Ieri, 15 febbraio a BioFach, l'Unione europea e gli Stati Uniti hanno affermato che dal 1° giugno 2012 i prodotti biologici certificati nell'UE o negli Stati Uniti possono essere venduti come prodotti biologici nei rispettivi territori.

Per ora il vino biologico è escluso da questo accordo ma distese di coltivazioni biologiche hanno una via nuova: il partenariato tra i Europa e Usa spiana la strada per promuovere l'agricoltura biologica a livello mondiale.

 Per il bio-vino sicuramente arriverà in futuro, ma prima ci vorrà l'entrata in vigore della nuova normativa europea il prossimo primo agosto, e poi l'Eu dovrà mettersi al tavolo con  Nuova Zelanda, Australia, Argentina, Canada, Giappone e India..  tutti gli 11 partner con cui si sono già stati i reciproci riconoscimenti del vino biologo.

 

L'accordo Eu-Us è comunque una svolta epocale: il mercato dei prodotti biologici ha un valore di 40 miliardi di euro ed è in continuo aumento in queste due realtà ed è circa il 90% dell'intero mercato del biologico mondiale.


 A firmare le lettere formali di questa partnership sono state le indiscusse autorità in materia: Dacian Cioloş, Commissario europeo per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale; Kathleen Merrigan, Sottosegretario del ministero USA dell'Agricoltura e Isi Siddiqui, ambasciatore e Rappresentante degli Stati Uniti per il Commercio nonché Negoziatore principale per l'Agricoltura.


"Questo accordo ha un duplice valore aggiunto. In primo luogo facilita l'accesso ai due mercati, degli Stati Uniti e dell'Unione europea, per gli agricoltori e i produttori di alimenti biologici e rafforza pertanto la competitività di questo settore. Inoltre, migliora la trasparenza riguardo alle norme di produzione biologica e rafforza la fiducia dei consumatori nonché il riconoscimento dei nostri prodotti e alimenti biologici", ha dichiarato Dacian Cioloş, Commissario europeo responsabile per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale. "Questo partenariato costituisce un passo importante e porta a nuovo livello di cooperazione le relazioni nel settore del commercio di prodotti agricoli tra l'UE e gli Stati Uniti.".

"L'accordo offre numerose nuove opportunità di mercato agli agricoltori e alle aziende di prodotti biologici delle due sponde dell'Atlantico", ha dichiarato Kathleen Merrigan, Sottosegretario del ministero dell'Agricoltura degli Stati Uniti. "Si tratta di un evento positivo per l'economia americana e per la strategia in materia di occupazione del presidente Obama. L'accordo apre nuovi mercati agli agricoltori e alle imprese agricole degli USA, crea maggiori opportunità per le piccole imprese nonché occupazione di qualità nelle aziende degli Stati Uniti attive nei settori del condizionamento, della spedizione e della commercializzare dei prodotti biologici."



L'ambasciatore Isi Siddiqui sottolinea che "Sono certo che l'accordo agevolerà e incentiverà gli scambi di prodotti agricoli tra l'Unione europea e gli Stati Uniti e permetterà inoltre di creare maggiori posti di lavoro in questo settore importante per l'America e per l'Europa.".

 Questo accordo elimina dei grandi ostacoli per le PIM del biologico: ora tutti i cibi e vini conformi potranno essere etichettati e venduti sia in Europa che oltreoceano.

Per l'export si prevede l'uso di un certificato prevedere un certificato di esportazione di prodotti agricoli biologici dove verrà indicato:

-la località di produzione
-l'organismo che ha certificato il prodotto biologico e verificato che non siano stati usati metodi e sostanze vietati
-attestato che indica il rispetto delle disposizioni del partenariato
-la tracciabilità dei prodotti commercializzati.

l consumatori di prodotti biologici potranno quindi trovare sull’etichetta nei 27 Stati membri il logo europeo e quello Usa, rappresentato dalla sigla ‘Nop’ di National organic program.


Qualità, certificazione, etichettatura per il biologico sono ora coordinati.

I programmi sono equilvalenti eccetto sull'uso di antibiotici dove c'è una piccola discordanza quindi si è giunti a conclusine che tutti i prodotti commercializzati nell'ambito di tale partenariato gli organismi di certificazione devono accertare che gli antibiotici non siano stati utilizzati per alcun motivo.

 

Davvero un nuovo corso per l'agricoltura biologica mondiale.

 

Il bio-vino troverà la sua via in questa rivoluzione basta tenere conto che il valore aggiunto è dato dal fatto che fare del vino biologico vuol dire lavorare in accordo con la natura in armonia con l'ecosistema.

Questo implica che la tecnica si deve integrare con una filosofia di vita dove il rispetto e la cura per la vite, la flora e la fauna hanno la priorità.

 



Per ulteriori informazioni:


http://www.ams.usda.gov/NOPTradeEuropeanUnion


http://ec.europa.eu/agriculture/organic/home_it

 

 

Fonte: comunicato stampa PressEurope/Ansa



 

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16/02/2012
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