Il vino italiano: vola al 24,3 percento nel mondo, ma che si beve nelle nostre enoteche?


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L'Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino oggi a Parigi ha presentato la situazione vitivinicola del mondo:
Vediamo qualche dato dell'Italia del vino in numeri: 

-dal 21,8 al 24,3% tra il 2010 e il 2011.
-Nel 2011: crescita del 12% in valore e crescita del 9% in quantità.


Questa l'avanzata italiana sui mercati internazionali: la quota di mercato internazionale è arrivata addirittura al 24,3%.

 

L'Italia s'è desta!


Bene gli alltri europei che esportano, meno bene i produttori sotto l'equatore mentre è stazionaria è la posizione degli Stati Uniti.


«L’Italia ha lavorato bene su tutti i fronti – dice Federico Castellucci, direttore generale dell’Oiv, in un’intervista a Vinitaly –, mentre la Francia ha aumentato di poco le quantità, pur crescendo in valore. La Spagna ha incrementato molto la quota di sfuso, in particolare verso il Cile dove, a causa del devastante terremoto del 2010 è andato distrutto oltre 1 milione di ettolitri di vino. Brillante la Germania sia con l’imbottigliato che con i vini importati sfusi e riesportati confezionati – spiega Castellucci –. È il caso dei  bag in box, richiesti dai mercati della Scandinavia dove questo tipo confezione copre il 50% dei consumi».

Sicuramente vincente la propensione all'exporta dei produttori europei, ma, aggiunge Castellucci, questo vittoria è dovuta anche alla nuova ocm vino, che ha dirottato i fondi per la distillazione delle eccedenze verso le attività di promozione e incentivato l’estirpazione dei vigneti, con una riduzione della superficie vitata comunitaria di circa 175.000 ettari».

L'export del vino cresce "tanto che ormai 4 litri di vino su 10 vengono consumati al di fuori dei Paesi di produzione", parola di Castellucci.

L'Italia è vincente e cresce ma che succederà vista la vendemmia scarsa del 2011?
«Si potrebbe creare una tensione – dice Castellucci -, del resto il calo produttivo italiano equivalente a quasi 7 milioni di hl corrisponde al 70% della produzione tedesca. C’è però da dire che la continua riduzione dei consumi interni che l’Italia fa registrare, stimata nel 2011 pari a 1,57 milioni di hl rispetto al 2010, rende disponibile maggiori quote di vino da destinare all’export».


Ma noi cosa beviamo?


 Vediamo che si beve nel nostro suolo natio...

A dircelo è "Civiltà del bere" che nell'ultimo numero ha pubblicato "Il vino in enoteca" l'inchiesta svolta in un panel di panel 103 enoteche dello Stivale, il 60% al Nord, il 22% al Centro e il 18% al Sud.

-le enoteche italiane hanno in media 1.112 vini,

-Italiani vs Stranieri? 93% del panel possibe bottiglie straniere:  
-tra gli stranieri più presenti: Francia-75 vini, Spagna-63 vini, Germania-45 vini
-a seguire gli stranieri: Australia-39 bottiglie, Portogallo 38 bottiglie, Austria e Cile - 32; Nuova Zelanda - 28, Stati Uniti - 25 bottiglie, Sudafrica e Ungheria 23.

-Rossi in enoteca: 29 locali su 100 hanno tra le 400 e le 699 etichette
-Altre tipologie: bianchi 265, spumanti con 92 e dolci con 64, i rosè invece si fermano a 17.
-Le regioni Italiane più gettonate sono il Piemonte ( 40 preferenze), la Sicilia (32 preferenze), ed il Trentino-Alto Adige con 31 preferenze.  A seguire: Toscana-30 preferenze, Veneto-26 preferenze.

 

 

 

Fonte Civiltàdelbere.it, Cs Veronafiere

 

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Redattore:Redazione Vinievino.com