Via Buon Consiglio, 4
23100 Sondrio (Sondrio)
Italia
L'unico elemento che annuncia l'ingresso nella cantina di ArPePe è una porta inserita in una botte di legno. Superata quella soglia si accede nei locali voluti da Guido Pelizzatti al “Buon Consiglio”. Quelli di oggi non sono che una parte della cantina originaria, ricavata sotto i vigneti del Grumello. Lo spazio destinato all'affinamento misura 1.400 metri quadrati e si sviluppa in altezza per 8 metri, quasi a lambire le radici delle viti terrazzate.
Dai tini di fermentazione i rossi di ArPePe sono presto trasferiti in grandi botti in rovere, castagno e acacia. Si tratta principalmente di contenitori da cinquanta ettolitri, in cui il vino riposa senza essere stretto dalla morsa del legno.cantina3
A parte il Rosso di Valtellina (che passa da una vasca di cemento vetrificato “Ermenegildo Velo” risalente agli anni '60 a botti grandi di rovere per sei mesi e almeno un anno in bottiglia!) solo le “Fiamme Antiche” e gli “Ultimi Raggi” si accontentano di una maturazione da dodici mesi a diciotto mesi in tonneaux di rovere. Gli altri vini trascorrono anni di lenta evoluzione (con tempi anche nettamente superiori alle richieste dei disciplinari) fino all'imbottigliamento rigorosamente scandito dalle fasi lunari, come ai tempi di Arturo. Poi ancora riposo, stavolta in bottiglia. Sull'invecchiamento tradizionale del Nebbiolo si investono precise aspettative: un progressivo guadagno in raffinatezza e l'esaltazione delle terre native con le loro specificità. Vi si ritrova la mineralità, ma anche la freschezza delle note aromatiche; la Sassella si mostra imperiosa, dominante come le rocce su cui prende vita. In casa ArPePe non si temono i colori scarichi, quelle tinte rosse rubino sempre più tendente al granato col passare del tempo. Si rintracciano sensazioni calde di pietra battuta dal sole, di spezie e frutta matura o sotto spirito ma anche tracce di bacche rosse e cuoio.
Al di sopra delle botti, i vigneti si inerpicano fino alla sommita' della Rocca De Piro, dominata dal medievale Castello De Piro, riaperto al pubblico dopo i restauri ad opera del F.A.I.

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Arpepe

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