aziende agricole coltivano il 21% del SAU – Superficie agricola utilizzabile ma producono il 28% del PIL agricolo. Dal 2003 al 2017 le donne manager rurali sono cresciute del 2,3% - unico comparto economico tradizionale con questa variazione positiva- portando un pensiero differente e orientato all'accoglienza e alla diversificazione. Un rinnovamento che ha contribuito (un "malting pot" insieme alla crescita di stranieri e tecnologia) in modo positivo alla crescita dell'intero settore. Roberta Garibaldi, nel 2° Rapporto sul turismo enogastronomico in Italia 2019, evidenzia come nel turismo enogastronomico emergono piccole differenze di genere: così nel turismo del vino prevalgono gli uomini (40,3%-38%), stessa situazione negli eventi e festival a tema vino. Fra le attività associate all'enoturismo le donne prediligono la cultura (84%) e gli uomini l'attività fisica (35%). Entrambi vanno volentieri nei distretti enologici con il partner, ma poi il gentil sesso è il più attratto dei due dall'assaggio del vino locale (46%) e dallo shopping per portare un ricordo goloso ad amici e parenti. Interessante anche il rapporto di Wine Intelligent 2019 sugli acquisti del vino: le donne sono più attente degli uomini al rispetto della natura e all'etica con cui un vino è prodotto (53%). Sono meno influenzate dai critici e più dagli amici ma spendono meno dei maschi. Sempre Wine intelligence 2019, sfata un mito sul rosato: non è un vino da donne, tanto che in Australia, Cina (59%) e soprattutto in Giappone (62%) è consumato prevalentemente dai maschi. CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del vino sono un'associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi quasi 850 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. Altre info sul sito e sul blog:

DONNE DEL VINO

DONNE DEL VINO

IN SICILIA NASCERÀ LA PRIMA CONSULTA NAZIONALE TRA LE DONNE DEL VINO E LA REGIONE

Nascerà in Sicilia la prima consulta italiana di concertazione tra le Donne del Vino e la Regione, «un tavolo di confronto, di ascolto, di progettazione e rinnovamento della viticoltura e dell'agricoltura siciliana». È l'annuncio fatto dall'assessore regionale all'Agricoltura Edy Bandiera durante la convention nazionale dell'Associazione ospitata ai piedi dell'Etna, a Castiglione di Sicilia (Catania). Iniziativa applaudita dalla presidente nazionale Donatella Cinelli Colombini, dalla delegata siciliana Roberta Urso e da numerose Donne del vino arrivate da tutta Italia per vivere tre giorni intensi di eventi, visite, degustazioni. «Parte dalla Sicilia un'iniziativa importante che apre un dialogo diretto con l'istituzione – dice Cinelli Colombini – crediamo che possa essere un esempio da seguire anche in altre regioni per progettare strategie, rinnovare e fare rete nelle cantine italiane. Nell'agricoltura italiana, secondo gli ultimi dati Censis, le donne a capo di aziende agricole coltivano il 21% del SAU ovvero la superficie agricola utilizzabile ma producono ben il 28% del PIL agricolo. Dal 2003 al 2017 le donne manager rurali sono cresciute del 2,3%, portando un pensiero differente e orientato all'accoglienza e alla diversificazione». Aggiunge la presidente: «Abbiamo ricevuto un'accoglienza straordinaria, curata nei minimi dettagli dalla delegazione siciliana, dalla delegata Roberta Urso e dal sindaco di Castiglione di Sicilia Antonio Camarda che ringraziamo col cuore». Oltre alla convention, le Donne del Vino hanno tenuto a battesimo due nuove realtà: la prima alla tenuta Sciaranuova a Passopisciaro di proprietà della famiglia Planeta, dove Francesca Planeta ha inaugurato l'opera site-specific di Claire Fontaine, dal titolo, Ettore Majorana. Un'iniziativa nell'ambito di Viaggio in Sicilia, che segna l'inizio di un nuovo orientamento del progetto di Planeta Cultura per il territorio dedicato alla creazione di un itinerario di opere d'arte all'aperto nelle proprie tenute vitivinicole. L'altro debutto a Verzella dove l'azienda Firriato, imprenditori vinicoli trapanesi, ha inaugurato il nuovo Bistrot & Wine Experience di Tenuta Cavanera con un grande pranzo orchestrato da mamma Vinzia Novara Di Gaetano con la figlia Irene Di Gaetano di Monte Iato. Altra visita all'azienda Cottanera dalla socia Mariangela Cambria, con una bella vista dei vigneti sull'Etna fumante. Mariangela ha offerto l'aperitivo accogliendo le Donne del Vino in un baglio ottocentesco in pietra lavica rispettato nella sua integrità architettonica. La convention ha avuto una parte convegnistica, moderata dalla giornalista dell'economia e dell'agroalimentare del TG 1 Anna Scafuri, a cui sono intervenuti Santo Giunta, architetto e docente di Architettura Università di Palermo, ed Enrica Arena, ideatrice di Orange Fiber, la prima fibra ricavata dalla cellulosa delle arance per farne un tessuto, insieme ad Adriana Santonocito. Altri interventi interessanti da parte di Carlos Santos, CEO di Amorim Cork Italia, azienda leader mondiale dei tappi in sughero, ha raccontato di nuove sfide del design e del packaging, e Guia Bartolozzi, designer e comunicazione di Vetreria Etrusca, che ha presentato una linea di bottiglie in cui il design ha una grande importanza. Presenti alla giornata anche la Consigliera di Parità della Regione Sicilia Margherita Ferro e un portavoce del Parco di Radicepura, che ospita un festival permanente del giardino.

LE DONNE DELLA VITE A VILLA BARBARO DI MASER  MERCOLEDI' 4 SETTEMBRE

LE DONNE DELLA VITE A VILLA BARBARO DI MASER MERCOLEDI' 4 SETTEMBRE

ARCHITETTURA, PAESAGGIO E ARTE CONTEMPORANEA

Un tema centrale anche della mostra d’arte contemporanea CASA DI VITA/ARMONIA DEL TEMPO nella palladiana Villa Barbaro di Maser Patrimonio Unesco, inserita nel territorio dell’Asolo Prosecco docg, che abbiamo deciso di sostenere. In particolare tra gli obiettivi della mostra (dal 15 giugno al 15 settembre a Maser-Treviso) gli organizzatori sottolineano “la valorizzazione della Villa e del suo legame con il territorio, l'attività agricola che rappresenta il ruolo di custode del paesaggio da oltre 500 anni, il modellarne le linee con i vigneti, ormai diventate un’icona del dolce paesaggio veneto”. Villa Barbaro ospiterà nel pomeriggio di mercoledì 4 settembre un evento targato Donne della Vite. Alla visita guidata della mostra d’arte contemporanea allestita nel parco e all’interno della Villa di Maser e delle stanze private, aperte in via eccezionale per noi, seguirà una Conversazione sul valore del paesaggio, entità complessa che si compone non solo di elementi concreti, ma anche di cultura, storia, tradizione e uomini, tutti elementi che si fondono in un’azione e in un risultato finale molto composito. Alla Conversazione “Il valore del paesaggio tra architettura e viticoltura”, dopo i saluti, parteciperanno Maria Grazia Eccheli, professore ordinario del Dipartimento di Architettura (DiDA) dell’Università di Firenze; Gianni Moriani, docente del Master in Filosofia del cibo e del vino presso l'Università San Raffaele di Milano e Diego Tomasi, ricercatore del Crea-VE, Centro di Ricerca Viticoltura e Enologia di Conegliano che sulla relazione tra viticoltura e paesaggio ha condotto diverse ricerche compresa quella in collaborazione con le Donne della Vite a Vinitaly 2016. Chiuderemo con una degustazione informale e curiosa per apprezzare l’effetto di diverse chiusure sullo stesso vino a cura di Vinventions, sostenitore di Donne della Vite PROGRAMMA 17.45 ritrovo dei partecipanti 18.00-19.00 visita guidata alla mostra CASA DI VITA/ARMONIA DEL TEMPO e a Villa Barbaro, incluse le aree private non aperte al pubblico, a cura rispettivamente di Giovanna Poggi Marchesi coordinatrice della Mostra, e di Bojana Balic, guida autorizzata della provincia. 19.10 -19.50 Conversazione “Il valore del paesaggio tra architettura e viticoltura” 20.00 – “Di tappo in tappo: le sfumature nel vino” - Degustazione informale a cura di Vinventions. 20.30 – Per chi volesse proseguire la serata fermandosi a cena presso l’Osteria Dè Gusto di Villa Maser abbiamo concordato un menu a 25 euro. È necessaria la prenotazione contestualmente all’adesione all’evento. QUOTE DI PARTECIPAZIONE Soci: gratuito - NON Soci: Euro 20 Evento a numero chiuso. COME ISCRIVERSI L’iscrizione e il versamento della quota di partecipazione (per i non soci 20 euro) possono essere effettuati dalla pagina dedicata del nostro sito (donnedellavite.com/villa-maser) entro e non oltre domenica 1 settembre 2019. Trattandosi di un evento a numero chiuso si raccomanda ai soci, in caso di impedimento a partecipare, di darne comunicazione al più presto per permettere ad altri di partecipare. L’iscrizione si considera confermata al ricevimento del pagamento della quota effettuato mediante Paypal, carta di credito o bonifico IBAN IT73M0521656301000001003780 Per informazioni: Tel 3477350851 info@donnedellavite.com  

LE DONNE DEL VINO CHIEDONO A DEPUTATI E GOVERNO DI INVESTIRE SU FORMAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE AL FEMMINILE

LE DONNE DEL VINO CHIEDONO A DEPUTATI E GOVERNO DI INVESTIRE SU FORMAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE AL FEMMINILE

È LA RICHIESTA CHE LE DONNE DEL VINO PORTERANNO DOMANI, MARTEDÌ 24 SETTEMBRE, IN COMMISSIONE AGRICOLTURA: PORTAVOCE SARÀ PAOLA LONGO, VICE PRESIDENTE NAZIONALE.

Donne del Vino in Parlamento: l'associazione femminile, che raggruppa oltre 890 associate in tutta Italia, è attesa domani martedì 24 settembre alle 15,30 a Roma per un'audizione davanti alla Commissione Agricoltura della Camera, guidata dal presidente Filippo Gallinella. L'incontro è programmato per discutere le misure per il lavoro e l'imprenditoria femminile in agricoltura che la Commissione sta esaminando in questi giorni. Secondo gli ultimi dati Censis, le donne a capo di aziende agricole coltivano il 21% del SAU, ovvero la superficie agricola utilizzabile ma producono il 28% del PIL agricolo. Dal 2003 al 2017 le donne manager rurali sono cresciute del 2,3%, l'unico comparto economico tradizionale con questa variazione positiva, portando un pensiero differente e orientato all'accoglienza e alla diversificazione. Un rinnovamento che ha contribuito, insieme alla crescita di stranieri e tecnologia, in modo positivo alla crescita dell'intero settore. «Racconteremo chi siamo, cosa facciamo e il nostro impegno da più di 30 anni per promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino» dice Longo. Due gli obiettivi delle Donne del Vino nei prossimi anni: «Formazione e internazionalizzazione – anticipa la vice presidente – da tempo, siamo impegnate a potenziare le carriere e il talento femminile nel marketing e nella comunicazione del vino, ma anche nella classe dirigente del vino. Crediamo che occorra creare opportunità per le giovani che vogliono lavorare in questo comparto in modo da dar loro un più diretto e consapevole ingresso nel mondo del lavoro. Servono nuovi investimenti della politica per far crescere l'imprenditoria femminile». Da anni le Donne del Vino sono impegnate a organizzare corsi di formazione e, a breve, sarà on line Future, un archivio telematico con tutte le opportunità formative per le under 30 in cantine, enoteche, ristoranti, agenzie giornalistiche e di pr, studi di consulenza enologica. Lezioni, stage, corsi, visite didattiche, borse di studio: l'obiettivo è di offrire ogni anno un calendario di decine di opportunità formative diversificate e distribuite in ogni parte d'Italia. «Un impegno nell'ottica di una sempre maggiore internazionalizzazione delle cantine italiane guidate da donne – aggiunge Longo – A novembre, si terrà il primo Forum internazionale di donne del vino a Simei 2019, in programma dal 19 al 22 novembre 2019 a Fiera Milano-Rho. L'idea è di creare un network con le associazioni femminili del vino di tutto il mondo, dalla Francia agli Usa, dalla Grecia all'Argentina fino in Australia, per scambiare opportunità, canali di comunicazione per diffondere notizie sulle rispettive attività, viaggi del vino». L'audizione alla Camera sarà trasmessa anche in diretta sulla web-tv.

DONNE DEL VINO ALLA MILANO WINE WEEK LANCIANO IL PROGETTO DELLA STRADA DEL VINO OLIMPICA MILANO-CORTINA

DONNE DEL VINO ALLA MILANO WINE WEEK LANCIANO IL PROGETTO DELLA STRADA DEL VINO OLIMPICA MILANO-CORTINA

DAL 6 AL 13 OTTOBRE L'ASSOCIAZIONE SARÀ ALL'EVENTO MILANESE CON UN CALENDARIO RICCO DI EVENTI: UN'ASTA DI BOTTIGLIE, UNA DEGUSTAZIONE NELLA VIGNA DI LEONARDO, L'USCITA DE «IL PANETTONE E L'ARTE DEL VINO» E L'ANTEPRIMA IN CORSO BUENOS AIRES DELLA VERA STRADA DEL VINO OLIMPICA 2026.

Raccogliendo l'invito del vulcanico presidente Federico Gordini, l'Associazione nazionale guidata da Donatella Cinelli Colombini, ha tantissimi appuntamenti in calendario. Uno su tutti è un assaggio di quella che sarà, nel 2026, la vera Strada del vino olimpica Milano-Cortina, idea geniale di Gordini «che riproporrà un percorso attraverso i territori del vino, facendo tappa nelle cantine da Milano a Cortina, luogo delle Olimpiadi invernali, e crea un nuovo tipo di turismo del vino legato agli sport invernali». Un'idea che troverà un'anticipazione domenica 13 settembre, in Corso Buenos Aires quando cantine lombarde, venete e del Trentino Alto Adige offriranno i loro vini in assaggio all'interno dei negozi della celebre arteria milanese che, per un giorno, si trasformerà nella prefigurazione della Strada olimpica Milano-Cortina 2026. Il ricavato della giornata andrà all'AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) «Un appuntamento a cui non potevamo mancare – dicono la presidente Cinelli Colombini e la delegata Lombardia Maria Cristina Francescon – Milano è la città italiana che più guarda all'estero, così come il vino è un comparto che trascina l'export italiano. Le Donne del Vino contribuiranno con la loro energia e idee a rendere originale questo evento». S'inizia martedì 8 ottobre, alle 11,30 da Eataly Smeraldo con la conferenza stampa di presentazione de "Il Panettone e l'arte del vino" di Antica Pasticceria Muzzi. Un dolce da ricorrenza confezionato appositamente per le Donne del vino insieme a un opuscolo redatto da Cinzia Mattioli, ristoratrice e sommelier, Camilla Guiggi, giornalista e sommelier, e Antonietta Mazzeo, giornalista e sommelier.  La guida contiene l'elenco delle tipologie di vino da dessert delle regioni italiane, i consigli per servirli e 74 abbinamenti con la linea vino e non solo dei lievitati da ricorrenza di Antica Pasticceria Muzzi. Qualcosa di nuovo nell'offerta dolciaria e di utile per la diffusione della cultura del vino da dessert, infatti l'opuscolo redatto dalle tre bravissime Donne del Vino sommelier, consente di imparare molto sui vini dolci italiani e il loro corretto servizio.   Ancora l'8 ottobre, alle 18,30, nello show room Itlas Store Milano in collaborazione con Carlos Santos CEO di Amorim Cork Italia, conosciuto in tutto il mondo per i suoi tappi in sughero d'eccellenza, si svolgerà l'Asta "Il Design nel bicchiere" con 46 lotti di bottiglie, magnum e Jéroboam delle Donne del Vino, battuta da Alessandra Fedi. Il ricavato sarà devoluto per la sponsorizzazione del Premio internazionale di Design AWDA (Aiap Women in Design Award) che verrà assegnata a una giovane artista della comunicazione visiva (consegna prevista per l'8 novembre a Firenze in cui verrà selezionata la vincitrice) come degna conclusione di un'annata dedicata al tema "Donne vino e design". Maria Cristina Francescon, Cristiana Cirielli e Paola Longo saranno alla guida di questo importante appuntamento.  Le Donne del Vino sono presenti alla Milano Wine Week con altre due iniziative. Giovedì 10 ottobre dalle 17 alle19 a Casa Atellani, in corso Magenta 65, ci sarà l'evento degustazione "Acqua e vino: la mente il cuore di Leonardo". All'ingresso del luogo dove ancora dove ancora oggi esiste la sua vigna, regalo di Ludovico il Moro, ritrovata e reimpiantata dopo oltre 500 anni, sarete accolti da Giovannella Fugazza proprietaria del Castello di Luzzano per una degustazione del Malvasia «Tasto Atellano». Ospiti d'eccezione le Donne del Vino produttrici nell'Oltrepò Pavese che offriranno un assaggio dei loro vini. 

Donne della Vite fanno un nuovo vino per le bambine di Casa di Anita in Kenya

Donne della Vite fanno un nuovo vino per le bambine di Casa di Anita in Kenya

Si rinnova l'emozione, cambia il colore del vino, resta il sostegno dell'Associazione alle bambine accolte presso la Casa di Anita in Kenya.

A Casa di Anita sono destinate le donazioni che saranno raccolte grazie a circa 600 bottiglie da 750 mL e a 50 Magnum da 1500 mL, prodotti grazie alla collaborazione con Autoctona e alla rete di altri partner: EnoVetro, VinVentions, Pandolfini, OvisNigra e Promuovere Di sole, di acqua, di terra e di rispetto respiro. Uva DiVento vino Di valori e di idee mi nutro. Pensiero DiVento azione Di accoglienza, di cura e di scuola ho bisogno. Bambina di strada DiVento donna Il nostro primo vino, nato nel 2016, era un vino bianco: DiVento. Un nome inteso a significare la forza del divenire, della trasformazione, del cambiamento. Un cambiamento simbolicamente rappresentato e favorito dal vento che soffia verso un ambiente migliore e una società più equa. DiVento non era un vino qualunque, era un vino nuovo. Nuovo per il modo in cui era nato: materie prime, servizi e professionalità necessari per produrlo erano stati messi a disposizione da una rete di partner che avevano creduto in noi e condiviso il nostro progetto di impegno sociale. Nuovo per le sue caratteristiche: DiVento era prodotto con un'attenzione speciale alla sostenibilità. Nuovo per lo scopo per cui era nato: essere distribuito per raccogliere fondi da destinare alla "Casa di Anita", il progetto di Amani che in Kenya offre ospitalità alle bambine di strada, un nuovo luogo, più sicuro, che garantisca loro alternative e opportunità.   Nel 2019 torniamo con un nuovo vino. DiVento 2018 è un IGT Toscana ottenuto dalla vinificazione di uve biologiche e affinato in legno. I vigneti in cui sono maturate le uve sono coltivati in biologico, con attenzione all'uso di bassi dosaggi di rame e alla conservazione della sostanza organica nel suolo. Salvaguardia della biodiversità, inerbimenti e rispetto di microrganismi e insetti utili del vigneto e dell'ambiente che lo circonda, sono stati principi fondamentali nella coltivazione fino alla vendemmia manuale. La vinificazione ha previsto l'uso di lieviti certificati bio e di tecnologie a basso consumo energetico, tra cui anche il recupero della CO2 prodotta in fermentazione per la movimentazione del mosto e del vino. Il vino ha riposato 3 mesi in barrique di legno francese. La bottiglia in vetro leggero, l'etichetta e il cofanetto in carta e cartone riciclati, il tappo prodotto con biopolimeri innovativi di origine vegetale ottenuti con una bassissima impronta di carbonio e un'impronta idrica prossima allo zero, confermano l'attenzione delle Donne della Vite e di Autoctona ai temi della sostenibilità. L'etichetta e il packaging esterno sono in carta e cartone riciclati e i confanetti per la versione magnum sono stati realizzati dalla Cooperativa di Solidarietà Sociale Gruppo 78 (Volano, TN), attiva in progetti di inclusione ed emancipazione sociale di persone in difficoltà. DiVento Rosso nasce in collaborazione con Autoctona e una rete di altri partner: EnoVetro, VinVentions, Pandolfini, OvisNigra e Promuovere. Tutto il processo di produzione di DiVento Rosso 2018, dalla raccolta all'imbottigliamento, è stato seguito e documentato da Autoctona e dalle Donne della Vite.   DiVento Rosso sarà presentato in occasione della serata organizzata da Amani per ricordare Giulio Bianchi e festeggiare il ventennale della Casa di Anita. L'evento si svolgerà al Pime di Milano il prossimo sabato 12 ottobre, con un concerto dei cori gospel Incontrotempo e Sparkling Water.     Le circa 600 bottiglie da 750 ml e i 50 Magnum da 1500 ml saranno cedute a fronte di una donazione minima di 10,00 € per la bottiglia da 750 ml e di 30,00 € per il magnum. Tutti i fondi raccolti, detratte le spese sostenute per la realizzazione del progetto – rendicontate in modo assolutamente trasparente – saranno donati ad Amani per finanziare il progetto della Casa di Anita.   Autoctona: dalla coltivazione alla vinificazione Autoctona nasce con l'obiettivo di offrire alta professionalità nel mondo dei servizi enologici. Grazie a due cantine di vinificazione e a 80 ettari di vigneto gestiti in agricoltura biologica, Autoctona è in grado di realizzare progetti enologici "a misura" dei clienti anche in conto lavorazione. Autoctona rappresenta oggi il partner ideale a supporto di enologi, cantine e aziende commerciali, per la realizzazione di vini, anche biologici, per mercati sempre più esigenti, garantendo la tracciabilità di lavorazione, dal vigneto alla bottiglia.

LE DONNE DEL VINO IN MISSIONE SULL'ISOLA DI MALTA

LE DONNE DEL VINO IN MISSIONE SULL'ISOLA DI MALTA

DAL 14 AL 16 NOVEMBRE 26 PRODUTTRICI IMPEGNATE IN EVENTI CON IL CAPITOLO DELLA CHAINE DES ROTISSEURS, L'ENOCLUB IL-QATRA E L'IMPORTATORE VINI e CAPRICCI by ABRAHAM'S IN GOZO.

Dal 14 al 16 novembre saranno partner tecnico di tre iniziative-evento nel calendario di attività organizzate dalle tre più influenti associazioni dell'isola, che promuovono la cultura delle eccellenze del cibo e del vino. Una è il Capitolo Maltese della Chaine des Rotisseurs, l'organizzazione gastronomica più grande al mondo, con più di 25.000 soci in oltre 80 paesi, che qui conta oltre 70 soci tra chef, ristoratori, direttori di alberghi, sommelier e semplici appassionati della enogastronomia di qualità. L'altra associazione coinvolta è Il-Qatra, club maschile di cultori del vino, 70 soci che amano confrontarsi, sfidarsi in degustazioni alla cieca e nei cui eventi le donne sono invitate solo due volte l'anno. Inoltre, Vini e Capricci by Abraham's, a Gozo ospiterà l'ultima esperienza enogastronomica sull'isola con una degustazione di vini. A rendere la missione maltese ancora più significativa e importante sarà la presenza dell'Ambasciatore d'Italia Mario Sammartino che battezzerà la tre giorni delle Donne del Vino, e quella del Ministro di Gozo Justyne Caruana che la chiuderà da Vini e Capricci by Abraham's. Saranno accolti dalle produttrici e dalla Presidente nazionale dell'Associazione Le Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini, che ha fatto di Malta, per la precisione Gozo, la sua seconda casa. Grazie alla sua intercessione nascono missione e contatti maltesi. «L'Italia è primo partner commerciale di Malta – dice Daniela Mastroberardino, vice presidente vicaria nazionale dell'Associazione e coordinatrice della missione maltese – sull'isola si ha una percezione molto positiva dei prodotti italiani e una crescita del PIL + 9% rispetto al 2016. È in crescita anche il turismo: nel 2018, +14,3% rispetto all'anno precedente. Gli italiani a Malta sono stati +7,4% nel 2018 rispetto al 2017». Insieme crescono le importazioni di bevande, tra cui il vino: «Si è passati dai 27 milioni di euro nel 2016 ai 31 milioni di euro nel 2018» conferma Mastroberardino. Nel dettaglio, il programma della Missione Malta prevede giovedì 14 novembre, dalle 19,30, un Walk Around Tasting al Corinthia Palace Hotel ad Attard. L'evento è aperto a operatori di settore e winelovers. Sempre al Corinthia Palace Hotel, venerdì 15 novembre, alle 20, è previsto un Gala Wine Dinner con tutte le Donne del Vino. Infine, sabato 16 novembre, dalle 10.30 alle 14, da Vini e Capricci by Abraham's Gozo apre le porte del suo wine store per dare la possibilità ai winelovers di conoscere le Donne del Vino e i loro vini. Partecipano 26 produttrici da tutta Italia con oltre 80 etichette di vini. Sono: Caterina Cornacchia (Barone Cornacchia, Abruzzo); Carmen Pergola (Bersano, Piemonte); Monica Lisetto (Bottega, Veneto); Antonella Cantarutti (Cantarutti Alfieri, Friuli V. G.); Maria Caterina Dei (Cantine Dei, Toscana); Marianna Cardone (Cardone Vini, Puglia); Giovannella Fugazza (Castello di Luzzano, Lombardia); Donatella Cinelli Colombini (Casato Prime Donne, Toscana); Elena Fucci (Elena Fucci, Basilicata); Elena Bonelli (Ettore Germano, Piemonte); Romina Togn (Gaierhof e Maso Poli, Trentino Alto Adige); Francesca Poggio (Il Poggio di Gavi, Piemonte); Michela Marenco (Marenco, Piemonte); Caterina Brazzola (Montelio, Lombardia); Elisabetta Pala (Mora&Memo, Sardegna); Piera Martellozzo (Piera Martellozzo, Friuli); Vincenza La Fauci (Tenuta Enza La Fauci, Sicilia); Valentina Di Camillo (Tenuta I Fauri, Abruzzo); Daniela Mastroberardino (Terredora di Paolo, Campania); Paola Vason (Valentina Cubi, Veneto); Gaetana Jacono (Valle dell'Acate, Sicilia); Maria Teresa Basile (Varvaglione Vigne e Vini, Puglia); Angiolina Piotti (Velenosi, Marche); Teresa Bacco Vicentini (Vicentini Agostino, Veneto); Antonia Pavesi (Villa San Carlo, Veneto); Annalisa Zorzettig (Zorzettig, Friuli V. G.).   Info e prenotazioni per gli eventi: Corinthia Palace Hotel in Attard:  mmizzi@computime.com.mt

DONNE DEL VINO DEL MONDO UNITEVI!

DONNE DEL VINO DEL MONDO UNITEVI!

A SIMEI MILANO 2019 IL PRIMO FORUM MONDIALE DELLE DONNE DEL VINO

Donne del Vino del Mondo uniamoci! L'invito parte dalle Donne del Vino italiane. La risposta è stata un'ondata di entusiasmo: le rappresentanti delle Associazioni femminili del vino arriveranno da tutto il mondo per trovarsi a Simei Milano 2019, la più grande fiera mondiale di attrezzature per la produzione e il confezionamento del vino e beverage. Il Primo Forum mondiale delle Donne del Vino si è potuto realizzare grazie all'Unione Italiana Vini e Simei. L'appuntamento è per mercoledì 20 novembre, alle 15 (Padiglione 11, Sala Convegni-Wine bar). Un'enologa e una produttrice arriveranno da Austria (11 Frauen und ihre weine), Argentina (AMUVA), Australia (Fabulous Wine Ladies Wine Society), Cile (MUV Chile), Croazia (WOW), Francia (Cerles des Femmes du Vin), Georgia (Baia's Wine), Germania (Vinissima), Nuova Zelanda (Women in Wine), Perù (Las Damas del Pisco), Stati Uniti (Wonder Women of Wine). Il programma del primo forum mondiale del vino al femminile è stato messo a punto da Tiziana Mori, responsabile comunicazione esterna GIV Gruppo Italiano Vini e artefice del network internazionale delle Donne del vino. «L'ambizione – spiega Mori - è di costituire un network basato sullo sharing cioè lo scambio di esperienze, viaggi, know how, opportunità di formazione e di business, comunicazione». «Seguendo il principio che "l'unione fa la forza" il vino al femminile ha risposto al nostro appello – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente Le Donne del Vino - L'obiettivo è di accrescere le opportunità affinché il processo verso la parità fra le botti in termini di carriera, retribuzioni e riconoscimento sociale, avvenga più rapidamente possibile». Durante il "Forum of the women in wine worldwide", oltre alla firma del protocollo di intesa che collega in un networking le principali associazioni dell'enologia al femminile, le delegate estere e le Donne del vino italiane parteciperanno giovedì 21 novembre (ore 10, Sala Convegni Pad. 15), all'incontro "Donne e Vino: opportunità e sfide", incentrato sulle aspettative e le nuove risorse che attendono il mondo del vino in termini di turismo ed economia circolare. Porteranno i loro contributi Carlos Santos, Ceo di Amorim Cork Italia, Roberta Garibaldi, docente universitaria e maggiore esperta di turismo enogastronomico, e Flavio Aragozzini, Senior Country Manager di LCI Lavorazione Carta Riciclata Italiana. Un messaggio alle Donne del Vino arriva da Ernesto Abbona, presidente Unione Italiana Vini: «L'Italia ha visto nascere la prima associazione a livello internazionale delle donne del vino che oggi tornano a scegliere il nostro paese per organizzare la loro prima convention mondiale. È motivo, per tutti noi, di orgoglio e riconoscenza verso una realtà di "genere" che sta trasformando il modo di essere e sentire il vino. E lo è tanto più per Unione Italiana Vini che ha visto crescere l'associazione condividendone, con discrezione, percorsi, difficoltà e successi. Se con il mensile DNews abbiamo dato voce alle donne del vino italiane attraverso le pagine del nostro settimanale, Il Corriere Vinicolo, oggi, con grande piacere e soddisfazione offriamo, ancora con il nostro SIMEI, un palcoscenico alla prima convention mondiale del vino al femminile. Ci sentiamo fortunati per questa liaison che regala al nostro mondo una ventata di vivacità, freschezza e intelligenza. Auguri, donne del vino: il futuro ha bisogno della vostra passione!». Ad arricchire questo programma davvero denso, la sera del 20 novembre, ci sarà la premiazione del Personaggio dell'anno delle Donne del Vino. Per questo riconoscimento è stata scelta Simonetta Doni, la "stilista del vino", la donna che ha vestito alcune delle bottiglie italiane più famose nel mondo dando vita a un autentico rinnovamento della comunicazione e del marketing del food & wine. Simonetta Doni incarna nella forma più alta il tema dell'anno "Donne vino e design" che le Donne del Vino hanno sviluppato, nel corso del 2019, con eventi, convegni e charity in favore delle giovani designer. Negli ultimi anni, la crescita delle donne nella produzione, commercializzazione e consumo del vino, ha cambiato il look delle produzioni enologiche e il disegno delle etichette. In questo ambito Simonetta Doni, con il suo modo di vestire e comunicare il vino, costituisce un esempio del grande apporto che le donne danno al vino italiano.    

DONNE DEL VINO E WINEPEOPLE A WINE2WINE COME ASSUMERE LA PERSONA GIUSTA IN CANTINA E COME FARSI ASSUMERE

DONNE DEL VINO E WINEPEOPLE A WINE2WINE COME ASSUMERE LA PERSONA GIUSTA IN CANTINA E COME FARSI ASSUMERE

L'ASSUNZIONE IN CANTINA È IL TEMA DEL WORKSHOP DELLE DONNE DEL VINO E WINEPEOPLE A WINE2WINE 2019: APPUNTAMENTO A VERONA LUNEDÌ 25 NOVEMBRE ALLE 15,45.

L'obiettivo è di dare indicazioni utili alle cantine che hanno bisogno di persone di talento e vogliono capire come selezionarle ma anche a chi vorrebbe lavorare nel mondo del vino e non ha ben chiaro come presentarsi. IL COLLOQUIO DI ASSUNZIONE DIVENTA TEATRO La prima parte interamente curata da Wine People è composta da 5 pièces teatrali scritte da Fabio Piccoli e recitate da Massimilla Serego Alighieri. Situazioni paradossali che mettono alla berlina i principali errori dei candidati: curricula troppo lunghi e dettagliati, eccessiva fiducia nei titoli accademici quando invece conta soprattutto ciò che si sa fare nel concreto, poca padronanza delle lingue estere, insufficiente consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza. Elementi che Lavinia Furlani e Andrea Pozzan commentano con precisione rimandando gli approfondimenti al loro manuale «Talenti per il vino. Manuale pratico sul recruitment per le aziende del vino». IL PROCESSO CHE PORTA ALL'ASSUNZIONE La seconda parte riguarda "l'assunzione fai da te" cioè i consigli pratici destinati a chi deve scegliere fra decine di candidati, quello più adatto alla propria cantina. Si tratta di assunzioni per i ruoli intermedi: wine hospitality, front office turistico, addetti al commerciale.   Non vengono presi in esame i metodi per selezionare i manager e i top manager, un'attività per la quale servono recruiter professionisti come quelli che lavorano a WinePeople e quindi difficilmente può essere fatta senza ausili esterni. LE REGOLE PER ASSUMERE LA PERSONA GIUSTA Le 10 regole d'oro per assumere nel vino presentate a Wine2wine scaturiscono da un lavoro condiviso che somma l'esperienza "sul campo" di Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale delle Donne del Vino e produttrice con due cantine in Toscana, con quella di recruiter professionisti svolta da Lavinia Furlani e Andrea Pozzan.  L'assunzione "fai da te" effettuata dal wine manager direttamente va vista come un processo che ha un antefatto nell'analisi dei bisogni aziendali e prosegue definendo il profilo della persona da trovare. La selezione vera e propria avviene sulla base dei CV e poi dei colloqui. Infine trova una verifica nel periodo di prova.  IL DECALOGO DELL'ASSUNZIONE SECONDO WINEMERIDIAN-WINEPEOPLE Quelle che seguono sono le 10 regole di WineMeridian-WinePeople per la selezione del personale in una cantina:             1)     Analizzare i bisogni e i progetti aziendali 2) Job description: ruolo, mansioni e competenze tecniche (hard skills) della persona da assumere  3) attivare i canali di ricerca  4) screening ragionato delle candidature in base agli elementi chiave  5) Colloqui di assunzione: veloce presentazione dell'azienda, ascolto e osservazione del candidato  6) valutazione degli hard skills – competenze tecniche anche attraverso test specifici (inglese)  7) Valutazione dei soft skills: motivazione, capacità di relazione e di risolvere i problemi, flessibilità, autonomia, autostima, flessibilità, entusiasmo.  8) valutazione comparativa fra i candidati  9) Scelta e trattativa economica  10) Assunzione e verifica nel periodo di prova

VINO A CHIARA LUNGAROTTI IL PREMIO DONNE PER IL MADE IN ITALY

VINO A CHIARA LUNGAROTTI IL PREMIO DONNE PER IL MADE IN ITALY

UNICA DONNA DEL VINO, SI È DISTINTA PER INNOVAZIONE E CONTRIBUTO A CRESCITA ECONOMIA ITALIANA.

Il riconoscimento all’ad del Gruppo Lungarotti è stato conferito nel corso di un convegno targato Io sto con il Made in Italy, iniziativa avviata dal massmediologo Klaus Davi e sostenuto da istituzioni e Pmi italiane. Chiara Lungarotti, è l’unica ‘donna del vino’ tra le 7 premiate che si sono distinte – citano le motivazioni – “per la capacità di innovare e contribuire in maniera significativa alla crescita dell’economia italiana”. Per l’imprenditrice umbra, il vino è il core business di un gruppo che oltre a una produzione di alta qualità di circa 2,5milioni di bottiglie l’anno esportate in 50 Paesi, è attivo nei settori dell’enoturismo con l’Agriturismo Poggio alle Vigne (10 appartamenti autonomi e 2 case indipendenti con piscina, tra i vigneti del Rubesco) e della cultura con il Museo del vino di Torgiano (Muvit) e il Museo dell’olivo e dell’olio (Moo). All’evento, che ha visto anche un focus sul sistema nazionale dei consorzi di tutela, sono intervenuti tra gli altri il ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova; il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Filippo Gallinella; il sottosegretario al Mipaaf, Giuseppe L’Abbate; la dirigente ufficio Agroalimentare di Ice Agenzia, Anna Flavia Pascarelli. Gli altri riconoscimenti sono stati assegnati a Barbara De Rigo, direttore marketing house brand De Rigo Vision; Maura Latini, amministratore delegato COOP Italia; Rossella Liberti, cofondatrice di Picogrammo, Gruppo Liberti; Valentina Mercati, vicepresidente del Gruppo Aboca; Giannola Nonino, presidente di Nonino Distillatori; Alessia Zucchi, ceo di Oleificio Zucchi.

ASIA NUOVA ZELANDA E CILE ECCO LE OPPORTUNITÀ FORMATIVE PER LE GIOVANI DONNE DEL VINO

ASIA NUOVA ZELANDA E CILE ECCO LE OPPORTUNITÀ FORMATIVE PER LE GIOVANI DONNE DEL VINO

IL PROGETTO FUTURE SI POTENZIA E DIVENTA INTERNAZIONALE CON OFFERTE IN AZIENDE FEMMINILI IN ITALIA E NEL MONDO. PRESENTATE LE NOVITÀ 2020 DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE GUIDATA DA DONATELLA CINELLI COLOMBINI: TEMA DELL'ANNO È "VINO, DONNE E AMBIENTE".

Lanciato al Vinitaly 2019, si tratta di un ventaglio di opportunità formative proposte dalle aziende delle Donne del Vino italiane alle under 30 che vogliono lavorare nel mondo del vino. Si sviluppa come un archivio telematico sul sito www.ledonnedelvino.com con proposte in cantine, enoteche, ristoranti, agenzie giornalistiche, di Pr e studi di consulenza enologica, tutte attività guidate da associate. Quest'anno verrà arricchito con le offerte delle Donne del Vino estere incontrate durante il primo meeting mondiale che si è tenuto in novembre al Simei 2019, coordinato da Tiziana Mori, con l'obiettivo di creare un virtuoso network internazionale di scambi e confronto di esperienze. La prima proposta è già online e arriva da una massima esperta di marketing e mercati orientali, Erika Ribaldi: offre un anno di tutoring a tre giovani donne che vogliano imparare il commercio del vino in Asia. «Dopo 20 anni di esperienza diretta nel settore commerciale estero di cui 14 in Asia – dice Erika Ribaldi - desidero condividere il mio percorso con altre colleghe che iniziano il loro, accompagnandole e facilitandole in una parte del mondo che potrebbe apparire più problematica e lontana. L'Asia, come tutti gli altri continenti è caratterizzate da sfumature che possono rappresentare rischi, ma anche vantaggi, se saputi apprezzare. Il rapporto personale ha un'importanza rilevante e va saputo valorizzare. Il mio intento è quello di aprire una conversazione con 3 giovani colleghe, che possano saper integrare l'aspetto umano, con quello professionale». Il programma di tutoring è gratuito e si svolgerà nell'arco di un anno. Intanto, altre offerte si concretizzeranno durante il 2020 in aziende della Nuova Zelanda e del Cile che offriranno periodi di stage all'interno di cantine vinicole gestite da donne. «L'idea di Future, lanciata da Alessandra Boscaini, delegata del Veneto – ricorda Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale - è di riunire in un solo database le attività esistenti in modo che servano da stimolo per le Donne del Vino, convincendole a dare un contributo alla crescita professionale delle nuove generazioni. Oltre alle offerte estere, sono già online numerose opportunità formative: lezioni, stage, corsi, visite didattiche, borse di studio distribuite in ogni parte d'Italia». Tra le offerte formative del 2020 per le Donne del vino, anche i corsi di Wset Wine & Spirit Education Trust, riconoscimento internazionale di educazione al vino: il primo corso è organizzato in Piemonte, a Gavi, dal 21 al 23 febbraio. Il corso si svolgerà in altre regioni italiane dal nord al sud e sarà a cura di Alessandra Fedi Wine Educator e Chiara Giorleo. DALLA FATTORIA DIDATTICA ALLA MASTERCLASS SUL TURISMO Sono già oltre 30 le proposte delle Donne del Vino per le under 30 pubblicate sul sito internet: si va dalla visita alla Fattoria didattica della vignaiola Bruna Ferro a San Marzano Oliveto, in Piemonte, alla masterclass sul turismo del vino proposta dalla presidente Cinelli Colombini nella sua Fattoria del Colle in Val d'Orcia, Toscana. Alessandra Boscaini (Masi, Veneto) propone una expertise nella tecnica dell'appassimento delle uve, mentre Filomena Saponari (VignaFlora, Puglia) offre una lezione sulla potatura secca. Con le Donne del Vino, si impara anche "come realizzare una piccola azienda agricola" (idea di Antonella Corda, Sardegna), a conoscere i vini della Calabria (Maria Rosaria Romano, sommelier, Calabria) o alcuni segreti per vendere vino con una giornata di formazioni (Lavinia Furlani, WineMeridian, Veneto). Chiara Lungarotti propone stages formativi di 3 mesi in Umbria. Altre imprenditrici propongono delle giornate didattiche come Daniela Mastroberardino (Terredora, Campania); Elena Zeni (Zeni 1870, Veneto); Cristina Ascheri (Cantine Ascheri, Piemonte);  Vincenza Librandi (Librandi, Calabria); José Rallo (Donnafugata, Sicilia). Tutte le offerte su www.ledonnedelvino.com IL 2020 DEDICATO A DONNE, VINO E AMBIENTE L'Associazione Nazionale Le Donne del Vino si prepara a un intenso calendario di attività per il 2020: il tema scelto per quest'anno è Donne, Vino e Ambiente con l'avvio del progetto "Donne in classe A" con Enea Federsco sull'innovazione e il risparmio energetico in cantina. Il calendario del 2020 delle Donne del Vino si aprirà il 31 gennaio in Toscana con il convegno su "Donne vino e credito" in occasione di Wine&Siena, dove sarà presentata una ricerca condotta dall'Università di Siena sull'accesso al credito delle donne del vino in Italia. Si prosegue con la tradizionale Festa delle Donne del Vino (dal 1 al 14 marzo) con eventi in tutta Italia.  A Vinitaly (19-22 aprile), le Donne del Vino saranno protagoniste di una degustazione internazionale curata dal giornalista Ian D'Agata. In maggio, due donne del vino avranno l'opportunità di volare in Canada per partecipare alla giuria della Sélections mondiales des vins Canada che si svolge ogni anno in Québec sotto la direzione di Nancy Rossi. A fine giugno, il meeting nazionale si terrà nelle vigne di Langhe-Roero e Monferrato Patrimonio dell'Umanità Unesco (26-27-28 giugno). In autunno, infine, si premierà il Personaggio dell'Anno. UN PO' DI NUMERI IN ROSA Qual è il "bilancio di genere" 2019 in Italia? Sono donne quasi un terzo dei parlamentari italiani e un quarto delle posizioni nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa. Per la prima volta una donna, Marta Cartabia, è stata eletta presidente della Corte Costituzionale. Il GAP fra gli stipendi scende al 10% contro una media OCSE del 15%. Il nostro Paese è decimo nel mondo a pari merito con il Canada e davanti a Svizzera e Regno Unito. Le città dove le donne vedono maggiormente valorizzato il loro talento sono Milano e Roma, ma a livello regionale vincono Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta, Lombardia e Veneto. Chi sono le donne manager più performanti nel mondo? Roz Brewer di Starbucks, Ruth Porat di Alfabet Google, Gimmi Rometty di IBM, Abigal Johnson di Fidelity Investments, Sheryl Sandberg di Facebook, Amy Hood di Microsoft, Deirdre O'Brian di Apple e Julie Sweet di Accenture.  Secondo una delle ultime ricerche del Censis, le donne italiane a capo di aziende agricole coltivano il 21% del SAU – la superficie agricola utilizzabile - ma producono il 28% del PIL agricolo. Dal 2003 al 2017 le donne manager rurali sono cresciute del 2,3% - unico comparto economico tradizionale con questa variazione positiva- portando un pensiero differente e orientato all'accoglienza e alla diversificazione. Un rinnovamento che ha contribuito in modo positivo alla crescita dell'intero settore.

Festa delle Donne del Vino il 7 Marzo si racconta la delegazione pugliese a Manduria

Festa delle Donne del Vino il 7 Marzo si racconta la delegazione pugliese a Manduria

"La Puglia del vino sulla strada della sostenibilità", la tavola rotonda con esperti e case history virtu

Una tavola rotonda per approfondire il tema della sostenibilità: è l'iniziativa messa in programma dalla delegazione pugliese dell'associazione nazionale Le Donne del Vino per la mattina di sabato 7 marzo, nell'ambito delle attività che ogni anno, a marzo, si svolgono in tutta la penisola per la "Festa delle Donne del Vino". Quest'anno, infatti, dal 1 al 14 marzo in tutta Italia si accendono i riflettori sulla tutela dell'ambiente e sul risparmio energetico, con appuntamenti che si racchiudono nel tema "Donne, vino e ambiente". La delegazione Puglia delle Donne del Vino, guidata da Marianna Cardone, propone una tavola rotonda dal titolo "La Puglia del vino sulla strada della sostenibilità" per indagare le azioni delle aziende vinicole pugliesi in favore del rispetto dell'ambiente e le pratiche più diffuse messe in campo per salvaguardare il territorio, con ospiti esperti e case history delle socie produttrici che hanno progetti green nella loro cantina in essere o in fase di avvio. Appuntamento sabato 7 marzo alle 10 nelle sale dei "Produttori di Manduria" in via Fabio Massimo 19 a Manduria. A raccontare le esperienze virtuose delle proprie aziende: Anna Gennari, Produttori di Manduria; Sabrina Soloperto, Soloperto Vini Manduria; Flora Saponari, Vignaflora; Graziana Maiorano, WalkingWine; con contributi video Roberta D'Arpa delle Cantine PaoloLeo, Marzia Varvaglione e Maria Teresa Basile della Cantina Varvaglione, Francesca Bruni di Vetrére. Al tavolo dei relatori interverranno poi degli esperti in materia di sostenibilità: Rossella Ghionda, consulente esperta di certificazioni aziendali e auditor che approfondirà il tema della sostenibilità in cantina, in particolare analizzando il caso "Produttori di Manduria"; Stefano Stefanucci, Direttore di Equalitas, che promuove la sostenibilità delle filiere agroalimentari e in particolare del vino; Massimo Tripaldi, presidente Assoenologi Puglia, Basilicata e Calabria; Giuseppe Maggi, coordinatore della Fondazione ITS Agroalimentare Puglia che parlerà del corso in itinere sull'innovazione della blockchain (una sorta di registro condiviso da più nodi di una rete) nei sistemi di tracciabilità delle filiere agroalimentari e in particolare in agricoltura e in vigna. Infine interverrà per un saluto Francesco Liantonio, vice-presidente di Federdoc, la federazione dei consorzi di tutela delle denominazioni di origine.

LE DONNE DEL VINO CELEBRANO LA FESTA DELLA DONNA COLORANDO LE BOTTI DI VERDE

LE DONNE DEL VINO CELEBRANO LA FESTA DELLA DONNA COLORANDO LE BOTTI DI VERDE

SIMBOLO DI UNA NUOVA SOSTENIBILITÀ E ANCHE DI SPERANZA PER TUTTA L'ITALIA.

Avrebbe dovuto essere un grande evento collettivo nazionale, come quello degli altri anni. Invece l'emergenza coronavirus e le disposizioni per contenere il contagio hanno fatto saltare tanti appuntamenti della Festa nazionale delle Donne del Vino 2020, l'iniziativa per celebrare le donne e le winelover in programma fino al 14 marzo. La presidente nazionale Donatella Cinelli Colombini ha lanciato alle associate un invito al coraggio e alla prudenza unendosi in una grande campagna di comunicazione social. Ciascuna dovrà scattarsi una foto accanto a una botte colorata di verde, sulla quale scriverà un suo pensiero, un'azione fatta, uno slogan, un consiglio sul rispetto ambientale. Il tema scelto per il 2020 è Donne, vino e ambiente. «La botte verde diventa il simbolo dell'impegno ambientalista delle donne, della green revolution di cui si fanno messaggere, ma anche un messaggio di speranza per tutta l'Italia – dice la presidente - Non perdiamoci d'animo: la situazione è grave e potremmo avere contraccolpi enormi nel turismo e nelle vendite del vino. Forza, mostriamoci coraggiose, ottimiste e combattive!». Tutte le foto saranno postate e/o condivise sui social delle Donne del Vino. Il tema dell'anno "Donne vino e ambiente" è particolarmente caro all'universo femminile: il sondaggio effettuato nel 2017 sulle produttrici appartenenti all'associazione rivelò che le imprese in conversione, bio e biodinamiche erano il 16% in più della media nazionale mentre un'indagine recente condotta da Wine Intelligence ha mostrato come il 53% delle consumatrici statunitensi preferisce le cantine che si impegnano nella sostenibilità e nell'etica. Una sensibilità forte e diffusa che, per la Festa delle Donne del Vino 2020, sarebbe stata celebrata in molti eventi che sono stati annullati, o verranno realizzati in tono minore, tutti avevano lo scopo di mostrate il forte apporto delle donne alla sostenibilità, rispetto del territorio, risparmio energetico, riduzione degli sprechi, razionalizzazione dell'utilizzo dell'acqua. Hashtag dell'evento: #festadonnedelvino2020 #donnevinoambiente #donnedelvino #womenofwine L'elenco delle iniziative viene aggiornato quotidianamente sul sito www.festadonnedelvino.it. Questi gli eventi confermati: ABRUZZO. Cielo in rosa è l'iniziativa delle Donne del Vino dell'Abruzzo nella la business lounge de l'Aeroporto d'Abruzzo a Pescara (di fronte banchi del check in); domenica 8 marzo. Sarà possibile visitare l'hangar e andare in volo. Costo: 40 euro.  Al rietro brindisi offerto delle Donne del Vino Abruzzo e dei loro squisiti prodotti. Info: info@aeroclubpescara.it   ABRUZZO. Valentina Di Camillo - Tenuta I Fauri (Ari, Chieti): "Corso cucina con degustazione: non è mai troppo tardi" – domenica 8 marzo 2020 – ore 12. Una giornata contro lo spreco alimentare. Uno chef abruzzese illustrerà tante semplici ricette da realizzare a casa utilizzando il pane raffermo. In degustazione i vini Tenuta i Fauri. Consigli pratici sull'utilizzo del pane raffermo. Ovvero contro lo spreco alimentare. Evento a pagamento. Info: Valentina Di Camillo  cell. 347 8290117  - info@tenutaifauri.it CALABRIA. Incontro e degustazione "Be the change you wish to see in the world" organizzato dalla Delegazione Calabria – domenica 15 marzo – ore 10; Museo Nazionale del Bergamotto – Via Vittorio Veneto 52 – 89123 Reggio Calabria (RC). Visita al Museo Nazionale del Bergamotto che comprende una sezione dedicata al cibo e al vino., Dopo la visita un incontro su "Sostenibilità ambientale". Saranno presenti esperti del settore dall'Università di Reggio Calabria, Unical, Coldiretti. Aperitivo e brindisi con i vini delle Donne del Vino. Ingresso a pagamento 18 euro (contributo al Museo). Info: Vincenza Alessio Librandi – Caterina Malaspina 347.2533293, calabria@ledonnedelvino.com CALABRIA. "Donne d'aMare, per un mondo migliore", evento promosso dalla socia enotecaria e vice-delegata Tiziana Pedà, domenica 8 marzo alle 9,30 a Brancaleone. In collaborazione con le Associazioni "Caretta Calabria Conservation" (per la tutela e la cura delle tartarughe marine) e Kalabria Experience. La giornata prevede un trekking, la visita al Museo del Mare e un convegno nella casa in cui visse Cesare Pavese. MARCHE. Pomeriggio e cena con Le Donne del Vino delle Marche Relais Marchese del Grillo di Fabriano (An); domenica 8 marzo, dalle 17. Interverranno: Roberta Cesaroni, Life Mental coach, Sara Tassi, esperta della bellezza nell'arte e Piero Guidarelli, chirurgo estetico. Gusto e olfatto guidati da Mario (titolare del Marchese del Grillo) per uno stuzzicante approccio sul vino e sui piatti della serata. Accompagnano la cena i vini delle Donne del Vino delle Marche. Colonna sonora speciale, che ci racconterà dal vivo la storia della Bossa Nova a cura di Fabri Jazz con sax, piano, contrabbasso, batteria e la voce di Isabella Celentano. Info: 349 3868434. PIEMONTE. Visita ai vigneti con degustazione: "Asseconda la natura, lei è sempre puntuale"; Alessandra Bodda – Tenuta La Pergola Cisterna d'Asti – sabato 7 marzo, ore 9,30 – 19,30 su prenotazione. Il percorso inizia la mattina con la visita ai vigneti e alla cantina, prosegue poi con lo show cooking di Silvia Bianco, nutrizionista di Cucina in cambiamento che proporrà 3 ricette della dieta macrobiotica abbinate ai vini Tenuta la Pergola. Il corso si terrà al raggiungimento di 30 partecipanti con prenotazione anticipata. Costo: 10 euro. Ore 13.00 pranzo con i piatti di Silvia e Martina: 2 antipasti, un primo, un secondo, un dolce abbinati ai vini di Tenuta la Pergola (35 euro); ore 15.30 seconda visita ai vigneti e alla cantina; ore 16.30 degustazione pomeridiana di 4 vini abbinati a una piccola merenda (15 euro). Info: Alessandra 3382029588 – 0141979246, agriturismo@tenutalapergola.it PIEMONTE. #BeGreen degustazione Raffaella Bologna – Braida, Rocchetta Tanaro (Asti). dal 1° al 14 marzo – ore 14-18. Braida è aperta per accogliere le wine-lover per una degustazione vini gratuita, visita nello show room dei materiali di riciclo con spiegazione delle buone pratiche di rispetto ambientale che si applicano dalla vigna in poi. Info: tel. 0141 644113 / +39 335 1559195  - welcome@braida.it PUGLIA. "La Puglia del vino sulla strada della sostenibilità" tavola rotonda per approfondire il tema della sostenibilità con la delegazione pugliese; sabato 7 marzo, alle 10, Produttori di Manduria. A raccontare le esperienze virtuose delle proprie aziende: Anna Gennari, Produttori di Manduria; Sabrina Soloperto, Soloperto Vini Manduria; Flora Saponari, Vignaflora; Graziana Maiorano, WalkingWine; con contributi video Roberta D'Arpa delle Cantine PaoloLeo, Marzia Varvaglione e Maria Teresa Basile della Cantina Varvaglione, Francesca Bruni di Vetrére. Al tavolo dei relatori interverranno poi degli esperti in materia di sostenibilità: Rossella Ghionda, consulente esperta di certificazioni aziendali e auditor che approfondirà il tema della sostenibilità in cantina, in particolare analizzando il caso "Produttori di Manduria"; Stefano Stefanucci, Direttore di Equalitas, che promuove la sostenibilità delle filiere agroalimentari e in particolare del vino; Massimo Tripaldi, presidente Assoenologi Puglia, Basilicata e Calabria; Giuseppe Maggi, coordinatore della Fondazione ITS Agroalimentare Puglia che parlerà del corso in itinere sull'innovazione della blockchain (una sorta di registro condiviso da più nodi di una rete) nei sistemi di tracciabilità delle filiere agroalimentari e in particolare in agricoltura e in vigna. Infine interverrà per un saluto Francesco Liantonio, vice-presidente di Federdoc, la federazione dei consorzi di tutela delle denominazioni di origine. Al termine del convegno, chi parteciperà, potrà degustare alcuni dei vini delle socie pugliesi dell'associazione con un piccolo buffet offerto dai padroni di casa i Produttori di Manduria. L'ingresso è libero e gratuito. SARDEGNA. "Siamo ogni giorno alla scoperta di un nuovo mondo". Degustazione con i vini delle Donne del Vino della Sardegna. Nicoletta Pala – Beatrice Ragazzo – Audarya; sabato 14 marzo 2020 – ore 18.00; Cantina Audarya, Serdiana (CA). Info: info@audarya.it SARDEGNA. "Donne, Vino, Ambiente in Sardegna" tavola rotonda coordinata da Nadia De Santis per confrontarsi e condividere con esperti del settore i temi della sostenibilità in campo vinicolo. Delegazione Sardegna – Alghero: venerdì 6 marzo, ore 10.30; l'Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione "E.Lussu" Piazza Sulis. La tavola rotonda si concluderà con i vini offerti dalle Donne del vino della Sardegna che hanno aderito all'iniziativa. È stata scelta la data del 6 marzo perché ricorre la campagna di sensibilizzazione al risparmio energetico "M'illumino di meno" ideata da Carterpillar Rai Radio 2, quest'anno dedicata alla piantumazione di alberi che le produttrici metteranno a dimora nelle loro aziende. Info: sardegna@ledonnedelvino.com SICILIA. Incontro "Biologico, biodinamico e naturale: differenze e significati"; sabato 7 marzo, ore 10, via A. Longo 19 – 95125 Catania. Incontro dove verranno affrontati  temi di sostenibilità in campo vitivinicolo, supportate dagli esperti del Consorzio EtnaAmbiente (EtnAmbiente è un progetto di tutela ambientale no profit che nasce dalla sinergia tra imprenditori, istituzioni e associazioni ambientaliste per difendere il territorio dei 20 Comuni dell'Etna dal diffuso fenomeno delle microdiscariche), dei ricercatori della Facoltà di Agraria dell'Università di Catania che ci aiuteranno a capire la differenza tra i concetti di biologico, biodinamico e naturale, ed ascolteremo le voci di giovani agronome che hanno elaborato una tesi sul tema della sostenibilità in viticoltura ed enologia. Modera la giornalista Giusy Messina, giornalista e socia della delegazione Sicilia. Info: Stefania Busà –  331.7565417, sicilia@ledonnedelvino.com; stefania@vinirudini.it TOSCANA. Distilleria aperta: Priscilla Occhipinti – Nannoni Grappe, sabato 14 marzo – ore 15,30; Nannoni Grappe, Civitella Paganico (GR). Info: cell. 329.5749749   nannonigrappesrl@gmail.com TOSCANA. "En plain air" Tatiana Kuznetsova, Poggio del Moro. Il rapporto tra il vino e il suo ambiente, un'esperienza sensoriale, olfattiva e gustativa. Una passeggiata tra i vigneti dell'Azienda Poggio del Moro fino al piccolo lago artificiale dove seguiti da un tecnico esperto si potranno sentire i profumi di erbe, piante e spezie che caratterizzano il terroir de il Poggio degustando poi i vini dell'Azienda per capire come l'ambiente influisce sulle degustazioni. Domenica 8 marzo – ore 10.45 ritrovo in cantina – Poggio del Moro, Chianciano Terme (SI). Info: 339.6022182 – info@poggiodelmoro.it – Prenotazioni entro sabato 7 marzo. Costo euro 10,00.

Poggio del Moro e Donne del Vino dal 1° maggio una mostra dedicata all'ambiente al vino ed alle donne

Poggio del Moro e Donne del Vino dal 1° maggio una mostra dedicata all'ambiente al vino ed alle donne

Dal 1 maggio fino al 31 dicembre 2020 mostra a cura di Lora Delooksart Progetto inserito nel programma 2020 dell'associazione Donne del Vino via Cavine e Valli 79 - 53042 Chianciano Terme (Si)

Questo progetto è anche parte integrante del programma annuale dell'Associazione "Donne del Vino" che, per il 2020, ha come tema principale quello relativo a "Donne, Vino e Ambiente". Dal 1 maggio i wine lovers potranno non solo farsi trasportare dalle meraviglie di Bacco ma anche godere di una mostra unica quanto affascinante. In occasione di questo connubio particolare Lora darà vita ad oggetti scultorei che trarranno ispirazione dal mondo del vino, per dare anche voce, attraverso l'arte, al duro lavoro ed all'impegno che si celano dietro una bottiglia di vino. La mostra sarà inaugurata il 1 maggio 2020 e vedrà in esposizione una serie di opere, pensate per essere indossate come gioielli, che racconteranno con sensibilità e trasporto le fatiche della campagna ed anche, e soprattutto, le gioie che essa sa donare. Le emozioni che le sculture regaleranno al pubblico saranno accompagnate dal fascino di Bacco, attraverso l'assaggio dei vini di Poggio del Moro, per una degustazione tra bello e buono. Di particolare importanza e connessione con l'ambiente dell'azienda vinicola Poggio del Moro è il terreno del vigneto che Lora ha inaspettatamente usato all'interno della sua massa per creare sculture. Sarà possibile visitare la mostra ogni giorno dal lunedì fino al venerdì, mentre il fine settimana solo su prenotazione. Per maggiori informazioni sulla mostra: +39 0587 31557 Lora Delooksart Nata in Unione Sovietica, ha vissuto gran parte della sua vita a Mosca, per poi trasferirsi in Francia nel 2008 dove il suo lavoro di artista ha spiccato il volo. Il lavoro di Lora, da lei battezzato con il nome di Art-à-Porte, si basa sulla creazione di oggetti preziosi ed unici da indossare e da vivere sulla propria pelle. Le opere di Lora Delooksart sono esposte in note gallerie della Francia ed in collezioni private a Parigi, Roma, Londra, Reims e Mosca. L'artista ha avuto due mostre personali a Parigi nel 2015 ed a Mosca nel 2018. I gioielli della sua raccolta "Connessione" sono stati venduti all'asta presso la casa d'aste PAISA di Parigi, nell'ambito del significativo progetto internazionale Parcours Bijoux 2017. Mostra di arte sulla femminilità a Poggio del Moro nel 2019 Nel 2019 Poggio del Moro è stata museo a cielo aperto di una mostra dedicata al tema della femminilità a cura di Marco Rubbera ed Enrico Mancini, giovani artisti della PA.NOVA GALLERY di Milano, uno spazio concettuale che trascende l'idea di galleria d'arte moderna per dare opportunità a scultori, pittori, designer e fotografi provenienti da tutto il globo. La mostra ha visto in esposizione, da maggio fino a dicembre, affascinanti sculture senza tempo composte da tessuto e resina. Le opere erano disposte all'interno di un'installazione progettata dalla scenografa Anita Accordi ed avvolte da morbidi e pregiati tessuti di Biseta, azienda specializzata nell'elaborazione di jacquard e di tweed, dando così forma a sculture vive ed emozionanti. Poggio del Moro Poggio del Moro si trova nel cuore della Toscana, a Chianciano Terme in provincia di Siena dove la titolare Tania, originaria di Mosca, dieci anni fa ha realizzato il suo sogno, quello di dare vita ad una splendida realtà agricola che ama l'ambiente e punta all'eccellenza qualitativa dei suoi prodotti. L'azienda, che si estende su 50 ettari tra bosco, viti, ulivi e seminativi, è costituita da un corpo centrale dove si trovano la sala di affinamento, quella di invecchiamento, la vinsantaia ed una suggestiva sala degustazioni per eventi privati e per eventi aperti al pubblico. A Poggio del Moro, in conversione biologica, si trovano 14 ettari vitati in cui sono allevate uve sangiovese, merlot, syrah, cabernet sauvignon, pinot nero, trebbiano procanico, grechetto e malvasia toscana, un lago artificiale, un piccolo orto i cui frutti sono i gustosi protagonisti di conserve, salse di pomodoro e marmellate, un allevamento di api da cui nasce un miele goloso e nutriente, e 3000 piante di ulivi che, grazie al frantoio interno, con cui le olive vengono frante appena raccolte, regalano un olio extravergine di oliva di altissima qualità. Tania fa parte dell'Associazione "Donne del Vino", il più grande movimento femminile mondiale del settore enologico.   POGGIO DEL MORO via Cavine e Valli 79 – 53042 Chianciano Terme (Si) Tel. +39 0587 31557

LE DONNE DEL VINO SOSTENGONO IL PROJECT GANBEI DALLA CINA UN AIUTO CONCRETO ALL'ITALIA COLPITA DAL CORONAVIRUS

LE DONNE DEL VINO SOSTENGONO IL PROJECT GANBEI DALLA CINA UN AIUTO CONCRETO ALL'ITALIA COLPITA DAL CORONAVIRUS

Da Whuan a Bergamo, da Shanghai a Milano, da Ancona a Shenzhen, la solidarietà non conosce confini.

Ganbei è il termine cinese dei brindisi, come dire "cin cin", "in alto i calici". Promotrice del progetto è Erika Ribaldi, Donna del Vino, già export manager di Frescobaldi sui mercati asiatici, che spiega in una lettera-appello: «Con un gruppo di inossidabili colleghi in questi giorni abbiamo dato i natali a Project Ganbei. Ci rendiamo conto che il miglior modo per creare terreno fertile a una cooperazione produttiva, duratura tra due realtà lontane geograficamente eppur così vicine nel recente passato, possa partire dall'aspetto umanitario. Già il Governo Cinese ha inviato équipe di medici e infermieri con esperienza diretta ad assistere i nostri eroi-sanitari con assoluta professionalità ed efficienza. Ma la solidarietà si spinge non solo tra i governi e i sanitari, si estende alle persone». L'appello è stato raccolto dall'Associazione Nazionale Le Donne del Vino e dalla presidente Donatella Cinelli Colombini: «Il network internazionale delle Donne del Vino, di cui abbiamo messo le basi a novembre scorso a Simei, inizia a funzionare e lo si vede in un momento di difficoltà estremo come quello che sta attraversando l'Italia ora. Raccogliamo l'appello di Erika e lo diffondiamo anche qui per aiutare chi ora è in prima linea». Nel concreto, il Project Ganbei vorrebbe raccogliere fondi per acquistare materiale sanitario in Cina sotto la supervisione di un team medico, sensibilizzando in particolar modo il settore vitivinicolo, importatori, ristoratori, Asia Pacific area managers, brokers, press e consumers cinesi.  Raccogliere donazioni per sostenere il lavoro di Protezione Civile, Croce Rossa e Istituzioni sanitarie Italiane. L'Ambasciata Italiana in Cina che si occuperà del pagamento delle spedizioni. Per chi vuole contribuire dall'Italia, le donazioni possono essere fatte a: OVERLAND FOR SMILES Onlus | Via Premuda,46 - 20129 Milano IBAN: IT90I03111654500000000 | BIC: BLOPIT22 | CF: 97449320155 CAUSALE: Erogazione liberale pro-Covid-19 #LEDONNEDELVINOCONVOI: L'ENOLOGIA IN ROSA SI MOBILITA PER FAR VIAGGIARE CON LA FANTASIA I WINELOVERS BLOCCATI IN CASA DALL'EMERGENZA COVID-19 E DARE LORO CORAGGIO Turismo del vino virtuale per viaggiare con la fantasia in attesa di poterlo fare veramente. Ecco cosa propongono le 900 Donne del Vino di tutte le regioni italiane che nei prossimi giorni, inonderanno la rete con le immagini delle loro cantine e dei loro vigneti. Tanti video, collegati dall'hashtag #ledonnedelvinoconvoi, che vogliono incoraggiare a resistere chi è chiuso in casa durante l'emergenza Covid-19. Video che trasmettono passione per il proprio lavoro ma soprattutto il coraggio di donne dallo spirito combattivo che non hanno intenzione di piegarsi alle difficoltà create dall'epidemia. Testimonianze, vere, dirette, di vita vissuta, fatte in modo artigianale dalle stesse protagoniste che parlano in prima persone e forse per questo emozionano. Propongono una "fuga" virtuale nel mondo del vino ai winelovers che normalmente, con la primavera, arrivavano nelle cantine, nelle enoteche, nei ristoranti con l'intenzione di scoprire grandi bottiglie e invece quest'anno devono stare in casa. Un appuntamento rimandato dicono le Donne del Vino con sguardo fiducioso verso il futuro: «Non mollate e state a casa, siamo con voi e vi aspettiamo presto!».

VIDEO TUTORIAL CON LE DONNE DEL VINO PER PRODURRE VENDERE E RACCONTARE IL VINO

VIDEO TUTORIAL CON LE DONNE DEL VINO PER PRODURRE VENDERE E RACCONTARE IL VINO

A MAGGIO L'ASSOCIAZIONE GUIDATA DA DONATELLA CINELLI COLOMBINI LANCIA UN'INIZIATIVA DI FORMAZIONE GRATUITA ONLINE INSERITA NEL PROGETTO FUTURE MA APERTA A TUTTI.

A queste e ad altre domande proveranno a rispondere le Donne del Vino che dedicano il mese di maggio alla formazione online. Durante la "reclusione casalinga" da Covid-19, l'Associazione Nazionale guidata da Donatella Cinelli Colombini reinventa in chiave virtuale il Progetto FUTURE, dedicato alle giovani under 30 che pensano al loro futuro professionale nel vino.  È stato chiesto alle associate di mettere a disposizione i propri talenti, sviluppando e insegnando, attraverso un video, un aspetto della propria professione. Produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, comunicatrici hanno raccolto l'invito e da oggi, martedì 5 maggio, è in programma un fitto calendario di video lezioni gratuite su vari argomenti tutte da gustare e aperti a tutti. Al momento i video tutorial sono quattordici in programmazione fino al 18 giugno. Si parte con i tutorial della presidente Cinelli Colombini su turismo e tipologie di cantine vinicole. Chi ha piacere di ricevere video o le slide, dove previste, può richiederle a: donne@ledonnedelvino.com. «Il progetto FUTURE – ricorda la presidente Donatella Cinelli Colombini - è nato da un'idea di Alessandra Boscaini, responsabile commerciale di Masi e delegata del Veneto. Finora ha raccolto in un data base sul sito dell'associazione, l'offerta formativa delle nostre socie: lezioni, visite, stage in cantina. Ora ripartiamo con questi video tutorial che sono fruibili per tutti quelli che vogliono sapere di più su determinati argomenti: chi guarda avrà l'emozione di imparare direttamente dalle produttrici e dalle donne del vino che si mettono in gioco e insegnano in prima persona. È facile, è bello, è utile ad altri. Aiuta a vincere l'ansia e ritrovare fiducia. E non ultimo, aumenta la visibilità delle singole socie e delle loro imprese». I video tutorial saranno pubblicati sul canale You Tube Le Donne del Vino e sui canali social delle Donne del Vino (Facebook: Associazione Nazionale Le Donne del Vino; Instagram IGTV: @donnedelvino; Twitter: @donnedelvino). Saranno messi online con una cadenza di due video alla settimana: il lunedì e il giovedì alle 11,00. Nella video gallery del sito www.ledonnedelvino.com, ci sarà l'elenco dei video con i temi delle singole lezioni e il nome delle Donne del Vino che ne sono protagoniste. ECCO IL CALENDARIO DEI TUTORIAL MARTEDÌ 5 MAGGIO Donatella Cinelli Colombini – produttrice - Toscana Il turismo del vino                                             GIOVEDÌ 7 MAGGIO Donatella Cinelli Colombini - produttrice - Toscana Le tipologie di cantine turistiche                                            LUNEDÌ 11 MAGGIO Lavinia Furlani e Andrea Pozzan – Wine Meridian - Veneto 6 soft skills per 6 fasi della vendita del vino                                  GIOVEDÌ 14 MAGGIO Liliana Savioli – sommelier e giornalista – Friuli Venezia Giulia                I vini macerati in anfora                                                      LUNEDÌ 18 MAGGIO Vincenza Folgheretti – enologa - vice delegata Toscana Come decidere il momento della vendemmia                           GIOVEDÌ 21 MAGGIO Susana Alonso – Sorsi di web – Sardegna Come comunicare il tuo brand on line                                           LUNEDÌ 25 MAGGIO Federica Gatto – sommelier e giornalista - Campania  La viticoltura eroica tra Nord e Sud                                                                                  GIOVEDÌ 28 MAGGIO Priscilla Occhipinti – distillatrice Nannoni Grappe - Toscana Introduzione ai distillati                                             LUNEDÌ 1° GIUGNO Floriana Risuglia – avvocato – vice delegata Lazio E-commerce del vino: come orientarsi con il Covid-19                          GIOVEDÌ 4 GIUGNO Laura Bucci – sommelier comunication manager – Toscana Come si realizza un company profile                                               LUNEDÌ 8 GIUGNO Barbara Sgarzi – sommelier e giornalista – Lombardia Social media wine: tre consigli da mettere in pratica  GIOVEDÌ 11 GIUGNO Alessia Canarino – sommelier – Campania La differenza di potenziale evolutivo tra vini con chiusura in tappo di sughero e vini con chiusura stelvin (lingua inglese) LUNEDÌ 15 GIUGNO Paola Dei – giornalista e psicologo dell'Arte – Toscana Il vino nell'arte GIOVEDÌ 18 GIUGNO Marta Galli – Le Ragose – Veneto Le caratteristiche e i benefici delle vecchie varietà autoctone della Valpolicella: la nostra esperienza cinquantennale CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del Vino sono un'associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi circa 900 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni.

ECOTURISMO E DONNE DEL VINO SOSTE IN CAMPER CON VISTA VIGNA

ECOTURISMO E DONNE DEL VINO SOSTE IN CAMPER CON VISTA VIGNA

SIGLATA UN'ALLEANZA CON IL TOURING CLUB ITALIANO PER UN PROGETTO CAMPER FRIENDLY: IN OLTRE 50 CANTINE D'ITALIA SI OFFRONO SOSTE DI UNA NOTTE E SCONTI SULLO SHOPPING DI VINO, SI ORGANIZZANO VISITE E ASSAGGI A CHI FA VIAGGI IN LIBERTÀ.

Da luglio, molte produttrici aprono le porte delle loro cantine ai turisti in caravan e camper per offrire loro la sosta di una notte fra i vigneti. È il progetto Donne del Vino Camper Friendly creato insieme al TCI - Touring Club Italiano che mira ad avvicinare la grande enologia a chi fa turismo itinerante e, tradizionalmente, intende il viaggio come una scoperta emozionante che lo porta a diretto contatto con la natura, i territori e le persone. L'idea di unire ospitalità al femminile e camper è della donna del vino friulana Elena Roppa. «Il concetto di ospitalità – dice la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini - costituisce il punto di partenza del progetto Donne del Vino Camper Friendly che intende proporre i luoghi del vino come destinazioni privilegiate di chi fa viaggi itineranti. Per loro le Donne del Vino hanno pensato a una più ampia offerta di ecoturismo che prevede soste gratuite di una notte, sconti sullo shopping di vini e animazioni (a pagamento) da concordare direttamente con le produttrici: degustazioni all'aperto, pic nic e trekking tra le vigne». Sono già oltre 50 le adesioni delle cantine camper friendly delle Donne del Vino: l'elenco completo si può trovare sul sito www.ledonnedelvino.com. L'iniziativa sarà divulgata anche sul sito del Touring Club Italiano e tramite una newsletter al cluster TCI riservato agli amanti del turismo itinerante. Nel digitale il Touring Club Italiano è forte: oltre 400 mila utenti iscritti al sito, 8 milioni di utenti unici e 22 milioni di pagine visualizzate nel 2019. Altro elemento da tenere presente è il profilo dei "followers" che corrisponde a persone di età superiore ai 35 anni, prevalentemente con famiglia e laurea.  Un identikit abbastanza vicino a quello del tipico turista del vino italiano. Infatti fra le categorie su cui si orienta la ricerca nei canali del TCI, nelle prime posizioni oltre ai viaggi, c'è il  "Food e dining". Tornando all'argomento caravan-camper esso costituisce il terzo tematismo, per numero di utenti registrati, fra i cluster proposti dal Touring Club Italiano, con oltre 12.000 persone che ricevono periodicamente informazioni e proposte sull'argomento. Le pagine visitate lo scorso anno sono state 800.000 e il dato è in continua crescita.  Turisti in caravan e camper quanti sono e cosa vogliono  Nel 2017 già circolavano nel nostro Paese mezzo milione di caravan-camper (crescita annua del 14,8% per i camper e dell'8,5% per i caravan) che facevano viaggiare 3 milioni di italiani amanti della vacanza en plein air a cui si aggiungevano 2,6 di arrivi dall'estero. È probabile che questi flussi non subiscano lo stesso contraccolpo degli altri segmenti turistici a causa dell'epidemia Covid-19, anzi aumentino. Infatti se esiste una vacanza "covid free" è proprio quella che permette di avere la propria "casetta", il proprio letto, il proprio cuscino, la propria zona pranzo, in ogni tappa del viaggio.  Il turismo itinerante europeo ha nei tedeschi (1/3 delle nuove immatricolazioni) i maggiori utenti, genera 667 milioni di pernottamenti e un fatturato di 13,6 miliardi. Un tesoretto che vale la pena di guardare con molta attenzione soprattutto perché chi ama il turismo all'aria aperta desidera sostare a diretto contatto con la natura privilegiando il turismo eco-sostenibile al di fuori delle tradizionali rotte dei grandi flussi. Le cantine delle Donne del Vino super destinazioni di turismo itinerante Quale migliore destinazione delle cantine delle Donne del Vino per chi viaggia en plein air? Il segmento femminile dell'enologia ha un grado di attenzione all'ambiente molto alto testimoniato anche dal sondaggio effettuato nel 2017 fra le socie in cui il numero di cantine BIO o biodinamiche era di 7 punti percentuali superiore alla media. A questo si unisce l'orientamento produttivo verso i vini di alta qualità e la particolare attitudine all'accoglienza per cui il 91% delle cantine ha il punto vendita e il 79% la ristorazione.  -- 

DONNE DEL VINO PUGLIA giovedì 27 si terrà SUMMERWINE 2020 GREEN EDITION un pic-nic in Valle d'Itria

DONNE DEL VINO PUGLIA giovedì 27 si terrà SUMMERWINE 2020 GREEN EDITION un pic-nic in Valle d'Itria

È la prima iniziativa che la delegazione pugliese delle Donne del Vino mette in calendario dopo i mesi di lockdown: la sesta edizione di Summerwine, l'evento estivo che da sei anni coinvolge imprenditrici del vino, sommelier, operatrici di settore, giornaliste e appassionati, si farà in una formula speciale.

Giovedì 27 agosto (alle 19.30) l'appuntamento ideato e organizzato dalle Donne del Vino Puglia, che fino ad ora ha attraversato tutta la regione fermandosi in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi, quest'anno fa tappa a Ottolire Resort, nel cuore della campagna incontaminata della Valle d'Itria, con la caratteristica struttura che richiama le "cummerse", le tipiche costruzioni in pietra locale. Una location esclusiva e prestigiosa, immersa in un rigoglioso bosco mediterraneo, che si presta ad ospitare la delegazione per una edizione molto particolare. «Nonostante il momento storico difficile, programmare con continuità la nuova edizione di Summerwine, tenendo conto di tutte le norme di distanziamento, rappresenta la volontà di non fermarsi, di proseguire tutte quelle attività che hanno come obiettivo la promozione e la sensibilizzazione a tematiche legate al mondo del vino», è quanto afferma la delegata regionale Marianna Cardone. Il tema non a caso è Green: il rapporto tra le donne del vino e l'ambiente è l'indirizzo che l'associazione nazionale ha voluto dare a tutte le delegazioni regionali per questo 2020, una particolare attenzione alla tutela dell'ambiente, al risparmio energetico, alla sostenibilità dei flussi di lavoro. È proprio il contatto con la natura a farci riscoprire i valori più importanti. La formula quest'anno è davvero originale, un "dejeuner sur l'herbe", un pic-nic ma declinato al mondo dell'alta ristorazione e del vino, in collaborazione con WalkingWine, progetto di Graziana Maiorano, una delle socie pugliesi. Eleganti postazioni distanziate tra loro, per un numero massimo di 40 persone, si incastonano perfettamente nella natura, con un menu elaborato ad hoc da Vincenzo Digiuseppe, chef di Ottolire Resort. In degustazione i vini delle socie produttrici, dalla Daunia al Salento, presentati dalle socie sommelier Lucia Leone e Francesca Distaso, bollicine, bianchi, rosati e rossi, per raccontare la produzione tutta femminile della regione: Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantina Terribile, Cantine Cardone, Cantine PaoloLeo, Claudio Quarta Vignaiolo, Garofano Vigneti e Cantine, Mottura Vini del Salento, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Vetrére, Vignaflora. Il menu: Miniciabatta con biga di riposo da 16h a 24h, guanciale di maiale al bbq, radici condite con salsa cicimi, erbe selvatiche e quinoa fritta; Giardiniera dell'orto; Tonno sott'olio della casa; Focaccia Crunch con rosmarino; Fetta di pane di segale con lievito madre con formaggio spalmabile e datterino; Pollo alla brace con rapa rossa arrostita, bietolina rossa, nido di patate fritto, majonese al limone e juice; Crema di ricotta al limone, pane tostato, gelatina di San Marzano e salsa al caffè.  

DONNE DEL VINO PUGLIA giovedì 27 si terrà SUMMERWINE 2020 GREEN EDITION un pic-nic in Valle d'Itria

DONNE DEL VINO PUGLIA giovedì 27 si terrà SUMMERWINE 2020 GREEN EDITION un pic-nic in Valle d'Itria

È la prima iniziativa che la delegazione pugliese delle Donne del Vino mette in calendario dopo i mesi di lockdown: la sesta edizione di Summerwine, l'evento estivo che da sei anni coinvolge imprenditrici del vino, sommelier, operatrici di settore, giornaliste e appassionati, si farà in una formula speciale.

Giovedì 27 agosto (alle 19.30) l'appuntamento ideato e organizzato dalle Donne del Vino Puglia, che fino ad ora ha attraversato tutta la regione fermandosi in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi, quest'anno fa tappa a Ottolire Resort, nel cuore della campagna incontaminata della Valle d'Itria, con la caratteristica struttura che richiama le "cummerse", le tipiche costruzioni in pietra locale. Una location esclusiva e prestigiosa, immersa in un rigoglioso bosco mediterraneo, che si presta ad ospitare la delegazione per una edizione molto particolare. «Nonostante il momento storico difficile, programmare con continuità la nuova edizione di Summerwine, tenendo conto di tutte le norme di distanziamento, rappresenta la volontà di non fermarsi, di proseguire tutte quelle attività che hanno come obiettivo la promozione e la sensibilizzazione a tematiche legate al mondo del vino», è quanto afferma la delegata regionale Marianna Cardone. Il tema non a caso è Green: il rapporto tra le donne del vino e l'ambiente è l'indirizzo che l'associazione nazionale ha voluto dare a tutte le delegazioni regionali per questo 2020, una particolare attenzione alla tutela dell'ambiente, al risparmio energetico, alla sostenibilità dei flussi di lavoro. È proprio il contatto con la natura a farci riscoprire i valori più importanti. La formula quest'anno è davvero originale, un "dejeuner sur l'herbe", un pic-nic ma declinato al mondo dell'alta ristorazione e del vino, in collaborazione con WalkingWine, progetto di Graziana Maiorano, una delle socie pugliesi. Eleganti postazioni distanziate tra loro, per un numero massimo di 40 persone, si incastonano perfettamente nella natura, con un menu elaborato ad hoc da Vincenzo Digiuseppe, chef di Ottolire Resort. In degustazione i vini delle socie produttrici, dalla Daunia al Salento, presentati dalle socie sommelier Lucia Leone e Francesca Distaso, bollicine, bianchi, rosati e rossi, per raccontare la produzione tutta femminile della regione: Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantina Terribile, Cantine Cardone, Cantine PaoloLeo, Claudio Quarta Vignaiolo, Garofano Vigneti e Cantine, Mottura Vini del Salento, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Vetrére, Vignaflora. Il menu: Miniciabatta con biga di riposo da 16h a 24h, guanciale di maiale al bbq, radici condite con salsa cicimi, erbe selvatiche e quinoa fritta; Giardiniera dell'orto; Tonno sott'olio della casa; Focaccia Crunch con rosmarino; Fetta di pane di segale con lievito madre con formaggio spalmabile e datterino; Pollo alla brace con rapa rossa arrostita, bietolina rossa, nido di patate fritto, majonese al limone e juice; Crema di ricotta al limone, pane tostato, gelatina di San Marzano e salsa al caffè.  

  L'evento estivo delle Donne del Vino Puglia Summerwine 2020 Green Edition  Un pic-nic speciale nella verde Valle d'Itria

L'evento estivo delle Donne del Vino Puglia Summerwine 2020 Green Edition Un pic-nic speciale nella verde Valle d'Itria

Giovedì 27 agosto a Ottolire Resort (Locorotondo).

Giovedì 27 agosto (alle 19.30) l'appuntamento ideato e organizzato dalle Donne del Vino Puglia, che fino ad ora ha attraversato tutta la regione fermandosi in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi, quest'anno fa tappa a Ottolire Resort, nel cuore della campagna incontaminata della Valle d'Itria, con la caratteristica struttura che richiama le "cummerse", le tipiche costruzioni in pietra locale. Una location esclusiva e prestigiosa, immersa in un rigoglioso bosco mediterraneo, che si presta ad ospitare la delegazione per una edizione molto particolare. «Nonostante il momento storico difficile, programmare con continuità la nuova edizione di Summerwine, tenendo conto di tutte le norme di distanziamento, rappresenta la volontà di non fermarsi, di proseguire tutte quelle attività che hanno come obiettivo la promozione e la sensibilizzazione a tematiche legate al mondo del vino», è quanto afferma la delegata regionale Marianna Cardone. Il tema non a caso è Green: il rapporto tra le donne del vino e l'ambiente è l'indirizzo che l'associazione nazionale ha voluto dare a tutte le delegazioni regionali per questo 2020, una particolare attenzione alla tutela dell'ambiente, al risparmio energetico, alla sostenibilità dei flussi di lavoro. È proprio il contatto con la natura a farci riscoprire i valori più importanti. La formula quest'anno è davvero originale, un "dejeuner sur l'herbe", un pic-nic ma declinato al mondo dell'alta ristorazione e del vino, in collaborazione con WalkingWine, progetto di Graziana Maiorano, una delle socie pugliesi. Eleganti postazioni distanziate tra loro, per un numero massimo di 40 persone, si incastonano perfettamente nella natura, con un menu elaborato ad hoc da Vincenzo Digiuseppe, chef di Ottolire Resort. In degustazione i vini delle socie produttrici, dalla Daunia al Salento, presentati dalle socie sommelier Lucia Leone e Francesca Distaso, bollicine, bianchi, rosati e rossi, per raccontare la produzione tutta femminile della regione: Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantina Terribile, Cantine Cardone, Cantine PaoloLeo, Claudio Quarta Vignaiolo, Garofano Vigneti e Cantine, Mottura Vini del Salento, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Vetrére, Vignaflora. Un pic-nic in perfetto stile, in cui non mancheranno tappeti, cuscini, tavolini, decorazioni e cestini in vimini. Il menu: Miniciabatta con biga di riposo da 16h a 24h, guanciale di maiale al bbq, radici condite con salsa cicimi, erbe selvatiche e quinoa fritta; Giardiniera dell'orto; Tonno sott'olio della casa; Focaccia Crunch con rosmarino; Fetta di pane di segale con lievito madre con formaggio spalmabile e datterino; Pollo alla brace con rapa rossa arrostita, bietolina rossa, nido di patate fritto, majonese al limone e juice; Crema di ricotta al limone, pane tostato, gelatina di San Marzano e salsa al caffè.

  L'evento estivo delle Donne del Vino Puglia Summerwine 2020 Green Edition  Un pic-nic speciale nella verde Valle d'Itria

L'evento estivo delle Donne del Vino Puglia Summerwine 2020 Green Edition Un pic-nic speciale nella verde Valle d'Itria

Giovedì 27 agosto a Ottolire Resort (Locorotondo).

Giovedì 27 agosto (alle 19.30) l'appuntamento ideato e organizzato dalle Donne del Vino Puglia, che fino ad ora ha attraversato tutta la regione fermandosi in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi, quest'anno fa tappa a Ottolire Resort, nel cuore della campagna incontaminata della Valle d'Itria, con la caratteristica struttura che richiama le "cummerse", le tipiche costruzioni in pietra locale. Una location esclusiva e prestigiosa, immersa in un rigoglioso bosco mediterraneo, che si presta ad ospitare la delegazione per una edizione molto particolare. «Nonostante il momento storico difficile, programmare con continuità la nuova edizione di Summerwine, tenendo conto di tutte le norme di distanziamento, rappresenta la volontà di non fermarsi, di proseguire tutte quelle attività che hanno come obiettivo la promozione e la sensibilizzazione a tematiche legate al mondo del vino», è quanto afferma la delegata regionale Marianna Cardone. Il tema non a caso è Green: il rapporto tra le donne del vino e l'ambiente è l'indirizzo che l'associazione nazionale ha voluto dare a tutte le delegazioni regionali per questo 2020, una particolare attenzione alla tutela dell'ambiente, al risparmio energetico, alla sostenibilità dei flussi di lavoro. È proprio il contatto con la natura a farci riscoprire i valori più importanti. La formula quest'anno è davvero originale, un "dejeuner sur l'herbe", un pic-nic ma declinato al mondo dell'alta ristorazione e del vino, in collaborazione con WalkingWine, progetto di Graziana Maiorano, una delle socie pugliesi. Eleganti postazioni distanziate tra loro, per un numero massimo di 40 persone, si incastonano perfettamente nella natura, con un menu elaborato ad hoc da Vincenzo Digiuseppe, chef di Ottolire Resort. In degustazione i vini delle socie produttrici, dalla Daunia al Salento, presentati dalle socie sommelier Lucia Leone e Francesca Distaso, bollicine, bianchi, rosati e rossi, per raccontare la produzione tutta femminile della regione: Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantina Terribile, Cantine Cardone, Cantine PaoloLeo, Claudio Quarta Vignaiolo, Garofano Vigneti e Cantine, Mottura Vini del Salento, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Vetrére, Vignaflora. Un pic-nic in perfetto stile, in cui non mancheranno tappeti, cuscini, tavolini, decorazioni e cestini in vimini. Il menu: Miniciabatta con biga di riposo da 16h a 24h, guanciale di maiale al bbq, radici condite con salsa cicimi, erbe selvatiche e quinoa fritta; Giardiniera dell'orto; Tonno sott'olio della casa; Focaccia Crunch con rosmarino; Fetta di pane di segale con lievito madre con formaggio spalmabile e datterino; Pollo alla brace con rapa rossa arrostita, bietolina rossa, nido di patate fritto, majonese al limone e juice; Crema di ricotta al limone, pane tostato, gelatina di San Marzano e salsa al caffè.

LE DONNE DEL VINO INVITANO I CAMPERISTI A DORMIRE UNA NOTTE TRA LE VIGNE IN VENDEMMIA

LE DONNE DEL VINO INVITANO I CAMPERISTI A DORMIRE UNA NOTTE TRA LE VIGNE IN VENDEMMIA

PROSEGUE IN AUTUNNO L'INIZIATIVA LANCIATA CON IL TOURING CLUB ITALIANO: IN 57 CANTINE D'ITALIA SI OFFRONO SOSTE TRA I FILARI E SCONTI SULLO SHOPPING DI VINO, SI ORGANIZZANO VISITE E ASSAGGI A CHI FA VIAGGI IN LIBERTÀ.

A luglio le immatricolazioni di autocaravan hanno fatto segnare un +104% rispetto allo stesso mese del 2019. Quella del 2020 è stata senza dubbio l'"estate del camper", secondo l'APC – Associazione Produttori Caravan e Camper che ha diffuso i dati in occasione del Salone del Camper 2020, in programma alle Fiere di Parma dal 12 al 20 settembre 2020. Anche le Donne del Vino avevano scommesso sul camper come il mezzo più sicuro per la ripartenza del turismo post Covid lanciando, a inizio estate, il progetto Donne del Vino Camper Friendly insieme al TCI - Touring Club Italiano. Una proposta di turismo eco-sostenibile raccolta da centinaia di camperisti che, da luglio, hanno approfittato dell'invito in oltre 50 aziende italiane con guida al femminile a dormire una notte fra i vigneti. Ora l'iniziativa prosegue anche in autunno, mentre tra i filari, da Sud a Nord, è in corso la vendemmia. «I numeri diffusi dall'Associazione Produttori Caravan e Camper - dice Donatella Cinelli Colombini, presidente dell'Associazione nazionale Le Donne del Vino – confermano la validità della nostra intuizione di offrire ospitalità al femminile a chi intende il viaggio come una scoperta emozionante a contatto con la natura, l'autenticità dei territori e delle persone. Un'idea che è stata lanciata dalla nostra Elena Roppa, socia friulana. Ora le Donne del Vino rinnovano l'invito a vivere un'esperienza unica in un momento dell'anno importante per tutte le cantine italiane: la raccolta dell'uva». Sono 57 le cantine Camper Friendly delle Donne del Vino che apriranno le loro porte in vendemmia: l'elenco completo è sul sito www.ledonnedelvino.com, dove si potrà consultare l'offerta completa di ecoturismo prevista da ogni azienda con sconti sullo shopping di vino e tante attività, degustazioni all'aperto, picnic e trekking tra le vigne. L'iniziativa sarà divulgata anche sul sito del Touring Club Italiano e tramite una newsletter al cluster TCI riservato agli amanti del turismo itinerante. Il "boom camper" dell'estate 2020 (dati Yescapa) Che il camper sia il protagonista delle vacanze di questa estate 2020, lo conferma Yescapa, la più grande piattaforma di camper sharing in Europa. In una nota stampa, evidenzia come tra giugno e agosto 2020 le richieste di prenotazione sono arrivate a toccare punte del 150% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, così come le prenotazioni effettive registrate sul sito Yescapa.it hanno visto un incremento del 90% rispetto al 2019. Trend confermato anche sul versante delle nuove iscrizioni di veicoli sulla piattaforma di condivisione camper tra privati: la percentuale del +150%, registrata nelle prime settimane di giugno, rimane costante per tutti i mesi estivi. Per quanto riguarda i viaggiatori, se un 10% si conferma affezionato utilizzatore della piattaforma, molti sono neofiti che hanno deciso di provare il viaggio itinerante per la prima volta (+ 83%). Il 90% degli italiani ha scelto di trascorrere le vacanze in Italia: solo il 10% ha scelto di partire in Europa, confermando la predilezione estiva, già registrata nel 2019, per il Portogallo (8%) e la Spagna (2%). Anche gli stranieri hanno valicato i confini italiani: tedeschi, austriaci e francesi sono le presenze confermate tra giugno e agosto in Italia (15%). Tra le destinazioni che hanno registrato maggior affluenza di visitatori la Sardegna è stata la meta più ambita (20%), seguita dalla Lombardia (14%) e dalle Dolomiti (10%). A scegliere la modalità di condivisione camper tra privati per le proprie vacanze si confermano le famiglie (46%) che valutano questa opzione come la più utile e vantaggiosa per risparmiare e per avere a portata di mano tutte le comodità di casa propria. Ma dai dati emersi, si registra un aumento sia del viaggio in coppia (32%), sia del viaggio fra amici (18%). A scegliere questo tipo di esperienza sono sempre più uomini e donne tra i 36 e i 54 (52%), giovani tra i 26 e i 35 (35%) e una fetta di giovanissimi al di sotto dei 26 anni (8%). CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del Vino sono un'associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 900 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. Altre info sul sito e sul blog: www.ledonnedelvino.com

Velère il Prosecco Rosé DOC di Astoria omaggia le donne della Serenissima

Velère il Prosecco Rosé DOC di Astoria omaggia le donne della Serenissima

Partenza ufficiale del Prosecco DOC Rosé vi segnalo la proposta di Astoria Wines, che recupera un nome particolare: “Velere”

Si chiamerà “Velère” il Prosecco Rosé DOC di Astoria Wines, che farà il suo esordio nel canale Ho.Re.Ca. a partire dalla metà di ottobre. Una novità molto attesa, sia tra i clienti italiani che stranieri, che rappresenta per le cantine del Prosecco una sfida importante dal punto di vista produttivo, commerciale, ma anche logistico (visto che le autoclavi sono impegnate per il doppio del tempo rispetto al Prosecco tradizionale). Per diversi mesi gli enologi Astoria hanno sperimentato per trovare il Pinot nero più adatto e cercare la giusta combinazione tra  i due vitigni, anche dal punto di vista della componente zuccherina. Spiegano Paolo e Giorgio Polegato, titolari di Astoria: “Alla fine la scelta è caduta su un rosé extra dry, che garantisce il migliore equilibrio tra i profumi freschi della Glera e la struttura portata dal Pinot nero. L’obiettivo era creare uno spumante rosato piacevole e leggero; sono le caratteristiche che contraddistinguono il Prosecco, non vogliamo snaturarle.” Il nuovo spumante farà parte della “Venice Collection” Astoria. Si tratta della selezione dei Prosecco dedicata al canale della ristorazione, caratterizzati dalla bottiglia intagliata e dai nomi che richiamano la storia commerciale della Serenissima (Galie, Corderie, Arzanà…).  “Il Prosecco Doc si chiama Galie, come le navi che solcavano i mari di tutto il mondo; il nuovo Prosecco Rosè entrerà a far parte di questa famiglia e si chiamerà Velére, termine che indicava donne che con un lavoro certosino cucivano le vele per le queste navi. Abbiamo voluto scegliere un nome femminile perché il rosato si rivolge certamente a un pubblico femminile, ma in realtà ha una platea di estimatori ben più ampia e in rapida crescita.”  

Torrevilla con Donne della Vite lancia DiVento RINASCITA per Amani ONLUS

Torrevilla con Donne della Vite lancia DiVento RINASCITA per Amani ONLUS

L’Associazione di Viticoltori Torrevilla si unisce a Donne della Vite per la terza edizione di DiVento, il progetto benefico a favore di Amani ONLUS, dando vita al Pinot Nero Brut DiVento RINASCITA.

Uno Spumante Brut capace di simboleggiare una rinascita dei buoni propositi, dell’impegno verso l’ambiente e la solidarietà. Questo è DiVento RINASCITA, il Pinot Nero Spumante Brut che Torrevilla, l’associazione di viticoltori che riunisce oltre 200 vignaioli nel cuore dell’Oltrepò Pavese, ha realizzato per l’edizione 2020 di DiVento, il progetto solidale dell’associazione Donne della Vite per raccogliere fondi a favore della Casa di Anita di Amani ONLUS che in Kenya offre ospitalità alle bambine di strada, garantendo loro alternative e opportunità. DiVento RINASCITA è uno Spumante Oltrepò Pavese DOC prodotto in 1.000 bottiglie con Metodo Martinotti da uve di Pinot Nero di qualità superiore, accuratamente selezionate grazie a un attento lavoro di zonazione condotto da Torrevilla. Il quadro complessivo delle uve ha permesso di produrre uno spumante con lunga permanenza sulle fecce (9 mesi) allo scopo di conferire al vino una maggiore struttura e complessità con una forte caratterizzazione aromatica. «Alla sua terza edizione, DiVento ancora permetterà alla onlus Amani di raccogliere fondi che finanzieranno le attività della Casa di Anita, che a Nairobi (Kenya) accoglie le bambine di strada, dando loro un rifugio, un ambiente familiare dove crescere e una scuola dove studiare, apprendere un lavoro e porre le basi per il loro futuro» spiega Valeria Fasoli, presidente dell’Associazione Donne della Vite. Ma c’è di più: «DiVento nasce da un progetto solidale della nostra Associazione che guarda al contempo alla sensibilizzazione ai temi legati al rispetto dell’ambiente e alla solidarietà. DiVento è stato infatti realizzato con particolare riguardo alla sostenibilità, dall’impegno in vigna alla scelta dei materiali a basso impatto ambientale: vetro leggero, tappi in sughero naturale, capsule green in materiale Derma, packaging in carta riciclata». Una strada, quella di una produzione improntata alla sostenibilità, che Torrevilla ha già da tempo intrapreso con entusiasmo e convinzione: «Da anni seguiamo i soci attraverso una costante assistenza tecnica affinché migliorino il prodotto conferito, che deve essere sempre più idoneo alla destinazione enologica - spiega Gabriele Picchi, Direttore di Torrevilla. Sul fronte della coltivazione, si pone particolare cura nella gestione della chioma, in un’ottica di sanità delle produzioni, e nella salvaguardia della fertilità dei suoli, mediante l’introduzione degli inerbimenti. L’attenzione alla sostenibilità riguarda diversi aspetti della produzione, tra cui il packaging, che in alcune linee prevede l’utilizzo di bottiglie in vetro leggero. Anche la tracciabilità è uno dei nostri fiori all’occhiello, che su determinati prodotti rendiamo verificabile tramite QR code presenti in etichetta. E la produzione di DiVento RINASCITA non fa eccezione». «Il rispetto della terra e l’esperienza secolare che ci tramandiamo di padre in figlio vanno di pari passo con la voglia di investire in azioni che facciano il bene dell’ambiente e della comunità. Per questo siamo felici di poter contribuire a questo progetto dell’Associazione Donne della Vite, con cui condividiamo i valori dell’etica e la consapevolezza dell’importanza del valore umano, e a cui ci uniamo con il nostro Brut nell’augurio di un futuro migliore per tutti» conclude Massimo Barbieri, Presidente di Torrevilla. L’edizione 2020 del progetto DiVento nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Donne della Vite e Torrevilla e grazie al contributo di EnoVetro, Vinvention, Ovis Nigra, Enoplastic e Promuovere. DiVento RINASCITA, a causa delle restrizioni relative all’emergenza Covid-19, sarà lanciato via web il 21 novembre 2020 alle ore 15.00, in diretta Facebook sulla pagina di Amani, in un incontro durante il quale è previsto un collegamento con la Casa di Anita a Nairobi. Saranno presenti, oltre alle Donne della Vite, ospiti dall’Italia e dall’Africa. Le bottiglie di DiVento RINASCITA saranno cedute a fronte di una donazione libera di almeno 10 €. Tutti i fondi raccolti, detratte le spese sostenute per la realizzazione del progetto, rendicontate in modo assolutamente trasparente, saranno donati ad Amani per finanziare il progetto della Casa di Anita. Donne della Vite: chi sono. Donne che hanno quale denominatore comune la vite e la sua coltivazione e che hanno tra i propri valori la cultura di cui il mondo vitivinicolo è permeato e la consapevolezza del prezioso fattore umano di cui esso è popolato. In una visione ampia, nuova e articolata, ispirata dai valori di etica, estetica e bellezza, le Donne della Vite sono alla continua ricerca di strumenti e modi nuovi e coinvolgenti per le attività culturali, formative e divulgative per costruire una rete culturale di incontro, crescita e impegno sociale. La Casa di Anita. È un luogo dove le bambine più vulnerabili diNairobi hanno alloggio, cibo, vestiti, cure mediche e quel che serve per andare a scuola, imparare un lavoro e diventare buone cittadine. Alla Casa di Anita le bambine ricevono l’affetto e la cura di mamme kenyane, che le aiutano a diventare donne del domani. La Casa di Anita è stata voluta e creata da Amani, associazione no profit che si impegna per affermare il diritto dei bambini e dei giovani ad avere un’identità, una casa protetta, cibo, istruzione, salute e l’affetto di un adulto. Dal 1995 Amani istituisce e sostiene case di accoglienza, centri educativi, scolastici e professionali in Kenya, Zambia e Sudan. Da allora offre ogni giorno opportunità e alternative concrete a migliaia di bambini e bambine costretti a vivere sulla strada nelle baraccopoli e nelle periferie di Nairobi e Lusaka. TORREVILLA è l’associazione di viticoltori punto di riferimento per la viticoltura oltrepadana da 114 anni. Riunisce 200 vignaioli che ogni giorno, con fatica e dedizione, si dedicano alla coltivazione della vite su oltre 600 ettari di terreno sparsi su nove comuni lombardi. Tra le più dinamiche realtà dell’Oltrepò Pavese vitivinicolo (circa 50.000 quintali di uve lavorate ogni anno e una produzione annua attorno ai 2.500.000 di bottiglie), Torrevilla rivendica con orgoglio il suo profondo legame con il territorio, la secolare esperienza tramandata di padre in figlio, e la voglia di guardare al futuro investendo in tecnologie e collaborazioni che rendano la viticoltura sempre più efficiente e sostenibile.

Torrevilla con Donne della Vite lancia DiVento RINASCITA per Amani ONLUS

Torrevilla con Donne della Vite lancia DiVento RINASCITA per Amani ONLUS

L’Associazione di Viticoltori Torrevilla si unisce a Donne della Vite per la terza edizione di DiVento, il progetto benefico a favore di Amani ONLUS, dando vita al Pinot Nero Brut DiVento RINASCITA.

Uno Spumante Brut capace di simboleggiare una rinascita dei buoni propositi, dell’impegno verso l’ambiente e la solidarietà. Questo è DiVento RINASCITA, il Pinot Nero Spumante Brut che Torrevilla, l’associazione di viticoltori che riunisce oltre 200 vignaioli nel cuore dell’Oltrepò Pavese, ha realizzato per l’edizione 2020 di DiVento, il progetto solidale dell’associazione Donne della Vite per raccogliere fondi a favore della Casa di Anita di Amani ONLUS che in Kenya offre ospitalità alle bambine di strada, garantendo loro alternative e opportunità. DiVento RINASCITA è uno Spumante Oltrepò Pavese DOC prodotto in 1.000 bottiglie con Metodo Martinotti da uve di Pinot Nero di qualità superiore, accuratamente selezionate grazie a un attento lavoro di zonazione condotto da Torrevilla. Il quadro complessivo delle uve ha permesso di produrre uno spumante con lunga permanenza sulle fecce (9 mesi) allo scopo di conferire al vino una maggiore struttura e complessità con una forte caratterizzazione aromatica. «Alla sua terza edizione, DiVento ancora permetterà alla onlus Amani di raccogliere fondi che finanzieranno le attività della Casa di Anita, che a Nairobi (Kenya) accoglie le bambine di strada, dando loro un rifugio, un ambiente familiare dove crescere e una scuola dove studiare, apprendere un lavoro e porre le basi per il loro futuro» spiega Valeria Fasoli, presidente dell’Associazione Donne della Vite. Ma c’è di più: «DiVento nasce da un progetto solidale della nostra Associazione che guarda al contempo alla sensibilizzazione ai temi legati al rispetto dell’ambiente e alla solidarietà. DiVento è stato infatti realizzato con particolare riguardo alla sostenibilità, dall’impegno in vigna alla scelta dei materiali a basso impatto ambientale: vetro leggero, tappi in sughero naturale, capsule green in materiale Derma, packaging in carta riciclata». Una strada, quella di una produzione improntata alla sostenibilità, che Torrevilla ha già da tempo intrapreso con entusiasmo e convinzione: «Da anni seguiamo i soci attraverso una costante assistenza tecnica affinché migliorino il prodotto conferito, che deve essere sempre più idoneo alla destinazione enologica - spiega Gabriele Picchi, Direttore di Torrevilla. Sul fronte della coltivazione, si pone particolare cura nella gestione della chioma, in un’ottica di sanità delle produzioni, e nella salvaguardia della fertilità dei suoli, mediante l’introduzione degli inerbimenti. L’attenzione alla sostenibilità riguarda diversi aspetti della produzione, tra cui il packaging, che in alcune linee prevede l’utilizzo di bottiglie in vetro leggero. Anche la tracciabilità è uno dei nostri fiori all’occhiello, che su determinati prodotti rendiamo verificabile tramite QR code presenti in etichetta. E la produzione di DiVento RINASCITA non fa eccezione». «Il rispetto della terra e l’esperienza secolare che ci tramandiamo di padre in figlio vanno di pari passo con la voglia di investire in azioni che facciano il bene dell’ambiente e della comunità. Per questo siamo felici di poter contribuire a questo progetto dell’Associazione Donne della Vite, con cui condividiamo i valori dell’etica e la consapevolezza dell’importanza del valore umano, e a cui ci uniamo con il nostro Brut nell’augurio di un futuro migliore per tutti» conclude Massimo Barbieri, Presidente di Torrevilla. L’edizione 2020 del progetto DiVento nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Donne della Vite e Torrevilla e grazie al contributo di EnoVetro, Vinvention, Ovis Nigra, Enoplastic e Promuovere. DiVento RINASCITA, a causa delle restrizioni relative all’emergenza Covid-19, sarà lanciato via web il 21 novembre 2020 alle ore 15.00, in diretta Facebook sulla pagina di Amani, in un incontro durante il quale è previsto un collegamento con la Casa di Anita a Nairobi. Saranno presenti, oltre alle Donne della Vite, ospiti dall’Italia e dall’Africa. Le bottiglie di DiVento RINASCITA saranno cedute a fronte di una donazione libera di almeno 10 €. Tutti i fondi raccolti, detratte le spese sostenute per la realizzazione del progetto, rendicontate in modo assolutamente trasparente, saranno donati ad Amani per finanziare il progetto della Casa di Anita. Donne della Vite: chi sono. Donne che hanno quale denominatore comune la vite e la sua coltivazione e che hanno tra i propri valori la cultura di cui il mondo vitivinicolo è permeato e la consapevolezza del prezioso fattore umano di cui esso è popolato. In una visione ampia, nuova e articolata, ispirata dai valori di etica, estetica e bellezza, le Donne della Vite sono alla continua ricerca di strumenti e modi nuovi e coinvolgenti per le attività culturali, formative e divulgative per costruire una rete culturale di incontro, crescita e impegno sociale. La Casa di Anita. È un luogo dove le bambine più vulnerabili diNairobi hanno alloggio, cibo, vestiti, cure mediche e quel che serve per andare a scuola, imparare un lavoro e diventare buone cittadine. Alla Casa di Anita le bambine ricevono l’affetto e la cura di mamme kenyane, che le aiutano a diventare donne del domani. La Casa di Anita è stata voluta e creata da Amani, associazione no profit che si impegna per affermare il diritto dei bambini e dei giovani ad avere un’identità, una casa protetta, cibo, istruzione, salute e l’affetto di un adulto. Dal 1995 Amani istituisce e sostiene case di accoglienza, centri educativi, scolastici e professionali in Kenya, Zambia e Sudan. Da allora offre ogni giorno opportunità e alternative concrete a migliaia di bambini e bambine costretti a vivere sulla strada nelle baraccopoli e nelle periferie di Nairobi e Lusaka. TORREVILLA è l’associazione di viticoltori punto di riferimento per la viticoltura oltrepadana da 114 anni. Riunisce 200 vignaioli che ogni giorno, con fatica e dedizione, si dedicano alla coltivazione della vite su oltre 600 ettari di terreno sparsi su nove comuni lombardi. Tra le più dinamiche realtà dell’Oltrepò Pavese vitivinicolo (circa 50.000 quintali di uve lavorate ogni anno e una produzione annua attorno ai 2.500.000 di bottiglie), Torrevilla rivendica con orgoglio il suo profondo legame con il territorio, la secolare esperienza tramandata di padre in figlio, e la voglia di guardare al futuro investendo in tecnologie e collaborazioni che rendano la viticoltura sempre più efficiente e sostenibile.

Donne del Vino del mondo unite per rilanciare enoturismo e wine business post Covid

Donne del Vino del mondo unite per rilanciare enoturismo e wine business post Covid

A un anno di distanza dalla Convention Mondiale di SIMEI 2019 a Milano, undici Associazioni al femminile si sono incontrate on line per fare il punto della situazione su pandemia e settore vitivinicolo. Cinelli Colombini: «Una rete internazionale capace di creare nuovi scenari per il 2021».

È quanto emerso dal meeting internazionale di Associazioni al femminile che si occupano di vino: quest'anno, l'incontro si è svolto online a un anno esatto di distanza dalla convention in rosa promossa dalle Donne del Vino italiane a SIMEI Milano 2019. Un momento di riflessione e di confronto per capire come i vari Paesi e le Donne del Vino stiano vivendo l'emergenza pandemica, che ha inflitto un duro colpo a tutto il settore vino non solo in Italia, ma in tutto il mondo. «È tempo di rimboccarsi le maniche e pensare a come ripartire nel 2021 e con quali iniziative – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente dell'Associazione Nazionale Le Donne del Vino – Aver creato una rete di Donne del Vino ci dà una visione internazionale e ci aiuta a pensare nuovi scenari per l'anno che verrà. Stiamo già lavorando a un grande evento mondiale, a marzo, che unirà idealmente tutte le donne che producono e si occupano di vino». Rappresentate undici Nazioni del mondo: ogni associazione ha raccontato, non solo la propria esperienza, ma ha fornito alcuni dati significativi sull'economia del mondo del vino e del turismo enogastronomico. Vediamo nel dettaglio. Australia - Le australiane di The Australian Women in Wine Awards – run by The Fabulous Ladies' Wine Society che si sono dette «molto scoraggiate». Sono aumentate molto le vendite on line di vino, ma l'epidemia di Covid rischia di creare grossi problemi in vendemmia e non sanno ancora se le autorità australiane consentiranno la raccolta manuale a gennaio. Hanno avuto un solo lockdown nazionale ma alcune regioni hanno dovuto chiudere una seconda volta. Le restrizioni sono ancora in vigore e i confini australiani sono chiusi a tutti i viaggiatori se non per comprovate necessità. Gli ordini diretti alle aziende vitivinicole sono crollate mentre le vendite dirette ai consumatori sono aumentate. Georgia - Difficile il mercato anche per le produttrici georgiane. La Georgian Association of Women Winemakers racconta che hanno avuto un boom enoturistico nel 2019 che si è arrestato con l'arrivo del coronavirus. Il calo delle vendite di vino è stato dal 30% al 50% mentre il turismo del vino ha avuto una flessione di oltre il 50% Argentina - Le argentine di A.MU.V.A. si sono presentate in gruppo in un'enorme arena tutta rosa: in estate, hanno portato avanti le loro attività con degustazioni e workshop on line; a luglio hanno fatto un brindisi virtuale per celebrare l'anniversario dell'Associazione. Il lockdown è stato molto difficile, ristoranti e bar sono stati chiusi per un periodo, le vendite in cantina sono diminuite del 30% mentre il turismo vitivinicolo ha subito un calo di più del 50%. Francia - Le più scoraggiate le Femmes de Vin: il lookdown è stato terribile per il wine business e il vino veniva venduto quasi solo al supermercato e consumato dai francesi. Un grande aiuto per le cantine è stata la distillazione e il declassamento dei vini in tipologie più semplici. La seconda ondata del Covid è stata la peggiore e i ristoranti rimarranno chiusi anche a Natale. Germania - Organizzatissime le tedesche di Vinissima che hanno messo in campo come le italiane moltissimi progetti. Le cantine possono vendere ma non offrire degustazioni. I consumatori bevono vino soprattutto a casa. Vinissima ha organizzato delle degustazioni on line aperte a tutti con Master of Wine e personaggi di rilievo del mondo del vino che commentano le bottiglie delle donne del vino. Hanno organizzato anche un forum on line sul wine business al femminile. Nuova Zelanda - Le Women in Wine NZ hanno dovuto cancellare gli eventi ed è stato impossibile convertirli on line. Ma una notizia è positiva: per la prima volta, nel premio per i giovani enologi, ci sono molte donne. Inoltre, riferiscono del successo ottenuto dal turismo in campagna e a contatto con la natura, nelle terre del vino, perché è considerato quasi una cura contro la depressione causata dal lookdown. Hanno avuto due blocchi il primo di circa 8 settimane e un secondo di 3 settimane ma circoscritto ad alcune zone.  In nuova Zelanda sono state condotte molte campagne a sostegno dei prodotti nazionali, la perdita di vendite nell'esportazione è stata in parte recuperata dagli acquirenti locali. Anche per il turismo si è lavorato molto sul cercare di incrementare quello locale. Austria - L'associazione 11 Frauen und Ihre Weine riferisce che hanno avuto grande successo le vendite dirette che in qualche caso sono avvenute mettendo le scatole di vino all'esterno delle cantine per evitare i contagi. Lo shopping e gli eventi sono stati convertiti on line o in situazioni inedite come le librerie. Hanno avuto due lock down, il primo dal 13 marzo al 15 maggio e il secondo è iniziato il 4 novembre.  Le vendite in cantina sono diminuite meno del 30% stesso risultato per il turismo vitivinicolo. Purtroppo il turismo nelle grandi città come Vienna e Salisburgo è diminuito dell'80%. Croazia - Le WOW – Women on Wine sono riuscite a organizzare comunque gli eventi e in particolare quelli riguardanti i vitigni autoctoni, mettendo in atto precauzioni e controlli sanitari dei partecipanti, È stato possibile fare attività dal vivo solo in estate, il resto è stato spostato on line. I membri della loro associazione sono aumentati e ora sono circa 200. Per quanto riguarda il lock down nonostante ci sia stato un blocco di un paio di mesi il turismo del vino è calato dal 30% al 50%. Cile - Fortissimo impatto da Covid dove stanno cercando di sviluppare il turismo del vino e l'e-commerce. L'Asociación Mujeres Del Vino Chile (MUV) spiega che ora il turismo verso il Cile si è fermato del tutto. Il governo sta finanziato i protocolli sanitari e una nuova campagna intitolata "Se vai in una vigna" e gli eno-tickets. L'associazione ha aumentato i membri adesso riunisce 92 donne del vino, il secondo anniversario dell'associazione viene celebrato on line con una piattaforma che serve per vendere vino ma anche per dare opportunità di lavoro. Il piano di prevenzione attuato da parte del governo cileno è stato chiamato "Step by step" e prevede 5 fasi in base alle problematiche regionali che vanno dalla quarantena all'apertura avanzata. I grandi focolai si sono sviluppate nelle grandi città. Le vendite sono diminuite del 30%, quelle direttamente nelle cantine anche del 60% mentre il turismo del vino è drammaticamente calato ben oltre il 50%. Perù - Nelle grandi città come Lima e Ica (grande polo vitivinicolo) non c'è stato un calo delle vendite anzi le produttrici che hanno le aziende vicino a queste città si sono organizzate molto bene con la vendita on line. Mentre nei piccoli comuni, nelle vallate lontane dai grandi centri la situazione è disastrosa anche perché in alcune zone non ci si riesce a collegare a internet e questo ha penalizzato sia le vendite on line che le degustazioni on line, anche se il covid a oggi non è arrivato. Ora in Perù è estate c'è un po' di turismo locale ma la situazione della pandemia è disastrosa e a breve chiuderanno tutto. 

NEL TURISMO LE DONNE OCCUPANO IL 65% DEI POSTI, MA SOLO IL 20% È DIRIGENTE.

NEL TURISMO LE DONNE OCCUPANO IL 65% DEI POSTI, MA SOLO IL 20% È DIRIGENTE.

«Socializzazione, condivisione ed empatia: è questo il futuro del turismo. E l'universo femminile è in grado di valorizzare le destinazioni più di quanto riesca a farlo quello maschile» ribadisce Emma Lenoci, founder di Vamonos Viaggi Eventi Srl.

Mentre la maggior parte degli operatori è rimasto fermo approfittando dei ristori, Emma ha deciso di rischiare e di mettere a frutto la sua decennale esperienza nell'ambito del turismo, andando a costituire un'impresa indipendente a conduzione prevalentemente femminile. «Socializzazione, condivisione ed empatia: è questo il futuro del turismo. E senz'altro l'universo femminile è in grado di valorizzare le destinazioni più di quanto riesca a farlo quello maschile» ribadisce Emma Lenoci. Qualche segnale c'era già: basti pensare al popolare programma televisivo "Donnavventura", il docu-reality che coniuga la passione delle donne per l'avventura a quella per il viaggio, per un'esperienza straordinaria negli angoli più spettacolari del pianeta. Ed è proprio così che sono i viaggi —lontani o vicini che siano— che Emma propone sulla sua piattaforma Vamonos-Vacanze.it: viaggi avventura pensati per chi vuole vivere esperienze autentiche lontane dai vecchi stereotipi dei viaggi. A chi si rivolge? «Il target è del tutto eterogeneo» risponde Emma. Vamonos-Vacanze.it non è infatti un portale dedicato ad una categoria specifica, come sarebbe potuto essere quella dei single. Certo non è la vacanza giusta per una famiglia con figli, ma certamente anche le coppie possono apprezzare i suoi viaggi-avventura che stanno cambiano il concetto del viaggio stesso. Niente vacanze sdraiati al sole, ma esperienze: l'ideale anche per i gruppi di amici che vogliono partire insieme o per chi è solo e vuole fare nuove conoscenze ... e —perché no— trovare anche l'amore. Oltre ai viaggi di prossimità che con il Coronavirus vanno per la maggiore —Sardegna, Sicilia e Puglia in testa— per l'estate 2021 Vamonos-Vacanze.it propone anche suggestive mete a medio raggio come Mikonos e Formentera, applicando però un rigoroso protocollo Covid-19 perché la vacanza deve essere soprattutto una vacanza sicura. «Senza dimenticare le vacanze in barca a vela per le quali stiamo già registrando il tutto esaurito» puntualizza Emma Lenoci, che ora si sta adoperando per riuscire a breve ad aumentare i posti barca disponibili e fare così fronte a questa imprevedibile richiesta degli italiani. Insomma in futuro le donne cambieranno non solo il nostro modo di viaggiare ma anche e soprattutto quello di fare impresa. Nel turismo le donne occupano il 65% dei posti impiegatizi e costituiscono il 52% della manovalanza. Poi, però, le quote rosa decrescono al salire delle posizioni: solo il 36% delle donne sono quadri ed appena il 20% sono dirigenti.

Torna puntuale l'evento estivo delle Donne del Vino Puglia: Summerwine 2021 Green Edition

Torna puntuale l'evento estivo delle Donne del Vino Puglia: Summerwine 2021 Green Edition

Il claim scelto quest'anno: "Con i piedi per terra. Quando il vino si fa poesia".

Torna la settima edizione di Summerwine lunedì 9 agosto, l'appuntamento più atteso per la delegazione pugliese delle Donne del Vino che come sempre coinvolge imprenditrici del vino, sommelier, operatrici di settore, giornaliste e appassionati. Si riconferma il tema green, la direzione che l'associazione nazionale, diramandosi in tutte le delegazioni regionali, ha intrapreso promuovendo sostenibilità ambientale e del lavoro. Dopo il successo dello scorso anno si riconferma la stessa location, Ottolire Resort a Locorotondo, nel cuore della campagna incontaminata della Valle d'Itria, con la caratteristica struttura che richiama le "cummerse", le tipiche costruzioni in pietra locale. Una location esclusiva e prestigiosa, immersa in un rigoglioso bosco mediterraneo, che si presta ad ospitare nuovamente la delegazione per una edizione particolare. Infatti il claim scelto è "Con i piedi per terra. Quando il vino si fa poesia", a testimonianza degli spunti e delle ispirazioni che animeranno la serata, dalla recitazione alla musica. L'intento è anche quello di sensibilizzare il consumatore verso temi così importanti guardando alla terra come la madre da cui si genera tutto, e proprio da quella terra il vino si fa poesia, nei secoli è sempre stato così e ora più che mai bisogna tornare ad una naturalità, proteggere e favorire un uso rispettoso del territorio per una produzione rivolta alla sostenibilità vitivinicola. La formula anche quest'anno è quella del pic-nic in collaborazione con WalkingWine, progetto di Graziana Maiorano, una delle socie pugliesi. Eleganti postazioni distanziate tra loro, per un numero massimo di 60 persone, si incastonano perfettamente nella natura, con un menu elaborato ad hoc da Vincenzo Digiuseppe, chef di Ottolire Resort. In degustazione 36 vini delle socie produttrici, dalla Daunia al Salento, presentati dalle socie sommelier Titti Dell'Erba, Carmela Lombardi, Mariavita Mapelli, Paola Restelli, Stefania Rocca: A Mano, Antica Masseria Jorche, Apollonio, Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantina Terribile, Cantine Cardone, Cantine PaoloLeo, Garofano Vigneti e Cantine, Madri Leone, Mottura Vini del Salento, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Varvaglione, Vetrére, Vignaflora, Villa Agreste. Un pic-nic in perfetto stile, in cui non mancheranno tappeti, cuscini, tavolini, decorazioni e cestini in vimini. La serata prevede un aperitivo di benvenuto con un breve talk con l'ospite Antonella Millarte, giornalista e digital wine expert, e un momento di intrattenimento con la performance di e con Sara Bevilacqua Meridiani Perduti Teatro dal titolo "Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere", un viaggio tra versi, dagli antichi poeti greci e latini fino agli autori contemporanei che indagano il rapporto tra arte e vino. Il gran finale è affidato al genio di Dario Fo. Sara Bevilacqua riscrive e reinterpreta uno degli episodi biblici più esemplari del genio giullaresco di Mistero Buffo. In un gramelot di matrice salentina, contaminato con la modalità attoriale della giullarata ripresa dal premio Nobel, ci accompagna a suon di risate ad uno dei matrimoni più famosi della storia. Nei panni di un'anonima invitata al banchetto nuziale si consuma davanti ai suoi occhi il dramma del vino "nnacidutu" e del miracolo con cui Jesus riporta la serenità e la felicità. Un racconto che ci insegna l'importanza del vino come fonte di armonia e di benessere per l'umanità intera. Per partecipare è necessario prenotare. L'evento ha il sostegno di Amorim Cork Italia, azienda leader per la produzione e vendita di tappi in sughero.

Torna puntuale l'evento estivo delle Donne del Vino Puglia: Summerwine 2021 Green Edition

Torna puntuale l'evento estivo delle Donne del Vino Puglia: Summerwine 2021 Green Edition

Il claim scelto quest'anno: "Con i piedi per terra. Quando il vino si fa poesia".

Torna la settima edizione di Summerwine lunedì 9 agosto, l'appuntamento più atteso per la delegazione pugliese delle Donne del Vino che come sempre coinvolge imprenditrici del vino, sommelier, operatrici di settore, giornaliste e appassionati. Si riconferma il tema green, la direzione che l'associazione nazionale, diramandosi in tutte le delegazioni regionali, ha intrapreso promuovendo sostenibilità ambientale e del lavoro. Dopo il successo dello scorso anno si riconferma la stessa location, Ottolire Resort a Locorotondo, nel cuore della campagna incontaminata della Valle d'Itria, con la caratteristica struttura che richiama le "cummerse", le tipiche costruzioni in pietra locale. Una location esclusiva e prestigiosa, immersa in un rigoglioso bosco mediterraneo, che si presta ad ospitare nuovamente la delegazione per una edizione particolare. Infatti il claim scelto è "Con i piedi per terra. Quando il vino si fa poesia", a testimonianza degli spunti e delle ispirazioni che animeranno la serata, dalla recitazione alla musica. L'intento è anche quello di sensibilizzare il consumatore verso temi così importanti guardando alla terra come la madre da cui si genera tutto, e proprio da quella terra il vino si fa poesia, nei secoli è sempre stato così e ora più che mai bisogna tornare ad una naturalità, proteggere e favorire un uso rispettoso del territorio per una produzione rivolta alla sostenibilità vitivinicola. La formula anche quest'anno è quella del pic-nic in collaborazione con WalkingWine, progetto di Graziana Maiorano, una delle socie pugliesi. Eleganti postazioni distanziate tra loro, per un numero massimo di 60 persone, si incastonano perfettamente nella natura, con un menu elaborato ad hoc da Vincenzo Digiuseppe, chef di Ottolire Resort. In degustazione 36 vini delle socie produttrici, dalla Daunia al Salento, presentati dalle socie sommelier Titti Dell'Erba, Carmela Lombardi, Mariavita Mapelli, Paola Restelli, Stefania Rocca: A Mano, Antica Masseria Jorche, Apollonio, Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantina Terribile, Cantine Cardone, Cantine PaoloLeo, Garofano Vigneti e Cantine, Madri Leone, Mottura Vini del Salento, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Varvaglione, Vetrére, Vignaflora, Villa Agreste. Un pic-nic in perfetto stile, in cui non mancheranno tappeti, cuscini, tavolini, decorazioni e cestini in vimini. La serata prevede un aperitivo di benvenuto con un breve talk con l'ospite Antonella Millarte, giornalista e digital wine expert, e un momento di intrattenimento con la performance di e con Sara Bevilacqua Meridiani Perduti Teatro dal titolo "Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere", un viaggio tra versi, dagli antichi poeti greci e latini fino agli autori contemporanei che indagano il rapporto tra arte e vino. Il gran finale è affidato al genio di Dario Fo. Sara Bevilacqua riscrive e reinterpreta uno degli episodi biblici più esemplari del genio giullaresco di Mistero Buffo. In un gramelot di matrice salentina, contaminato con la modalità attoriale della giullarata ripresa dal premio Nobel, ci accompagna a suon di risate ad uno dei matrimoni più famosi della storia. Nei panni di un'anonima invitata al banchetto nuziale si consuma davanti ai suoi occhi il dramma del vino "nnacidutu" e del miracolo con cui Jesus riporta la serenità e la felicità. Un racconto che ci insegna l'importanza del vino come fonte di armonia e di benessere per l'umanità intera. Per partecipare è necessario prenotare. L'evento ha il sostegno di Amorim Cork Italia, azienda leader per la produzione e vendita di tappi in sughero.

DONNE DEL VINO: TERRITORI, CULTURA E ARTE DEL VINO PER IL G20-AGRICOLTURA | FIRENZE, 2-14 SETTEMBRE 2021

DONNE DEL VINO: TERRITORI, CULTURA E ARTE DEL VINO PER IL G20-AGRICOLTURA | FIRENZE, 2-14 SETTEMBRE 2021

DAL 2 AL 14 SETTEMBRE LE DONNE DEL VINO E IL COMUNE DI FIRENZE ORGANIZZANO INCONTRI, TAVOLE ROTONDE, DIBATTITI E DEGUSTAZIONI A COROLLARIO DELL'EVENTO INTERNAZIONALE.

Firenze ospita il G20-Agricoltura alla metà di settembre 2021, un forum che coinvolge 35 nazioni e discuterà di "Sostenibilità e resilienza agroalimentare". Per prepararlo, il Comune di Firenze e l'Associazione Nazionale Le Donne del Vino danno vita a un progetto intitolato «Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio» incorniciandolo con i dipinti della pittrice Elisabetta Rogai. Per 13 giorni - dal 2 al 14 settembre - la Sala d'Arme di Palazzo Vecchio ospiterà la mostra personale delle opere della Rogai. La speciale tecnica «enoarte» praticata dalla pittrice celebra il suo decennale e costituisce l'anello di congiunzione fra arte e vino. In questa spettacolare cornice di bellezza, vengono organizzati incontri, tavole rotonde, dibattiti e degustazioni che mostrano come il vino sia uno strumento di sostenibilità sociale, economica e ambientale oltre che un accorciatore delle distanze fra città e campagna. Il Comune di Firenze e Le Donne del Vino diventano i portavoce dei valori che, attraverso il vino, conducono alla tutela dell'ambiente e del paesaggio rurale, la salvaguardia dell'occupazione e la qualificazione del lavoro agricolo, lo sviluppo sostenibile sociale e economico delle zone di campagna soprattutto in relazione alle nuove generazioni, la formazione e la salute.  Le risorse endogene e il patrimonio di storia e cultura, dei territori del vino italiani e toscani, diventano chiavi di ripartenza in linea con gli obiettivi UE: Next Generation, Farm to Fork, Ecological transition e Wine in Moderation. Il progetto «Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio» li sviluppa coinvolgendo un grandissimo numero di Donne del Vino e di associazioni e istituzioni come Regione Toscana, Università di Salerno, Assoenologi, Movimento Turismo del Vino, ENEA-Federesco, Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani - AGIVI, UIV. «Un evento con un fitto programma che declina il vino in tutte le forme – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente de Le Donne del Vino - stimola la riflessione e porta esempi concreti come le Cantine Camper friendly, oppure bike friendly, capaci di aprire strade verso un futuro più sostenibile dell'agricoltura e, in generale, dello stile di vita. Relatori di altissimo profilo propongono, spesso con taglio inconsueto, come accorciare le catene alimentari fra città e campagna attraverso un turismo agroalimentare, come rimodellare l'insegnamento del vino e come le imprese del vino abbiano imboccato con decisione la via della compatibilità ambientale anche con scelte sull'uso di bottiglie leggere e sull'efficientamento energetico di cui il premio Enea-Federesco costituisce un primo segnale». «Un percorso di avvicinamento al G20-Agricoltura - ha detto l'assessore all'Ambiente, turismo e agricoltura urbana Cecilia Del Re - all'insegna dell'arte e della sostenibilità ambientale ed economica legate al mondo del vino. Una spinta nella direzione di un approccio più consapevole al territorio e al turismo agroalimentare, inteso come motore di sviluppo e sostegno a un comparto agricolo strategico per la nostra economia metropolitana e per il nostro paesaggio. Valorizzare un territorio più ampio risponde agli obiettivi che ci siamo posti nell'ottica di un miglior governo dei flussi e di una narrazione allargata dell'area metropolitana, che dalla città d'arte porta a immergersi nelle colline più belle al mondo, come riconosciuto anche dall'Unesco. Una visione sintetizzata nell'originale arte di Elisabetta Rogai, che ospiteremo a Palazzo Vecchio con una mostra quanto mai attuale e centrata su compatibilità ambientale e nuovi stili di vita». «Un programma di alto livello - ha detto la vicesindaca Alessia Bettini - per contribuire a sostenere un modello di sviluppo meno impattante sul territorio, basato su un'economia in grado di riconnettere città e campagna, salvaguardare e valorizzare il lavoro agricolo legato al mondo del vino e puntare su stili di vita più sostenibili. Con Le Donne del Vino abbiamo voluto testimoniare e promuovere questo modello, mettendo in evidenza gli aspetti culturali e artistici che si rispecchiano in questo percorso lungo la strada della sostenibilità ambientale, economica e sociale». IL PROGRAMMA DEGLI INCONTRI 2 SETTEMBRE ore 12 Conferenza stampa 3 SETTEMBRE ore 17,30 Vernissage e inaugurazione della mostra personale della pittrice Elisabetta Rogai che celebra il decennale della sua Enoarte   5 SETTEMBRE ore 17,50 Performance di Elisabetta Rogai e brindisi con i vini delle Donne del Vino dedicata alle terrecotte da vino 6 SETTEMBRE ore 11,30 - 13,30 Meeting nazionale delle Donne del Vino 8 SETTEMBRE ore 11-12 incontro sul tema "l'economia del vino" 9 SETTEMBRE ore 11-12 Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante – Letteratura arte e vino 10 SETTEMBRE ore 11-12,30 Incontro sul tema "Le donne raccontano ..." 11 SETTEMBRE ore 10-12 Incontro sul tema "La vite e il metodo naturale"  12 SETTEMBRE ore 11-13 Incontro sul tema "La nuova generazione del vino e la sostenibilità" con l'associazione AGIVI 13 SETTEMBRE ore 15-17 Incontro sul tema "Sostenibilità e resilienza – ecological transition": esiti del sondaggio sul vetro da vino e premio Enea Federesco 14 SETTEMBRE ore 15-17 Incontro sul tema "Enoturismo come difensore delle diversità e biodiversità": presentazione del libro Turismo del vino in Italia di Dario Stefano e Donatella Cinelli Colombini

DONNE DEL VINO: «IL VINO DIVENTI MATERIA DI STUDIO NEGLI ISTITUTI TURISTICI E ALBERGHIERI ITALIANI»

DONNE DEL VINO: «IL VINO DIVENTI MATERIA DI STUDIO NEGLI ISTITUTI TURISTICI E ALBERGHIERI ITALIANI»

LA PROPOSTA PARTE DALLE DONNE DEL VINO CHE SPERIMENTERANNO L'INSEGNAMENTO IN EMILIA ROMAGNA, SICILIA E PIEMONTE. L'APPELLO AI SOMMELIER: «PREPARATE CENTINAIA DI DOCENT.

Introdurre il vino fra le materie di studio degli Istituti Turistici e Alberghieri di tutta Italia. È la proposta che parte dall'Associazione nazionale Le Donne del Vino, lanciata a Firenze in occasione degli eventi organizzati in preparazione al G20-Agricoltura. «Nella logica dei grandi progetti europei come il Farm to Fork e la Next generation, crediamo nel vino come acceleratore di cambiamento sostenibile e accorciatore della distanza fra città e campagna» dice la presidente Donatella Cinelli Colombini. Le Donne del Vino si faranno carico della sperimentazione di questi insegnamenti in tre regioni pilota: Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia. Uno o due istituti per ogni regione, già in questo anno scolastico. La sperimentazione si allargherà in tutta Italia nell'annualità 2022/2023. Poi, tutti auspicano che la necessità della formazione sul vino diventi largamente diffusa e centinaia di Istituti Alberghieri e Turistici introducano tale insegnamento. Il Progetto D-Vino è coordinato da tre associate: Roberta Urso (Sicilia), Antonietta Mazzeo (Emilia Romagna) e Roberta Lanero (Piemonte). «Facciamo un appello alle associazioni di sommelier, assaggiatori, diplomati WSET, dottori in scienze gastronomiche perché preparino i docenti necessari a insegnare a centinaia di classi in ogni regione italiana» aggiunge Cinelli Colombini.   Dopo i due anni della fase sperimentale le 950 Donne del Vino intendono rimanere nel progetto formativo solo come destinatarie delle visite didattiche perché hanno al loro interno produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, comunicatrici, esperte di marketing, e sono quindi in grado di proporre agli studenti un'esperienza diretta di tutta la filiera produttiva del vino. Nel sogno di tutti c'è una nuova generazione di manager che continui la sua formazione anche dopo il ciclo scolastico facendo della conoscenza del vino e dell'agroalimentare un punto di forza del proprio profilo professionale.  PERCHÉ INSEGNARE IL VINO NEGLI ISTITUTI TURISTICI E ALBERGHIERI Attualmente alcuni presidi di Scuole Alberghiere hanno già attivato i corsi sul vino mentre nessun Istituto Turistico ha insegnamenti di questo tipo. Nella realtà invece, i futuri responsabili delle sale dei ristoranti così come i futuri manager di uffici turistici, agenzie di viaggio o alberghi hanno bisogno delle nozioni base sul vino e sui territori del vino. Infatti il vino costituisce circa un terzo dei ricavi dei ristoranti. Sul fronte turistico vediamo che l'enogastronomia è la prima attrattiva dei viaggiatori stranieri diretti in Italia e anzi un visitatore su quattro è mosso principalmente da quella. Il 62% dei cataloghi dei tour operator contiene un'offerta enogastronomica. Ci sono circa 10.000 cantine attrezzate per la wine hospitality in costante ricerca di personale e circa altre 20.000 imprese del vino aperte al pubblico. In un'Italia dove l'agroalimentare è sempre più importante per il turismo non è possibile continuare a insegnare solo arte, territori e geografia turistica (66 ore per 3 anni) ai futuri manager dell'incoming. I VANTAGGI DELLA FORMAZIONE SUL VINO AI FUTURI MANAGER DELLA RISTORAZIONE E DEL TURISMO Una formazione più aderente ai bisogni dei comparti produttivi in cui gli studenti si preparano a entrare avvantaggia tutti e principalmente loro aprendogli maggiori prospettive lavorative. In generale innalza il livello dell'offerta turistica e funziona come un acceleratore per i territori del vino che hanno bisogno di personale formato nell'intera filiera che produce, commercializza e somministra il nettare di Bacco. Persone che siano in grado di accrescere la conoscenza e l'apprezzamento di vino di qualità soprattutto fra i visitatori stranieri e soprattutto relativamente alle denominazioni meno conosciute. In ultimo ma non meno importante la formazione a cui le Donne del Vino intendono dare l'avvio, ha lo scopo di favorire il consumo responsabile fra i giovani. Intende creare degli ambasciatori della cultura enologica in grado di influenzare i coetanei in una logica di peer education. Infatti, anche se l'assaggio del vino sarà riservato solo ai maggiorenni, una parte importante della formazione sarà finalizzata al contrasto dell'abuso e del binge drinking. CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del Vino sono l'associazione di enologia al femminile più grande del mondo. Nata nel 1988, conta oggi quasi 950 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. L'associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Due anni fa hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo. Attualmente promuovono indagini sul Gender Gap nelle cantine e sull'uso del vetro leggero. La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell'attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione. Maggiori notizie sono nel sito e nel blog www.ledonnedelvino.com oltre che nel mensile D-News inserto del Corriere Vinicolo.

LANGA: LA PRODUTTRICE SARA VEZZA VINCE IL PREMIO NAZIONALE ISTAT DONNE E SOSTENIBILITÀ

LANGA: LA PRODUTTRICE SARA VEZZA VINCE IL PREMIO NAZIONALE ISTAT DONNE E SOSTENIBILITÀ

PRODUTTRICE BIOLOGICA A MONFORTE D'ALBA, 41 ANNI E 4 FIGLI, SI È AGGIUDICATA IL PRIMO POSTO AL CONTEST ISTAT AGRICOLTURA CON UN VIDEO REALIZZATO DA LANGHE TV.

Sara Vezza, produttrice di Barolo a Monforte d'Alba, ha vinto il premio nazionale «Donne e sostenibilità», un video contest promosso dall'Istat in occasione del 7° Censimento generale dell'Agricoltura. Il video con cui si è presentata la giovane langarola ha convinto i giudici dell'Istat che l'hanno scelta tra tante belle storie e progetti di imprenditrici e lavoratrici del settore dedicati al green. Sara, 41 anni e 4 figli, «si definisce figlia d'arte – mamma e papà entrambi professionisti del settore – ma soprattutto figlia della propria terra, le Langhe – si legge nella motivazione del premio -. Nel 2004 Sara trasforma la produzione dell'azienda dandole pieno indirizzo biologico fino a sposare la tecnica della biodinamica. Il profondo legame con la natura e l'impegno culturale contraddistinguono il suo progetto, sviluppato grazie a un approccio virtuoso in ogni aspetto del lavoro». Un premio che tiene in considerazione anche le attività di coinvolgimento del pubblico come l'iniziativa «Adotta un filare» lanciata da Sara nel 2016 e che oggi vede protagonisti in prima persona numerosi amanti del vino e della Langa da tutto il mondo. Gli «adottanti», a cui viene affidato un filare, vengono coinvolti durante l'anno in diverse attività del ciclo della vite come la potatura e la vendemmia. «È davvero un onore aver vinto il primo posto – commenta Sara -: poter veicolare i valori di sostenibilità, agricoltura biologica e soprattutto il coinvolgimento della comunità è per me una mission importante. Ecco realizzato il mio sogno di lasciare alle generazioni future una Legacy di pilastri fondanti e di linee guida essenziali per l'agricoltura e il mondo di domani». Il video vincitore, realizzato da Massimo Gavello e Rodolfo Carrara di Langhe Tv, si può vedere qui: https://youtu.be/SZnSX5fGpbc Da Josetta Saffirio a Sara Vezza, cinque generazioni di vignaioli in Langa Sara Vezza, classe 1980, mamma di Clara, Cecilia, Giovanni e Cesare, è la quinta generazione di contadini che coltivano vigne a Monforte d'Alba, in Langa. A 17 anni aveva un sogno: fare la vignaiola. L'ha realizzato due anni dopo, a 19 anni, rilanciando l'azienda di famiglia. Oggi cura una proprietà di 11,5 ettari vitati a varietà autoctone, principalmente Nebbiolo, Barbera e il raro Rossese Bianco. Produce circa 70 mila bottiglie all'anno. Ha fatto nuovi investimenti: 16 ettari a Murazzano dove Sara sta piantando Pinot Nero e Chardonnay per produrre Alta Langa, le bollicine piemontesi. Quella di Josetta Saffirio è una storia antica, che inizia alla fine dell'Ottocento con il primo Saffirio, Giovanni Battista, che si sposta a vivere nella Langa. Ai primi del Novecento, il padre di Josetta, Ernesto, inizia a coltivare i suoi vigneti. Nel 1975, giovanissima, Josetta decide di occuparsi dei vigneti del padre. Laureata in agraria e affiancata dal marito Roberto, enologo, inizia a coltivare le vigne piantate dai nonni subito dopo la seconda guerra mondiale. Dopo alcuni anni, Josetta e Roberto vedono premiate le proprie fatiche e riescono a produrre un Nebbiolo di riconosciuta qualità. Nel 1985 viene presentato il primo Barolo con l'attuale etichetta, frutto di una passione e di un impegno mai venuto meno. Dopo un periodo di pausa negli anni 90, Sara, figlia di Josetta e Roberto, decide di dedicarsi anche lei ai vigneti di famiglia e di scrivere una nuova pagina nella storia di Josetta Saffirio. Ultimo nato il nuovo brand Sara Vezza che identifica la produzione dei vini cru dell'azienda: dal Barolo Ravera alla Barbera d'Alba Villar'o, all'Alta Langa. 

LANGA: LA PRODUTTRICE SARA VEZZA VINCE IL PREMIO NAZIONALE ISTAT DONNE E SOSTENIBILITÀ

LANGA: LA PRODUTTRICE SARA VEZZA VINCE IL PREMIO NAZIONALE ISTAT DONNE E SOSTENIBILITÀ

PRODUTTRICE BIOLOGICA A MONFORTE D'ALBA, 41 ANNI E 4 FIGLI, SI È AGGIUDICATA IL PRIMO POSTO AL CONTEST ISTAT AGRICOLTURA CON UN VIDEO REALIZZATO DA LANGHE TV.

Sara Vezza, produttrice di Barolo a Monforte d'Alba, ha vinto il premio nazionale «Donne e sostenibilità», un video contest promosso dall'Istat in occasione del 7° Censimento generale dell'Agricoltura. Il video con cui si è presentata la giovane langarola ha convinto i giudici dell'Istat che l'hanno scelta tra tante belle storie e progetti di imprenditrici e lavoratrici del settore dedicati al green. Sara, 41 anni e 4 figli, «si definisce figlia d'arte – mamma e papà entrambi professionisti del settore – ma soprattutto figlia della propria terra, le Langhe – si legge nella motivazione del premio -. Nel 2004 Sara trasforma la produzione dell'azienda dandole pieno indirizzo biologico fino a sposare la tecnica della biodinamica. Il profondo legame con la natura e l'impegno culturale contraddistinguono il suo progetto, sviluppato grazie a un approccio virtuoso in ogni aspetto del lavoro». Un premio che tiene in considerazione anche le attività di coinvolgimento del pubblico come l'iniziativa «Adotta un filare» lanciata da Sara nel 2016 e che oggi vede protagonisti in prima persona numerosi amanti del vino e della Langa da tutto il mondo. Gli «adottanti», a cui viene affidato un filare, vengono coinvolti durante l'anno in diverse attività del ciclo della vite come la potatura e la vendemmia. «È davvero un onore aver vinto il primo posto – commenta Sara -: poter veicolare i valori di sostenibilità, agricoltura biologica e soprattutto il coinvolgimento della comunità è per me una mission importante. Ecco realizzato il mio sogno di lasciare alle generazioni future una Legacy di pilastri fondanti e di linee guida essenziali per l'agricoltura e il mondo di domani». Il video vincitore, realizzato da Massimo Gavello e Rodolfo Carrara di Langhe Tv, si può vedere qui: https://youtu.be/SZnSX5fGpbc Da Josetta Saffirio a Sara Vezza, cinque generazioni di vignaioli in Langa Sara Vezza, classe 1980, mamma di Clara, Cecilia, Giovanni e Cesare, è la quinta generazione di contadini che coltivano vigne a Monforte d'Alba, in Langa. A 17 anni aveva un sogno: fare la vignaiola. L'ha realizzato due anni dopo, a 19 anni, rilanciando l'azienda di famiglia. Oggi cura una proprietà di 11,5 ettari vitati a varietà autoctone, principalmente Nebbiolo, Barbera e il raro Rossese Bianco. Produce circa 70 mila bottiglie all'anno. Ha fatto nuovi investimenti: 16 ettari a Murazzano dove Sara sta piantando Pinot Nero e Chardonnay per produrre Alta Langa, le bollicine piemontesi. Quella di Josetta Saffirio è una storia antica, che inizia alla fine dell'Ottocento con il primo Saffirio, Giovanni Battista, che si sposta a vivere nella Langa. Ai primi del Novecento, il padre di Josetta, Ernesto, inizia a coltivare i suoi vigneti. Nel 1975, giovanissima, Josetta decide di occuparsi dei vigneti del padre. Laureata in agraria e affiancata dal marito Roberto, enologo, inizia a coltivare le vigne piantate dai nonni subito dopo la seconda guerra mondiale. Dopo alcuni anni, Josetta e Roberto vedono premiate le proprie fatiche e riescono a produrre un Nebbiolo di riconosciuta qualità. Nel 1985 viene presentato il primo Barolo con l'attuale etichetta, frutto di una passione e di un impegno mai venuto meno. Dopo un periodo di pausa negli anni 90, Sara, figlia di Josetta e Roberto, decide di dedicarsi anche lei ai vigneti di famiglia e di scrivere una nuova pagina nella storia di Josetta Saffirio. Ultimo nato il nuovo brand Sara Vezza che identifica la produzione dei vini cru dell'azienda: dal Barolo Ravera alla Barbera d'Alba Villar'o, all'Alta Langa. 

 Bolle di Puglia: a Monopoli l'evento delle Donne del Vino Puglia per promuovere i vini spumanti regionali

Bolle di Puglia: a Monopoli l'evento delle Donne del Vino Puglia per promuovere i vini spumanti regionali

Oggi a Monopoli con le Donne del Vino Puglia e i vini spumanti della regione. Sabato 18 dicembre in Piazza Garibaldi dalle 19.

Nell'ottica di promuovere vitigni e metodi di lavorazione, sabato 18 dicembre si terrà "Bolle di Puglia" in piazza Garibaldi a Monopoli a partire dalle 19, nell'ambito del programma degli eventi di Natale del Comune di Monopoli (Patrocinio dell'Assessorato al Turismo e Assessorato alla Cultura). La delegazione pugliese delle Donne del Vino sarà partner didattico formativo. Molte sono, infatti, le aziende che hanno scelto di valorizzare le peculiarità di alcuni vitigni autoctoni, spesso minori, attraverso le diverse tecniche di spumantizzazione: tra spumanti realizzati con metodo classico e metodo charmat (e in alcuni casi anche con metodo ancestrale). È proprio durante il periodo delle festività natalizie che si assiste al maggior consumo di bollicine, non c'è momento migliore per sensibilizzare i consumatori sulle possibilità di brindare pugliese. La degustazione è affidata a WalkingWine, progetto della socia pugliese Graziana Maiorano: le socie sommelier offriranno i calici raccontando i prodotti, per valorizzarne le tipicità e le differenze. Ad allietare la degustazione, la musica dei Paipers, con sonorità anni Sessanta. In degustazione i vini delle socie produttrici: Antica Masseria Jorche, Apollonio Casa Vinicola, Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantine Cardone, Cantine PaoloLeo, Madri Leone, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Vetrère. L'ingresso è libero e prevede un ticket per degustare tre etichette al costo di 10 euro. Il ricavato della serata sarà devoluto in beneficienza, a favore del centro antiviolenza Il Melograno. L'evento è realizzato con il sostegno di Perruccio srl, azienda pugliese produttrice di etichette.

Baglio di Pianetto apre le porte all'associazione Le Donne del Vino

Baglio di Pianetto apre le porte all'associazione Le Donne del Vino

Sabato 5 marzo a Santa Cristina Gela (PA), Baglio di Pianetto ospiterà la settima edizione della Giornata Nazionale dell'associazione "Le Donne del Vino". Seminari, talk e un banco di degustazione animeranno la giornata che ha come tema: "Donne, vino, futuro".

Torna in presenza "La Giornata Nazionale dell'Associazione Le Donne del Vino", appuntamento annuale organizzato dall'omonima associazione in tutta Italia e che quest'anno giunge alla sua settima edizione. In Sicilia si svolgerà sabato 5 marzo in contemporanea sia sull'Etna, presso la cantina Tenute Orestiadi – La Gelsomina, che a Santa Cristina Gela, a pochi chilometri da Palermo, presso Tenuta di Pianetto, dove il conte Paolo Marzotto nel 1997 fondò l'azienda Baglio di Pianetto. "Sono davvero orgogliosa, oltre che onorata, di poter ospitare nella nostra tenuta di Santa Cristina Gela un avvenimento al quale sono particolarmente affezionata come socia dall'associazione Le Donne del Vino" – afferma Dominique Marzotto, presidentessa di Baglio di Pianetto. – "Il ritorno in presenza di questo appuntamento rappresenta un segnale di speranza e di buon auspicio dopo due anni molto difficili a causa dell'emergenza pandemica. Ora dobbiamo guardare al futuro, come ci indica anche il tema scelto per questa giornata: gli aspetti legati alla sostenibilità e il legame con la comunità di persone che vivono il nostro territorio, dal quale provengono le nostre radici, sono valori fondamentali dai quali è necessario ricominciare per progettare al meglio il futuro che ci attende". Il programma di sabato 5 marzo, presso Baglio di Pianetto, prevede al mattino un ciclo di incontri riservati alle socie dell'associazione Donne del Vino, a partire da un seminario sul tema della sostenibilità dal titolo: Quale futuro per la viticoltura in Sicilia?, condotto dalla catanese Aurora Ursino, "miglior agronomo d'Italia 2021", socia dell'associazione DDV Sicilia, che spiegherà quali pratiche agronomiche è necessario mettere in campo per la gestione sostenibile dei vigneti. A seguire, interverrà l'enologo trentino Mattia Filippi, fondatore di Uva Sapiens, società di consulenza enologica e viticola che opera sia in Italia che in Napa Valley, in California, con il tema Longevità e identità, il futuro del vino siciliano attraverso una visione di valore. Infine, nell'intervento del dott. Luigi Pasotti, agrometeorologo della Regione Sicilia, si parlerà di uno studio di ricerca, di cui è coautore insieme ad altri esperti dal titolo "Le uve raccontano: un rapporto annuale basato sul monitoraggio meteoclimatico, fenologico e fitopatologico delle uve, nel territorio trapanese. Le attività in programma nel pomeriggio, a partire dalle ore 15.00, saranno aperte al pubblico, che potrà partecipare ad una degustazione di vini e ad un talk che vedrà salire sul palco molti ospiti importanti che racconteranno il loro impegno sociale, etico, civile e la loro idea di futuro come visione e come appartenenza alle proprie radici. Dopo il benvenuto della delegata regionale dell'associazione DDV Roberta Urso e di Dominique Marzotto, interverranno, moderati dalla giornalista Giusy Messina, socia di DDV Sicilia, Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Biondo di Palermo, di recente premiato a New York con il "Segal Center Awards for Civic Engagement in the Arts"; Fabiola Furnari, sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello di Caltanissetta; l'artista di origine palermitana Gabriella Ciancimino, che parlerà di interazione tra arte, natura e umanità e di ecologia sociale; l'enologa Antonella Lo Cricchio, socia di DDV Sicilia che parlerà di futuro del vino tra gusti e tendenze; Ina Modica, presidente dell'associazione "DonnAttiva", Giuseppina Demetra Schirò, poetessa in lingua arbëreshë, ricercatrice ed esperta del costume tradizionale di Piana degli Albanesi e Stefano Schirò, professore di storia dell'arte e studioso artistico della città albanese. Durante il talk sarà aperto un banco d'assaggio con tutti i vini delle socie dell'associazione Le Donne del Vino Sicilia. L'evento si concluderà intorno alle 17.30.

CORSO PER LA PREVENZIONE DEL SESSISMO SUL LAVORO: IL PROGETTO DELLE DONNE DEL VINO ARRIVA A PALAZZO MADAMA

CORSO PER LA PREVENZIONE DEL SESSISMO SUL LAVORO: IL PROGETTO DELLE DONNE DEL VINO ARRIVA A PALAZZO MADAMA

È stato presentato con la Ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti e il presidente della Commissione Politiche UE Dario Stefàno, che hanno tenuto a battesimo anche le Giornate delle Donne del Vino, nel 2022 dedicate al futuro e alla pace.

Un progetto che nasce e uno che si realizza: oggi, lunedì 7 marzo, a Palazzo Madama la Ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti, insieme al Presidente della Commissione Politiche UE Dario Stefàno, hanno tenuto a battesimo congiuntamente il primo corso di "prevenzione del sessismo" per i luoghi di lavoro e le Giornate delle Donne del Vino, in occasione dell'8 Marzo, quest'anno dedicate al FUTURO e alla PACE, che si svolgeranno per la prima volta contemporaneamente in 11 Paesi del mondo: Argentina, Australia, Austria, Cile, Croazia, Francia, Georgia, Germania, Nuova Zelanda, Perù e Usa. DONNE DEL VINO VERSO LA PARITÀ DI GENERE Donne del Vino capofila del cambiamento: il comparto enologico è il più vicino a sfondare il tetto di cristallo del gender gap. Le donne sono minoritarie, nei numeri e nei ruoli, in vigna e in cantina, ma dominano i nuovi settori delle imprese enologiche: commerciale, marketing, comunicazione e turismo. Un'avanzata che fa leva sulla maggiore scolarizzazione e sull'attitudine alla relazione proprie del genere femminile. Da questo le Donne del Vino hanno tratto spunto per far conoscere in Italia il primo corso per la "prevenzione del sessismo" cioè di quelle parole, gesti e immagini che creano un ambiente di lavoro poco libero e professionale. Un corso che la giornalista ed esperta Laura Donadoni sta elaborando partendo dal "Sexual Harassment Prevention Training" obbligatorio in California. Quello presentato è il progetto con la demo, in attesa che si verifichino le condizioni necessarie per farlo partire, ovvero l'introduzione dell'obbligatorietà per tutti i neo assunti. Il corso, che potrà essere seguito online, si compone di circa 12 mini lezioni di 3 minuti ciascuna con quiz finale, per un totale di un'ora. Servirà ad avere consapevolezza di quali comportamenti creano un ambiente di lavoro sessualizzato, ovvero ciò che fa sentire obbligati i sottoposti a compiacere il capo che ha appeso il calendario con persone nude, oppure mostra un video, divertente, ma con contenuti erotici. Comportamenti che creano un clima ostile che limita la libertà delle persone e pone i rapporti su un piano diverso da quello professionale. LE DISEGUAGLIANZE DI GENERE FRENO ALLO SVILUPPO NELLE PAROLE DELLA MINISTRA BONETTI E DEL PRESIDENTE STEFÀNO «Introdurre la parità di genere nei luoghi di lavoro è uno degli assi strategici del governo per lo sviluppo dell'economia italiana. Lo dimostra l'adozione della prima Strategia Nazionale per la parità di genere nella nostra storia, adozione resa strutturale in legge di bilancio e che vede nella Strategia lo strumento trasversale di valutazione del raggiungimento degli obiettivi di parità nei progetti del Pnrr. E con la Certificazione per la parità di genere viene reso possibile un meccanismo di premiante verso le aziende virtuose, con sgravi e premialità - spiega la Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti -. Auspico che il mondo del vino e in genere il settore agricolo diventino sempre più esempi di questo grande cambiamento nella cultura del lavoro. Un cambiamento vettore di sviluppo che vede protagoniste le donne e che farà risalire l'Italia dagli ultimi posti in Europa nel gender gap fra i Paesi europei».   Elementi sociali ed economici su cui insiste anche il Senatore Dario Stefàno: «L'Unione Europea chiede il massimo impegno nel contrasto alla discriminazione di genere. Tale diseguaglianza è un freno al rilancio del Paese anche perché costa all'Italia 89 miliardi l'anno, il 6% del Pil. La valorizzazione delle donne è la risorsa inespressa da mettere in campo per accelerare la ripresa, soprattutto nel vino. Il settore agricolo riceve consistenti aiuti europei e nei bandi collegati al PNRR può trovare risorse aggiuntive per gli investimenti. La diffusa applicazione della norma sulla Certificazione di genere, può mettere le ali alle aziende dove la disparità tra uomini e donne è stata cancellata. I corsi di "Prevenzione al sessismo" proposti dalle Donne del Vino potrebbero essere un elemento importante per abbattere discriminazioni e diversità».  CORSI DI PREVENZIONE ANTISESSISMO PER CREARE AMBIENTI DI LAVORO SOLIDALI «Facendo conoscere questi corsi, le Donne del Vino sperano che venga riconosciuta la loro utilità e siano resi obbligatori - spiega la presidente dell'Associazione Donatella Cinelli Colombini - Chi pensa che la violenza verso le donne appartenga al passato, si illude. Nello studio condotto nel 2021 per le Donne del Vino dall'Università di Siena dal professore Lorenzo Zanni e dalla ricercatrice Elena Casprini, è emerso che nel 6,9 delle aziende intervistate erano avvenuti dei casi di violenza, nel corso dei precedenti tre anni. Ma si tratta solo della punta dell'iceberg, perché come ben sappiamo, la stragrande maggioranza degli abusi rimane sommerso». In California, la frequenza dei corsi da parte di tutti i nuovi assunti ha ridotto le molestie sessuali e fatto aumentare l'identificazione dei comportamenti scorretti favorendo il rispetto anche fra persone appartenenti a culture diverse. «L'idea di portare in Italia il corso di prevenzione è stata da me proposta alle Donne del vino a gennaio – spiega Laura Donadoni - in seguito alla mia esperienza professionale in USA, spinta dalla volontà di fare qualcosa di concreto per migliorare le condizioni di lavoro delle donne. Negli USA questi corsi hanno contribuito a far sentire le potenziali vittime di sessismo più forti nel denunciare, spingendo anche chi assiste a non rimanere in silenzio». GIORNATE DELLE DONNE DEL VINO 2022 CON DONNE DI 11 PAESI UNITE DA UN MESSAGGIO DI PACE Nel corso della Conferenza a Palazzo Madama, sono state presentate anche le Giornate delle Donne del Vino, (1°-14 marzo), organizzate in occasione dell'8 Marzo, per trasmettere un messaggio di pace e di speranza per il futuro. Le donne saranno unite da un messaggio e l'hashtag #coltiviamoilfuturo: «Le Donne del Vino coltivano il futuro e la pace, la bottiglia come simbolo e contenitore dei messaggi diretti alle nuove generazioni: "senza pace non c'è futuro"». Sono proprio le foto delle Donne del Vino, il punto di forza dell'iniziativa per il loro effetto virale nella rete. Ogni foto ritrae una donna con in mano la bottiglia etichettata con il logo dell'evento. L'immagine mostra silhouette femminili giovani che guardano in direzioni diverse e appartengono a etnie diverse. Hanno i colori della terra, nelle sue diverse tonalità e sono sovrastate da onde che richiamano la comunicazione internet ma portano con loro foglie di vite e grappoli. Simboleggiano l'universo femminile del vino che guarda al futuro in direzioni diverse ma con uno stesso spirito solidale e fiducioso usando la tecnologia per fare network. Quest'anno infatti, per la prima volta, partecipano le donne del vino di 11 nazioni diverse.  Nelle bottiglie vuote ci sono le speranze e gli auspici per le nuove generazioni scritte su cartigli. Ecco che la bottiglia di vino diventa un simbolo che unisce, una capsula del tempo che manda messaggi sul tema 2022 "Futuro e pace".   Le Giornate delle Donne del Vino sono un tassello del network internazionale di cui l'associazione italiana è capofila e che avrà il suo momento clou in occasione di SIMEI, fiera delle macchine per l'enologia che si svolgerà dal 15 al 18 novembre a Milano e vedrà la presenza di due rappresentanti per ogni associazione femminile dell'enologia mondiale. Le Donne del Vino, con le sue 950 socie di tutte le regioni italiane e di tutta la filiera enologica, è la più grande e organizzata associazione femminile del mondo e, anche per questo, ha un ruolo guida per l'intero movimento. Hashtag: #coltiviamoilfuturo #cultivatethefuture.  CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del Vino sono l'associazione di enologia al femminile più grande del mondo. Nata nel 1988, conta oggi quasi 950 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. L'associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Due anni fa hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo. Attualmente promuovono indagini sul Gender Gap nelle cantine e sull'uso del vetro leggero. La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell'attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione. Dall'anno scolastico 2021-2022 partirà la sperimentazione dell'insegnamento del vino negli istituti turistici e alberghieri direttamente organizzato dalle Donne del Vino. Le socie stanno realizzando il primo ricettario italiano che parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in favore della salvaguardia dell'identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano comprendono anche le degustazioni sui vini da "vitigni reliquia" e da "vigneti antichi". Le Donne del Vino promuovono il turismo del vino en plein air con il progetto Camper Fiendly. Contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di sensibilizzazione come #tunonseisola e il più recente sharing corner del sito per agevolare chi cerca lavoro. Maggiori notizie sono nel sito e nel blog www.ledonnedelvino.com oltre che nel mensile D-News inserto del Corriere Vinicolo.

DONNE DEL VINO PUGLIA - Un progetto per le scuole contro l'etilismo e la giornata delle Donne del Vino

DONNE DEL VINO PUGLIA - Un progetto per le scuole contro l'etilismo e la giornata delle Donne del Vino

È "futuro" la parola del 2022 per le Donne del Vino della Puglia. Un progetto per le scuole che investe sulle nuove generazioni e la giornata delle donne del vino con i messaggi pieni di speranza dei ragazzi dei licei

Eppure, la vita fa il suo corso e proprio nelle fasi più difficili è importante investire buoni sentimenti e giuste intenzioni. È con questi presupposti che la delegazione pugliese delle Donne del Vino, guidata da Marianna Cardone, ha accolto e abbracciato il progetto formativo ideato da Pia Donata Berlucchi per sensibilizzare i giovani al bere consapevole. Un progetto importante e di grande valore sulla cultura del vino nella storia, tanto che una delle scuole – il Liceo Marzolla Leo Simone Durano e in particolare la sezione Liceo Classico B. Marzolla – è stato coinvolto dall'iniziativa organizzata per la giornata delle Donne del Vino 2022, il cui tema nazionale quest'anno è "Donne, Vino e Futuro". Non solo una lezione di approfondimento sulla storia del vino ma anche un pretesto per parlare di futuro coi i giovani, il tempo che a loro appartiene e per il quale hanno la responsabilità di costruire ponti di pace e libertà. I ragazzi hanno affidato i propri pensieri e i propri progetti a fogli e pergamene che sono stati custoditi in una bottiglia magnum. Tutte le socie delle delegazioni regionali sono state chiamate a fare altrettanto, ad affidare un messaggio costruttivo a una bottiglia, perché possa raggiungere il futuro e realizzarsi. Storia, educazione e cultura sono al centro del progetto "Bere consapevole" con lezioni destinate a licei e istituti: il vino è raccontato con il suo valore percorrendo la sua storia, a cominciare dai greci. Quindi non bevanda per ubriacarsi facilmente ma, in giuste dosi, opportunità di conoscenza. Il vino, infatti, è stato anche medicina, usato nelle arti, per sugellare firme di trattati di pace e molto altro. Il fine è combattere l'etilismo e minimizzare l'aspetto edonistico; le lezioni sono tenute da esperti qualificati Quattro conversazioni di un'ora per ciascuna scuola, con approfondimenti dal 4000 a.C. all'800 di Verdi, passando per la guerra di Troia, i Sumeri della Mesopotamia con il mito di Gilgamesh, fra i Fenici, i Cartaginesi, gli Egizi, i Greci e la Roma Imperiale. Ancora, il Vino dei Longobardi, di Carlo Magno, dei Castelli feudali e delle Abbazie: dal triste calice di Rosmunda al trattato di Carlo Magno, alla festosità dei castelli, alla medicina silenziosa delle Abbazie; il vino e il Rinascimento: fra il brindisi politico di Lucrezia Borgia nella cena del Valentino per uccidere tutti gli ambasciatori presenti e i viaggi sulle navi veneziane, il vino entra nei bicchieri di vetro dei celebri soffiatori di Venezia. Vino nelle pitture, sculture e scritture degli artisti d'epoca e nella musica. Gli incontri hanno preso il via lo scorso 25 febbraio, proseguiranno, dopo la data del 7 marzo con i messaggi in bottiglia, fino a maggio per un totale di sedici lezioni. Le scuole coinvolte sono: Istituto Comprensivo Aldo Moro-Don Tonino Bello di Rutigliano, Istituto Professionale Alberghiero Sandro Pertini di Brindisi, Liceo Marzolla Leo Simone Durano sezione Liceo Classico B. Marzolla di Brindisi, IPEOA E. Mattei di Vieste (Fg). Le socie impegnate nelle lezioni sono: Anna Maria De Luca, Cinzia Quitadamo, Giuseppina D'Imperio, Maria Elena Valente, Flora Saponari, Ilaria Oliva e Anna Gennari. I professori che hanno accolto il progetto: per il Pertini di Brindisi Patrizia Milano e Severina Carnevale, per il Liceo Marzolla di Brindisi Maria Cristina Vicentelli e Daniela Izzo, per l'Istituto Comprensivo Moro Don Tonino Bello di Rutigliano Santa Detoma, Aurelia Lofano, Anna Lucrezia Difino e la dirigente Anna Consiglio, per l'Istituto Alberghiero Mattei di Vieste Michele Laprocina, Cinzia D'Altilia e la dirigente Ettorina Tribò.

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Navigazione messaggio Messaggio 1 di 210 Precedente Successivo change-formatchange-format Oggetto DONNE DEL VINO A VINITALY 2022 "GREEN E CON LE DONNE AL TIMONE: L’ENOTURISMO ITALIANO RIPRENDE SLANCIO"

Sempre più verde e con le donne al timone.Con slancio, stile e creatività l'enoturismo italiano riprende il largo. XVIII Rapporto di Città del Vino, Donne del Vino e Associazione Puglia in Più.

Il turismo del vino italiano è gestito dalle donne e si diversifica nelle varie parti d'Italia sia nei servizi offerti che nel tipo di clientela. È soprattutto nel Centro-Sud che si cerca con creatività di diversificare le tipologie d'offerta mentre nel Nord Ovest c'è un turismo più ricco e di stranieri, ma solo il 18% dei visitatori spende più di 100 euro. Per le piccole e medie imprese l'attività enoturistica è fondamentale e pesa per il 14% e il 12% sul fatturato totale.  Il Covid ha segnato una forte battuta d'arresto, ma per la maggioranza dei sindaci dei territori enoturistici italiani la situazione pre-pandemica è alle porte. L'idea generale è che torneremo presto ai grandi numeri del 2019 (erano 14 milioni le visite, 2,5 miliardi di euro il giro d'affari; fonte XVII Rapporto Città del Vino) e questo risultato, secondo il 57% dei sindaci delle Città del Vino, si realizzerà a livello nazionale entro il 2022; per i più "pessimisti", invece, dovremo attendere il 2023. Nel frattempo il turismo del vino è stato costretto a riposizionarsi, ma appropriandosi di nuovi valori e stili, orientato sempre più verso gli spazi aperti, la comunicazione in social network, la formula di esperienza a tutto tondo: la cantina, il vino, l'ambiente, il paesaggio, il borgo, la piazza, la ristorazione, l'offerta culturale e di tempo libero. In una parola: il territorio. Queste le principali novità scaturite dalla nuova indagine dell'Osservatorio nazionale "Città del Vino", presentato oggi a Vinitaly e promosso da Città del Vino, da Associazione Nazionale Le Donne del Vino e Associazione La Puglia in Più. A intervenire nello Spazio Mipaaf, il ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli; Donatella Cinelli Colombini, presidente dell'Associazione Donne del Vino; il Senatore Dario Stéfano, primo a legiferare sull'accoglienza turistica in cantina, e Angelo Radica, presidente dell'Associazione Nazionale Città del Vino, nonché sindaco di Tollo (Chieti). Ha moderato la giornalista Lara Loreti, IlGusto (La Repubblica, La Stampa). Il questionario e l'analisi sono stati curati da Nomisma – Wine Monitor, maggior centro di ricerca italiano sul wine business, sotto la guida di Denis Pantini. Le rilevazioni sono state effettuate tra fine gennaio e febbraio 2022 su 92 Comuni italiani e 150 aziende con metodo Cawi. Vediamo nel dettaglio i punti salienti. L'ENOTURISMO VISTO DALLE CITTÀ DEL VINO Secondo i Comuni la pandemia ha determinato performance peggiori (35%) e decisamente peggiori (30%) rispetto al 2019, ma per 6 Comuni su 10 il turismo del vino tornerà presto a una situazione pre-pandemia, percepita come temporanea. E per oltre la metà (57%) questo avverrà nel 2022; per il 29% invece bisognerà attendere il 2023. Questa la visione per il proprio Comune, in ambito nazionale invece le proiezioni degli intervistati sono meno ottimistiche: 49% contro 33%. Per i sindaci delle Città del Vino è strategico avere un piano di promozione e comunicazione (91% delle risposte), fondi a sostegno dei Comuni (86%) e delle aziende vitivinicole (84%), fino ad arrivare a incentivi fiscali per l'enoturista (62%); un modo intelligente e nuovo, questo, per sostenere un fenomeno che può dare ancora tanto al Paese, ai territori, all'impresa e al lavoro. CHI È IL NUOVO ENOTURISTA?  Il nuovo enoturismo è decisamente esperienziale, abbinando il vino alle altre risorse del territorio (79%), è digitalizzato (77%), predilige l'aria aperta (73%), ma è di breve durata (71%) e di prossimità (67%); però anche molto internazionale (66%), aperto alle generazioni (59%) e sempre più al femminile (57%). Il nuovo enoturista è un giovane sotto i 35 anni (60%), con un livello di istruzione inequivocabilmente alto (95%), anche per il reddito superiore (84%). E ancora: in prevalenza un cittadino (75%) che fa vacanze enoturistiche di breve durata (71%) e di prossimità (67%). È tuttavia un turismo del vino più di breve che di lunga durata, più di prossimità che di largo raggio, ancora molto internazionale ma sempre più apprezzato dagli italiani, aperto e trasversale alle generazioni. Un turismo del vino per tutte le età – dai giovani in su – e soprattutto sempre più al femminile, nella domanda come nell'offerta. I TERRITORI TOP FIVE IN ITALIA I territori top five sono nell'ordine: Toscana, Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Guidano la classifica del sud, al sesto e settimo posto, la Sicilia e la Puglia. Invece i principali fattori di attrattività sono di contesto: la cultura e l'arte, il paesaggio, a seguire la qualità e la notorietà dei vini, la capacità di accogliere gli stranieri e la varietà dei territori. FORMAZIONE, VARIETÀ DELL'OFFERTA, SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Invece nella relazione con la filiera sono ritenute molto utili la formazione del personale, i corsi di accoglienza e degustazione, ma anche i servizi commerciali e di marketing per lo sviluppo dell'enoturismo, i corsi di lingue straniere e sulle competenze digitali. Sulla governance i punti di forza espressi dalle Città del Vino sono: la varietà di vitigni e vini (97%), i paesaggi e la bellezza dei territori (96%), la varietà e la qualità gastronomica (95%) e i contesti storico-artistici (90%). Sono da migliorare, tuttavia, la formazione del personale enoturistico in ambito informatico (92%), l'organizzazione dei servizi turistici (85%), la capacità di accogliere gli enoturisti stranieri (77%). Per i sindaci delle Città del Vino i fattori chiave per il rilancio enoturistico nel 2022 sono la gestione della sostenibilità ambientale, economica e sociale (93%), la tutela del paesaggio rurale (91%), l'accessibilità dei territori - strade, parcheggi, servizi per disabili – (89%), la connettività capillare a banda larga (80%) e la pianificazione territoriale e urbanistica (75%); che sono poi i settori di maggior impegno delle Città del Vino per migliorare la loro attrattività. LE DONNE E IL TURISMO DEL VINO La presenza delle donne nelle imprese del vino si concentra nel marketing e comunicazione dove sono l'80% degli addetti, nell'enoturismo e nelle altre attività turistiche dove sono rispettivamente il 76-75% degli occupati. Prevalgono leggermente anche nel commerciale (51%) mentre nel vigneto e in cantina la loro quota crolla al 14%. Possiamo dire quindi che il gentil sesso trasforma il vino tricolore in euro. Nella fase post Covid le donne crescono anche fra i visitatori delle cantine benché non come i millennials che hanno fatto un autentico boom. La maggior presenza di enoturisti donne ha determinato persino la nascita di proposte ad hoc che sono concentrate a Sud (58%) e nelle grandi cantine (77%). NON ESISTE UN ENOTURISMO ITALIANO MA MOLTI MODELLI DI ENOTURISMO Attualmente la wine hospitality si concretizza, nel 99% dei casi, dalla degustazione a cui si associano la vendita diretta (96%) e la visita guidata degli impianti produttivi (94%).   Fra le cantine, c'è una percentuale del 33-40% che offre anche pasti, pernottamenti o altre attività di tipo agrituristico, anche organizzate in soggiorni a tema. Meno del 20% del totale ha cercato di organizzare qualcosa di davvero particolare come un corso di cucina oppure una esperienza di vendemmia. Le più restie a implementare l'offerta enoturistica "basic" con elementi accessori sono le cantine del Nord Ovest mentre le più strutturate sono nel centro Italia dove la visita con assaggio è spesso arricchita dall'offerta di prodotti tipici, trekking, escursioni ai centri d'arte nei dintorni, corsi di cucina e benessere.

Casato Prime Donne a Montalcino nel nuovo capitolo di “Paesini”

Casato Prime Donne a Montalcino nel nuovo capitolo di “Paesini”

A pochi chilometri da Siena, l’azienda vinicola di sole donne entra in “Paesini”, il progetto del collettivo What Italy Is ed EOLO che valorizza chi ha realizzato i propri progetti di vita in piccoli comuni.

La pandemia ha cambiato dinamiche e priorità: oggi in molti sognano di lasciare la città per vivere in un luogo con ritmi più lenti e spazi verdi, senza però perdere le opportunità lavorative e le comodità che i grandi centri urbani offrono. E chi invece già vive in questi luoghi remoti può usufruire sempre di più dei vantaggi che la digitalizzazione ha portato e continuerà a portare, anche grazie alle risorse messe in campo dal PNRR. A raccontare questo nuovo paradigma è “Paesini”, il progetto nato dalla collaborazione tra What Italy Is, collettivo di Content Creator che ha lo scopo di raccontare l’Italia oggi, ed EOLO, Società Benefit e principale operatore leader in Italia nella fornitura di connettività tramite la tecnologia FWA. Una serie di 52 storie che vivrà sui social e che durante tutto l’anno racconterà luoghi remoti del Paese e storie di persone comuni che proprio in queste località, anche grazie a internet, sono riuscite a realizzare il proprio sogno di vita. A Montalcino, in Toscana, il collettivo ha incontrato Violante Cinelli Colombini per ascoltare la storia - lunga più di 400 anni - della sua famiglia. All’inizio del Novecento, il Casato Prime Donne a Montalcino veniva usato dagli antenati di Violante per la caccia e per portarvi le spose in viaggio di nozze. Nel 1998, Donatella Cinelli Colombini, madre di Violante, crea una nuova azienda di 376 ettari, chiamandola con il suo nome e riunendo, sotto un unico brand, il Casato a Montalcino e la Fattoria del Colle a Trequanda. L’intraprendenza della fondatrice era però visibile già prima del ’98: Donatella ha infatti avuto idee di grande successo come il “Movimento del turismo del vino” e “Cantine aperte”, la giornata che in pochi anni ha portato al successo l’enoturismo in Italia. Pochi anni dopo la creazione della sua azienda, poi, ha vinto l’Oscar di miglior produttore italiano assegnato dall’AIS Bibenda e pubblicato il Manuale del turismo del vino seguito, nel 2007, dal libro “Marketing del turismo del vino”. Il racconto del territorio, di tutte le attività svolte e di ciò che viene prodotto dal Casato si trova invece online, sul loro sito, su un blog e sui canali social: grazie alla rete è possibile raggiungere un pubblico molto ampio, che va dall’appassionato di vino al semplice amante della cultura toscana e italiana. Ciò che contraddistingue l’azienda e la cantina create da Donatella è che tutto lo staff è composto da donne che vogliono lasciare un’impronta nella società. Anche per questo, nel 1999, Violante e sua madre hanno istituito il Premio Casato Prime Donne, che viene assegnato ogni anno a una donna che si è distinta per gli obiettivi raggiunti e per il messaggio che ha lanciato alle giovani generazioni. Per non perdere nessuna delle 52 storie è possibile seguire il profilo Instagram di EOLO: www.instagram.com/eolo.it/ Le storie complete vengono pubblicate sul sito di What Italy Is: https://www.whatitalyis.com/progetti/paesini/

Donne e rivoluzione green: il futuro del pianeta è rosa

Donne e rivoluzione green: il futuro del pianeta è rosa

INTERNATIONAL CENTER FOR SOCIAL RESEARCH: LE DONNE SONO PIÙ ORIENTATE ALLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI INQUINANTI (68%) ED AL RISPARMIO ENERGETICO (65%).

L'economia verde si tinge di rosa: le donne dimostrano una maggiore responsabilità ambientale e si muovono velocemente in più direzioni, dimostrano grande capacità di coniugare le sfide del mercato e la salvaguardia dell'ambiente. Se oggi la maggior parte dei settori produttivi sono alle prese con la crisi economica post-pandemica, fa eccezione quello della Green Economy che —secondo quanto rilevato dall'International Center for Social Research (ICSR) per conto di Ener2Crowd.com— vede impegnati in ruoli dirigenziali (o comunque in attività di rilevante importanza) quadri e dirigenti che nel 58% dei casi sono donne. «Nel comparto tecnologico, poi, le aziende guidate dalle donne rendono ai loro investitori il 35% in più rispetto a quelle guidate dagli uomini» osservano gli analisti. Ma il dato più eclatante proviene dal sondaggio realizzato durante la prima settimana di agosto 2022 dall'International Center for Social Research: il 53% degli investimenti nella finanza alternativa verde proviene dalle donne. E se consideriamo lo specifico comparto dell'energia sostenibile, le donne rappresentano il 55% del totale degli investitori. Secondo il sondaggio ISCR —inoltre— le donne sono più orientate alla riduzione delle emissioni inquinanti (68%) ed al risparmio energetico (65%) e le imprese con una leadership femminile mostrano una maggiore attenzione ai temi della sostenibilità ambientale ed energetica: un'azienda rosa su 3 investe in prodotti e tecnologie green contro un'azienda su 4 di quelle guidate dagli uomini. «Sono le piccole azioni che si compiono ogni giorno che possono migliorare il mondo in cui viviamo» sottolinea Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, la piattaforma può essere utilizzata sia dalle società del settore dei servizi energetici (come strumento parabancario) sia direttamente dalle imprese che vogliono acquistare nuovi impianti o introdurre soluzioni più efficienti o alternative in grado di aumentarne la sostenibilità. Dall'altra parte c'è il "crowd" —il cittadino— che con le sue scelte fornisce un contributo economico tangibile per favorire la costruzione di un ambiente migliore, guadagnando anche un interesse molto più elevato —a parità di rischio— rispetto a qualunque altra forma di investimento. «Quando lasciamo l'auto e andiamo al lavoro in bicicicletta, quando ci portiamo dietro un sacchetto di tela per evitare di acquistarne uno in plastica nei negozi, quando spegnamo la luce uscendo da una stanza e —soprattutto— quando decidiamo di investire nella finanza alternativa, stiamo compiendo un passo fondamentale per salvare il pianeta» sottolinea Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd nonché chief analyst del GreenVestingForum.it, il forum della finanza alternativa verde.

DOLCEANITA: Quinta edizione del vino sostenibile e solidale delle Donne della Vite

DOLCEANITA: Quinta edizione del vino sostenibile e solidale delle Donne della Vite

DiVento DOLCEANITA, Spumante dolce aromatico Oltrepò Pavese Doc, sarà presentata sabato 12 novembre 2022 in occasione dell'evento "Africans" presso Frigoriferi Milanesi.

Torna anche nel 2022 DiVento, il vino sostenibile e solidale ideato e realizzato dall'Associazione Donne della Vite per raccogliere fondi a favore della Casa di Anita di Nairobi (Kenya), dove Amani Onlus offre ospitalità e istruzione alle bambine che hanno avuto esperienza di vita di strada, per garantire loro alternative di vita e opportunità. Ed è proprio alla Casa di Anita, che garantisce loro alloggio, cibo, vestiti, cure mediche, la figura di riferimento di un adulto e quel che serve per andare a scuola e apprendere un lavoro, che le Donne della Vite si sono ispirate nell'ideare DOLCEANITA, il nome assegnato a questa quinta edizione di DiVento. "Per il terzo anno consecutivo - spiega Valeria Fasoli, presidente dell'Associazione Donne della Vite - Torrevilla Viticoltori Associati ha voluto sostenerci nella produzione di DiVento, questa volta mettendoci a disposizione uno spumante dolce aromatico, 100% Moscato bianco, che per noi italiani è l'abbinamento più tradizionale con i dolci portati sulle tavole durante le festività natalizie. Un vino le cui caratteristiche peculiari sono i profumi inebrianti al naso e il dolce avvolgente in bocca. Un vino che vuole simboleggiare la dolcezza come antidoto alla violenza e all'aggressività. Quella dolcezza che brilla negli occhi delle bambine e delle ragazze accolte presso la Casa di Anita, grazie al lavoro svolto instancabilmente da Amani in questa struttura, nonostante tutte le difficoltà, quelle consuete ma anche quelle straordinarie provocate dalla recente pandemia". Nato nel 2016, il progetto DiVento è alla sua quinta edizione grazie alla generosità di un gruppo di sponsor che, fornendo gratuitamente vino, materiali e creatività, permettono di raccogliere offerte che serviranno a dare un futuro duraturo alla Casa di Anita. DOLCEANITA è uno spumante dolce aromatico Oltrepò Pavese Doc, prodotto con uve 100% Moscato vinificate con il Metodo Martinotti da Torrevilla Viticoltori Associati, realtà cooperativa che nel 2020 ha reso possibile la produzione di DiVento RINASCITA e nel 2021 di DiVento VENTOROSA. 4 NOVEMRE -Torna anche nel 2022 DiVento, il vino sostenibile e solidale ideato e realizzato dall'Associazione Donne della Vite per raccogliere fondi a favore della Casa di Anita di Nairobi (Kenya), dove Amani Onlus offre ospitalità e istruzione alle bambine che hanno avuto esperienza di vita di strada, per garantire loro alternative di vita e opportunità. Ed è proprio alla Casa di Anita, che garantisce loro alloggio, cibo, vestiti, cure mediche, la figura di riferimento di un adulto e quel che serve per andare a scuola e apprendere un lavoro, che le Donne della Vite si sono ispirate nell'ideare DOLCEANITA, il nome assegnato a questa quinta edizione di DiVento. "Per il terzo anno consecutivo - spiega Valeria Fasoli, presidente dell'Associazione Donne della Vite - Torrevilla Viticoltori Associati ha voluto sostenerci nella produzione di DiVento, questa volta mettendoci a disposizione uno spumante dolce aromatico, 100% Moscato bianco, che per noi italiani è l'abbinamento più tradizionale con i dolci portati sulle tavole durante le festività natalizie. Un vino le cui caratteristiche peculiari sono i profumi inebrianti al naso e il dolce avvolgente in bocca. Un vino che vuole simboleggiare la dolcezza come antidoto alla violenza e all'aggressività. Quella dolcezza che brilla negli occhi delle bambine e delle ragazze accolte presso la Casa di Anita, grazie al lavoro svolto instancabilmente da Amani in questa struttura, nonostante tutte le difficoltà, quelle consuete ma anche quelle straordinarie provocate dalla recente pandemia". Nato nel 2016, il progetto DiVento è alla sua quinta edizione grazie alla generosità di un gruppo di sponsor che, fornendo gratuitamente vino, materiali e creatività, permettono di raccogliere offerte che serviranno a dare un futuro duraturo alla Casa di Anita. DOLCEANITA è uno spumante dolce aromatico Oltrepò Pavese Doc, prodotto con uve 100% Moscato vinificate con il Metodo Martinotti da Torrevilla Viticoltori Associati, realtà cooperativa che nel 2020 ha reso possibile la produzione di DiVento RINASCITA e nel 2021 di DiVento VENTOROSA. A Torrevilla si affiancano, anche nel 2022, gli altri storici partner - EnoVetro, Vinventions, Ovis Nigra, Enoplastic e Promuovere - grazie ai quali verranno messe a disposizione dei donatori ben 2000 bottiglie di DiVento DOLCEANITA. Un vino solidale, ma anche orientato alla sostenibilità, in considerazione del fatto che in Torrevilla è in atto da anni la conversione dei vigneti dei soci alla coltivazione biologica e del fatto che per il packaging primario sono stati privilegiati vetro leggero, tappi in sughero naturale e capsule green, nonché carte e cartoni da riciclo per il packaging secondario. Raccontano Chiara Avezzano e Antonio Spera, che coordinano le attività di Amani in Kenya e seguono personalmente la Casa di Anita: "Le bambine residenti alla Casa di Anita quest'anno sono 29, cui se ne aggiungono 33 che sono tornate a vivere nelle famiglie di origine e vengono seguite a distanza. In questi anni il progetto DiVento ha sostenuto il bilancio annuale di Casa di Anita mediamente per circa il 18%, e tale contributo è stato per noi fondamentale, visti anche i tempi di crisi che viviamo e l'innalzamento dei costi dei beni di prima necessità. Ed è per noi un vanto poter dire che nell'ultimo periodo, anche grazie a DiVento, notiamo un progressivo processo di emancipazione delle ragazze della Casa di Anita. Da alcuni anni assistiamo a un trend di crescita di ambizioni e desiderio di proseguire gli studi, oltre la scuola superiore, di un numero crescente di esse. È un faticoso ma fondamentale processo di riconoscimento del ruolo delle donne in Africa e delle loro pari legittime ambizioni. Oggi delle 8 borse di studio in corso per l'anno accademico 2022/23, garantite attraverso donazioni dedicate, abbiamo perfetta parità, 50% ragazze e 50% ragazzi. Qualche anno fa non era affatto così. La casa di Anita nel 2022 sta sostenendo la scuola secondaria e la scuola tecnica-professionale per 24 ragazze. E speriamo di poter soddisfare, fondi permettendo, le ambizioni di qualche altra giovane donna africana tra loro". "Anche quest'anno, come nel 2021 - sottolinea Massimo Barbieri, Presidente di Torrevilla - partecipiamo alla produzione di DiVento, offrendo il vino per circa 2000 bottiglie. Un progetto che abbiamo sposato e che sentiamo particolarmente affine al nostro modo di essere parte del mondo produttivo vitivinicolo, con il rispetto per l'ambiente e per le persone al centro delle nostre scelte". "Per il terzo anno consecutivo - afferma Gabriele Picchi, Direttore di Torrevilla - abbiamo rinnovato il nostro appoggio fattivo al progetto DiVento, sia per la sua finalità solidale, sia perché condividiamo con l'Associazione Donne della Vite valori fondamentali come l'attenzione alla sostenibilità e il rispetto per l'etica nei diversi step della filiera produttiva. Il processo di adozione di tecniche produttive a basso impatto e in grado di massimizzare la qualità delle uve in funzione dei diversi obiettivi enologici, in essere da alcuni anni, procede spedito in Torrevilla e ci fa particolarmente piacere poterlo "comunicare" anche grazie a DiVento". "Le uve Moscato bianco con cui è stato prodotto DiVento quest'anno - racconta Simone Fiori, enologo di Torrevilla - provengono da vigneti dei soci coltivati secondo le regole della produzione integrata volontaria, e quindi con una particolare attenzione all'uso di oculate tecniche di coltvazione. Ma in più l'annata, che ha visto una piovosità estremamente ridotta e pari a 150 mm totali in tutta la stagione produttiva, ha fortemente ridotto la necessità di trattamenti. Con tali uve, raccolte il 20 agosto 2022 data la precocità dell'annata, è stato prodotto un mosto che, dopo chiarifica e pulizia a freddo per un mese, è stato fatto fermentare in autoclave e fatto riposare un mese sulle fecce fini. L'edizione 2022 di DiVento è un vino al 6,5% di alcol, con un residuo zuccherino che supera i 100 g/l ma con un'acidità chiaramente percepibile, che dona freschezza e invita al sorso".  PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DOLCEANITA verrà presentato sabato 12 novembre 2022 in occasione dell'evento "Africans" presso la sala Binario di Frigoriferi Milanesi a Milano (via G.B. Piranesi, 10 - h 18.00). Organizzato da Amani in collaborazione con la rivista Africa, "Africans" sarà il momento per presentare l'edizione 2023 dell'omonimo calendario prodotto da Amani. Parteciperanno: Mauro De Bettio, fotografo di viaggio e documentarista che ha donato undici dei suoi ritratti africani per la creazione del calendario; il portavoce di Amani Pietro Veronese, giornalista di Repubblica e autore dei testi di presentazione del calendario; il direttore della rivista Africa, Marco Trovato; le Donne della Vite, che racconteranno il progetto DiVento. La partecipazione è gratuita, ma è preferibile iscriversi chiamando il numero 02.48951149 oppure inviando una mail a segreteria@amaniforafrica.it COME DONARE Le bottiglie da 750 ml saranno cedute a fronte di una donazione di almeno 10,00 €/bottiglia. Tutti i fondi raccolti, detratte le spese sostenute per la realizzazione del progetto, rendicontate in modo assolutamente trasparente, saranno donati ad Amani per finanziare il progetto della Casa di Anita. PER ULTERIORI INFORMAZIONI Tutte le informazioni sulle modalità per donare e ricevere DiVento nella pagina dedicata www.donnedellavite.com/divento2022   

DONNE DEL VINO DEL MONDO FIRMANO UN PATTO DI ALLEANZA

DONNE DEL VINO DEL MONDO FIRMANO UN PATTO DI ALLEANZA

Dall'Australia all'Argentina, dalla Nuova Zelanda al Perù, 11 associazioni di enologia femminile siglano un Partnership Agreement per far cresce progetti comuni e professionalità individuali.

È stato siglato oggi durante la IIª Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano, il salone delle macchine per l'enologia. Le Donne del Vino italiane, guidate dalla presidente Donatella Cinelli Colombini, in veste di capofila: «Le Donne del Vino con 1020 socie sono la più grande e la più attiva associazione di enologia al femminile a livello internazionale – commenta la presidente - In un mondo sempre più diviso le donne dimostrano come sia possibile collaborare facendo leva su ciò che unisce: la voglia di migliorarsi professionalmente, sconfiggere la diseguaglianza di genere e promuovere la cultura del vino». Le altre partecipanti erano Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies' Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine - Austria, Chile, Wow- Croazia,  Femmes de Vin - Francia, Baia's Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine - Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco - Perù. Il primo esito è arrivato spontaneamente: Corrina Wright premiata con il titolo Enologo dell'anno 2022 dalla Australian Society of Viticulture and Oenology ASVO ha visitato le cantine delle Donne del Vino della Campania portando il Fiano in purezza e la Falanghina metodo classico prodotti in Australia per confrontarli con quelli autoctoni in una degustazione organizzata da Valentina Carputo.  Le peruviane dopo Simei visiteranno le cantine delle Donne del Vino del Piemonte mentre le cilene stanno preparando un winery tour tra Veneto e Lazio. Per tutte le delegate estere partecipanti al Forum è stato organizzato un bellissimo viaggio nelle provincie di Brescia e Verona per approfondire la conoscenza della denominazione Lugana e del vitigno Turbiana attraverso degustazioni e visite guidate nelle cantine Ca Lojera di Ambra Tiraboschi, Perla del Garda di Giovanna Prandini, Olivini di Giordana Olivini.                    IIL 2° Forum of the Women in Wine Worldwide ha avuto il suo momento clou con il convegno «Lo scenario del vino: evoluzioni e prospettive». Le relazioni sono state moderate da Alessandra Fedi, wine educator. Contributi interessanti di Carlos Santos Ceo Amorim Cork Italia, Eugenio Pomarici Ordinario presso l'Università di Padova, Giuseppe Festa, dell'Università di Salerno. Roberta Garibaldi, Ad di Enit, ha inviato il suo contributo video con un saluto e una considerazione sullo stato di salute dell'enoturismo. Nel pomeriggio il forum intitolato «Donne, Vino, Futuro», tema dell'anno dell'Associazione italiana, e condotto da Suzanne Branciforte, wine consultant. La presidente Cinelli Colombini ha presentato i progetti realizzati dall'Associazione Nazionale Le Donne del VIno e il Partnership agreement che legherà nel futuro le 11 associazioni dell'enologia al femminile del mondo. Poi Antonietta Mazzeo, Roberta Urso e Roberta Lanero hanno presentato il Progetto D-Vino sull'insegnamento del vino negli Istituti Alberghieri e Turistici. È stata la volta delle delegazioni estere che hanno illustrato le loro attività, hanno spiegato la situazione post Covid nel loro Paese con specifico riferimento al comparto enologico. Alla fine la firma del Partnership Agreement e la foto di gruppo a suggellare un momento importante della storia del vino. Quasi una pietra miliare di una strada verso la parità di genere che usa lo sharing per accrescere competenze e opportunità delle donne.

Donne del Vino - domani 7 dic a Trani la seconda edizione di Bolle di Puglia

Donne del Vino - domani 7 dic a Trani la seconda edizione di Bolle di Puglia

Bolle di Puglia: la seconda edizione dell'evento delle Donne del Vino Puglia per promuovere i vini spumanti regionali

Torna per la seconda edizione "Bolle di Puglia", l'evento ideato e organizzato dalla delegazione pugliese delle Donne del Vino che ha il fine di accendere un faro sulla produzione di vini spumanti della regione. Appuntamento mercoledì 7 dicembre alle 20.30. A ospitare l'iniziativa, quest'anno, è Trani e in particolare il Santograal, locale in un palazzo cinquecentesco del borgo antico. La formula è quella dell'apericena, degustazione di bollicine pugliesi e piatti in abbinamento. La Puglia vanta la produzione di eccellenti vini spumanti, dal Gargano al Salento, di alta qualità e forte espressione del proprio territorio di origine. Nell'ottica di promuovere vitigni e metodi di lavorazione, sabato 7 la delegazione pugliese delle Donne del Vino guiderà una degustazione didattico-formativa: le socie sommelier offriranno i calici raccontando i prodotti, per valorizzarne le tipicità e le differenze. Molte sono, infatti, le aziende che hanno scelto di valorizzare le peculiarità di alcuni vitigni autoctoni, spesso minori, attraverso le diverse tecniche di spumantizzazione: tra spumanti realizzati con metodo classico e metodo charmat (e in alcuni casi anche con metodo ancestrale). È proprio durante il periodo delle festività natalizie che si assiste al maggior consumo di bollicine, non c'è momento migliore per sensibilizzare i consumatori sulle possibilità di brindare pugliese. Ad allietare la degustazione, la musica del duo voce e chitarra Lycia Gissi e Riccardo Lorusso, con ritmi che si muovono tra le più belle canzoni natalizie del repertorio jazz, gospel e contemporaneo. In degustazione 12 bollicine delle socie produttrici: Antica Masseria Jorche, Apollonio Casa Vinicola, Caiaffa Vini, Cantina La Marchesa, Cantine Cardone, Cantine PaoloLeo, Madri Leone, Placido Volpone, Produttori di Manduria, Soloperto Vini, Tenute Rubino, Vètrere.  Per partecipare è necessario prenotare: tel 0883/482188, 392/0987668.

DANIELA MASTROBERARDINO È LA NUOVA PRESIDENTE DELLE DONNE DEL VINO

DANIELA MASTROBERARDINO È LA NUOVA PRESIDENTE DELLE DONNE DEL VINO

PRENDE IL POSTO DI DONATELLA CINELLI COLOMBINI. GUIDERÀ L'ASSOCIAZIONE PER IL TRIENNIO 2023-2025. OGGI LE SOCIE SONO 1018: «FORMAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE».

Produttrice campana, amministratore ed export manager dell'azienda Terredora a Montefusco (Avellino), ha ricevuto l'incarico oggi dal nuovo Consiglio direttivo. La presidente uscente Donatella Cinelli Colombini, che ha retto l'Associazione per sette anni portando le socie a oltre quota mille, le ha consegnato il simbolico campanellino. «È tempo di guardare avanti – ha detto Mastroberardino appena eletta - senza dimenticare questi quasi 35 anni di eredità che ci vengono consegnati e che sono frutto del lavoro di tutte noi donne del vino, ma, in particolare, delle presidenti che mi hanno preceduto e che tanto hanno profuso, ognuna di loro con il proprio tratto distintivo. Un ringraziamento per tutte alle tre Presidenti che conosco meglio: Pia Donata Berlucchi, la prima presidente al cui fianco ho lavorato, alla mia conterranea Elena Martusciello, con cui ho condiviso tanti degli inizi della mia vita associativa, e a Donatella Cinelli Colombini, da cui ricevo il testimone dopo 7 anni straordinari». E ha annunciato: «La strada tracciata è divenuta familiare a tante di noi, a tutte quelle socie che hanno dedicato tempo e energie per rendere, negli anni, le Donne del Vino quell'associazione splendida che è e che, da oggi, avrò l'onore, meglio la responsabilità di guidare.  Il futuro avrà la cifra della continuità, proponendo il punto di vista delle donne nel "magico" mondo del vino in cui lavoriamo: cultura e promozione, formazione, presenza sui temi che interessano il settore, internazionalizzazione. Sono certa che avremo anche la capacità di rinnovarci: non c'è continuità senza un pizzico di discontinuità». Al suo fianco siederanno la vice presidente vicaria Francesca Poggio (Piemonte), e le vice presidenti Marianna Cardone (Puglia) e Paola Longo (Lombardia). Completano il Cda che resterà in carica per il triennio 2023-2025: Marilisa Allegrini (Veneto), Pia Donata Berlucchi (Lombardia), Antonella Cantarutti (Friuli Venezia Giulia), Cristiana Cirielli (Friuli Venezia Giulia), Carolin Martino (Basilicata), Dominique Marzotto (Sicilia), Antonietta Mazzeo (Emilia Romagna), Jenny Vian Gomez (Abruzzo). Nel collegio dei probiviri, siedono Michela Guadagno (Campania), Elena Tessari (Veneto), Romina Togn (Trentino Alto Adige). CHI È LA NUOVA PRESIDENTE Nata nel 1968, inizia la sua attività lavorativa nel 1992 alla Mastroberardino.  Nel 1994, quando i destini della famiglia Mastroberardino prendono percorsi differenti, partecipa insieme al padre Walter e ai fratelli Paolo e Lucio alla trasformazione e allo sviluppo della tenuta agricola di famiglia, Terredora Di Paolo, oggi 180 ettari di vigna da cui nascono alcune delle etichette che contribuiscono a portare l'Irpinia e la Campania nel mondo. Daniela oggi è amministratore ed export manager della Terredora. È socia delle Donne del Vino dalla fine degli anni Novanta, quando l'allora delegazione campana era composta da sole 4 produttrici. Più volte consigliera nazionale con le presidenti Berlucchi, Martusciello e Cinelli Colombini, dal 2016 è vicepresidente. Ha ricoperto anche incarichi in altre associazioni di settore, è stata, infatti, presidente del Movimento Turismo del Vino della Campania, prima di diventare presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino, ruolo che ha svolto dal 2012 al 2015. È stata premiata nel 2016 con il Premio Standout Woman Award e con il Premio per l'eccellenza del fuoricasa al femminile di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi. CHI SONO LE DONNE DEL VINO Le Donne del Vino sono l'associazione di enologia al femminile più grande del mondo. Nata nel 1988, conta oggi 1018 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. L'associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nel 2019 hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo. Durante la IIª Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano a novembre, hanno siglato un patto internazionale di collaborazione con le rappresentati di Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies' Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine - Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin - Francia, Baia's Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine - Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco - Perù. Le Donne del Vino italiane promuovono indagini sul gender gap nelle cantine e sull'uso del vetro leggero. La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell'attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione. Dall'anno scolastico 2021-2022 è partita la sperimentazione del progetto D-Vino per introdurre l'insegnamento del vino negli istituti turistici e alberghieri direttamente organizzato dalle Donne del Vino. Le socie stanno realizzando il primo ricettario italiano che parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in favore della salvaguardia dell'identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano comprendono anche le degustazioni sui vini da "vitigni reliquia" e da "vigneti antichi". Le Donne del Vino promuovono il turismo del vino en plein air con il progetto Camper Friendly. Contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di sensibilizzazione come #tunonseisola e il più recente sharing corner del sito per agevolare chi cerca lavoro. Maggiori notizie sono nel sito e nel blog www.ledonnedelvino.com oltre che nel mensile D-News inserto del Corriere

LE GIORNATE DELLE DONNE DEL VINO 2023 SI APRONO NEL SEGNO DI UN MONDO UNITO

LE GIORNATE DELLE DONNE DEL VINO 2023 SI APRONO NEL SEGNO DI UN MONDO UNITO

DECINE DI EVENTI, CONVEGNI, INIZIATIVE SOCIAL E DIBATTITI COINVOLGERANNO LE DONNE DEL VINO DI UNDICI PAESI, DALL'AUSTRALIA AL CILE. LA PRESIDENTE MASTROBERARDINO: «UN'ALLEANZA INTERNAZIONALE PER ACCRESCERE LE OPPORTUNITÀ E LA CONDIVISIONE DI ESPERIENZE».

«Donne, vino: un mondo unito». È con questo tema che si aprono oggi le Giornate delle Donne del Vino, (1°-12 marzo 2023), organizzate in occasione dell'8 Marzo, per trasmettere un messaggio comune di unione, dialogo e apertura a un network internazionale di donne per incrementare la cultura del vino e la valorizzazione femminile nel settore vitivinicolo. Decine di eventi, convegni, dibattiti in tutta Italia e un'iniziativa social dove saranno proprio le foto delle Donne del Vino, il punto di forza per il loro effetto virale nella rete. Ogni foto ritrae una donna con un mappamondo simbolo scelto sul logo per rappresentare il tema 2023. Partecipano all'iniziativa anche le donne del vino di dieci Paesi del mondo: Amuva (Argentina), The Fabulous Ladies' Wine Society (Australia), 11 Frauen und ihre Weine (Austria), Donne del Vino del Cile, Wow (Croazia), Femmes de Vin (Francia), Baia's Wine (Georgia), Vinissima (Germania), Women in Wine – (Nuova Zelanda) e Las Damas del Pisco (Perù). Le Giornate delle Donne del Vino sono infatti un tassello del network internazionale di cui l'associazione italiana è capofila. «Dal 2019 abbiamo costituito una rete internazionale - conferma la presidente nazionale delle Donne del Vino Daniela Mastroberardino - con dieci associazioni femminili simili a noi in altre parti del mondo con cui a novembre abbiamo siglato un patto internazionale di collaborazione. Stiamo lavorando per creare una solida alleanza capace di accrescere le opportunità e l'internazionalizzazione usando lo sharing, la condivisione di esperienze, contatti, formazione e comunicazione. Le Giornate delle Donne del Vino saranno il primo tassello di un'identità comune di questa rete di associazioni di cui l'italiana è capofila, in virtù del fatto che abbiamo promosso l'idea e siamo la più grande e organizzata associazione femminile del mondo e, dunque, sentiamo forte la responsabilità di guidare il movimento». Le Donne del Vino, con oltre mille socie di tutte le regioni italiane e di tutta la filiera enologica, è la più grande e organizzata associazione femminile del mondo e, anche per questo, ha un ruolo guida per l'intero movimento. L'Associazione, fondata nel 1988, copie quest'anno 35 anni. Hashtag: #donnedelvino #womenofwine #donnevinounmondounito #festadonnedelvino Tutte le iniziative delle Giornate delle Donne del Vino sono segnalate qui:  https://ledonnedelvino.com/blog/

Donne del Vino FVG al Vinitaly

Donne del Vino FVG al Vinitaly

8 etichette tra le più premiate a livello nazionale ed internazionale di altrettante Donne del Vino del Friuli Venezia Giulia, che rendono illustre e sempre più conosciuto nel mondo il nostro territorio.

Questa l'idea alla base della degustazione che si svolgerà Martedì 4 Aprile alle 16 a Vinitaly, presso lo stand istituzionale regionale curato dall'Ersa al Padiglione 6. Il titolo della degustazione, riservata alla stampa e agli operatori del settore, "Medal Winning-wines: i vini di eccellenza nazionale ed internazionale delle Donne del Vino del Friuli Venezia Giulia", proporrà in degustazione vini di alcune delle socie produttrici premiati dai più autorevoli concorsi e guide. La degustazione, unica nel suo genere, sarà guidata dalla vice delegata Donne del Vino FVG e sommelier di Sorsi e Percorsi Maria Teresa Gasparet e dall'enologa e brand ambassador internazionale Lorenza Scollo. I vini in degustazione, 4 bianchi e 4 rossi, sono Ronco delle Cime Friulano Doc Collio 2021 di Ornella Venica (Venica & Venica), Sauvignon Segrè 2021 di Castello di Spessa rappresentato da Eleonora Beviglia, Myo Pinot Bianco 2020 di Annalisa Zorzettig (Zorzettig Vini), Pinot Grigio Case Sugan 2019 di Anna Brisotto (San Simone), Pinot Nero Terre Magre 2022 di Piera Martellozzo, Terrano 2020 di Mirella della Valle (Castelvecchio), Schioppettino di Prepotto Riserva 2018 di Hilde Petrussa (Vigna Petrussa), Pignolo Arbis Ros 2017 di Alessandra Mauri (Borgo San Daniele). "Questa edizione del Vinitaly ci vede presenti, grazie alla Regione Friuli Venezia Giulia e all'ERSA, per sostenere il prestigio del nostro comparto vitivinicolo" – spiega Elena Roppa, delegata regionale dell'Associazione - "La degustazione che abbiamo organizzato, grazie alle nostre socie produttrici, è un vero e proprio omaggio all'eccellenza dei vini friulani, che conquistano sempre più spazio e valore a livello internazionale". Presso l'area del Friuli Venezia Giulia al Padiglione 6 del Vinitaly, saranno inoltre presenti gli stand di nove cantine delle socie e diverse Donne del Vino produttrici, sommelier e giornaliste saranno in fiera per lavoro in quei giorni. La cena di gala di chiusura dell'evento a Palazzo della Gran Guardia, che si tiene mercoledì 5 Aprile ed è organizzata dall'Associazione Nazionale Le Donne del Vino, proporrà in assaggio, oltre ad alcuni vini friulani, anche il Prosciutto di San Daniele Dop e il frico da Formaggio Montasio Dop grazie alla collaborazione con il Consorzio del Prosciutto di San Daniele e con la Latteria di Aviano.

VINITALY 2023: LE DONNE DEL VINO ESPLORANO I NUOVI TRENDS IN SETTE CALICI

VINITALY 2023: LE DONNE DEL VINO ESPLORANO I NUOVI TRENDS IN SETTE CALICI

DOMENICA 2 APRILE CRISTINA MERCURI, CANDIDATA A DIVENTARE MASTER OF WINE, GUIDA LA DEGUSTAZIONE «NEW TRENDS - WINE TO THE MOON AND BACK» CON VINI DA PAESI DEL VECCHIO E NUOVO MONDO PER SCOPRIRE LE NUOVE FRONTIERE ENOLOGICHE

adeguarsi al cambiamento? Che cosa vogliono i nuovi consumatori? Domande a cui cercheranno di dare una risposta le Donne del Vino a Vinitaly 2023 proponendo un'insolita degustazione domenica 2 aprile alle 11,30 (Palaexpo, sala Tulipano, piano  - 1) dal titolo «New trends - Wine to the moon and back». Per accrediti: press@ledonnedelvino.com, donne@ledonnedelvino.com. Ad accompagnare il viaggio attraverso le nuove frontiere di consumo è stata chiamata Cristina Mercuri, wine educator, candidata a diventare la prima Master of Wine donna italiana. Seguendo il tema dell'anno «Donne, vino: un mondo unito», si assaggeranno sette calici da diversi paesi del Vecchio e Nuovo Mondo per scoprire come le Donne del Vino stiano contribuendo concretamente a un futuro più sostenibile. Un evento che coinvolgerà anche il network internazionale costituito dal 2019 con dieci associazioni femminili in altre parti del mondo e con cui si sta lavorando per creare una solida alleanza capace di accrescere le opportunità e l'internazionalizzazione. «Ci stiamo confrontando con le Donne del Vino di tutto il mondo – dice la presidente nazionale delle Donne del Vino Daniela Mastroberardino - così da comprendere l'attualità del momento che viviamo e il futuro che ci aspetta. In questa prospettiva, ci confronteremo in una degustazione sui nuovi trend del vino, per interrogarci sulle innovazioni che ci possono far cogliere nuove opportunità e sulla riscoperta di alcuni metodi di produzione della tradizione e che possono essi stessi essere una possibilità di identità interessante per il mercato. Un viaggio verso la luna e ritorno, come abbiamo voluto titolarla con Cristina Mercuri che condurrà questo interessante confronto. Il nostro evento di punta al Vinitaly rappresenta bene lo stato dell'arte dell'associazione, la sua capacità di interpretare la complessità di un settore, quello del vino, attraversato da tante spinte, e riassumere il nostro messaggio di lavorare per un mondo dove la differenza sia ricchezza». «Sostenibilità ambientale e sociale – aggiunge Mercuri - sono i nuovi trends che rivelano un consumatore sempre più consapevole e attento. Il mercato di domani andrà verso la direzione di produrre vini più sostenibili non solo economicamente, ma anche dal punto di vista ambientale e sociale. Azioni in vigna, approcci produttivi in cantina ma anche innovazione nel packaging si diffondono e incontrano i bisogni delle prossime generazioni». LE DONNE DEL VINO FESTEGGIANO 35 ANNI DI ATTIVITÀ Un Vinitaly importante per l'Associazione di enologia al femminile più grande del mondo che quest'anno festeggia i 35 anni di attività. Nata nel 1988, conta oggi 1059 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. L'associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nel 2019 hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo. Durante la IIª Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano a novembre 2022, hanno siglato un patto internazionale di collaborazione con le rappresentati di Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies' Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine - Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin - Francia, Baia's Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine - Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco - Perù. Le Donne del Vino italiane promuovono indagini sul gender gap nelle cantine e sull'uso del vetro leggero. La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell'attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione. Dall'anno scolastico 2021-2022 è partita la sperimentazione del progetto D-Vino per introdurre l'insegnamento del vino negli istituti turistici e alberghieri direttamente organizzato dalle Donne del Vino. Le socie stanno realizzando il primo ricettario italiano che parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in favore della salvaguardia dell'identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano comprendono anche le degustazioni sui vini da "vitigni reliquia" e da "vigneti antichi". Le Donne del Vino promuovono il turismo del vino en plein air con il progetto Camper Friendly. Contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di sensibilizzazione come #tunonseisola e il più recente sharing corner del sito per agevolare chi cerca lavoro. Maggiori notizie sono nel sito e nel blog www.ledonnedelvino.com oltre che nel mensile D-News inserto del Corriere Vinicolo. CHI È CRISTINA MERCURI Cristina Mercuri DipWSET, è Presenter, Wine Educator e Master of Wine Candidate. Cristina ha lasciato la carriera di avvocato per dedicarsi alla sua più grande passione, quella del vino. Oggi è Founder e Head of Education di Wine Club, un'accademia innovativa nella didattica del vino. Insegna agli studenti in tutte le fasi del percorso, da principianti a Candidati Diploma WSET, oltre che ai Sommelier e alle aziende di Wine & Spirits. È presenter per i più importanti eventi sul vino in Italia come Vinitaly e Milano Wine Week, oltre che per eventi privati e promozionali. È VDP Ambassador per l'Italia, oltre che Sherry e Cava Educator. Cristina ha più di 10 anni di esperienza nel settore e si distingue per la sua profonda conoscenza multidisciplinare. È candidata a diventare la prima donna Italiana Master of Wine, e sta preparando il suo Research Paper su un tema molto attuale: i vitigni ibridi. LE DONNE E IL VINO: DATI E CURIOSITÀ In Italia, le donne guidano il 28% delle imprese agricole con vigneto e/o cantina, il 24,8% delle imprese commerciali al dettaglio di vino e il 12,5% di quelle all'ingrosso. Dirigono il 12,3% delle cantine industriali e nel complesso il 26,5% delle 73.700 aziende italiane del vino (2017 CRIBIS Società del gruppo Crif specializzata nel business information). Un rilevamento più recente (2022 Nomisma Wine Monitor Viaggio nell'Italia del vino) ci fornisce un'indicazione più dettagliata della presenza femminile nelle imprese italiane del vino: in vigna e in cantina la loro presenza è del 14%, dato che corrisponde anche alle iscritte donne di Assoenologi. Il gentil sesso cresce di numeri e di ruolo via via che il vino si avvicina al consumatore: sono l'80% degli addetti al marketing e alla comunicazione, il 51% di chi si occupa di commerciale e il 76% di chi riceve gli enoturisti. La SAU, Superficie Agricola Utilizzabile, a conduzione femminile è solo il 21% del totale ma produce il 28% del PIL agricolo (Censis 2018). La superficie media delle imprese agricole dirette da donne era di 11 ettari nel 2018. Anche nell'impegno ambientale già nel 2016 il vigneto bio o in conversione delle donne era il 27,4% a fronte di un dato italiano dell'11,8%. Secondo Divinea (2021) il 66% delle esperienze in cantina sono prenotate da donne. Dato confermato da un altro fortissimo portale di enoturismo Winedering (2022) secondo il quale le donne convertono il contatto in prenotazione il 14% in più degli uomini e sono il 53% dei visitatori delle cantine. Il turismo del vino italiano è rosa anche per le persone che accolgono i visitatori in cantina: il 28% delle imprese enoiche aperte al pubblico ha solo personale femminile, il 27% una prevalenza femminile e solo il 6,1% ha uno staff tutto maschile alla wine hospitality. Le donne sono più attente degli uomini al packaging del vino. Le bottiglie devono presentarsi bene. Mentre gli uomini preferiscono colori come nero, grigio e blu, le donne amano il viola, il rosso e in genere le tinte pastello. I Paesi dove il mercato del vino è maggiormente in mano alle donne sono Giappone, India e in generale l'Asia. Una curiosità: secondo un'indagine del Professor Gabriele Micozzi della Luiss di Roma e il Live Spin Off Università Politecnica delle Marche, l'uomo astemio appare alle donne noioso e poco interessante rispetto a quello bevitore a cui si collega a un profilo colto, interessante e divertente.

ENOTURISMO ITALIA: DETERMINANTE IL RUOLO DELLE DONNE DEL VINO

ENOTURISMO ITALIA: DETERMINANTE IL RUOLO DELLE DONNE DEL VINO

Le cantine turistiche del Movimento Turismo del Vino triplicano e diversificano l'offerta per i viaggiatori eno-appassionati. Determinante il ruolo delle donne nelle cantine turistiche delle Donne del Vino, ma non mancano le criticità.

I Comuni Città del Vino confermano il loro ruolo centrale nello sviluppo dell'enoturismo Presentato a Vinitaly il 3 aprile con la ministra Daniela Santanchè la più grande indagine mai realizzata sul turismo del vino in Italia: 265 cantine e 145 comuni di distretti enologici che fotografano un turismo che accelera, con l'aumento nel numero e nelle tipologie delle esperienze offerte. A Verona, il 3 aprile di 30 anni fa nasceva il Movimento Turismo del Vino, la prima associazione sull'enoturismo e oggi Città del Vino, Donne del Vino, La Puglia in Più e il Movimento celebrano l'anniversario mostrando gli spettacolari dati di crescita di questo comparto. L'indagine a cura di Nomisma - Wine Monitor diretta da Denis Pantini e realizzata da Roberta Gabrielli e Paola Piccioni va a costituire l'Osservatorio sul turismo del vino ed è la più estesa mai realizzata in Italia. «Le eccellenze italiane, come il vino, sono un forte traino per il turismo: un settore che può dare grandi possibilità occupazionali ai nostri giovani - ha detto il Ministro del Turismo Daniela Santanchè - Anche per questo dobbiamo investire nella loro formazione e per questo in legge di bilancio abbiamo istituito un fondo di 21 milioni di euro». «Lavorare nel comparto turistico richiede sacrificio - ha proseguito il Ministro - che va ricompensato. Per questo stiamo pensando con il ministro Calderone come sostenere le aziende». E ancora: «L'enoturismo cresce perché è legato a un'esperienza, vuol dire poter camminare nei vigneti: per vedere la vendemmia arriveranno 10 milioni di visitatori. Ma c'è ancora tanto da fare: primo la cartellonistica appropriata, poi potenziare il digitale e destagionalizzare il turismo per stabilizzare anche i lavoratori. La promozione è ancora troppo frammentata, deve essere organizzata: dobbiamo avere la capacità di fare rete».  A lei si unisce Dario Stefàno, docente di Economia delle imprese turistiche all'Università Lumsa e di Enoturismo  alla Luiss Business School,  a cui si deve il riconoscimento normativo sulle cantine turistiche del dicembre 2017: «Riempie di soddisfazione constatare come l'introduzione di una normativa agile ma puntuale, abbia messo le ali agli investimenti nelle cantine turistiche italiane che, negli ultimi 10 anni, hanno raddoppiato e in certi casi triplicato l'offerta di esperienze prevedendo intrattenimento, pasti, pernottamenti, serate a tema, esperienze legate al vino, allo sport e alla cultura». IL RUOLO DA PROTAGONISTE DELLE DONNE NELL'OFFERTA E NELLA DOMANDA ENOTURISTICA Donatella Cinelli Colombini, che 30 anni fa creò Cantine aperte e il Movimento Turismo del Vino, si unisce alla presidente delle Donne del Vino, Daniela Mastroberardino, per evidenziare il ruolo femminile. Infatti, benché le cantine turistiche italiane siano dirette soprattutto da uomini (55%), il management della wine hospitality è soprattutto femminile (73%). La wine hospitality delle Donne del Vino si differenzia per una maggiore diversificazione dell'offerta: non solo vino, ma anche attività legate al benessere, alla ristorazione (28%) e ai corsi di cucina (40%), alla ricettività (36%), allo sport (piscine 15%) e all'organizzazione di visite a luoghi limitrofi o di collegamento a eventi culturali (50%). In altre parole, le donne stanno efficacemente trasformando l'attrattiva vino in una proposta di soggiorno di uno o più giorni con attività legate all'arricchimento culturale e alla rigenerazione che ha origine nella natura. «Una proposta di turismo pensata come un'esperienza culturale attiva e coinvolgente – dicono Cinelli Colombini e Mastroberardino - Ora dobbiamo puntare a formare addetti sempre più competenti e preparati all'accoglienza: un visitatore soddisfatto diventa un autorevole brand Ambassador di territorio e prodotto». LE TIPOLOGIE DI CANTINE TURISTICHE ITALIANE La tipologia di cantina turistica più diffusa in Italia è quella piccola e familiare (39%) che appare particolarmente presente in Campania, Puglia e Umbria. Seguono le cantine con rilevanza storica o architettonica (14%) che hanno le percentuali più alte in Veneto e in Piemonte. Le imprese con marchio famoso o storico sono il 12% del totale e sono particolarmente diffuse in Veneto e Sicilia. Piemonte, Toscana, Friuli e Sicilia si caratterizzano per imprese del vino con particolari bellezze paesaggistiche e naturalistiche (11%) mentre in Puglia e in Umbria è più alta la quota di cantine ben organizzate per l'incoming. «Siamo molto soddisfatti – sottolinea Nicola D'Auria, Presidente nazionale Movimento Turismo del Vino – della crescita dei servizi enoturistici avvenuta negli ultimi 10 anni. E speriamo che tutte le Cantine del Movimento, comprese quelle lontane da itinerari e flussi turistici consolidati – criticità emersa in modo chiaro dalla ricerca – possano contribuire a risvegliare e coinvolgere i diversi territori. Ma un dato emerge in modo chiaro e incontrovertibile: se prima il turismo del vino viaggiava spedito, ora corre velocissimo. E non c'era notizia migliore per celebrare il 30° compleanno della nostra associazione». LE CRITICITÀ DELL'ENOTURISMO ITALIANO L'indagine evidenzia due elementi critici: il 44% delle cantine sono lontane dai circuiti turistici o enoturistici, problema particolarmente evidente in Friuli Venezia Giulia, Umbria e Campania. Inoltre, la metà delle cantine chiude al pubblico nel fine settimana e nei giorni festivi. Chiusura che riguarda anche molti uffici turistici, costituendo un serio problema rispetto ai flussi dei visitatori che sono invece concentrati nei giorni di f CITTÀ DEL VINO ED ENOTURISMO «Essere Città del Vino rappresenta sempre più un valore aggiunto – sottolinea il presidente di Città del Vino, Angelo Radica a commento del 19esimo Osservatorio sul turismo del vino, il secondo realizzato da Nomisma Wine Monitor - proprio per una maggiore consapevolezza che hanno gli amministratori locali delle buone pratiche da promuovere in favore dello sviluppo del turismo del vino; il rapporto ci conferma che chi amministra una Città del Vino matura nel tempo una maggiore sensibilità e capacità di intervento e programmazione». Per i 145 sindaci intervistati, infatti, essere Città del Vino significa promuovere e valorizzare il vino e la sua cultura (per il 76%); essere all'interno di una rete, di un progetto condiviso per poter creare strategie di marketing turistico (65%); avere una capacità di raccontare e di creare occasioni di promozione del territorio, dei suoi prodotti e delle sue aziende (48%). Il Rapporto evidenzia anche gli ambiti in cui i Comuni possono migliorare per favorire l'enoturismo: potenziamento degli uffici di informazione turistica e loro apertura nei giorni festivi; sostegno alla formazione del personale anche per gli uffici pubblici in materia enoturistica; dotazione di strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale; maggiore condivisione delle collaborazioni e fare sempre più rete. Nella foto da sinistra: Paolo Corbini e Angelo Radica (Città del Vino), Nicola D'Auria (Movimento Turismo del Vino), Roberta Gabrielli (Nomisma), Daniela Santanchè (Ministra Turismo), Dario Stefàno (Docente enoturismo Luiss),  Donatella Cinelli Colombini e Daniela Mastroberardino (Donne del Vino). 

LE DONNE DEL VINO FESTEGGIANO IL 35°ANNIVERSARIO DALLA FONDAZIONE A FIRENZE

LE DONNE DEL VINO FESTEGGIANO IL 35°ANNIVERSARIO DALLA FONDAZIONE A FIRENZE

Sarà presentata l’indagine “Donne vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” condotta da Marta Galli dell’Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism.

Le Donne del Vino celebrano il loro 35° compleanno con un evento che rivela, per la prima volta, il ruolo di sentinelle culturali dei produttori di vino nei territori in cui operano. L’appuntamento è a Firenze, lunedì 20 novembre alle 11 a Palazzo degli Affari (Piazza Adua di fronte alla stazione): “Donne vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” con questo titolo verranno presentati gli esiti dell’indagine condotta da Marta Galli, direttore operativo dell’Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Lo studio poggia su 4 pilastri: ·       paesaggio e emergenze architettoniche, ·       testimonianze storiche e artistiche, ·       tradizioni locali comprese quelle gastronomiche, ·       vitigni autoctoni minori e pratiche agricole del passato. «È un grande onore per noi accogliere le Donne del vino da tutta Italia – dice Donatella Cinelli Colombini, delegata delle Donne del Vino della Toscana - Per la prima volta in un’indagine viene indagato il ruolo fondamentale della “gente del vino” nella salvaguardia culturale delle aree rurali in cui opera. Un patrimonio di saperi e ambiente che andrebbe perduto senza l’opera di salvaguardia dei produttori che ne fanno un elemento caratterizzante delle proprie bottiglie e del proprio storytelling. Azione che li trasforma da custodi in divulgatori e amplifica l’importanza del loro ruolo». «Un modo inconsueto di celebrare un anniversario di fondazione – aggiunge Daniela Mastroberardino, presidente nazionale dell’Associazione - mettendo l’accento sull’utilità delle Donne del Vino con un contributo importante e innovativo alla civiltà del vino. Una vera pietra miliare rispetto a un nuovo campo di indagine e a un nuovo modo di guardare chi produce e consuma vino proponendoli come sentinelle dell’integrità culturale dei distretti enologici. Un’azione in cui le donne hanno un posto privilegiato così come i turisti del vino». La celebrazione del 35° si concluderà con una visita al cantiere dei restauri degli affreschi (1325 ca) di Giotto nella Cappella Bardi nella Basilica di Santa Croce, considerato il testamento artistico del più grande pittore del Medioevo italiano.

DONNE DEL VINO A FIRENZE PER I 35 ANNI: «I PRODUTTORI SONO ANCHE SENTINELLE DEI TERRITORI»

DONNE DEL VINO A FIRENZE PER I 35 ANNI: «I PRODUTTORI SONO ANCHE SENTINELLE DEI TERRITORI»

LE DONNE DEL VINO RIVELANO IL RUOLO PROTAGONISTA DELLA GENTE DEL VINO NELLA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGISTICO DEI TERRITORI IN CUI OPERANO.

Per la prima volta la “gente del vino” mostra il suo volto di custode e valorizzatore del contesto in cui opera inteso come storia locale, architetture, paesaggio, cultura materiale legata all’enologia e agli alimenti. Nessun altro comparto produttivo ha una simile attitudine nella salvaguardia del proprio territorio. Basti pensare che in Italia vengono cementificati due m2 di suolo al secondo e invece il 44% di chi ha un’impresa nel vino è in edifici storici e tutti (96,6%) ritengono che sia necessario restaurare le costruzioni antiche piuttosto che costruirne di nuove.  Infatti il 44,7% del campione intervistato ha ripristinato edifici preesistenti e per farlo ha usato soprattutto (56,1%) imprese del posto. L’indagine su “Donne, vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” è stata condotta da Marta Galli, direttore operativo Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano, è stata presentata a Firenze in occasione del 35° anniversario delle Donne del vino nate proprio in questa città nel 1988. «Un segno di speranza in un Paese dove le alluvioni vengono amplificate da un eccessivo sfruttamento del suolo e i “non luoghi” sono sempre più diffusi  -  dice la presidente nazionale delle Donne del Vino Daniela Mastroberardino - resta da vedere se il campione di 237 socie produttrici in tutte le regioni italiane – l’associazione è composta da professioniste con ruoli dirigenti in cantine, ristoranti, enoteche e poi sommelier, consulenti, comunicatrici - corrisponde a un’uguale attitudine virtuosa dei colleghi maschi, ma vogliamo sperare di sì». «L’indagine ha portato alla luce un aspetto ancora inesplorato dell’attività di chi produce, vende o fa consumare il vino: l’attitudine a conservare l’identità e la cultura locale per usarla nello storytelling delle bottiglie - ha detto Donatella Cinelli Colombini, past president nazionale e delegata delle Donne del Vino Toscane. «Infatti il 94% del campione usa la storia locale per contestualizzare i propri vini» ha commentato Marta Galli dando anche altri elementi di riflessione: «Il 44% di chi ha un’impresa utilizza edifici storici e il 49% ha un’opera d’arte in azienda». «Ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di sculture di Donatello o affreschi del Ghirlandaio, anche se in alcune aziende del vino ci sono anche quelli, ma essere attenti custodi di eredità del passato, è comunque importante» ha concluso Donatella Cinelli Colombini. Per quanto riguarda la salvaguardia della biodiversità e della cultura materiale le Donne del Vino costituiscono un esempio virtuoso da imitare «con pochissime eccezioni (96,9%) usa vitigni autoctoni nella produzione dei propri vini, e oltre la metà punta proprio su quelli per raccontarsi» ha spiegato Marta Galli. «Altrettanto plebiscitario (94,5%) l’utilizzo di alimenti e ricette locali in abbinamento alle bottiglie evidenziando un bisogno di identità e radici che va a tutto vantaggio della salvaguardia degli antichi saperi». Dati accolti con entusiasmo dalla vicepresidente della Regione Toscana e Assessora all’Agricoltura Stefania Saccardi, dal suo dirigente Gennaro Giliberti che sono intervenuti all’incontro: «I risultati di questa ricerca  presentata dall’Associazione Donne del Vino - ha detto Saccardi - confermano l’attenzione e la professionalità di cui la Toscana è stata sempre portatrice in agricoltura che, come vediamo, ha plasmato il paesaggio rurale e dato vita a un repertorio di saperi immateriali come tradizioni, abitudini, leggende, ma anche saperi materiali come architetture e strumenti. La viticoltura in particolare, in cui si fa strada sempre di più la sensibilità propria delle donne, che sanno coniugare la strategia vitivinicola e la produzione con l’attrattività turistica, la bellezza del prodotto e dei territori, l’armonia ambientale, sociale, economica, ha aperto la strada a una nuova visione del territorio che va oltre quella economica, diventando visione storica, identitaria di valori, biologico/naturale. Non è un caso che gli agricoltori della nostra regione, impegnati ormai da tempo a mettere in campo buone pratiche agricole finalizzate a ridurre il più possibile l’impatto ambientale delle produzioni, abbiano mostrato una precoce apertura rispetto ai temi della sostenibilità. E i dati presentati oggi ce lo raccontano, dicendoci che nelle politiche vitivinicole la Toscana è sulla buona strada grazie al lavoro delle nostre imprese e al fatto che nelle politiche della Regione il tema della sostenibilità ambientale ed economica ha progressivamente assunto un ruolo centrale. Un tema destinato a crescere ulteriormente in futuro grazie anche al contributo, all’impegno, alla lungimiranza e sensibilità delle Donne del Vino». Erano presenti anche Carlos Santos CEO Amorim Cork Italia e gli storici d’arte Cristina Acidini, Stefano Filipponi, Gian Antonio Golin che hanno introdotto la visita pomeridiana al restauro della Cappella Bardi in Santa Croce testamento artistico di Giotto. L’intervento, che durerà tre anni, è stato affidato dall’Opera di Santa Croce, all’Opificio delle Pietre Dure e ha il sostegno decisivo dell’Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano (ARPAI) e della Fondazione CR Firenze, oltre che del ministero per i Beni e le Attività Culturali. La visita al restauro è stata voluta e promossa dalla consigliera nazionale delle Donne del Vino Dominique Marzotto. «Questo anniversario pone giustamente l’accento sul prezioso ruolo culturale svolto dall’Associazione Donne del Vino – ha detto Cristina Acidini, presidente Opera di Santa Croce - L’impegno di tante imprenditrici del settore enologico per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e dei beni culturali e artistici di cui sono ricche le loro aziende e i territori in cui esse operano è davvero rilevante e costituisce un’esperienza modello di azione culturale diffusa. Per questo l’Opera di Santa Croce, la cui missione principale è proprio quella di tutela e valorizzazione, con grande piacere partecipa alla celebrazione di questo anniversario, accogliendo le Donne del Vino provenienti da tutta Italia per condividere con loro il valore e la bellezza del patrimonio che le è stato affidato».

DONNE DEL VINO: FIRMATO PROTOCOLLO CON LA POLIZIA DI STATO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

DONNE DEL VINO: FIRMATO PROTOCOLLO CON LA POLIZIA DI STATO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

Oggi 23 gennaio è stato siglato il Protocollo d’intesa tra la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e l’Associazione nazionale di enologia “Le Donne del Vino”.

Finalità del protocollo è lo sviluppo del Progetto #TUNONSEISOLA, una campagna ideata per promuovere iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione, a livello territoriale, idonee a diffondere la conoscenza e l’approfondimento delle tematiche afferenti alla violenza di genere ed agli strumenti di tutela delle vittime e ad incoraggiare le donne vittime di violenza a denunciare. L’intesa è nata dalla comune esigenza di incrementare i livelli di sicurezza delle donne, individuando modalità nuove ed efficaci per diffondere la cultura di genere, nel solco già tracciato con la campagna permanente della Polizia di Stato “Questo non è amore”, raggiungendo in maniera sempre più capillare le donne non solo nella sfera privata, ma anche nel luoghi di lavoro e di svago o aggregazione, atteso che l’Associazione “Le donne del vino” conta più di 1100 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte di vino in tutta Italia, ed è parte di un network internazionale di 10 associazioni del comparto enologico femminile presenti in tutto il mondo. Saranno sviluppate, grazie all’accordo, iniziative rivolte sia al personale femminile delle imprese aderenti all’Associazione Nazionale “Le Donne Del Vino” che ai followers e agli amanti del vino, al fine di diffondere la conoscenza dei segnali della violenza, nel quadro di aggiornate strategie di prevenzione di eventi illegali o pericolosi connessi a forme di violenza basata sul genere. L’obiettivo dell’Associazione è quello di diffondere la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo, promuovendo incontri nelle cantine, convegni e azioni di sensibilizzazione anche attraverso la creazione di uno spazio virtuale di ascolto sul sito web “ledonnedelvino.com”. Sul punto, Daniela Mastroberardino, presidente delle Donne del Vino, ha dichiarato: «Da anni le Donne del Vino sono in prima linea nel contrasto alla violenza di genere. Dopo l’assassinio di una nostra socia, la sommelier Donatella Briosi, per mano dell’ex marito, nel 2018 abbiamo incrementato le nostre iniziative per sostenere economicamente i centri anti violenza e portare all’attenzione politica i corsi per il rispetto di genere che insegnano a distinguere fra maleducazione e reati. È stata creata la catena di solidarietà “tu non sei sola” dove sul nostro sito mettiamo in evidenza tutte le iniziative culturali volte al rispetto e a combattere la violenza di genere. Della nostra associazione fanno parte molte donne imprenditrici che lavorano, sono economicamente indipendenti e hanno una fitta rete di relazioni. Il settore del vino è quello dove le donne sono più vicine alla parità salariale e di ruoli: le donne sono l’80% degli addetti al marketing e alla comunicazione, il 51% di chi si occupa di commerciale e il 76% di chi riceve gli enoturisti. Questo non ci mette al riparo dalla violenza, anzi: a settembre abbiamo assistito al femminicidio di Marisa Leo, la seconda socia uccisa in pochi anni. Motivo per cui oggi siamo qui a firmare questo accordo con la Polizia di Stato che ci rende ancora più forti e convinte ad andare avanti». Roberta Urso, delegata delle Donne del Vino di Sicilia, ha aggiunto: «La delegazione Sicilia delle Donne del vino già da diverso tempo, inizialmente partecipando attivamente alla campagna nazionale #tunonseisola, tiene alta l’asticella nei confronti del tema della violenza di genere, tanto che a seguito di una intensa attività di progettazione a Febbraio 23 è nato il format “DxD: calici di vita” , fortemente voluto in particolare dalla socia Marisa Leo, che a Settembre di quest’anno ci ha lasciate per mano violenta da parte di chi diceva di amarla.  DXD “È un roadshow itinerante attraverso la nostra isola, una alleanza tra la nostra delegazione, chef “illuminati” e associazioni e centri antiviolenza nasce che attraverso dei wine lunch solidali supportiamo concretamente ponendo evidenza sulle loro attività quotidiane. Ma c’è di più, perché proprio in questi giorni è nata la “Marisa Leo Onlus”, con l’obiettivo di fornire un aiuto economico alle fasce deboli attraverso l’istituzione di borse di studio annuali rivolte ai figli delle vittime di violenza. formare, continuando il percorso già intrapreso da Marisa per diffondere e creare consapevolezza riguardo alla cultura del rispetto delle donne, delle diversità e dell’ambiente; creare rete affinché ciascuna vittima di violenza sappia in ogni momento a chi rivolgersi e cosa fare in qualunque territorio, Queste iniziative ed idee oggi hanno ancora più valore grazie alla firma del protocollo di intesa con la Polizia di Stato, che ci sarà accanto dando maggiore forza, credibilità a concretezza alle nostre azioni»

8 MARZO: SEI DONNE DEL VINO ITALIANO RACCONTANO LE LORO ETICHETTE PREFERITE

8 MARZO: SEI DONNE DEL VINO ITALIANO RACCONTANO LE LORO ETICHETTE PREFERITE

In vista dell'8 marzo, abbiamo preparato per voi una selezione di vini a cura di sei donne del vino italiano per celebrare la Giornata Internazionale della Donna.

NICOLE VEZZOLA: ROSAMARA VALTENESI CHIARETTO RIVIERA DEL GARDA CLASSICO 2023. Il Rosamara della cantina Costaripa è un vino incanta con la sua eleganza e raffinatezza, nascondendo in ogni sorso un'anima unica. Con il suo blend vinificato a lacrima e un'affinatura in botti di rovere che ne esalta l'equilibrio, questo rosé svela note delicate di pesca, frutti rossi e un tocco speziato di pepe nero. Al palato, si manifesta come un vino energico e armonioso, perfetto compagno per cene romantiche e aperitivi in riva al lago. ADAMARIA NARDI: RIVE DI FARRA DI SOLIGO MILLESIMATO EXTRA DRY 2023. Il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Rive di Farra di Soligo Millesimato Extra Dry della cantina La Farra è una scelta perfetta per celebrare la festa della donna. Dal profumo fresco e fruttato, questo spumante si distingue per il suo colore giallo paglierino con riflessi verdognoli e la sua eccellente sapidità. Adamaria Nardi, che insieme ai fratelli Innocente e Guido è titolare dell’azienda ed erede della tradizione vitivinicola di famiglia, afferma: "è la versione che ha reso famoso questo vino per la sua gentilezza, amabilità, morbidezza, il che a mio parere lo rende il vino perfetto da bere nella giornata dedicata alle donne. VERONICA RUGGERI: CARTIZZE - VALDOBBIADENE D.O.C.G. SPUMANTE SUPERIORE DI CARTIZZE 2022. Il Valdobbiadene D.O.C.G. Superiore di Cartizze della cantina Le Colture è l'emblema del territorio di Valdobbiadene, racchiuso in una bottiglia. Proveniente dall'omonima collina, composta da rocce marnose e silitose che testimoniano la presenza di antichi mari e lagune, questo spumante offre un'esplosione olfattivo-gustativa di sensazioni uniche. "Il Cartizze è il re del nostro territorio.", sottolinea Veronica Ruggeri, titolare di Le Colture insieme ai fratelli Alberto e Silvia, e continua "A causa della percezione di un residuo zuccherino più alto, questo vino viene spesso considerato femminile. MARTA PALADIN FURLAN: RIBOLLA GIALLA IGT 2022. La Ribolla Gialla di Le Monde si presenta con un colore giallo paglierino brillante e un profumo intenso, caratterizzato da sentori floreali e fruttati. Al palato, si rivela fresco, con un equilibrio deciso tra acidità e sapidità, e una buona persistenza. Marta Paladin Furlan, responsabile dell'ufficio marketing di Le Monde, condivide la sua passione per la Ribolla Gialla e spiega il motivo per cui questo vino ha un posto speciale nel suo cuore: “La nostra Ribolla Gialla, oltre ad essere un vino armonioso adatto a qualsiasi occasione, rappresenta una delle più antiche eccellenze delle produzioni enoiche friulane. ALESSANDRA TESSARI: MASSIFITTI BIANCO VERONESE IGT 100% TREBBIANO DI SOAVE 2020. Il Massifitti della cantina Suavia rappresenta un vero e proprio omaggio alla terra e alla tradizione, incarnando l'essenza del Trebbiano di Soave, un vitigno storico del territorio spesso trascurato. Questo vino è frutto di una lunga ricerca condotta dalla Cantina Suavia alle radici di questa antica varietà, al fine di riscoprirne il carattere e l'identità. Nato e cresciuto sui basalti di Fittà, si distingue per il suo colore giallo paglierino brillante e per il suo complesso bouquet aromatico, che spazia dagli agrumi alle spezie dolci, con note minerali e marine che conferiscono profondità e complessità. ERIKA BARBIERI: FRIULANO COLLIO DOC 2022. Il Friulano DOC Collio di Tenuta Stella è un vino che incanta il palato e l'anima con la sua eleganza e complessità. Si apre con note floreali e fruttate di violetta, gelsomino e mandarino, arricchite da sfumature di frutta candita e pasticceria. In bocca, si manifesta con freschezza, lunghezza e persistenza delle sensazioni, accompagnate da una delicata sapidità che invoglia ad ogni sorso. Secondo Erika Barbieri, enologa di Tenuta Stella: "Il Friulano incarna l'essenza della sua terra e delle sue tradizioni," afferma Barbieri. "è un vino che rappresenta il territorio in cui nasce e permette a chi, come me, non è autoctono di entrare in contatto con questa straordinaria regione vitivinicola e di apprezzarne tutte le caratteristiche uniche che la rendono così speciale.    

«Enoturismo 4.0»: presentato oggi in Senato il più completo manuale sul turismo del vino italiano. La wine hospitality affidata alle donne

«Enoturismo 4.0»: presentato oggi in Senato il più completo manuale sul turismo del vino italiano. La wine hospitality affidata alle donne

«Enoturismo 4.0», il più completo manuale sul turismo del vino italiano. «Nelle cantine italiane serve diversificare l’offerta, aprire nei weekend e più tecnologia».

In Italia il settore vede ancora piccole cantine con accoglienza familiare, la wine hospitality affidata alle donne, difficile trovare personale formato. È stato presentato oggi a Roma, nella splendida cornice di Palazzo Giustiniani, «Enoturismo 4.0 - Osservatorio Enoturismo: Evoluzione del digitale» (Agra Editrice pp 211 €25), un focus sul settore enoturistico con particolare attenzione all'impatto delle tecnologie digitali. Accolti dal saluto del Presidente del Senato Ignazio La Russa, sono intervenuti il ministro del Turismo Daniela Santanchè, l’onorevole Dario Stefàno, il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, il presidente dell’Oiv Luigi Moio (con un videomessaggio), l’autrice e imprenditrice vitivinicola Donatella Cinelli Colombini, la presidente Associazione Le Donne del Vino Daniela Mastroberardino, il presidente del Movimento Turismo del Vino Nicola D’Auria, il presidente dell'Associazione Città del Vino Angelo Radica, Denis Pantini, Responsabile Agrifood e Roberta Gabrielli, Head of Marketing e Business Processes di Nomisma-Wine Monitor. La moderazione dell'evento è stata affidata a Massimiliano Ossini, conduttore Rai. Il manuale è la più larga e documentata analisi delle destinazioni del vino italiane, cioè città e cantine, che sono state indagate da Nomisma Wine Monitor su un partecipato campione di 145 comuni e 265 imprese. Oltre alla fotografia dell’evoluzione di un comparto che si sta consacrando strategico per tutto il turismo italiano vengono finalmente definite le categorie in cui raggruppare le cantine che già adesso registrano 15 milioni di accessi ogni anno e ricavano sul fronte enoturistico mediamente il 7% del loro business enoico:  piccola cantina con accoglienza familiare (39%), cantina con rilevanza storica, architettonica o artistica (14%), brand famoso/marchio storico (12%), cantina con rilevanza paesaggistica o naturalistica (11%), cantina organizzata per l’incoming (11%) e cantina dotata di offerta innovativa (11%). Oltre ai dati statistici e al commento sulla fotografia delle dinamiche di settore, «Enoturismo 4.0» contiene degli affondi che vogliono rappresentare dei manuali d’uso per gli uffici turistici delle Città del Vino e per le cantine aperte al pubblico. Il focus, spiegato in queste sezioni da Donatella Cinelli Colombini, è sul significato e il funzionamento del wine club e sui vantaggi di un uso coordinato dei social network e della tecnologia per ampliare i follower che ne rappresentano il principale bacino di utenza, così come per l’e-commerce proprietario. Un set di preziose linee guida per chi desidera ampliare la propria visione di business da chi sperimenta sul campo le novità sulla wine hospitality. In allegato tutti i dati. In foto, da sinistra: Massimiliano Ossini, Donatella Cinelli Colombini, Dario Stefàno, Daniela Santanché, Angelo Radica, Daniela Mastroberardino, Nicola D’Auria. Dichiarazioni Daniela Santanchè, Ministro del Turismo: «Dobbiamo aiutare il settore a costruire offerte turistiche sempre più diversificate perché ormai non parliamo più di turismo ma di turismi. E l’enoturismo è una forma di turismo che ci aiuta anche a destagionalizzare perché spesso le cantine sono collocate in luoghi meno conosciuti intorno ai quali si possono costruire percorsi turistici differenti. Serve quindi un’offerta di qualità supportata da percorsi di alta formazione. Lasciatemi poi aggiungere, proprio perché siamo a ridosso dell’8 marzo: questo settore dà lavoro a molte donne e le rende indipendenti economicamente e quindi più libere, e questo è un passo importante contro la violenza di genere». Dario Stefàno, autore e docente universitario: «Questo libro continua a volere essere occasione non solo di verifica dell’evoluzione di un fenomeno legato in modo profondo a due asset strategici del nostro Paese, quali sono, appunto, il turismo e il vino; ma anche di pungolo e richiamo affinché legislatore e governo colgano e, possibilmente, anticipino input e tendenze che caratterizzano questa peculiare declinazione del turismo esperienziale». Riccardo Cotarella, Presidente di Assoenologi: «L’Italia è il Paese più ricco al mondo di ricchezze naturali: biodiversità e trasversalità territoriale. Ogni campanile ha il suo vino, che rappresenta un simbolo e un bene. Il vino è cultura, storia, passione. È nato con l’uomo. Il problema dell’Italia è che non facciamo sistema e questo crea problemi di comunicazione sul vino a livello internazionale. L’enoturismo non è solo economia ma divulgazione: chi viene nelle nostre aziende, diventa un nostro ambasciatore in tutto il mondo». Luigi Moio, Presidente dell'OIV: «L’enoturismo è un comparto strategico per tutti. L’Italia è un museo del vino a cielo aperto. Siamo un modello reale di diversità del vino, che è possibile comunicare e trasmettere agli appassionati solo accogliendoli nei luoghi. I suggerimenti che vengono dati in questo manuale servono per approfondire e per perfezionare l’accoglienza, oltre a costituire un ottimo strumento di studio». Donatella Cinelli Colombini, autrice e imprenditrice vitivinicola: «La mia parte del libro contiene le “istruzioni per l’uso” delle novità emerse dalle indagini. Insegna, ad esempio, cosa sono i winery club e come mai in USA funzionano e da noi no, perché le cantine devono usare più tecnologia nel rapporto con i visitatori e smettere di proporre “esperienze del vino fotocopia”. La parte più nuova riguarda le donne del vino. È breve ma è la prima raccolta organica delle informazioni sul vino al femminile in Italia. Mostra due cose: che le donne delle aziende del vino sono le più vicine al tetto di cristallo e che la parità di genere si raggiunge procedendo in modo asimmetrico cioè presidiano le attività più congeniali alle donne. Infatti nelle cantine le donne sono minoritarie nel settore produttivo ma dominano, anche in termini di progressioni di carriera, il comparto più vicino ai consumatori cioè commerciale, enoturismo, comunicazione e marketing». Daniela Mastroberardino, Presidente dell’Associazione Le Donne del Vino: «Da due anni, la nostra Associazione ha avviato una sperimentazione per introdurre il vino fra le materie di studio degli Istituti Turistici e Alberghieri di tutta Italia. Ora chiediamo che la materia vino entri a pieno titolo nella didattica italiana. Abbiamo coinvolto migliaia di studenti in tutte le regioni con la sola forza delle nostre associate: nel sogno di tutte noi c’è una nuova generazione di futuri responsabili delle sale dei ristoranti così come di futuri manager di uffici turistici, agenzie di viaggio o alberghi che conoscono le nozioni base sul vino e sui territori del vino. In un’Italia dove l’agroalimentare è sempre più importante per il turismo non è possibile continuare a insegnare solo arte, territori e geografia turistica ai futuri manager dell’incoming». Nicola D’Auria, Presidente del Movimento Turismo del Vino: «La collaborazione tra il Movimento Turismo del Vino e l'Osservatorio ha evidenziato il ruolo cruciale dell'enoturismo in Italia, sia sotto il profilo economico che culturale. Questo approfondimento ha rivelato come l'accoglienza, intesa come offerta di un'esperienza immersiva legata al vino e al territorio, sia fondamentale per il successo dell'enoturismo. La partecipazione del Movimento, che opera da una posizione privilegiata con un contatto diretto e quotidiano con l’enoturista, ha quindi evidenziato l'importanza di valorizzare il vino e il territorio attraverso un turismo sostenibile e responsabile, ponendo enfasi sulla qualità dell'esperienza offerta ai visitatori in cantina». Angelo Radica, Presidente dell'Associazione Città del Vino: «Enoturismo 4.0 rappresenta un manuale quanto mai utile per tutti i comuni del vino italiano. In linea con i dati raccolti nelle precedenti diciotto edizioni dell’Osservatorio, si evidenzia come far parte dell’associazione nazionale Città del Vino, con oltre 500 comuni in tutta Italia, abbia un valore aggiunto concreto in termini di opportunità nell’enoturismo con importanti ricadute nel territorio. Per i 145 sindaci intervistati essere Città del Vino significa promuovere e valorizzare al meglio il vino e la sua cultura, essere all’interno di una rete, di un progetto condiviso per poter creare strategie di marketing turistico». Denis Pantini, Responsabile Agrifood e Roberta Gabrielli, Head of Marketing e Business Processes di Nomisma-Wine Monitor: «Le cantine, anche quelle di più piccole dimensioni, hanno accelerato negli ultimi anni il percorso di ampliamento di esperienze enoturistiche offerte, spaziando su dimensioni trasversali, dalla ristorazione alla ricettività, mettendo al centro la natura e il benessere. Lo spirito imprenditoriale, da sempre legato al vino, è così stato messo al servizio dei desiderata degli enoturisti. La soddisfazione di questi ultimi non può prescindere dall’esperienza complessiva vissuta sul territorio e in cantina, ed è proprio questa considerazione che ancora più che in passato pone al centro il ruolo della formazione sull’enoturismo. Il percorso da seguire è delineato, la sfida per le associazioni, le amministrazioni coinvolte e le cantine - in primis - è accrescere lo sviluppo di competenze, da quelle tecniche a quelle relazionali e di customer care; il fine, avere un enoturista che sceglie di tornare e di consigliare l’esperienza vissuta».