“Gli italiani restaurano l’Italia”
il nuovo progetto che mira a recuperare 147 luoghi storici italiani a rischio creando una alleanza tra il vino e l'arte.

 


Promosso dall'associazione “Amo l’arte Amo l’Italia onlus”, "Gli italiani restaurano l'Italia" intende coinvolgere i produttori vinicoli nella salvaguardia della nostra bell'Italia ed è patrocinato da Provincia di Palermo, Unione regionale delle Province siciliane, Regione siciliana Istituto regionale della vite e del vino.

In sostanza quella che si propone è l'alleanza tra il vino, indiscutibile eccellenza tricolore, ed il magnifico patrimonio artistico Italiano.

Si tratta di valorizzare e far esplodere il vantaggio competitivo dei patrimoni del belpaese.

 

 

La provincia descrive genesi e motivazioni

A illustrare le  motivazioni alla base del progetto e i suoi primi passi il presidente della Provincia Giovanni Avanti: “Un’iniziativa che punta a creare una stretta sinergia fra due delle principali risorse del nostro paese. Il progetto nasce da un soggetto privato, ma ha trovato subito adesione da parte dei partner pubblici. Da un lato il settore vinicolo che sta attraversando, anche in Sicilia, una fase di grande espansione e dall’altro il comparto dei beni culturali, che vive invece un periodo di forte sofferenza a causa dei tagli finanziari a livello nazionale e regionale. Il progetto nasce da un soggetto privato, ma ha trovato subito adesione da parte dei partner pubblici, nella consapevolezza che solo da una attiva collaborazione possono nascere nuove soluzioni per intervenire concretamente sul nostro patrimonio culturale e creare così nuova economia"

 

 

I luoghi da salvare

I luoghi in pericolo sono stati identificati con cura e competenza da un team di storici, architetti, restauratori dell'associazione "Amol'arteAmol'Italia": 147 luoghi sono i luoghi a rischio.

Oltre ai notissimi Pompei e Mura Aureliane tra la lista di meraviglie del Belpaese che sono compromesse ci sono:

  • le mura della città-fortezza a forma di stella di Palmanova in Friuli,
  • le celebri ma instabili torri bolognesi Garisenda e degli Asinelli,
  • le mura di San Gimignano in Toscana,
  • la chiesa di Sant’Ignazio al Collegio Romano a Roma,
  • la Villa Reale di Monza in Lombardia,
  • il centro storico dell’Aquila,
  • il villaggio preistorico di Nola (Napoli),
  • il tempio di Apollo a Selinunte in Sicilia ingabbiato dalle impalcature,
  • il Real Sito di Carditello in Campania, sontuosa residenza dei Borbone
  • la Fonderia Ferdinandea voluta da Ferdinando II in Calabria, eccezionale esempio di archeologia industriale del Settecento.
  • la Certosa di Calci”.

 

La promozione del progetto

"Gli italiani restaurano l'Italia" ha già cominciato la campagna di contatti con gli imprenditori vinicoli.

La prossima tappa sarà il Vinitaly di Verona, ottima occasione per mettere a punto i contatti già avviati con gli imprenditori del vino.  Prosegue il presidente della provincia "La vetrina del Vinitaly sarà una vetrina significativa per coinvolgere i produttori in un percorso che promette di aprire una pagina nuova per il recupero dei beni culturali”.

 

 

 

Per maggiori informazioni

  www.amolarteamolitalia.it

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14/03/2012
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