Coldiretti ha messo in mostra un wine kit per falsificare il Verdicchio: un mix di polveri e lieviti per il falso made in Italy.


Un wine kit per preparare comodamente a casa il proprio Verdicchio. Questo miracoloso kit dovrebbe permettere di produrre il vino pluripremiato vino marchigiano. Coldiretti Ascoli Fermo ha esposto il kit alla prima edizione del Salone del gusto piceno. La confezione proviene dagli Stati Uniti ed illude di poter  gustare il verdicchio in solo quattro settimane il pregiato bianco delle Marche.

"Il vino italiano è il più amato, ma anche il più imitato all'estero dove sono molte diffuse 'copie' che mettono a rischio l'immagine del prodotto e le opportunità di penetrazione dei mercati - denuncia Paolo Mazzoni, presidente di Coldiretti Ascoli Fermo -. Tra l'altro una ricerca condotta da Istituto marchigiano di tutela e Università Politecnica delle Marche ha incoronato il Vedicchio come il vino bianco più premiato dalle guide di settore. Per il vino come per tutti gli altri prodotti il rischio è che si radichi nelle tavole internazionali un falso Made in Italy che toglie spazio di mercato a quello autentico e banalizza le specialità nostrane frutto di tecniche, tradizioni e territori unici e inimitabili".

Nonostante ci siano statti diversi appelli per bloccare la commercializzazione di questi wine kit, basta digitare su Google le parole “wine kit” per scoprire come il business sia ormai diffuso in diversi continenti e come tutti i siti promettono ai consumatori la possibilità di riprodurre famosi vini tipici italiani.
Questo genere di prodotti crea danni inestimabili per il comparto vinicolo Italiano e a danno dei consumatori.

La minaccia all'enogastronomia italiana va oltre al vino verdicchio: l'americana "Bella famiglia Tomato Bruschetta", una passata di pomodoro finto Italiana, la "Pomarola" brasiliana, il condimento "Spaghetti Carbonara Miracoli", stavolta proveniente dalla Germania. A mettere in mostra questi falsi Coldiretti Ascoli Fermo per la sua battaglia di Natale lanciata per smascherare il "finto Made in Italy" diretto sulle tavole in vista del Natale, all'insaputa dei consumatori per la mancanza di una normativa chiara sull'obbligo di indicare l'origine degli alimenti.

La stima di Coldiretti è che, all'estero, il falso Made in Italy a tavola fatturi 60 miliardi di euro. Di fronte a questi numeri si intende chiedere una più efficace tutela contro l'agro pirateria che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale.


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23/12/2013
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