Dal 4 e il 7 marzo, ben 1.500 visitatori hanno varcato la soglia delle suggestive sale di Castel Mareccio per lo storico appuntamento annuale dedicato alla viticoltura altoatesina

Mostra vini di Bolzano 2015: suggestioni ai piedi delle Alpi
La mostra vini di Bolzano ha offerto tre giorni di approfondimento, conoscenza e degustazione. Il primo giorno era possibile incontrare i produttori e confrontarsi con chi tutti i giorni segue da vicino il lavoro in vigna e in cantina.
Sono queste le opportunità offerte dalla 93° edizione della Mostra Vini di Bolzano, lo storico appuntamento tenutosi dal 4 al 7 marzo che, come da tradizione, ha visto i vini dell’Alto Adige uniti all’interno di un unico spazio, le affascinanti sale di Castel Mareccio, per far conoscere agli operatori professionali e ai tanti appassionati le innumerevoli sfumature e suggestioni dei vini di questo magico territorio ai piedi delle Alpi italiane.

Il successo del 2015: affascinare il folto pubblico

La mostra si è confermata un grande un successo con ben 1.500 visitatori che si sono avvicendati durante i tre giorni e che emerge dalle parole di Werner Waldboth, direttore marketing del Consorzio Vini Alto Adige: “I numeri ci danno ragione: la Mostra Vini di Bolzano è un appuntamento molto apprezzato. Il nuovo format che mette in evidenza le grandi potenzialità di invecchiamento dei vini altoatesini si è dimostrato vincente e ben identifica una delle loro peculiarità. Un aspetto che affascina sia gli esperti di settore che gli amanti del vino”.

La ricchezza dei vini dell'Alto Adige
Grande corredo aromatico, incisività gustativa ed equilibrio: sono queste le prime caratteristiche che intenditori ed appassionati inseguono quando si accostano ad un vino, nelle sue tante versioni e interpretazioni, proveniente dall’Alto Adige. Ma è proprio la longevità una delle parole più ricorrenti delle conversazioni svoltesi nella tre giorni bolzanina. La capacità di cavalcare il passare degli anni con destrezza e il saper evolvere per raggiungere grandi vette gustolfattive dopo molto tempo dalla data di vendemmia e commercializzazione sono infatti tra gli aspetti, in parte ancora da esplorare, che timbrano in modo decisivo i vini del terroir altoatesino e che il ricco calendario di seminari e incontri previsti nell’ambito della Mostra Vini ha voluto mettere in risalto.

Le degustazioni verticali
Accanto a sessioni che hanno fornito una panoramica del ricco panorama vitivinicolo dell’Alto Adige, si sono susseguite degustazioni verticali di grande fascino.
Il Pinot Nero, uno dei vitigni più leggendari del panorama mondiale, che ha trovato un habitat felice anche in Alto Adige, è stato protagonista di una verticale dal 2001 al 2007 che ha avuto come protagonista il Pinot Nero Vigna S. Urbano di J. Hofstaetter. Riflettori puntati sullo Chardonnay, invece, con l’incontro dedicato a 4 annate del Beyond The Clouds di Elena Walch, proveniente dal vigneto di Castel Ringberg. La Schiava (Vernatsch), dalle sfumature delicate e ideale ad un consumo meno impegnativo, ha stupito anche i più scettici con la sua sorprendente capacità di evolvere con grande slancio: 5 annate, una del 1983, della Schiava Gschleier alte Reben della Cantina Girlan ne sono state la dimostrazione.
Sabato 7 marzo è stata la volta di altri tre alfieri della viticoltura altoatesina: il Lagrein, autoctono a bacca rossa, con 5 annate dell’Urban della cantina Tramin. A seguire ancora la Schiava, questa volta in uvaggio con piccole quantità di Lagrein, ha mostrato la sua straordinaria intensità nelle 5 annate del Santa Maddalena Classico Premstallerhof della Tenuta Hans Rottensteiner. Chiusura, infine, con un vitigno internazionale che in Alto Adige “sente” il terroir in modo magistrale: 4 annate di Cabernet Sauvignon Freienfeld della Cantina Cortaccia.


Fonte: Cs Mostra Vini Bozano
Credit Photo: EOS/Alex Moling
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10/03/2015
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