Vini da Terre Estreme Giornata Enoica

  • 18/02/2019

Sorsi di paradiso da Terre Estreme Diario di una giornata enoica a Treviso

Sarà stata quella luce da tramonto invernale proiettata nei barbacani, quelle due gocce di pioggia sulla pavimentazione antica, il suono di passi e chiacchiere che pian piano scorrono lungo i portici ma, a me, è parso di trovarmi allontanato dai giorni nostri, spinto verso una memoria di tempi eroici, in cui la mano dell'uomo declinava tutte le attività del fare.
E un pò è cosi: la città di Treviso ha sua questa natura Medievale, nel bellissimo centro storico coccolato dalle mura del '500, nei vicoli, nei corsi d'acqua e nei palazzi. Come Casa dei Carraresi, la nota sede espositiva che sorge proprio nel cuore di Treviso e verso la quale sto dirigendomi, per assistere al primo degli eventi - atteso da alcuni mesi - di una tre giorni dedicata ai Vini da Terre Estreme.
Vini eroici, vini unici e reali, realizzati ancora dalla mano dell'uomo - quindi distanti da dinamiche di produzioni di quantità - ma allo stesso tempo (scoprirò nei giorni a venire) moderni, aggiornati alle nuove tecniche di cantina e pronti a recepire nuove idee e tecnologie utili a realizzare un prodotto sano e piacevole (apprezzato in moltissimi mercati mondiali).
La tavola rotonda "Il coraggio di essere unici: vini eroici da terre estreme", presieduta dal sommelier Master Class Bartolomeo Roberto Lepori, ha ben introdotto il concetto di questi vini, ribadito dagli interventi successivi del Sindaco Conte, dei noti produttori Gaspare Buscemi e Marisa Cuomo, della Start up MemorVino, dell'Associazione Enoiteche&Vinarius con un preciso affondo sulla valorizzazione in fase di vendita di questi vini e di Alvaro De Anna, vero motore ed ideatore di Vini da Terre Estreme, che ha rilanciato la posta in palio presentando la prima guida dedicata ai Vini Eroici, edita da Pilota Green Editore con la prestigiosa collaborazione di Gault et Millau, gigante dell'editoria di settore.
Dopo la teoria, la pratica con "l'Etna a Treviso", cena a sei mani realizzata dalla chef siciliana Valentina Rasà ospite di Beatrice Simonetti e Manuel Gobbo, chef del Ristorante le Beccherie di Treviso. Piacevole e gustosa anticipazione, ai piatti sono stati infatti abbinati i vini di quattro cantine eroiche dell'Etna e la sensazione che i due giorni successivi avrebbero mantenuto le mie aspettative.
L'evento vero e proprio, la settima edizione di Vini da terre Estreme, ha avuto luogo dentro le stanze di Palazzo Bonifacio Variolo nei giorni di Domenica 3 e Lunedì 4 febbraio. Ambiente mozzafiato, un vero gioiello architettonico del tredicesimo secolo, nelle cui stanze affrescate hanno trovato posto più di quaranta cantine estreme provenienti da tutta Italia, Serbia, Croazia, Slovenia ed Argentina, con circa trecento etichette a disposizione. E tre seminari ben piazzati, densi (bianchi, rossi ed internazionali) condotti da tre diversi sommelier.
Accanto alle realtà note, ai bicchieri infiniti, alla curiosità mai invadente dei tanti partecipanti, ho avuto le conferme che cercavo, le sorprese che volevo, il torto che non pensavo e su di tutto la sensazione palese di un mondo schietto e vivace, professionale però alla ricerca di esperienza e, a suo modo, giovane ma certamente non inesperto.
Diego

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18/02/2019

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